martedì 13 luglio 2021

IL CORAGGIO DI DRAGICA




Dragica non è una signora qualunque. Credo proprio che rimmarà alla storia come una tra le donne più coraggiose dei nostri tempi. Lei è tornata a vivere a Djakovica, nella regione della Serbia del Kosmet rubata dagli albanesi 

La sua vita è tutt'altro che semplice. Non le vendono pane e latte e le persone che la vanno a trovare si ritrovano le gomme dell'auto tagliate 

Dopo numerosi attacchi, ora Dragica vive sotto protezione della polizia locale 

Per noi nulla di nuovo. Ogni giorno ci arrivano notizie dal Kosovo di serbi aggrediti e spesso anche vengono aggrediti bambini e anziani . Non una che sia una di queste notizie arrivano in Italia, ma East Journal scrive : 

La vita kosovara di oggi è ben lontana dagli slogan propagandistici delle chiese "assediate" e dalle forme di nazionalismo estremo a cui è solitamente associata 

Gašić: Želja mi je da se svi Đakovčani vrate, da imam s kim da progovorim

Anziano aggredito in Kosmet

Bambino di 13 anni aggredito in Kosmet


La risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite stabilisce, tra le altre cose, di chiedere che l'ONU "garantisca il ritorno in condizioni di sicurezza e senza impedimenti di tutti i rifugiati e gli sfollati alle loro case in Kosovo ed assicuri le condizioni per una vita pacifica e normale per tutti gli abitanti della provincia". A metà giugno Dragica Gašić è riuscita a tornare nella propria casa a Đakovica, prima donna Serba a tornare nella città della provincia del Kosovo. Da allora gli albanesi le tirano pietre alle finestre, lasciano messaggi intimidatori alla sua porta minacciandola di massacrarla. In questo clima "amichevole" Dragica non può uscire di casa senza essere scortata dalla polizia e nessun negozio in Đakovica le permette di comprare almeno i generi alimentari e non può nemmeno cambiare la fatiscente porta di casa perché è necessario il permesso delle autorità comunali. Dragica è una donna forte e ha assicurato che non intende lasciare la propria casa sebbene il comune di Đakovica le ha fatto causa affinché il contratto della sua abitazione venga annullato e nonostante undici organizzazioni non governative abbiano chiesto alle autorità locali di espellerla il prima possibile e abbiano annunciato la presentazione di una petizione al cosiddetto governo del Kosovo.
Comunque potrà sempre contare sull'appoggio e l'aiuto della Serbia.
Medioevo ??? No, Kosovo 2021

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