martedì 16 novembre 2021

KOSOVO JE SRBIJA

 Riceviamo da un amico e volentieri pubblichiamo 




KOSOVO JE SRBIJA.
Mentre la NATO faceva piovere bombe sul territorio serbo, le persone non si nascondevano realmente.
Non c’era gente che si lanciava in caverne e buchi (sì, è come vi immaginate tutti di ricordare le istantanee di Kabul, dove tutti gli esseri umani sono scomparsi e scomparirono dalla superficie).
La gente in Serbia uscì, si lasciò ascoltare e alcuni di loro sono diventati davvero per me fratelli e sorelle.
Sono da giorni a ritmo ridotto, in fase di cura a causa di “altri”, cosa potevo fare se non buttarmi nella lettura? O, forse, rilettura, sono abituato a fasi così, cerco sempre di essere creativo, nell’oscurità procurata.
Ed allora ho ripreso Babsi Jones, un pugno nello stomaco che ha fatto traballare e fermare persino me più volte.
Stavolta ho voluto arrivare alla fine, complice il mio stato umorale degli ultimi giorni.
Ferite mal sigillate e molte ferite sono ancora aperte. Alto anche il rischio di nuovi massacri. Un'analisi richiederebbe pagine e pagine.
La pace nelle repubbliche ex-jugoslave può essere una realtà solo risolvendo la questione kosovara - un autentico narcocosmo - che finse l'indipendenza, e la pretese in maniera brutale.
Basti pensare al pogrom del 2004: totalmente ignorato dai mass media occidentali, legittimò la pulizia etnica di tutto ciò che non era albanese.
Se le istituzioni incaricate di risolvere la questione kosovara, ma anche ad ignorare gli appelli e le richieste costruttive di Belgrado a non considerare i serbi "interlocutori inaffidabili" (cosa che si faceva già da tempo per propaganda o per convenienza) continueranno a fare la stessa cosa oggi (basti guardare agli ultimi avvenimenti nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, la tanto vituperata Република Српска), l'area balcanica sarà una volta ancora destabilizzata.
Forse è quello che hanno voluto le forze potenti, quelle consolidate, ma decisamente poco equilibrate.
Tuttavia, la più grande base militare americana dal Vietnam in avanti si insediò proprio in Kosovo.
Una zona franca, un punto oscuro che ha ospitato traffico di armi, droga e esseri umani ed è sempre stato un buon affare per tutti, tranne che per le migliaia di latitanti e desaparecidos di etnia non conforme. Ovviamente!
“Alla luce di quelle candele di sego, nella trattoria dove gli sbagliati, gli scacciati, ACCUSATI DI GENOCIDIO, e di ogni altra possibile brutale min@hiata (non provata, ndr) si raccoglievano come bestie incomprese, io ho scosso la testa (…) Il soldato olandese teneva il suo casco turchino, come fosse stata una tazza per pisciarci la notte (…) Non ha riso quando l’ho mandato a ca@are” …
Quindi è stata una guerra "buona”? L'aggressione della Nato contro la Jugoslavia è stata accompagnata da menzogne, strumentalizzata con i salvacondotti del culo e semplificata con spiegazioni futili.
I libri della Verità, quelli che devi impazzire e strapagarli per ottenerli, vittime di una censura codarda, come accade sempre nel mondo occidentale…
Косово је Србија!


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