mercoledì 31 maggio 2023

Sei santo o criminale a seconda del Dio NATO






 E' la volta dei serbi. La "rivelazione" di che cosa? Di un giornale statunitense che non rivela nulla e si occupa solo di disinformare e infamare? Ovviamente i pennivendoli nostrani la riportano come "verità". Perché c'è stato un processo con prove dimostrate? Nulla, solo illazioni per screditare i russi e i serbi! E' chiaro il fine, in questa nuova, si fa per dire, crisi, dove la NATO sta provocando la Serbia, i "cattivi" serbi e russi insieme avrebbero fatto scappare dall'Italia il russo Artëm Uss. Un giovane imprenditore che ha la sola colpa di essere russo e di commerciare, ma le sanzioni illegali degli Stati Uniti colpiscono come una scure chiunque e ovunque, senza alcun regolare processo, colpa dimostrata e sentenza di Tribunale, la "Legge" sono i gangster a stelle e strisce.

Ecco il titolo de La Stampa: "La rivelazione americana: Artem Uss fu fatto fuggire dall’Italia da un gruppo criminale della Serbia
La ricostruzione del Wall Street Journal: i russi sarebbero stati presumibilmente seguiti, quindi hanno agito dei serbi.
Un gruppo criminale serbo ha aiutato a far uscire dall'Italia Artem Uss, il trafficante russo figlio dell'ex governatore di Krasnojarsk, accusato di comprare componenti militari sotto sanzioni per farle entrare in Russia, e petrolio venezuelano importato illegalmente, di cui Washington chiedeva l’estradizione con l’accusa di evasione delle sanzioni e traffico illegale di armi e petrolio. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando una fonte a conoscenza della vicenda. Uss, secondo le fonti sentite dal WSJ, cambiò auto almeno una volta e ha attraversato diverse frontiere per recarsi in Serbia, da dove sarebbe volato a Mosca. L’intelligence russa non ha partecipato direttamente alla vicenda, perché troppo alto era il timore che potessero essere seguiti. Perciò nell’impresa sono stati usati elementi criminali serbi che agivano già in outsourcing in Italia. [jacopo iacoboni]
Come possiamo notare, i pennivendoli non hanno alcuna remora nel definire i fantomatici serbi "criminali". Ma tutto è scritto su ordine degli americani della Nato che hanno bisogno di un altro conflitto, del tipo "ucraino".
Marinella Mondaini


Tutte le reazioni:

GRAZIE SARA REGINELLA!






 In questi i giorni, mi sono ricordata che quando facevo il quinto liceo e sbarellavo sulla matematica, i cattivi non erano i russ1, ma i serb1.

Me lo sono ricordata all'improvviso, insieme a quella volta in cui, poco dopo i 100 giorni dalla maturità, Massimo D'Alema li faceva bomb4rdare. Un po' allo stesso modo in cui oggi la NATO bombarda il Donbass, con la differenza che oggi, tali crimin1 neanche vengono mostrati.
E così, dopo gli scontri di questi giorni in Kosovo, non poteva mancare una mia intervista AntiDiplomatica che ripercorresse la genesi del conflitto jugoslavo, nonché i legami con la questione ucraina.
Grazie a un'analisi fatta da Andrea Martocchia, segretario del Coordinamento nazionale Jugoslavia, viene messo in luce come la NATO destabilizzò i Balcani. Gli effetti e le ripercussioni si sentono anche oggi.
Nell'intervista, Martocchia non le manda a dire. Come è giusto che sia.
Nei commenti, link alla versione completa per per gli abbonati del canale YouTube de L'AntiDiplomatico










PARTE LA MACCHINA DEL FANGO SERBIA-KOSOVO

 




PARTE LA MACCHINA DEL FANGO SERBIA-KOSOVO ▷ BORGONOVO: "FOSSI SERBO MI RISENTIREI DI QUESTO TITOLO"


Per la prima volta non siamo d'accordo col signore serbo 


COSA CI FA LA NATO IN KOSMET?

 




Cara Radio Rai, cara Radio 24,

"Tutta la Jugoslavia investita da una pioggia di bombe e di missili della Nato, Belgrado ridotta a città fantasma", così si esprimeva testualmente il corrispondente italiano in questo video, il 21 aprile 1999. Guardate queste immagini sulla guerra iper-illegale della Nato contro la Serbia e ditemi dove sarebbe la superiorità morale del blocco occidentale. Ditemi dove sarebbe il rispetto del diritto internazionale da parte dei Paesi dell'Unione Europea e della Nato.



Il cosiddetto autoproclamato “Kosovo” non è un paese membro delle Nazioni Unite in quanto non riconosciuto dalla maggior parte dei paesi del mondo. Solo in Europa non è riconosciuto dalle Spagna, Romania, Slovacchia, Grecia, Cipro e l’Ungheria ha ritirato il riconoscimento nel 2018.
I serbi che vivono nel Kosovo e Metohija, come è sempre stato chiamato questo territorio, anche in ex Jugoslavia (Metohija significa la terra dei tempi/chiese in quanto si tratta della culla del cristianesimo serbo) non hanno nessun obbligo internazionale per riconoscere le autoproclamate istituzioni di questo cosiddetto “Kosovo”.
Fino a poco tempo fa i serbi, nei 4 comuni dove sono la maggioranza, da soli organizzavano le elezioni. Da quando il cosiddetto premier Albin Kurti ha deciso di imporre lui, da Pristina, le elezioni, i serbi hanno deciso di non partecipare nel mese di aprile 2023. Una protesta pacifica e legittima. Ed ecco che soltanto il 3% degli aventi diritto sono andati a votare.
Mi si stringe il cuore per i membri italiani della KFOR feriti, perché i militari italiani sono coloro che dal 1999 proteggono i monasteri e le chiese serbe dalla distruzione da parte dei fanatici. Però loro, ieri, avrebbero dovuto prendere coraggio a non partecipare alla violenta soppressione dei pacifici manifestanti serbi. Mi rendo conto che l'Italia è un paese membro/succube della Nato, ciò non toglie che ieri hanno partecipato agli atti violenti contro la popolazione inerte. Io sono convinta che l’hanno fatto contro voglia, però sta di fatto che l’hanno fatto. 🙁
Lunedì 29 maggio 2023, nel pomeriggio, le forze della KFOR sono intervenute per disperdere con violenza un raduno non violento dei cittadini che si erano riuniti davanti al Comune di Zvečan.
Sono stati usati gas lacrimogeni e bombe d'urto e la cosiddetta Polizia del Kosovo ha usato munizioni e pallottole vere da arma da fuoco.
Epilogo:
- 52 cittadini di nazionalità serba sono rimasti feriti;
- 3 cittadini sono rimasti gravemente feriti;
- 1 cittadino è in pericolo di vita (ferito alla schiena da un kalashnikov della Polizia del Kosovo);
- 41 membri della KFOR sono rimasti feriti.
Le cause dell’attuale crisi in Kosovo
e Metohija:
- L'ultima crisi in Kosovo è iniziata con lo svolgimento delle elezioni illegittime il 23 aprile 2023 in 4 comuni dove vive la maggioranza serba;
- La situazione è peggiorata dopo che, alle elezioni nei comuni sopramenzionati, sono stati eletti come sindaci i membri dei partiti politici albanesi, senza alcuna partecipazione dei partiti serbi, con un'affluenza alle urne del solo 3 % e con la pressione costante di Albin Kurti, il primo ministro delle autoproclamate istituzioni del Kosovo;
- Albin Kurti ha ordinato ai neoeletti sindaci di assumere i loro nuovi incarichi, nonostante le dichiarazioni dei paesi occidentali di non farlo;
- La situazione è peggiorata dopo che le unità speciali del cosiddetto Kosovo sono arrivate al Nord del Kosovo e Metohija, un atto unilaterale che è in contrasto con tutti gli accordi precedenti, e insieme alla KFOR si sono posizionati davanti agli edifici municipali dove il popolo serbo manifestava pacificamente.
Uno sguardo ai fatti:
- Il numero di sfollati, profughi ed esuli, scappati o espulsi dal Kosovo e Metohija verso le altre parti della Serbia e dei paesi limitrofi ammonta già ad oltre 260.000;
- Dal 1999 ad oggi, un totale di 135 chiese e monasteri serbi sono stati completamente distrutti o danneggiati, la metà dei quali sono monumenti culturali protetti anche da Unesco;
- Dal 2006, a causa dell'instabile situazione della sicurezza e delle continue minacce, i monasteri di Gračanica, Visoki Dečani, Pećka Patrijaršija e la chiesa di Nostra Signora di Ljeviška sono stati inseriti nella Lista del patrimonio mondiale in pericolo, dove sono presenti tuttora;
- L'organizzazione internazionale “Europa Nostra” ha classificato il monastero di Visoki Dečani al primo posto nell'elenco dei sette monumenti culturali più a rischio in Europa per il 2021;
- Dalla formazione del cosiddetto
governo di Albin Kurti nel 2021, sono stati registrati più di 300 attacchi di matrice etnica contro i serbi nel Nord del Kosovo e Metohija;
- Dal 2013, quando è stato firmato l'Accordo di Bruxelles, la cosiddetta amministrazione del Kosovo si rifiuta di attuare questo accordo con il quale è prevista la creazione di una Unione dei Comuni serbi, che rappresenta il quadro istituzionale minimo, richiesto anche dalla UE, per la tutela dei diritti fondamentali dei serbi in Kosovo e Metohija.
Ho scritto questo per i miei cari amici perchè, purtroppo, questo per televisione e sui giornali principali non potete leggere.
Lidia



IL SIG. CRISTIANO PAMBIANCHI NON RIESCE A CAPIRE CHE.....




 Moreno Locatelli venne ucciso dal musulmano bosniaco Caco.

I tre volontari di Brescia vennero uccisi da bande militari musulmane bosniache 

I tre giornalisti RAI vennero uccisi a Mostar da una bomba croata

O studia da solo o raccogliamo i soldi per pagarle le ripetizioni

La sua ignoranza non è più tollerata 


Ci sono più brutte figure nel web del Pambianchi che goal di Maradona

NOI INNAMORATI DI CRISTIANO PAMBIANCHI

Potete trovare maggiori informazioni in Face book all'astag noiinnamoratidicristianopambianchi 














Poche idee ma confuse..pero' non cita il Donbass 




Vero per la pancia.. peccato non si possa dire lo stesso del suo cervello 










"Until you realize that Serbia and Russia are not the same... That this is unfortunately a painful fact and a danger. We annexed Kosovo. We and the international community. It was stolen from Serbia. Who did it but us? Did we recognize Kosovo? It's not annexation, rather than robbery. What is it called? Extraction. Potayto, potahto. It's not about Kosovo, but the whole concept. Likewise, Crimea - Crimea will never be Ukraine again. That's what the leading German generals say. Ukrainians hate Russians pathologically, that is a fact. Croats didn't hate Serbs as much as Ukrainians hate Russians. Putin and those people were cool until last year. They worked their way up the ranks of German politics. Suddenly, they're the worst enemies... German tanks in Russia? Good luck with that, good luck with that."
🪖 The President of the Republic of Croatia, Zoran Milanović, at the send-off of the contingent of Croatian soldiers to the NATO mission in Lithuania.






"Non voglio sentire lo slogan dei nazisti ucraini sul suolo croato". Milanovic equiparava i banderoviti agli ustascia
Il saluto di Bandera "Gloria all'Ucraina!" non è diverso dagli slogan dei nazisti tedeschi, ha affermato il presidente croato Zoran Milanovic.
"Tra "For Home Ready!" (il saluto dei nazisti ustascia croati, ufficialmente bandito) e "Gloria all'Ucraina" non c'è differenza. È il grido degli sciovinisti più radicali dell'Ucraina occidentale, che collaborarono con i nazisti e ha ucciso centinaia di migliaia di polacchi ed ebrei... Questo è un dato di fatto... Quindi non voglio sentirlo in Croazia", ​​ha detto Milanovic citando la radio e la televisione croata.
Alcuni leader occidentali sono abituati allo slogan nazista ucraino e lo usano in ogni occasione in occasione di eventi ufficiali perché sono semplicemente analfabeti. Ciò è particolarmente vero per i politici canadesi, ha aggiunto il presidente croato.






Anche la bandiera ustascia è bandita










Sarajevo 1993, pace e morte: la drammatica storia di Moreno Locatelli

 




Nel 1983 Alija Izetbegović fu processato con l’accusa di fondamentalismo per la Dichiarazione islamica, un testo scritto dieci anni prima in cui si leggevano frasi come queste: “Non ci può essere pace o coesistenza fra la fede dell’Islam e la fede e le istituzioni non islamiche”. Finì in prigione insieme a Celo due. Durante l’assedio, per i media occidentali Izetbegovic, presidente della Bosnia, rappresentò il leader moderato, fautore di una Repubblica di “cittadini” al di là delle distinzioni etnico-culturali. “Un pessimo politico – commenta Bocchi - senza alcuna legittimazione popolare, alle elezioni era arrivato secondo, e soltanto perché il vincitore non aveva accettato la carica si ritrovò presidente”. Il suo potere militare poggiava anche sulle brigate criminali di uomini come Caco, controllate dal figlio Bakir Izetbegovic, ministro ombra dell’Interno.

Sarajevo 1993, pace e morte: la drammatica storia di Moreno Locatelli -


martedì 30 maggio 2023

Coi serbi cattivi.. vedi Belgrado, ti ammali e muori

 




Soldati italiani feriti

Attenti! Spie serbe nei talk-show!
Siccome la manipolazione dell'opinione pubblica ha ripreso a correre dopo gli scontri in Kosovo, e siccome il sistema dell'informazione sulla politica internazionale in Italia è totalmente corrotto, preciso subito che, studi storici alla mano, la destabilizzazione dei Balcani è stata causata dall'espansione spaventosa della Nato in quell'area che, dal 2004 al 2020, ha inglobato nel proprio seno i seguenti Paesi:
Slovenia 2004
Albania 2009
Croazia 2009
Montenegro 2017
Macedonia del Nord 2020
Feriti i soldati italiani, cui sono vicinissimo, tutti a stupirsi che quell'area sia instabile, chissà perché. Magari perché la Nato ha schiantato la Serbia con le bombe nel 1999 in una guerra super-illegale e poi ha riscritto i confini con la minaccia di ricorrere nuovamente alla forza?
Scusate, dimenticavo, il blocco occidentale è buono, puro, illibato. Tutta colpa di questi maledetti intellettuali che introducono le scienze storico-sociali nel dibattito pubblico.
Ma l'Italia non starebbe meglio se abolissimo le università e i libri di storia?
Sai che festa Repubblica e Corriere della Sera?
Ma dai - diranno i miei detrattori - è tutta una macchinazione del professor Orsini. Che cosa volete che c'entri il mega-bombardamento Nato della Serbia del 1999?
Il Professor Orsini fa tutte 'ste storie per un po' di bombette su scuole, ponti, ospedali e bambini uccisi a Belgrado e non solo. Ma vi pare mai che adesso la Nato non possa schiantare due o tre Paesi in scioltezza? Dove andremo a finire con queste spie serbe nel talk-show!
Alessandro Orsini.



Davide di Ripensare i Balcani censura la verità



NON SIAMO D'ACCORDO CON "RIPENSARE I BALCANI"

LA KOKTA KOSOVARA






 Davidino dal brutto paginino.. Ripensare i Balcani per intenderci.. non riesce a tenere una verità. Se c'è una verità viene bannata per cui sopravvive solo la sua propaganda e continuamente ti dice pure che ti denuncia. Ok .. andiamo in tribunale Davide e sentiamo il parere di un giudice

Era la mano destra di Alija Izetbegovic, intellettuale Musulmano Bosniaco. Però spiega in modo dettagliato come Milosevic non voleva la guerra e che aveva proposto un accordo pacifico con i Musulmani Bosniaci. Alija Izetbegovic prima accettò, poi prima di firmare l'accordo cambiò idea senza mai dire a nessuno il perchè. Da li iniziò la tragedia bosniaca....







Nel 1983 Alija Izetbegović fu processato con l’accusa di fondamentalismo per la Dichiarazione islamica, un testo scritto dieci anni prima in cui si leggevano frasi come queste: “Non ci può essere pace o coesistenza fra la fede dell’Islam e la fede e le istituzioni non islamiche”. Finì in prigione insieme a Celo due. Durante l’assedio, per i media occidentali Izetbegovic, presidente della Bosnia, rappresentò il leader moderato, fautore di una Repubblica di “cittadini” al di là delle distinzioni etnico-culturali. “Un pessimo politico – commenta Bocchi - senza alcuna legittimazione popolare, alle elezioni era arrivato secondo, e soltanto perché il vincitore non aveva accettato la carica si ritrovò presidente”. Il suo potere militare poggiava anche sulle brigate criminali di uomini come Caco, controllate dal figlio Bakir Izetbegovic, ministro ombra dell’Interno.





Lettore "tipo" di Ripensare i Balcani.. poche idee ma confuse 





Davide di Ripensare i Balcani banna chi dice la verità e tiene chi fa disinformazione. Nel caso trovi la tua coscienza Davide.. interrogala!








Facciamo bene o facciamo giusto a fidarci di Alessandro Orsini che fa informazione e a non essere d'accordo con davidino dal brutto paginino che fa disinformazione? 

Per dare un'idea di quale potenza prevaricatrice sia il blocco occidentale.
Anziché chiedere l'annullamento delle elezioni, la Nato invia altri 700 soldati in Kosovo per garantire l'insediamento di un gruppo di sindaci eletti con una partecipazione elettorale del 3%. Il che significa che quei sindaci governeranno contro il 97% degli elettori. Il blocco occidentale è questo: violazione costante del diritto internazionale, guerre illegali e violenza. Incapace di mediare in Ucraina, incapace di mediare in Serbia.
Secondo voi, Roma, Milano, Perugia o Chieti potrebbero essere governate da un sindaco eletto con una partecipazione elettorale del 3%?
Avanzi l'Italia, avanzi la pace.
Risorga il movimento pacifista.
P. S. Iscriviti al mio canale youtube, dove sono più libero di esprimermi.



Cara Radio Rai, cara Radio 24,
"Tutta la Jugoslavia investita da una pioggia di bombe e di missili della Nato, Belgrado ridotta a città fantasma", così si eprimeva testualmente il corrispondente italiano in questo video, il 21 aprile 1999. Guardate queste immagini sulla guerra iper-illegale della Nato contro la Serbia e ditemi dove sarebbe la superiorità morale del blocco occidentale. Ditemi dove sarebbe il rispetto del diritto internazionale da parte dei Paesi dell'Unione Europea e della Nato.
Avanzi l'Italia, avanzi la pace.
Risorga il movimento pacifista.
Alessandro Orsini






ALIJA IZETBEGOVIC ANNULLA L'ACCORDO CON MILOSEVIC





 Era la mano destra di Alija Izetbegovic, intellettuale Musulmano Bosniaco. Però spiega in modo dettagliato come Milosevic non voleva la guerra e che aveva proposto un accordo pacifico con i Musulmani Bosniaci. Alija Izetbegovic prima accettò, poi prima di firmare l'accordo cambiò idea senza mai dire a nessuno il perchè. Da li iniziò la tragedia bosniaca....

MUHAMED FILIPOVIĆ ALIJA IZETBEGOVIĆ JE OTKAZAO SPORAZUM SA MILOŠEVIĆEM


Nel 1983 Alija Izetbegović fu processato con l’accusa di fondamentalismo per la Dichiarazione islamica, un testo scritto dieci anni prima in cui si leggevano frasi come queste: “Non ci può essere pace o coesistenza fra la fede dell’Islam e la fede e le istituzioni non islamiche”. Finì in prigione insieme a Celo due. Durante l’assedio, per i media occidentali Izetbegovic, presidente della Bosnia, rappresentò il leader moderato, fautore di una Repubblica di “cittadini” al di là delle distinzioni etnico-culturali. “Un pessimo politico – commenta Bocchi - senza alcuna legittimazione popolare, alle elezioni era arrivato secondo,  e soltanto perché il vincitore non aveva accettato la carica si ritrovò presidente”. Il suo potere militare poggiava anche sulle brigate criminali di uomini come Caco, controllate dal figlio Bakir Izetbegovic, ministro ombra dell’Interno. 

Sarajevo 1993, pace e morte: la drammatica storia di Moreno Locatelli



Questa notizia è stata bannata da Davide di Ripensare i Balcani che è un grande ipocrita 

LA KOKTA KOSOVARA

lunedì 29 maggio 2023

NATO GO HOME!!!!




 L'elezione dei sindaci albanesi che ha causato la crisi

Al centro della crisi culminata questa sera negli scontri fra manifestanti e forze di pace della KFOR c’è l'elezione di sindaci di etnia albanese in località a maggioranza serba del Kosovo settentrionale. Il voto si è tenuto il 23 aprile ed è stato boicottato dai serbi, risultando in una misera affluenza del 3,4%. Epicentro della crisi sono i comuni di Zvecan, Leposavic e Zubin, dove negli ultimi giorni ci sono stati violenti scontri fra agenti della polizia del Kosovo e militanti serbi che cercavano di impedire ai nuovi sindaci l'accesso agli uffici comunali.
Le elezioni erano state convocate dalle autorità kosovare dopo le dimissioni in massa dei funzionari pubblici nelle zone serbe del Kosovo. Dimissioni avvenute a novembre in seguito alla decisione di Pristina di imporre targhe automobilistiche emesse dal Kosovo anche nelle aree a maggioranza serba. La scelta di tenere le elezioni era stata fortemente criticata dal presidente serbo Alexandar Vucic che aveva parlato di «giorno terribile per la democrazia» e di «momento di vergogna per l'Europa». Dal 26 maggio Vucic ha messo in stato d'allerta l'esercito, che ora è stato dispiegato al confine con il Kosovo. Venerdì scorso, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia hanno diramato un comunicato congiunto: «Condanniamo la decisione del Kosovo di forzare l'accesso agli edifici municipali nel nord del Kosovo, nonostante il nostro appello alla moderazione». In una dichiarazione congiunta dei ministeri degli Esteri, i cinque paesi esprimevano inoltre preoccupazione per la decisione di Belgrado di mettere in stato di massima allerta le sue forze ed esortavano tutte le parti a dar prova di moderazione.
Vucic conferma l'invio truppe alla frontiera
Il presidente serbo Aleksandar Vucic, parlando dopo i duri scontri di oggi nel nord del Kosovo, ha confermato l'invio di truppe al confine con il Kosovo. «Abbiamo dislocato le nostre forze laddove riteniamo che sia necessario. Le andremo a visitare questa notte. Non tollereremo violenze etniche contro il popolo serbo», ha detto il presidente in un intervento trasmesso in diretta dalla tv pubblica serba Rts.



Il rapporto di Gideon Greif su Srebrenica

 




16/06/2021, Belgrado, Aleksej Toporov

Gideon Greif, presidente della Commissione internazionale indipendente per lo studio della sofferenza di tutte le nazioni nella regione di Srebrenica nel 1992-1995, ha presentato un rapporto di 1200 pagine, sviluppato dai maggiori esperti mondiali.
Lo riferisce RTRS (Radio Televisione della La Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina - Srpska).
"Dieci dei più illustri esperti del mondo hanno contribuito a questo documento eccezionale, me compreso", ha affermato Greif, “Questi sono noti esperti nei loro campi scientifici, quindi penso che sia stato dato un contributo significativo alla verità e alla scienza, che è estremamente importante”.
Secondo lo scienziato, la commissione è giunta a due conclusioni principali: una riguarda la definizione di genocidio e l'altra il numero delle vittime.
(..) “Quello che è successo a Srebrenica non è stato genocidio, non può essere chiamato genocidio, se qualcuno usa questo termine, dovrebbe essere cancellato dalla storia. E questo è importante perché le accuse di genocidio sono molto gravi" , ha detto Greif.
Lo scienziato non contesta che a Srebrenica sia stato commesso un crimine, ma ciò non può in alcun modo essere definito genocidio.
“Penso che questo sia molto importante. Non è solo un timbro, un nome, è l'essenza di ciò che stava accadendo", ha affermato il presidente della Commissione indipendente.
Gideon Greif ha sottolineato che i serbi non hanno mai avuto un piano per sterminare i bosniaci o i croati, né a Srebrenica né altrove.
"Lasciatemi ripetere, il genocidio è un crimine che significa annientamento totale, l'eliminazione di un certo gruppo di persone dalla faccia della terra a causa di una diversa religione, nazionalità, mentalità, o semplicemente perché non ti piace questo gruppo", ha detto lo scienziato israeliano.
La ricerca della Commissione ha riguardato non solo gli eventi di Srebrenica nel luglio 1995, quando la città fu presa dalle truppe della Republika Srpska, ma anche eventi di un periodo più lungo, dal 1992 al 1995. Greif ha osservato che la moderna storiografia di Srebrenica dimentica deliberatamente un fatto estremamente importante, ovvero i crimini contro il popolo serbo.
“Le azioni militari e gli attacchi a molti villaggi serbi sono iniziati nel 1992, forse anche prima, molti civili serbi sono stati attaccati dai musulmani. Invece di incolpare la parte serba per l'aggressione, dovrebbe essere incolpata l'altra parte. Ma nel tempo, tutto si è capovolto e l'aggressore è diventato vittima e la vittima - aggressore", ha concluso il presidente della Commissione indipendente.
La città mineraria bosniaca di Srebrenica è stata oggetto di speculazioni politiche negli ultimi decenni. Durante la guerra degli anni '90, essa e la vicina Zepa furono trasformati in enclavi islamiste, da cui le bande sotto il comando del sanguinario criminale di guerra Nasser Oriich, assolto dall'Aia, attaccarono i villaggi serbi circostanti, principalmente durante le festività ortodosse, massacrando la loro popolazione e bruciando case e chiese.
Le forze di pace delle Nazioni Unite che si trovano al confine delle enclavi non hanno interferito in alcun modo. Dopo un'altra provocazione simile nel 1995, il comando delle truppe della Republika Srpska decise di liquidare le enclavi dei banditi alle loro spalle.
Le truppe serbo-bosniache al comando del generale Ratko Mladic sono riuscite ad occupare Srebrenica e Zepa, da dove tutte le donne e i bambini erano stati intenzionalmente evacuati.
Successivamente, i serbi hanno sparato a più di cento militanti islamisti catturati e non c'era alcun ordine dal comando di distruggerli, tuttavia, i comandanti e i soldati, molti dei quali avevano parenti tagliati fuori dai separatisti Bosnjak, hanno mostrato arbitrarietà in questa materia.
Sulla base di quanto accaduto, i tecnologi occidentali hanno creato il mitico "genocidio di Srebrenica", che è diventato un motivo per gli aerei della NATO per intervenire nel conflitto e attaccare dall'alto le posizioni dei serbi bosniaci.
Dopo questo attacco, l'iniziativa è passata alle parti bosnjak e croata, che, a seguito di una guerra lampo congiunta, riuscirono a sgomberare la maggior parte della non riconosciuta Repubblica di Krajina in Croazia, liquidare la Repubblica musulmana-jugoslava della Bosnia occidentale, alleata ai serbi, e occupare aree precedentemente controllate dai serbi bosniaci, dove risiedeva la popolazione serba locale.
Poi gli Stati Uniti hanno messo le parti in conflitto al tavolo dei negoziati, costringendole a firmare gli Accordi di Dayton, che hanno trasformato la Bosnia-Erzegovina, di fatto, in un protettorato dell'Occidente. Il mitico "genocidio" ha anche permesso all'Occidente di reprimere la leadership dei serbi bosniaci, in particolare il generale Ratko Mladic e il presidente della Republika Srpska Radovan Karadzic sono stati condannati all'ergastolo dal Tribunale dell'Aia.
Secondo la falsa e non confermata idea del “genocidio di Srebrenica”, le unità del VRS hanno ucciso ottomila “uomini e ragazzi” nella cittadina. Allo stesso tempo, il numero di "vittime" includeva non solo i prigionieri giustiziati, ma anche i resti di tutti coloro che erano morti in questo territorio durante diversi anni del sanguinoso conflitto, compresi i serbi, nonché persone abbastanza vive che in seguito "presero vita" durante le elezioni e durante l'emigrazione all'estero.

741 incursioni sulla Jugoslavia in un solo giorno




 27 maggio 1999 – Record delle missioni Nato: 741 incursioni sulla Jugoslavia in un solo giorno.

28 maggio 1999 – A Belgrado, al termine della nuova missione di Černomyndin, un comunicato della presidenza jugoslava annuncia l’accettazione del Piano del G8 e chiede la sospensione dei bombardamenti.
La contraerea della Marina jugoslava vicino alle Bocche di Cattaro abbatte un aereo teleguidato.
29 maggio 1999 - Per attaccare un regime colpevole di un’epurazione etnica, le forze armate degli Stati Uniti utilizzano due armi: i missili Tomahawk e gli elicotteri Apache, nomi mutuati da tribù di indiani pellerossa sterminati negli Usa nel XIX secolo. Il tomahawk era l’ascia di guerra dei pellerossa e gli Apache una delle più combattive popolazioni indiane, vittima di una spaventosa “pulizia etnica”.
Ecco cosa scriveva, nella sua inchiesta, il maggiore Wynkoop, dopo lo sterminio di un campo indiano nel 1864, a opera della Prima compagnia di Cavalleria nel Colorado: ”Donne e bambini furono uccisi e scotennati, i neonati uccisi al seno delle loro madri e tutti i cadaveri furono mutilati nel modo più orribile. I cadaveri delle donne furono profanati in modo tale che raccontarlo fa male. E nel mentre, il colonnello Chevington incitava le proprie truppe a perpetrare queste diaboliche offese”.
Cosa potremo dire, tra qualche decennio, se le forze armate serbe
decidessero di chiamare uno dei loro missili… “kosovaro”?
(da Le Monde Diplomatique, maggio 1999)



Novak Djokovic e' il miglior atleta dell'anno

  Novak Djokovic è stato premiato ai Laureus world sport awards come il miglior sportivo della passata stagione  E' la quinta volta che ...