NON VOGLIO VEDERLO
Mi trattengo. Come tutti posso commettere degli errori, ma ci sono errori che so di non voler fare. Ho davanti un video, girato nei dintorni di Bucha, di un’imboscata ucraina a un gruppo di soldati russi in ritirata. I soldati russi sono a terra, e dalle pozzanghere di sangue e dalla gola di qualcuno si capisce che sono stati sgozzati. Gli ucraini si aggirano tra loro, uno a terra muove un braccio, gli sparano. E’ la scena di un piccolo crimine di guerra. Che senso ha mostrarla ? Entrare nella curva delle tifoserie contrapposte ? Far vedere che gli ucraini, per quanto aggrediti, non sono dei boy scout ? Bilanciare il piatto dei crimini commessi ? Lo conservo, quel filmato. perché si vedono i volti degli autori, fieri, mentre dicono “Gloria all’Ucraina”, e magari un giorno ci sarà una piccola inchiesta (il video è loro, non è rubato, è esibizione tronfia). No, non aggiunge nulla che io già non sappia: la guerra peggiora tutti, giorno dopo giorno, e anche se agli ignoranti sfugge, in guerra i nemici tendono ad assomigliarsi, alla fine: odio e paura, vendetta per l’amico ucciso, perdita dell’innocenza.
Non mi trattengo, invece, dal fare altre domande. Perché non è stata coinvolta, sulla scena del massacro di Bucha, la Croce Rossa Internazionale ? Lo sanno tutti che è il primo passo per denunciare un crimine, fare i rilievi, raccogliere testimonianze indipendenti. Una svista ? Il timore che vedessero, ad esempio la scena che vi ho descritto prima ? O che facessero domande indiscrete ?
Ho postato ieri il giornale ucraino che il 2 aprile annunciava un’operazione dei corpi speciali per stanare sabotatori e collaborazionisti dei russi. Com’è finita ? I giornalisti andati sul posto lo hanno chiesto, se lo sono chiesti ? Nessuno risponde-
C’è una documentazione, piuttosto sofisticata, che circola in rete che dimostrerebbe che la famosa foto satellitare del New York Times sarebbe stata scattata il 1 aprile. Non mi interessa molto perché se pure fosse stata scattata il 19 marzo non esiste che dei corpi restino all’aperto per quasi quindici giorni conservati in quel modo. Il New York Times fa il suo mestiere. Lo fa anche il Corriere della Sera. Non gli passa per la testa che sia improbabile che i corpi siano rimasti in strada 15 giorni. Ma avete mai visto il luogo di un massacro, anche dopo soli 2 giorni ? Torno a domandare: dando per certo che i russi durante l’occupazione di Bucha hanno ucciso e commesso crimini, testimoniati dalle fosse comuni, dove i cittadini di Bucha hanno sepolto i loro morti sfidando l’occupante, perché improvvisamente, all’inizio di aprile, i morti per strada non vengono più sepolti, in quelle fosse ? Se hai sfidato l’occupante nel gesto pietoso di seppellire, perché non lo fai più quando Bucha è libera ? Erano morti altrui ? Il primo fotografo giunto sul posto raccontò a Repubblica di aver visto in una cantina vittime con il bracciale bianco, collaborazionisti. Poi quel dettaglio è sparito. Lo intervistano, non glielo chiedono più. E lui, dovendo lavorare sul posto, non si dilunga.
Ho sentito e letto di Bucha come spartiacque valicato, di punto di non ritorno. Se cercavano un’autorizzazione a procedere sulla via della guerra, l’hanno trovata.
Non lo so se dietro quella strage ci siano menzogne o altro, so che, alla fine, è stata una strage, chiunque fossero quei morti e chiunque li abbia uccisi. Ma so che perfino lo spostamento di un corpo da esibire ai fotografi mi fa una pena infinita. Lo stesso morto, ma cambiamo la posa.
Toni Capuozzo
Correva l'anno 2017
Prima il golpe di Maidan che tanto ha mandato in brodo di giuggiole le italiche rune rotanti. Poi la calata dei falchetti anglosassoni, con versamento di milioni di dollari, rifornimento di armi, il tentativo di costruire subito una base NATO immediatamente bombardata dai russi (lo ha dichiarato Poroshenko) per finire con i laboratori biochimici e i piani per attaccare massicciamente il Donbass e la Crimea l'8 marzo (la documentazione è nelle disponibilità del Cremlino). E secondo alcuni fenomeni della italica camerateria Putin, "l'erede di quelli della presa di Berlino" e bla' bla' non doveva permettersi di reagire? Comunque è per me bello vedere destre e sinistre tutte a osannare gli atlantisti, la NATO e monnezza varia.
Maurizio Ulisse Murelli
NON CI PROVATE!
Non ci provate a delegittimare la lotta di un popolo che è insorto contro il fascismo.
Non ci provate a negare le stragi, la messa al bando dei partiti, i giornalisti silenziati, esiliati, uccisi.
Non ci provate a denigrare tutti i cittadini europei che sono stati nelle zone del Donbass mentre voi eravate impegnati a fare altro.
Non ci provate a insultare il giornalismo libero flirtando con gli assassini del reporter italiano Andrea Rocchelli.
Ogni volta che parlate di libertà lo uccidete un'altra volta.
In Donbass, e in Italia, non si passa!
Se toccano uno, toccano tutti, solidarietà incondizionata ad Alberto Fazolo
L'esperta di medicina legale, Maria Luisa Iannuzzo ha rilasciato un intervista che fa scricchiolare la ricostruzione dei fatti di Bucha da parte della narrazione mainstream. Infatti, se per un medico legale "quei c0rpi hanno meno di due giorni" significa che le immagini satellitari non possono essere del 19 marzo. O le immagini satellitari di Maxar (società privata) sono state scattate dopo e sono quindi usate in maniera strumentale per accusare l'esercito russo, oppure a Bucha né topi, né formiche, né animali hanno toccato quei c0rpi per addirittura 3 settimane. Facciamo inoltre notare che il fenomeno del randagismo in Ucraina è diffusissimo, al punto che, in vista degli Europei di calcio 2012, le autorità fecero str4gi di randagi. Tutte le fonti nei commenti
QUARTA FAKE NEWS DI "OPEN" IN MENO DI UNA SETTIMANA
Mentana, cambiate mestiere, il giornalismo è una cosa seria! In questo articolo si fa nuovamente da megafono alle bufale prodotte dalle autorità di Kiev, che stanno diffondendo le foto di fantomatici "forni crem4tori mobili" per "bruc1are corp1 di donne e bamb1ni", usando un video del 2013! Tutte le fonti nei commenti Ass4ltiamo il post di Open!
Dichiarazione del Ministero della Difesa della #Russia su Kramatorsk:
«Tutte le dichiarazioni dei rappresentanti del regime nazionalista di Kiev sull'"attacco missilistico" presumibilmente compiuto dalla Russia l'8 aprile alla stazione ferroviaria della città di Kramatorsk sono una provocazione e sono assolutamente false" "Le forze armate russe non hanno avuto missioni di fuoco l'8 aprile nella città di Kramatorsk e non erano pianificate" "Vorremmo sottolineare che i missili tattici 'Tochka-U', i cui frammenti sono stati trovati nei pressi della stazione ferroviaria di Kramatorsk e pubblicati da testimoni oculari, sono utilizzati solo dalle forze armate ucraine".
"Il 14 marzo 2022, un battaglione della 19a brigata missilistica separata delle forze armate ucraine ha attaccato il centro di Donetsk con un missile ‘Tochka-U’ simile, a seguito del quale 17 persone sono morte sul posto e altri 36 civili sono stati feriti".
Qui è stato veramente toccato il fondo.
"La sua avversione nei confronti dell’Ucraina è palese. Segue questa guerra da inviato sin dal suo inizio nel 2014, sulla quale ha prodotto anche un documentario. E, interrogato dalla Merlino sulla sua visione del conflitto, il motivo del suo odio nei confronti del governo ucraino è emerso chiaramente: “Mi sarebbe piaciuto raccontarla in prima persona dall’altro lato del fronte, ma il governo ucraino mi ha disposto un divieto di ingresso. Tra l’altro sono iscritto in una loro lista per la quale sono considerato un collaboratore di criminali, e questo prima rispetto all’inizio dell’operazione speciale”.
" Grazie all'Ucraina e alla NATO: I "Kopecks" da combattimento con NLAW ATGM sono in giro per il Donbass alla ricerca del nemico
Il loro costo è di circa 40-60 mila dollari... "Perché i nostri catturano così tanti di questi missili? Il fatto è che molti sono difettosi. ... i lotti di quelli che sono stati forniti all'Ucraina sono tutt'altro che freschi. Il problema principale è una batteria scarica o nessuna batteria", ma i combattenti della DPR hanno già imparato questo processo, dice il corrispondente di RT Murad Gazdiev
Russia press
Ieri sera, alla presentazione del mio libro, i gestori del locale che mi ospitava, per garantire la sicurezza si sono trovati costretti a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.
È grave che in un paese democratico come l'Italia avvengano fatti come quello di ieri sera.
In ogni caso, voglio precisare che continuerò a portare avanti la mia testimonianza, indipendentemente dal comportamento di chi vorrebbe ridurmi al silenzio con mezzi che in Italia sono ritenuti gravi e inaccettabili.
Ringrazio le forze dell'ordine per la loro presenza e gli organizzatori di Potere al popolo col resto dei presenti, per la solidarietà mostrata nei miei confronti.
Non abbiamo paura.
Vogliamo la fine della sofferenza delle vittime di ogni guerra.
Andiamo avanti.
Sara Reginella
"Napoli, piazza Cavour, la comunità ucraina affigge manifesti con volti, nomi e cognomi di persone che non condannano la guerra in Ucraina. Eravamo partiti che bisognava esportare la democrazia
in , siamo finiti ad importare la democrazia in . E badate bene, questo non è un caso singolo, questo modo di ragionare è ben radicato in Ucraina ed è stimolato dalle istituzioni ucraine, che hanno dei siti dedicati in cui ogni cittadino può caricare informazioni sui dissidenti, come nomi\cognomi, profili social, indirizzi di casa, numeri di telefono, e così via. Per chi volesse saperne di più, cercare "Myrotvorets".
(Comitato per il Donbass Antinazista)
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