Osservatorio Balcani è una pagina talmente ipocrita che considera un militare che salva un bambino bosniaco un eroe e un militare che salva un bambino serbo un criminale .. poi dici .. servi NATO ? no.. sei tu in errore . Loro sempre dalla parte della ragione . La prova di cio'? Che nasconde la strage della via Dobrovoljacka (3 maggio 1992), quando i militari di Divjak attaccarono alle spalle le giovanissime reclute dell'Armata Jugoslava, che si ritiravano
Già in passato avevamo notato come le celebrazioni della strage di Marzabotto fossero talvolta segnate da riferimenti fuorvianti ai fatti di Srebrenica (1). Stavolta, per il 25 Aprile, a Marzabotto (Monte Sole) tra gli invitati d'onore figura Jovan Divjak, descritto come "il generale che difese la città di Sarajevo durante l'assedio". Addirittura, si annuncia un suo "tour partigiano" in diverse località italiane nei giorni tra il 23 e il 30 aprile 2019.
Ma chi è veramente Jovan Divjak?
Già a capo della Difesa Territoriale in Bosnia-Erzegovina, nei mesi a cavallo delle "dichiarazioni di indipendenza" con cui ha inizio la tragedia del suo paese (1991-1992) viene scoperto e giudicato dalla Corte Marziale dell'esercito jugoslavo per illegittimi rifornimenti di armi. Gli vengono inflitti 9 mesi di carcere cui si sottrae passando al nemico, cioè alle milizie nazionaliste bosgnacche di Alija Izetbegović. Da capo militare della zona di operazioni di Sarajevo è da considerare perlomeno corresponsabile della efferata strage della via Dobrovoljacka (3 maggio 1992), quando i suoi attaccano alle spalle le giovanissime reclute dell'Armata Jugoslava, che si ritirano pacificamente verso la Serbia in base agli accordi, causando 42 morti, 73 feriti, 215 prigionieri: è la prima grande strage di Sarajevo, mai ricordata da nessuno in Italia.
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