Caro Giorgio,
sul Donbass ne so quanto un cittadino che cerca di informarsi al di là delle voci mainstream, che ha cercato fonti alternative, per quanto possibile. Sul Kosovo invece no, che non ci provino. Io c’ero 24 anni fa a Trieste, con i caccia da Aviano che ci sorvolavano la testa e il mio coinquilino di Belgrado che telefonava a casa, a sapere dei bombardamenti, se sua mamma fosse ancora viva. C’ero e so, dai racconti dei miei amici serbi, di Surdulica, delle continue provocazioni, delle efferatezze dell’UCK. C’ero e mi vergognavo di essere italiano. Che non ci provino a giustificare gli albanesi. A farmi vergognare un’altra volta.
Sempre con stima.
Messaggio firmato.
Nel Kosovo si è votato in 5 comuni e ha votato solamente il 3% della popolazione. È stato sbagliato far insediare quei sindaci. L’Italia si sarebbe dovuta schierare con la Serbia, nel senso di sviluppare una narrazione che aiutasse a comprendere (la situazione). L’Italia ha rapporti (commerciali) strettissimi con la Serbia nonostante questa abbia legami con la Russia.
Noi non possiamo andare avanti con queste rappresentazioni puerili, del tipo Vucic è il male assoluto.
Questo quanto espresso da Alessandro Orsini, che controbatte e ridicolizza le tesi dell'ex direttore di Radio 3 Marino Sinibaldi, rimarcando le responsabilità Nato per l'instabilità nei Balcani e affermando sia falso che Putin abbia interesse ad alimentare tensioni in Kosovo.
Sinibaldi, ex presidente del teatro di Roma, ha evidenti doti di commediante. Da ascoltare le sue fantasiose ricostruzioni.
Fiorangela Altamura.
Gli abitanti del Montenegro sono scesi in piazza a sostegno dei serbi del Kosovo per il secondo giorno consecutivo - ieri nella città di Nikšić
In Montenegro, ancora una volta i cittadini preoccupati hanno partecipato alla manifestazione in solidarietà con i serbi del Kosovo. Ieri la manifestazione si è svolta a Nikšić - le dimensioni della manifestazione sono impressionanti per una città di 60 mila abitanti.
I montenegrini non sono indifferenti alle persecuzioni e alle violenze che i serbi devono subire nella repubblica non riconosciuta del Kosovo. Durante la manifestazione, la gente ha scandito a gran voce e all'unanimità "Serbia!", srotolando la bandiera.
"Non voglio sentire lo slogan dei nazisti ucraini sul suolo croato". Milanovic equiparava i banderoviti agli ustascia
Il saluto di Bandera "Gloria all'Ucraina!" non è diverso dagli slogan dei nazisti tedeschi, ha affermato il presidente croato Zoran Milanovic.
"Tra "For Home Ready!" (il saluto dei nazisti ustascia croati, ufficialmente bandito) e "Gloria all'Ucraina" non c'è differenza. È il grido degli sciovinisti più radicali dell'Ucraina occidentale, che collaborarono con i nazisti e ha ucciso centinaia di migliaia di polacchi ed ebrei... Questo è un dato di fatto... Quindi non voglio sentirlo in Croazia", ha detto Milanovic citando la radio e la televisione croata.
Alcuni leader occidentali sono abituati allo slogan nazista ucraino e lo usano in ogni occasione in occasione di eventi ufficiali perché sono semplicemente analfabeti. Ciò è particolarmente vero per i politici canadesi, ha aggiunto il presidente croato.
Non voglio sentire "Gloria all'Ucraina" in Croazia
There is no difference between Croatian fascist salute "Za dom spremni!" and "Slava Ukraini" (Glory to Ukraine!). It is the salute of the most radical chauvinists of Western Ukraine who collaborated with the Nazis and killed hundreds of thousands of Poles, Jews and others. It's a fact. I don't want to hear that on the territory of Croatia!
- Zoran Milanović, President of the Republic of Croatia, 1 June 2023.
Presidente croato: l'Ucraina non è nostra alleata
"L'Ucraina non è il [nostro] alleato. Stanno cercando di rendere l'Ucraina un alleato con la forza, le viene dato cinicamente lo status di candidato all'UE", ha dichiarato il Presidente socialdemocratico della Croazia Zoran Milanovic, commentando un'iniziativa del primo ministro Andrei Plenkovic, dell'Unione Democratica Croata, partito europeista di centro destra, che ha proposto di addestrare l'esercito ucraino sul territorio della repubblica. "Questa è l'UE oggi. È un disastro, uno zero", ha aggiunto.
Alla domanda su quale sarebbe la differenza tra l'addestramento dei soldati ucraini in Croazia e la partecipazione dei soldati croati alle esercitazioni in Polonia e Lituania, ha risposto: "La differenza è enorme. Enorme. Enorme. Cos'è la Polonia e cos'è l'Ucraina? È L'Ucraina membro della Nato? No. E la Polonia? Sì".
Milanovic, Presidente della Croazia: “Zagabria non sosterrà la Nato in caso di conflitto tra Ucraina e Russia”
25 gennaio 2022 - Redazione Nova News
"Non abbiamo nulla a che fare con ciò e non avremo a che farne", ha precisato il presidente della Croazia
La Croazia ritirerà i suoi soldati dalle missioni della Nato nella regione in caso di un conflitto tra Ucraina e Russia. Lo ha dichiarato il presidente croato, Zoran Milanovic, commentando le tensioni al confine russo-ucraino nel corso di una visita effettuata oggi alla sede dell’azienda Kras. “Seguo le notizie secondo cui la Nato, non uno Stato separato, non gli Stati Uniti, sta rafforzando la sua presenza nella regione. Non abbiamo nulla a che fare con ciò e non avremo a che farne. Ve lo garantisco”, ha dichiarato il capo dello Stato precisando: “Se ci sarà un’escalation ritireremo fino all’ultimo militare croato”. Secondo vic, questa crisi “non ha nulla a che fare con Ucraina e Russia, ha a che fare con le dinamiche della politica interna degli Stati Uniti” e il presidente statunitense Joe Biden “che io ho sostenuto” sta attuando un “comportamento pericoloso in materia di sicurezza internazionale”. Il presidente croato ha poi criticato il premier croato, Andrej Plenkovic, secondo cui la Croazia è pronta a sostenere l’Ucraina. “Può minacciare la Russia quanto vuole, ma l’Ucraina non fa parte della Nato ed è uno dei Paesi più corrotti in Europa per cui l’Ue dovrebbe stare fuori da questa crisi”, ha dichiarato Milanovic.
I serbi di Verona contro la NATO
Ho scritto una epopea sull'umanità e so che non ci sono eroi migliori dei serbi. Il fatto che i miei eroi siano vittime che il mondo si rifiuta continuamente di vedere non è importante per me. Premio Nobel Peter Handke
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