martedì 28 giugno 2022

Kremenchug ennesima false flag NATO

 Ministero della Difesa della Federazione Russa sull'attacco a Kremenchug.

Le forze armate della Federazione Russa continuano a colpire le strutture militari sul territorio dell'Ucraina. Il 27 giugno, nella città di KREMENCHUG, nella regione di Poltava, le forze aerospaziali russe hanno lanciato un attacco con armi aeree di alta precisione su hangar con armi e munizioni ricevute dagli Stati Uniti e dai paesi europei, nell'area del Stabilimento di Kremenchug di veicoli stradali. A seguito di un attacco di alta precisione, armi e munizioni di fabbricazione occidentale, concentrate nell'area di stoccaggio per ulteriori spedizioni al gruppo di truppe ucraine nel Donbass, sono state colpite. L'esplosione di munizioni immagazzinate per armi occidentali ha provocato un incendio in un centro commerciale non funzionante situato accanto allo stabilimento.
(Intel Slava)





A proposito del fake sul “nuovo crimine commesso dai russi a Kremencjug”. Le Forze Armate russe hanno distrutto, con le loro armi ad altissima precisione, i capannoni delle Forze armate ucraine, situati nell'area dello stabilimento di macchine stradali di Kremencjug. Nei capannoni c’erano le armi e le munizioni di produzione occidentale, inviate a Kiev dagli USA e paesi europei, dirette a uccidere i civili del Donbass.
La detonazione delle munizioni ha provocato un incendio nel vicino e non funzionante centro commerciale, ha riferito poco fa il ministero della Difesa russo. La stampa occidentale racconta che nel centro commerciale c’erano oltre 1000 clienti … dunque la Russia ha voluto intenzionalmente uccidere civili ucraini .. infatti nel parcheggio del centro commerciale non c’erano macchine di visitatori…ma l’Occidente continua da ieri a gonfiare la notizia dei “missili russi che hanno colpito il centro commerciale, definisce il fatto una “strage”, una “nuova Bucha”. I G7 ieri hanno immediatamente condannato l’“attacco abominevole della Russia”. La Stampa scrive che “il bilancio del raid russo sul centro commerciale è di 18 morti e 59 feriti, 36 dispersi” e Zelenskij ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sul “crimine russo di Kremencjug”. Ma i crimini, quelli veri di Kiev nel Donbass in 8 anni - non esistono!
Nella giornata di ieri le Forze Armate russe hanno anche distrutto 2 centri direzionali ucraini nella Repubblica di Donetsk e armamenti e nazionalisti ucraini in 28 regioni delle due repubbliche.
Il mio articolo qui:







La “strage” al centro commerciale di Kremenchuk? di Maurizio Blondet 28 giugno 2022





Riceviamo e volentieri segnaliamo:
Pangea Grandangolo
DENTRO LA NOTIZIA
su BYOBLU
canale 262 digitale terrestre
canale 462 Tivùsat, canale 816 Sky
Mercoledì 29 alle 20:30
Jugoslavia – Krajina
Il Donbass di trent’anni fa
Dopo la firma del Trattato INF nel 1987 con Michail Gorbacev, il Presidente Ronald Reagan promise alla Russia che la NATO non sarebbe mai arrivata alle sue frontiere, impegno reiterato dal Presidente George Bush senior alla dissoluzione dell’URSS nel 1991. Ibernata momentaneamente la Guerra Fredda, gli Stati Uniti, ormai l’unica potenza mondiale, avevano già programmato la dissoluzione della Jugoslavia e l’isolamento dei Serbi troppo vicini alla Russia. In aggiunta era urgente trovare una nuova collocazione per la NATO.
Attraverso la Banca Mondiale imposero il rientro dei prestiti, finanziarono i partiti di estrema destra croati e appoggiarono le istanze dei musulmani di Bosnia e, per potere agire con il consenso dell’opinione pubblica, iniziarono una campagna mediatica contro i serbi. Per completare l’opera, agenti CIA con molto denaro convinsero personaggi politici e esponenti dei media a sostenere la narrativa stabilita. Poi imposero pesanti sanzioni. I serbi venivano descritti sui media internazionali come guerrafondai, imputati di volere una "grande Serbia".
Ci sono molte somiglianze con quanto avviene in Donbass: si può dire che in Jugoslavia sono state fatte le prove di scena per un protocollo applicato anche in Ucraina.
Krajina come Ukraina significa frontiera. Le Krajine serbe, inserite nella Croazia, non avrebbero formato la Repubblica Serba di Krajina se avessero potuto rimanere in una Croazia federata alle altre Repubbliche Jugoslave. Ma con l’indipendenza, il governo croato aveva promulgato una Costituzione che escludeva diritti ad ogni etnia diversa da quella croata.
Nel 1993 con la Sacca di Medak iniziò la pulizia etnica delle Krajine, culminata con le operazioni Flash e Storm (1995) supportate da mercenari USA: mezzo milione di serbi, privi di protezione, dovettero abbandonare il proprio territorio.
Il docufilm presentato da Pangea Grandangolo Dentro la Notizia è stato girato nel settembre 1993 da un operatore della TV Knin che non esiste più, come le Krajine.







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