venerdì 20 maggio 2022

Ecco perchè i pacifisti per la NATO non hanno capito nulla. F

 Nei nostri tg e nei nostri talk show la Russia sta perdendo la guerra, sconfitta a Kiev e a Kharkiv, coi soldati 18enni mandati allo sbaraglio e i tanti generali uccisi. Ma, CONTEMPORANEAMENTE, se non lo fermiamo inviando armi a non finire e rafforzando la Nato, Putin dopo l'Ucraina invaderà la Polonia, la Finlandia e dovremo "costruire le trincee a Milano".

Il Battaglione Azov ancora pochi giorni fa era irrilevante, che volete che siano 3 o 400 nazistelli in un Paese di 40 milioni e passa di persone? Oggi sono gli eroi nazionali, difensori dell'Europa intera e dei valori occidentali tutti. E i nostri media li dipingono come studiosi di Kant, che cantano sotto le bombe e vengono illuminati da raggi di luce divini.
Ora la mia impressione è che la gente, di questa maniera di gestire l'informazione, ne abbia le scatole piene. E ha ragione, è una reazione sacrosanta. Pure se non ha strumenti di analisi adeguati, pure se poi finisce a guardare roba assurda su Youtube. Ma la cosa principale è che non si fida più di qualcosa che sente non avere a che fare con la realtà. E giornalisti e opinionisti sembrano anche prendere per i fondelli quando affermano ad ogni piè sospinto che siamo fortunati, noi, ad avere la libertà di stampa.
Antonio Perill







Ed ecco che con forte ritardo arriva la prova "inoppugnabile" della responsabilità russa sulla strage di Bucha. Qui il filmato che la dimostrerebbe. C'è solo un piccolo errore, i mezzi blindati inquadrati hanno una lettera V che per quanto è dato sapere indica il segno di riconoscimento della fanteria navale russa. Che per quanto si sa non è mai stata impegnata nel teatro a Nord di Kiev. Il forte ritardo della divulgazione di queste immagini farebbe pensare ad una operazione cucinata ad Hollywood o nei paraggi. Idem l'incongruenza relativa al segno V. Aspetto delucidazioni in proposito da chi è più bravo di me.




Lo schema per sfornare i nuovi influencer è molto semplice.
Scelgo degli scappati di casa vogliosi di arrivare ad ogni costo.
Li catapulto nell'iperuranio della visibilità e del successo.
Gli affianco consulenti strategici di ogni genere per caratterizzarne il personaggio e trainer per adeguare le modeste capacità artistiche ad un livello vagamente accettabile.
Faccio crescere a dismisura il loro seguito mettendogli a disposizione la macchina mediatico-propagandistica.
"Premesso che chiamare artisti questi sciamannati è un oltraggio, ci chiediamo come si possa dare credito a strampalati personaggi di questo genere.
Tutti gli "artisti" oggi sono tali, solo in quanto prolungamento della propaganda del potere.
Vengono riempiti di denaro e poi usati come influencer per le istanze che servono al sistema.
È tutto molto nitido, non si salva quasi nessuno, il più onesto in circolazione al massimo non si esprime, anche perché altrimenti non lavorerebbe più.
Dunque parliamo non solo di pessimi pseudoartisti sotto ogni punto di vista, ma anche di meri propagandisti di regime, pronti a trasmettere ignoranza e ignavia alle nuove generazioni mascherate."
Da Weltanshauung Italia.




NEW YORK TIMES: “LA GUERRA IN UCRAINA SI STA COMPLICANDO E L’AMERICA NON È PRONTA”
di Redazione
Illuminante articolo a firma dell’intero “editorial board” del New York Times, da cui trapela un’evidente preoccupazione per il rischio di un’escalation in Ucraina e per le inevitabili conseguenze che gli USA rischiano di pagare a livello nazionale. Agli americani, si dice, alla fine importa più dell’inflazione in patria che di quanto accade a migliaia di chilometri da casa. Il rischio implicito è che aumenti ulteriormente la disaffezione per l’attuale amministrazione, già ai minimi nei sondaggi, e tutto ciò favorisca i repubblicani nelle elezioni di midterm, oltre ad aprire la strada a un ritorno di Trump. Un vero e proprio dietrofront rispetto alle posizioni iniziali della testata, che nel dopoguerra ha storicamente appoggiato tutte le guerre degli Stati Uniti. Per la prima volta, il NYT parla di negoziati e tra le righe suggerisce che, se il prezzo da pagare fosse la perdita di alcuni territori ucraini a favore della Russia, forse sarebbe un prezzo che vale la pena pagare pagare.… continua a leggere





BRUXELLES VUOLE FREGARCI LE SCORTE DI GAS
L’Unione partorisce il nuovo regolamento sugli stoccaggi: obbligo di riempimento all’80% (che ci vede virtuosi, a differenza dei tedeschi) e aiuto a chi non può immagazzinare (che ci obbligherà a cedere 900 milioni di metri cubi a Grecia e Slovenia).
Il regolamento è stato proposto dalla Commissione europea il 23 marzo scorso. Ieri, completando il trilogo, Consiglio e Parlamento hanno trovato un compromesso su un testo che ora sarà sottoposto alla approvazione del Comitato dei rappresentanti permanenti in seno al Consiglio. Il regolamento sarà poi adottato in prima lettura dal Parlamento europeo e infine dal Consiglio. (Fonte: La Verità)





COMITATO UCRAINA ANTIFASCISTA BOLOGNA - 11 MAGGIO 2022
Il fascismo non ha nazione, non ha etnia, il suo linguaggio è quello della violenza, il suo costume è la sopraffazione, quando è rivolto verso una donna diventa molestia o stupro.
Ad Odessa, nella Casa dei Sindacati, le donne giovani venivano condotte dai fascisti nella cantina, violentate e poi strangolate, quelle meno giovani cosparse di liquido infiammabile ed incendiate. Una gestante al sesto mese di gravidanza fu strangolata col filo del telefono e sui social gli estremisti nazionalisti scrissero che avevano ucciso "mamma Odessa". Nel Donbass occupato dai battaglioni nazisti, il gruppo Tornado era specializzato nelle violenze alle ragazze dei villaggi russofoni. A Mariupol, nella prigione segreta dell'aeroporto cittadino, denominata "La Biblioteca" perché i prigionieri erano chiamati i "libricini", i torturatori del Battaglione Azov denudavano le militanti antifasciste e le sottoponevano ad ogni tipo di violenza fisica e psicologica. Pochi giorni fa, sempre nel Donbass, a Mariupol, in una base dei miliziani nazisti, è stato rinvenuto il corpo di una giovane donna con una svastica incisa sul ventre, mutilata e straziata dai suoi carnefici.
Per costoro, la donna antifascista, deve essere ridotta al silenzio attraverso l'offesa del corpo che è essa stessa offesa del genere e annullamento dell'identità di ciascuna di noi.
Il 4 maggio scorso, a Bologna, una nostra compagna del collettivo "Cambiare Rotta" è stata oggetto della violenza fascista dei banderisti e solo grazie alla sua forza vitale di giovane leonessa è riuscita a reagire e a mettere in fuga gli aggressori.
Noi donne del Comitato Ucraina antifascista di Bologna, lavoratrici ucraine, russe, moldave, italiane, siamo al suo fianco.
A lei vanno il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà militante.
Chi tocca una, tocca tutte.
I fascisti non passeranno, anche questa volta, unite, li ricacceremo nella fogna della storia.


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