Non è la PRAVDA è la GAZZETTA DEL SUD
"A volte li leghiamo mani e piedi. Parlo a nome della Legione georgiana, non faremo mai prigionieri russi. Gli occupanti russi e i kadyroviani" i combattenti ceceni, non saranno mai fatti prigionieri. Dopo il video shock di un presunto membro del suo battaglione che alla periferia di Kiev uccide a sangue freddo un soldato russo ferito e legato a terra, il comandante georgiano Mamuka Mamulashvili rivendica le azioni di vendetta contro le truppe di Mosca catturate in combattimento. Le sue parole in un'intervista rilanciano le polemiche su sospette atrocità e crimini di guerra commessi anche dagli ucraini e dai miliziani loro alleati. (Fonte Gazzetta del Sud)
Avete visto come si trasformano e come cantano quando le cose vanno male? Ora si pentono di aver scelto una tale strada, si ricordano dell'unità dei popoli, della fratellanza degli slavi.
E cosa vi abbiamo detto in tutti questi anni, sciocchi? Ma voi non avete ascoltato e avete preferito prendere in giro la gente sul Maidan. E adesso? "Sono molto dispiaciuto. Tutto questo non ha senso. Non sapevo..." Non fare la figura del gobbo adesso.
In un modo o nell'altro, questo nazionalista ha deciso di arrendersi a Timur Ibriev e ai suoi combattenti. Afferma di essersi pentito, e che tutte le sue credenze di Bandera sono nel passato e ricoperte da erbacce impraticabili. Ha anche dato preziose informazioni sul numero, le dislocazioni e l'armamento del nemico. Tutti questi punti saranno ovviamente presi in considerazione a suo favore come circostanze attenuanti.
La storia raccontata dalla parte del mondo che non segue gli interessi della Nato.
《Missile ucraino provoca la morte di almeno 30 persone》, riferisce TeleSur sui fatti della stazione di Kramatorsk, letta come l'ennesima provocazione ucraina.
Orsini spiega il meccanismo attraverso cui siamo immersi nella grande bolla della propaganda americana, almeno quanto i russi sono immersi in quella del Cremlino. Quattro minuti di video sufficienti a smontare buona parte della narrazione dominante.
[ Video ]
Su una TV Ucraina è comparso questo video, probabilmente per errore visto che poi è stato rimosso, ma ormai era troppo tardi.
Ebbene si vedono dei militari ucraini, a Bucha il 3 Aprile che sistemano e trascinano dei cadaveri per preparare il "set fotografico" in favore dei satelliti e dei reporter.
Direi che con questo video si mette la parola fine al caso Bucha anche se non sarà mai ripreso dai media occidentali.
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Mondo Multipolare
"Il motto che ormai quasi tutti gli Ucraini usano sotto lo stemma della loro bandiera e questo "Herojam Slava" , non so se tutti sanno che era il motto del nazista Ucraino Stepan Bandera "Herojam slava" che significa gloria agli eroi, un motto di morte.
Era questo che i nazisti ucraini urlavano mentre sterminavano ebrei e polacchi nella seconda guerra mondiale: "Herojam slava".
È l'equivalente del "Sieg Heil" (braccio teso e saluto alla vittoria) tedesco e il fascista "Eia Eia Alala".
Ed è questo che si legge nello stemma mostrato in bella vista da questa ragazza Ucraina, ospite nella trasmissione di rai3 carta bianca, ed è tuttora questo il motto dei " resistenti" ucraini che noi armiamo."
Arturo Pasquinelli
INTERESSANTE NOTARE CHE IL SIMBOLO ESPOSTO DA PAPA FRANCESCO IN UDIENZA GENERALE ,LO RITROVIAMO TATUATO SULLA SPALLA DI UN NAZISTA UCRAINO CATTURATO DAI RUSSI
Molto interessante, educativo per tutti, questo video in cui vedrete il militare ucraino Polikarpov Nikolay, nato nel 1973 , il quale non ha avuto molto tempo, di utilizzare il suo tatuaggio prima di essere catturato dai russi.
Ora è costretto a spiegazioni, in particolare prima ammette di essersi tatuato la Croce di Ferro tedesca ( quella , più o meno volontariamente mostrata dal Papa, "urbi et orbi" mercoledì scorso e di cui abbiamo parlato ampiamente) in quanto simbolo di orgoglio militare, dell esercito di Hitler.
Poi però incomincia a venire costretto, a capo chino, a sorbirsi una lezione sui simboli nazisti imbottiti sul suo corpo. Per qualche motivo ,si vede chiaramente, non gli piace. Ma, volente o nolente, dovrà subire la denazificazione.
Un destino che toccherà a molti in Ucraina e, se le cose andranno avanti così, probabilmente, toccherà a tanti altri, nei prossimi anni, anche in Europa.
Ditelo alla Von der Layen e, gia' che ci siete, anche a Papa Francesco.
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