CAPODANNO BALCANICO, OSSIA PIOTR LOVES BALKANS
E anche questa volta mi sono fatto convincere (in 5 secondi netti) da Pat, detto anche "Anima della festa", a fare un salto nei nostri amati Balcani.
Io volevo a tutti i costi andare a Mostar, Pat non voleva partire il 29 subito dopo il lavoro, uno sguardo agli orari della Jadrolinija (ormai potremmo diventare soci della compagnia) e l'itinerario è stabilito: Ancona-Zadar-Split-Mostar e ritorno da Split.Parto il 30 e in treno faccio amicizia con una ragazza di Durazzo, che bello scambiarsi luoghi comuni su italiani e immigrati, che mi dà preziosi consigli per un futuro viaggio in Albania.
Arrivo ad Ancona e mi incontro con Pat, il traghetto parte alle 22, è ancora presto. Iniziamo quindi con il dare benvenuto ad una delle caratteristiche dei nostri viaggi: l'alcool! Spesa (circa una decina di birre) e giro per Ancona, forse una delle città più depresse dell'emisfero boreale (ma non sono di Ancona e magari ho sempre visto male...). Unica nota uno stranissimo monumento raffigurante 3 rinoceronti, anche dopo un paio di birre e un miliardo di foto (ormai il mio amico Pat è più preso dal fotografare che un ciclista dal Giro d'Italia) nessuno dei due riesce a capire il perchè di quelle statue. Vabbè... imbarchiamoci.
Sulla nave non c'è quasi nessuno, fantastico! Quando viaggio odio avere vicino troppa gente di cui purtroppo capisco la lingua... Sento già il profumo di Croazia, di Cevapi e birra locale, ma per ora c'è da affrontare la cena preparataci dalla mamma di Pat, torte salate a carciofi e zucchine, mozzarella in carrozza e una torta buonissima! KO tecnico e si dorme.
SPLIT
Arriviamo a Zadar, una città che conosco poco, il tempo di perdersi e vedere degli incredibili palazzi fatiscenti vicino al porto che siamo sul Pulmann per Split, dove ci aspetta la nostra cameretta a 15€ a testa, davvero niente male, presso lo Split Central Apartaments.
Entrare in un porto al mattino è sempre una splendida esperienza, l'alba sul mare è emozionante, a me personalmente mette molta serenità. Siamo di nuovo nei Balcani, che bello! Ci accoglie Ivan, tenerissimo per come si lamenta che tutti passano da Split per andare a Dubrovnik (anche noi nel viaggio precedente eh eh eh...) e come per il capodanno molte persone andranno a Zagabria.
Il tempo di cambiarci e si va a pranzo, troviamo il ristorante Atlantida, ed un birra a noi ignota: Birra Pan!!! Subito quindi mezzo litro di PAN, Cevapi e patate fritte, sia lode eterna al cuoco.
Via al mercatino a controllare la bancarella, ormai consueta, con le magliette dell'Hajduk. Io trovo una splendida felpa ma sono in vena di risparmio, e mi mangerò poi le mani in quanto a Mostar il negozio dove speravo di comprare una maglia del Velez sarà chiuso...
Split è splendida, la nostra stanza nel palazzo di Diocleziano, Karlovacko e Ozjusko nostre amiche, Pat che fa più foto di Corona (ma senza ricatto...) e il pomeriggio passa. In serata inzia il concerto sulla Promenade, ma noi commettiamo l'errore alle 22 (dopo circa una decina di birre e un paio di panini con cevapi o pollo) di andare a riposare un'oretta; MI SVEGLIO ALLE 00.48!!!! Con Pat che mi dice che ha tentato in tutti i modi di svegliarmi mentre russavo amabilmente... Che si fa in questi casi? Si esce a bere!!!! Chiunque conosca il cantante che verso la 1.00 suonava con una bandiera croata sul cappello mentre tutti cantavano le sue canzoni per favore me lo dica. Split di notte è superba, i muri del centro fanno rivivere un tempo passato che aleggia tra i vicoli del palazzo! Dormita, tentativi inutili di contattare Ivan (sarà sbronzo dormiente abbracciato a due sventole? Onore a lui!), colazione e partenza per Mostar
MAKARSKA
Il centro del mondo, ogni viaggio passo da queata città. Ormai comprare Cokta al baracchino e andare in bagno qui durante la sosta del Pullman è un obbligo.
MOSTAR
Questa è la parte del viaggio che più aspettavo, in quanto sono attrattissimo dalla Bosnia. Viaggiare in pullman mi piace molto, col mio socio di viaggio riusciamo sempre a divertirci facendo anche discorsi molto profondi. Di solito finisce in sbronza, ed è bello così...
Sorvolando sui compagni di viaggio diretti a Medjugorie con conoscenze storico/geografiche che fanno rabbrividire: "esiste ancora la Slovenia?".
Arrivare a Mostar stringe il cuore, la città è in un catino, mi immagino durante la guerra i mortai appostati sulle alture. Una città ancora ferita, mancano i soldi per abbattere le case distrutte ma la voglia di vivere non si ferma e questa incredibile coesistenza di nuovo e vecchio è forse LA caratteristica della città. Basta guardare l'ex palazzo delle poste e la zona circostante, limite del fronte di guerra in città, per sentirsi stringere il cuore.
Ma si deve andare avanti, quindi prendiamo una stanza all' hotel (?) Ombrello (che sui biglietti da visita diventa Hombrelle) a quello che ormai è un prezzo fisso: 15€ a testa! Forse una grande alleanza balcanica stabilisce i prezzi, mistero....
Adesso turismo ossia zona del ponte, di Mostar ovviamente. La zona è meta per molti turisti di passaggio (mica vanno a vedere l'ex palazzo delle poste...) ed è stata ricostruita con i finanziamenti della Turchia. Che dire? La Nerevta, i minareti, la chiesa dei Salesiani che fa molto par condicio, non ho parole che SPLEDIDO! Io amo questo angolo di mondo, sento dentro qualcosa, una emozione fortissima, ma forse anche fame...
Cena al ristorante Sardvan dove ai cevapic si affianca un Mostarski qualcosa e la birra Sarajevsko, che buona!!!
Dopo cena troviamo un disco bar, si chiama bar Bajga, ed entriamo: FELICITA'!!! Un video trasmette solo turbo-folk, musica di cui io e Pat siamo fedeli seguaci. OSANNA! Una quantità di belle ragazze canta Severina, Ceca, Lepa Brena (quanto mi piace questa cantante!); ci incolliamo al bancone e non ce ne andiamo più, birra dopo birra, cocktail dopo cocktail. Ma il vero mito è il barista, non si ferma mai, canta balla impugna un microfono gigante e ci rende felici! Chiediamo anche canzoni a richiesta e questo splendido personaggio ci offre da bere, è incredibile vedere come a Mostar, con la città ancora sanguinante tanti ragazzi di etnia e religione diverse cantino tutti assieme le canzoni di Ceca. Mostar può essere davvero una città modello, come ritengono molti suoi abitanti.
Adesso io e Pat abbiamo un nuovo mito balcanico: il barista del Bar Bajga, che si aggiunge all'intero Bar Mirage, a Dubrovnik, una vera porta dell'inferno. Se non ci credete andate in quella splendita città e ordinate un rum e cockta in quel bar, bevete con calma guardandovi intorno, non sarete più gli stessi...
In albergo ci ritroviamo come due idioti davanti ad un canale tv che trasmette solo tubo-folk cercando di mimare le mosse del barista del Bar Bajga, momenti indimenticabili.
Il giorno dopo c'è il rientro, compriamo del burek da una giovane panettiera che orgogliosa ci dice circa 20 volte che è la specialità della zona.
Il rientro non è degno di nota, io vado al solito bagno di Makarska, a Split è tutto chiuso (è domenica), prendiamo il traghetto (dove scopro con rammarico la presenza di troppi turisti italiani vocianti) e torniamo a casa, con tante nuove emozioni, tantissime riflessioni ed un amore sempre più forte per una terra splendida.
CHE BELLA LA VITA!!! (a volte...)
Photos
Nessun commento:
Posta un commento