lunedì 8 febbraio 2021

MILOSEVIC' E' INNOCENTE CON BUONA PACE DEI SERBOFOBICI

 





Negli ultimi anni abbiamo fatto diversi post sulla morte innocente di Milosevic', ma si sono accavallate notizie e c'è stato un po' di caos.
Volendo riordinare le idee, non ci sono prove contro Milosevic' (almeno per quanto riguarda la guerra in Bosnia) , lo stabilisce il Tribunale dell'Aja il 24 marzo 2016, mentre Tudjman è stato riconosciuto colpevole dopo la sua morte e precisamente il 29 maggio 2013 anche se non c'è stata sentenza, perchè nel frattempo era morto 



Il Punto di Giulietto Chiesa: il Tribunale dell’Aja scagiona Milosevic.

Il Tribunale dell'Aia chiude i battenti

Jugoinfo

CIVG

ICTY Exonerates Slobodan Milosevic for War Crimes

Hague Tribunal Exonerates Slobodan Milosevic for Bosnia War Crimes

Intervista a Ennio Remondino

Perchè Milosevic è innocente

Milosevic scagionato dal Tribunale penale internazionale per Jugoslavia. E nessuno lo dice

Milosevic exonerated, as the NATO war machine moves on

Milosevic e l’attualità

Le "vittime" di Racak non erano civili e non sono state giustiziate

Hague Tribunal Exonerates Slobodan Milosevic Again

Milosevic doveva morire

Il Punto di Giulietto Chiesa: il Tribunale dell’Aja scagiona Milosevic.

Perchè Milosevic' è morto innocente

Presunzione di non colpevolezza

Tudjman riconosciuto colpevole dopo la sua morte

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L'articolo di Jacopo Zanchini è una difesa d'ufficio dell'operato del "Tribunale ad hoc" dell'Aia: un bel compitino che non convince più nessuno. Se persino Paolo Mieli la interpreta oramai diversamente, "Internazionale", tempio in cui officiano i sacerdoti del mainstream, preferisce andare dritta a testa bassa e con robusti paraocchi.
La sua ricostruzione della guerra fratricida in Bosnia e Jugoslavia è assai carente e faziosa, tutta piegata a dimostrare la vulgata della "aggressione serba"; però già la sintesi dell'operato del "Tribunale ad hoc" è inaccettabile, poiché non solo i numeri degli imputati e dei condannati palesano il pesantissimo squilibrio "etnico" delle accuse, ma soprattutto il loro trattamento prima, durante e dopo le sentenze andrebbe analizzato. Milosevic dal carcere è uscito con i piedi davanti, e non per cause naturali, e non è stato il solo. Come Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ONLUS abbiamo promosso un concorso (premi "Giuseppe Torre") su questi temi, che non possono essere liquidati come fa Zanchini.
Sulla questione specifica, Zanchini trascura che la assoluzione de facto di Milosevic è stata persino reiterata negli incartamenti della sentenza contro Ratko Mladić a fine 2017 – vedasi il link per tutti i dettagli. Ma non c'è peggior sordo di chi pensa che le fake news siano solo le fake news degli altri.
CNJ





Milosevic e il Tribunale Penale Internazionale, Paolo Mieli
Nel corso del tempo trascorso dal 1993, anno in cui il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia fu istituito, ci sono stati altri decessi in cattività.
Sei giorni dopo Babic, morì in cella il grande imputato di questo processo, Slobodan Milosevic. Un infarto, si disse, per giunta alla vigilia della condanna. L’ex presidente serbo aveva più volte avanzato il sospetto che i suoi carcerieri lo stessero avvelenando.
Sospetti, non suffragati però da evidenze di alcun tipo.
Come, peraltro, di dubbi non sorretti da prove ce ne sono stati più d’uno per le morti improvvise di alcuni dei reduci di quella guerra, rinchiusi nella prigione di Scheveningen.
In ogni caso, restando a Milosevic, pur senza voler sminuire le sue colpe, va ricordato che nel 2016, dieci anni dopo la sua scomparsa, il Tribunale penale internazionale ha stabilito che non fu responsabile di crimini di guerra in Bosnia.
I giudici dell’Aja lo hanno scritto a chiare lettere nella sentenza di duemila e cinquecento pagine con cui hanno condannato a quarant’anni di carcere il leader dei serbi di Bosnia Radovan Karadzic.
Anzi, in quella sentenza è stato addirittura dato atto a Milosevic di aver cercato di convincere Karadzic che «la cosa più importante di tutte era mettere fine alla guerra» e che «l’errore più grande dei serbo-bosniaci era di volere la sconfitta totale dei musulmani in Bosnia». Ed è così potuto accadere che (sempre nel 2016) Prokuplje, una cittadina di trentamila abitanti nel Sud della Serbia, annunciasse l’intenzione di costruire un monumento a Milosevic. E che il capo dello Stato, Tomislav Nikolic, un ex leader del dissenso serbo, non ritenesse di dirsi «contrario» mettendo in imbarazzo l’uomo destinato a succedergli, l’allora primo ministro Aleksandar Vucic (il quale, nel merito del giudizio da dare sull’iniziativa di Prokuplje, se l’è cavata dicendosi «combattuto»).
Morale: il pur scrupoloso lavoro dei giudici dell’Aja ha avuto l’effetto di produrre addirittura una iniziale riabilitazione di Milosevic.




La Corte ha stabilito che quello che avvenne fu un genocidio ad opera di singole persone, ma che lo Stato Serbo non può essere ritenuto direttamente responsabile per genocidio e complicità per i fatti accaduti nella guerra civile in Bosnia-Erzegovina dal 1992 al 1995, fra i quali rientra la strage di Srebrenica.

Moriva esattamente l’11 marzo 2006, fa nel carcere dell'Aia, Slobodan Milosevic. Nel gennaio del 2006, pochi mesi prima vi era stato uno scandalo, quando nelle analisi del sangue era stato rilevato l'antibiotico Rifampicin, farmaco che neutralizzava l'effetto dei medicinali che Milosevic utilizzava per la cardiopatia di cui soffriva.

Della presenza di tale farmaco nel suo sangue Milošević si era lamentato in una lettera inviata al ministro degli esteri russo, inoltre aveva chiesto di essere ricoverato presso una clinica specializzata a Mosca.

Tutto ciò ovviamente gli è stato negato.

Inoltre Milosevic, poco prima della sua morte aveva espresso timori che lo stessero avvelenando.

Bastano queste poche righe per comprendere che la sua morte non è stata un incidente.
Era l'unico modo per "vincere" contro un uomo che non potevano piegare alla loro brama espansionistica, ma era anche un modo per tappargli la bocca, visto che aveva osato umiliare l'intero tribunale penale internazionale che ha dovuto far cadere tutte le accuse anni dopo la sua morte per mancanza di prove.

Nonostante tutto, contro tutti e contro ogni avversità, ha vinto!



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