sabato 1 maggio 2021

I vincitori del concorso "G. Torre" edizione 2020




In data 1° marzo 2021 si è riunita per via telefonica la giuria dell’edizione 2020 del premio "Giuseppe Torre" per saggi di analisi critica del Tribunale penale internazionale sull’ex Jugoslavia.

I tre membri della giuria, Jeannie Toschi Marazzani Visconti, Ugo Villani e Ugo Giannangeli, dopo attenta disamina dei sei saggi pervenuti e un approfondito confronto di opinioni, sono giunti a una conclusione unanime. I saggi sono stati ritenuti generalmente di ottimo livello, ma tre su cinque sono stati giudicati più conformi ai criteri di valutazione indicati nel bando.

La giuria ha pertanto deciso di conferire il primo premio al saggio di George Szamuely "Securing Desired Outcomes: The Political Mission of the ICTY" e il secondo premio, ex aequo, ai saggi di George Andrew Wilcoxson "A Critical Look at the ICTY – The Tribunal’s Origin and Behavioure di Jonathan Rooper, in rappresentanza del collettivo BCRT (The Balkan Conflicts Research Team), "Truth and Justice – the American Way. How the ICTY distorted History and Perverted Justice".

Il saggio di Szamuely è quello che più ha approfondito le distorsioni giuridiche, sino a vere e proprie aberrazioni, nell’operato del Tribunale. Solo a titolo esemplificativo: la protezione di testi palesemente mendaci, l’uso di testimonianze anonime o “de relato”, l’estrema dilatazione del concorso nel reato, la sostanziale inversione dell’onere della prova, il cambio delle norme in corso d’opera, l’azzeramento del diritto di difesa.

Netta e ben motivata la critica anche nei confronti dell’origine del Tribunale e della sua funzione politica e non giuridica: nasce su iniziativa, peraltro priva di basi giuridiche adeguate, del Consiglio di Sicurezza dell’Onu ma da subito si rivela strumento della Nato, degli USA e degli interessi occidentali nell’area.


I vincitori del concorso "G. Torre" edizione 2020

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