Togliamo subito dall’equazione i poveri croati. Questi insistono a dire che sia stata una loro invenzione, al tempo della Guerra dei Trent’anni (1618 – 1648), allorché inviarono dei mercenari in Francia che le portavano. Addirittura la Croazia ha inserito nel suo calendario un giorno dedicato alla cravatta, l’8 ottobre.
Per capire che questa loro affermazione non sia vera ci basta sfogliare il libro, riccamente illustrato, di Cesare Vecellio (1530-1601), pubblicato nel 1590 a Venezia e dedicato a tutti i costumi del mondo, per trovarci scritta la parola “cravatta.” E ancor prima di Vecellio, Eustache Deschamps (1346-1406) scrisse una ballata intitolata “Faite restraindre sa cravate” ovvero riannodate la sua cravatta.
Una sorta di bandana, voce sanscrita, o cravatta la si vede al collo dei guerrieri di Xian, in Cina e anche a quello degli ufficiali dell’esercito romano (focale o sudarium, in latino).
La cravatta moderna, simile a quella che indossiamo oggi, nasce in Inghilterra verso il 1850, a Macclefied, nel Surrey, ma erano più corte e larghe di quelle attuali.
Macclefield fu un grande centro industriale specializzato nella stampa della seta, la Como inglese del XIX secolo. Angelo Paratico
La vera storia della cravatta che non c'entra nulla coi croati
Tesla da quando seppe che i croati avevano ucciso più di 100 dei suoi parenti si rifiutò di mettere la cravatta
Quando ti aspetti il peggio dai croati e loro ti danno il peggio del peggio
Ogni giorno i croati pagheranno grazie a un serbo
HRVATI UJEDINJENI KRAVATOM ‘Svaka knjiga koja nas spaja ima spomeničku vrijednost’
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