mercoledì 28 giugno 2023

LA PINACOTECA DI BRERA E' STATA MAL CONSIGLIATA




 E' chiaro che i croati in Croazia se la intortano come vogliono, ma la Pinacoteca di Brera avrebbe almeno dovuto informarsi.

Se solo avessero aperto un libro, avrebbero saputo che Marin Drzic si firmava raguseo e non croato, poichè era un serbo originario di Kotor e Ragusa stava a 400 km dalla Croazia 

Darvi ancora fiducia è difficile cara Pinacoteca e oltretutto non siete in linea con la legge sul patrimonio culturale serbo

Sapevatelo! 













Non si capisce perchè più Milano e Dubrovnik bannano, più arriva qualcuno a dirgli la verità. Ingenui e incompetenti. Meno male che la loro opinione conta come il due di picche 


Mostra Marino Darsa alla Pinacoteca di Brera di Milano

Noi innamorati di Cristiano Pambianchi

Tutto quello che i croati hanno rubato ai serbi

Vergognoso il comune di Milano che con 10.000 poveri da i soldi alle mostre false

800 commenti contro la Pinacoteca di Brera

I libri antichi dell'avv. Cristiano Pambianchi in mostra a Milano

Incongruenze alla Pinacoteca di Brera

Con la legge sui beni del patrimonio culturale serbo son finiti i furti













A Dubrovnik ancora oggi si sentono dalmati e c'è una scritta contro Zagabria ad ogni angolo 






Il sig. Cristiano Pambianchi, che di Balcani non ha mai capito nulla, ha detto che in Croazia solo i drogati sono tatuati 
















La casa di Marin Drzic banna più veloce della luce chi dice la verità... ma sembra proprio che a livello informatico non siano poi così bravi! 





Il fake di un serbofobico 




E dopo la Pinacoteca di Brera anche la Dante Alighieri di Roma avalla come croato cio' che croato non è

Stranamente non sono i croati a far passare i serbi come croati, ma un italiano 

Martedì 27 giugno, la Società Dante Alighieri di Roma ha ospitato la presentazione di un’edizione monografica bilingue “Dal tesoro del patrimonio letterario e culturale croato ed europeo: Collezione Pambianchi- Kramarić / “Dal tesoro del patrimonio letterario e culturale croato ed europeo” : Collezione Pambianchi – Kramarić“ pubblicato da Dom Marin Drži ć, autore dello storico letterario e docenti presso l'Università di Dubrovnik prof. Dottoressa sc. Katja Baki e la coautrice Nikolina Kuraica, prof. Lingua croata. È un'edizione riccamente attrezzata la cui grafica è firmata da Nedim Meco, seguita da una mostra tenutasi a Dubrovnik 2020. l'anno, e poi il 2021 è stato presentato negli anni milanesi nell'ambito della mostra "Marino Darsa, Lo Shakespeare Croato: Dal tesoro del patrimonio letterario e culturale croato ed europeo" presso la Biblioteca Nazionale Braidense.



La casa di Marin Drzic è la prima che ammette che Marin Drzic era un serbo di Kotor senza una sola particella croata in corpo 






The city of Dubrovnik in today's Croatia, with nearby settlements, had 11,177 inhabitants according to the 1890 census. The largest share was made up of Catholics - 10,327, 546 Orthodox, 221 Evangelical Christians, 79 Jews, two Mohammedans, one Uniate, and one resident with no religious affiliation.

When asked what language they speak at home, 9,713 people declared that it was Serbian, 716 Italian, 384 Hungarian, 285 German, 52 Czech, 19 Slovenian, 6 Polish and 2 Russian.

The "Dubrovnik" magazine was printed in Serbian Latin and dealt with literature, history, culture and politics, and was edited by Antun Fabris (1864-1904), a Serbian Catholic from Dubrovnik




La Croazia è partita... aimè.. con un criminale di guerra 



Studia Cristiano che ci sono più brutte figure tue nel web che goal di Maradona 


Sembra pero' che la Dante Alighieri non fosse poi così propensa a raccontare bugie 

L'autrice della monografia Katja Bakia ha sottolineato nel suo indirizzo:
Sono lieta che ........DOPO LUNGHE DISCUSSIONI ........abbiamo avuto l'opportunità di presentare questa monografia bilingue italo-croata a Roma nello spazio della Società Dante Alighieri. Ringrazio innanzitutto la signora Svjetlana Lipanovi ć, Presidente dell'Associazione Croato-Italiana di Roma, l'Ambasciata della Repubblica di Croazia in Italia per il suo patrocinio, la Città di Dubrovnik e naturalmente i nostri ospiti Società Dante Alighieri. In qualità di autore della monografia affiancata dalla collega Nikolina Kuraica, sono orgogliosa di far parte di questa bellissima storia che racchiude la letteratura croata nel contesto europeo, e soprattutto legami letterari e culturali italo-croati. Ringrazio anche la Home di Marino Držić come vettore del progetto ed editore e naturalmente e prima di tutto il titolare di questa collezione eccezionale, bibliofilo e avvocato milanese Cristiano Pambianchi senza il cui entusiasmo, energia, amore per la letteratura croata, amore per i libri di valore e raro nessuno di questo sarebbe lì. Vediamo questo progetto come un ponte spirituale costruito nel secolo da scrittori sulle rive del Mar Comune. Anche se abbiamo voluto prima evidenziare la posizione della letteratura croata nel contesto europeo, il nostro augurio è che questa monografia contribuisca anche alla promozione di il patrimonio culturale europeo comune. “







Chissà se hanno spiegato alla Dante Alighieri che si sono messi contro la legge a tutela del patrimonio culturale serbo





































MENO MALE CHE CI ERAVAMO SALVATI IN PDF ALCUNI PROFILI FAKE PERCHE' SONO SPARITI. LI TROVATE  QUI


Questi croati opportunisti, per nulla interessati al business (!!!!) tramite il cavallo di Troia del sig. Cristiano Pambianchi sono entrati in Italia come si dice in calabrese 

TRASI TISA E TE POSI CHIATTA 




Niente male come ingressi sul tema del furto da parte dei croati del patrimonio culturale serbo 



Questo post continua ad avere ottime entrate 





TUTTO QUELLO CHE I CROATI HANNO RUBATO AI SERBI








Tenete conto che sia i serbi che i croati sono stati sotto delle dominazioni straniere, ma mentre i serbi hanno lottato per la libertà, i croati hanno solo fatto gli stallieri 

Nikola Tesla

Ruđer Bošković – Ruggero Boscovich

Marin Drzic





Guardate l'ipocrisia del sig. Cristiano Pambianchi fin dove arriva
Ha sempre criticato i cetnici .. come chiama lui i serbi.. e già qui ci starebbe una denuncia .. perchè usano il cirillico e adesso lo sponsorizza perchè sarebbe addirittura l'ennesimo furto croato
Davvero non si sa come quest'uomo riesca a guardarsi allo specchio
Ipocrisia portami via


lunedì 26 giugno 2023

Expo 2027, la Serbia si aggiudica l'organizzazione dell'evento

 





ELIZA A COPERTINO





 Il 29 giugno, a Copertino, nel Salento, alle ore 19.00, l'avvocato Daniele Lutrino dialogherà con Rino Operoso sul tema "Un cuore macedone nel Salento"

Eliza, una storia macedone
Penso che per leggere ogni libro
c'è un momento giusto e un posto giusto.
Così come c'è un tempo in cui un libro viene scritto e il tempo in cui nasce.
Il momento in cui lascia la sua riva.
Il tempo...
"Elisa, una storia macedone" ha riportato indietro il tempo che era passato e ha fatto rivivere una storia che ora è per sempre tra le copertine di quel meraviglioso libro.
Il potere dell'amore, radici indistruttibili.
Il desiderio di conoscenza, la verità. Il valore di ogni singola vita è il significato di tutto ciò. La forza del passato che scorre nelle vene di ogni persona e non smette di abbracciarci anche quando le strade cambiano direzione. E quando pensiamo che tutto è dietro di noi.
Rino, grazie per La possibilità di avere questa storia tra le mie mani. Mi sento più ricca, molto più ricca. Ho immaginato ogni racconto, ogni sfumatura, ogni parola, paesaggio, strada.
Un tuo racconto eccezionale che si intreccia con la maestria di sig Umberto di approfondire e dare colore a ogni passo, ogni evento, ogni emozione.
Sono stata in Grecia diverse volte, sono stata a Salento e amo Puglia più di ogni regione italiana, conosco Macedonia, festa di lubenica e amo quelli peperoni rossi, carnosi che non esistono simili da nessuna alta parte del mondo.
Conosco Yugoslavia, molte storie di guerre, la mentalità, sofferenze, gioie e modo di superare tante cose attraverso l’amicizia, musica... ma questa storia è fortissima, dura, incredibile...
Forse questo libro per questo motivo mi ha commosso ancora di più perché fa parte in qualche modo anche della mia vita, diversa, ma simile, questa sensazione di appartenere tutto e niente, sensazione di essere spaesati e sempre con mancanza di qualcosa all'interno dell' anima, anima che non smette mai di volare altrove.
Soprattutto capisco il tuo desiderio di incorniciare tutto e dare valore alla tua famiglia, sacrificio, puro amore.
"...il cuore d'oro di chi conosce il reale valore delle cose semplici."
"Ricorda amico mio, esistono sempre due verità: quella che tu conosci e quella che tu non sai."
Sono a Belgrado, e in due giorni ho letto libro sentendo soltanto sussurro di Sava e Dunav...
Grazie a Umberto e Rino.
Sanja Trifunovic


mercoledì 21 giugno 2023

La nostra Boba non smette mai di stupirci!





Nella serata di domenica 18 giugno 2023, nella piazza Marina di Casamicciola Terme si è svolta la cerimonia di consegna dei premi della sesta edizione dell’Ischia Art & Film Festival Luchino Visconti, tributo alla rinascita del comune termale, dopo i recenti accadimenti, attraverso l’arte e la cultura, nel ricordo del grande regista italiano. Nell'ambito della cerimonia, all’uopo delegata, ho avuto l'onore di ritirare il Premio per la miglior sceneggiatura attribuito al reparto produzione del film serbo Vise od zivota - More than living, Più che vivere - Aleksandra Lazarovski Čik; co-scenegiatore Igor Latinovic; direttore di fotografia Milica Drakulic; montaggio Nevena Bakic; scenografia Dragana Bacovic e Anna Ivanisevic; costumi Lidia Andric, tecnico del suono Micun Jaukovic, colonna sonora Leonardo Rizzi.

Ischia Art & Film Festival Luchino Visconti,

More than Living



Ottime entrate ieri per la nostra Boba 

Ecco a voi trailer e ringraziamenti direttamente dalla Serbia 🙏🌈
Grazie Ischia e Luchino Visconti - International Film Festival, grazie Casamicciola, grazie Ischia❤❤❤



lunedì 19 giugno 2023

TRIBUNALE DELL' AJA... GIUSTIZIA O MENZOGNE?






 Genova, sabato 24 giugno 2023

alle ore 16:30 presso la Associazione "Anima Russa", Via Sampierdarena 97/4
TRIBUNALE DELL'AIA: GIUSTIZIA O MENZOGNE?
Intervengono:
Jean Toschi Marazzani Visconti, saggista e giornalista
Andrea Martocchia, segretario associazione Jugocoord
Saranno proiettati spezzoni dal documentario "Il caso Milošević" di Jos De Putter (Olanda 2003)
Organizzano Contronarrazione e Jugocoord
È gradita la prenotazione da effettuarsi scrivendo all'indirizzo: iniziativegenova(a)gmail.com
*** La recente incriminazione del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale ha riportato alla luce il dibattito sulla cosiddetta "giustizia internazionale": è uno strumento imparziale o gli attuali organismi servono unicamente agli interessi di un piccolo numero di paesi? Il grande precedente è sicuramente quello del Tribunale Internazionale per i Crimini commessi nella ex-Jugoslavia (ICTY), che, a seguito dell'aggressione del 1999 favorita all'epoca anche del governo italiano, ha condannato politici e militari jugoslavi e serbi per "crimini contro l'umanità".
Particolarmente noto è il caso dell'ultimo presidente jugoslavo Slobodan Milošević, che nella galera dell'Aia ha trascorso gli ultimi anni di vita, fino alla morte in circostanze a dir poco oscure, senza che alcuna delle gravissime accuse contro di lui fosse dimostrata.
Sabato 24 giugno parleremo di questi argomenti presentando in particolare il recente volume delle edizioni orientamenti THE STRANGE CASE OF THE HAGUE TRIBUNAL FOR THE FORMER YUGOSLAVIA, la cui edizione italiana (LO STRANO CASO DEL TRIBUNALE DELL'AIA PER LA EX JUGOSLAVIA) sarà in stampa a giorni. Il libro contiene i migliori saggi dei partecipanti alla seconda edizione del Premio Internazionale "Giuseppe Torre", dedicato per l'appunto a investigare origini e attività dell'ICTY.



La profezia di Milosevic si è avverata






 È stato consegnato a Mosca un monumento all'ultimo presidente jugoslavo Slobodan Milosevic realizzato dallo scultore serbo Dragan Radenovic.

È stato temporaneamente collocato vicino al centro ciclistico "Night Wolves". Il figlio di Slobodan Milosevic, Marko, era presente all'inaugurazione. Era la sua prima apparizione pubblica in 20 anni.
Il monumento si trova accanto a una croce ortodossa e a un furgone portato dalla zona di guerra del Donbass coperto di fori di proiettile con un cartello "prova visiva delle ultime parole di Slobodan Milosevic". Nel discorso alla Russia, Milosevic, al processo al Tribunale dell'Aja, ha detto:
"Russi! Ora mi rivolgo a tutti i russi, anche gli abitanti dell'Ucraina e della Bielorussia nei Balcani sono considerati russi. Guardaci e ricorda: faranno lo stesso con te quando ti arrendi. L'Occidente - un pazzo incatenato cane - ti afferrerà la gola. Fratelli, ricordate il destino della Jugoslavia! Non lasciate che vi facciano lo stesso!"





venerdì 16 giugno 2023

NIKOLA JOKIC

 La bambina di 7 mesi ritratta durante la fuga dalla strage croata denominata Tempesta è cresciuta ed è la moglie di Nikola Jokic 




The Joker. Ci voleva un giocatore "normale" ma dal talento straordinario come Nikola Jokic per trascinare Denver alla conquista del primo titolo in NBA. Fosse per lui, se non avesse capitalizzato il talento che ha nelle mani usando la palla a spicchi come una bacchetta magica, oggi sarebbe in fattoria a occuparsi dei cavalli e dei campioni della sua scuderia. Una passione che coltiva da ragazzo, trasmessagli dal padre e alimentata negli anni in cui il "ragazzo di campagna" nemmeno immaginava che sarebbe divenuto una superstar della pallacanestro mondiale.
Lucido, letale, da lui puoi aspettarti che da un momento all'altro t'inventi un trucco di prestigio che è pura illusione, classe e magia, capacità di fare cose difficili nella maniera più semplice e a lui più congeniale. Ecco perché ha il soprannome del cattivo che sfida Batman: ne sa una più del diavolo. O forse il diavolo è proprio lui sotto mentite spoglie e si presenta con una faccia tranquilla. "Non ho mai dato molto peso alle statistiche – ha ammesso di recente -. Provo solo a vincere le partite, non penso ad altro".
Jokic sorride, impugna il trofeo, si gode il momento poi fa come colui che, finito il lavoro, ripone i ferri del mestiere e ha una sola cosa in testa: tornare alla sua magione. Lo dice a caldo al reporter che gli chiede della festa celebrativa per il titolo: "Devo essere a casa entro domenica, ho la mia corsa di cavalli". E quel ragazzo che arrivò ai Nuggets con una ventina di chili di troppo oggi s'è preso il mondo e ha iniziato a farlo roteare sulle dita.
Sport Fanpage

Dopo l'ennesima vittoria di Djokovic nel tennis, l'uomo dei record, colui che doveva essere già morto secondo le virostar, c'è un altro caso nello sport che sta infastidendo qualcuno, trattasi del cestista serbo Nikola Jokic.
Il ragazzo gioca in NBA, la lega americana di basket, il campionato più prestigioso al mondo.
Per chi non lo sapesse l'NBA è ormai da anni un mero veicolo di propaganda, tra arcobaleni lgbt, inginocchiamenti per il black lives matter e sottomissione a qualsiasi idiozia politicamente corretta delle agende mondialiste.
In questo scenario, costoro sono sempre alla ricerca di icone da sfruttare per lanciare modelli della loro becera propaganda.
A loro servono star afroamericane con un passato strappalacrime su cui costruirci sopra tutta la loro propaganda fatta di antirazzismo e inclusività a vanvera, ma di recente gli sta andando male.
C'è questo ragazzo serbo, bianco, con una forma discutibile, lontano dai fisici asciutti e muscolari delle star americane, che sta letteralmente dominando nel campionato più importante del mondo. Un ragazzo su cui gli americani non avevano scommesso una lira, che per caratteristiche tecniche, visione di gioco e intelligenza sta riscrivendo la storia di questo sport.
Ma la cosa divertente è che costui è un vero e proprio cortocircuito nella NBA di oggi, sempre in cerca di figurine preconfezionate da vendere al mondo. Jokic non ha i social perchè "sono una perdita di tempo", odia il formalismo americano, non cerca la luce dei riflettori, dichiara di preferire i suoi cavalli e la sua stalla alla pallacanestro, ignora i premi che gli vengono consegnati, risponde a stento alle domande dei giornalisti.
Nella lega del marketing, dell'immagine e della propaganda mondialista, il volto del campionato è dunque un bianco, serbo, [sovrappeso].
Fermatelo, fermate Nikola, sta rovinando lo show agli americani.
Da Weltanschauung Italia.



Novak Djokovic e' il miglior atleta dell'anno

  Novak Djokovic è stato premiato ai Laureus world sport awards come il miglior sportivo della passata stagione  E' la quinta volta che ...