La rinuncia a proseguire nell’interruzione del riarmo nucleare da parte di Bush nell’incontro con Putin a Ginevra; il mancato rispetto degli accordi di Minsk che ha portato l’Ucraina al massacro di 16000 civili nel Donbass; il colpo di Stato filo occidentale con il quale si è introdotto il dibattito sull’entrata nella NATO e sulla presenza di armi nucleari al confine con la Russia; la cancellazione con la violenza di ogni traccia della cultura russa; l’introduzione del nazismo nelle scuole con il criminale Stephan Bandera e altri soggetti processati a Norimberga… Insomma, c’è qualcuno in grado di smentire un solo punto posto dal Ministro russo durante l’intervista su Rete quattro? Ci si concentra solo sulle origini ebraiche di Hitler, che ritroviamo come ipotesi fortemente sostenuta da Treccani, Vidotto, Tranfaglia e dai più grandi storici europei. Per fare la pace si parte sempre dalle ragioni che hanno scatenato la guerra. La propaganda è di chi queste ragioni le ignora, è di chi alla politica e alla diplomazia contrappone la resistenza fino alla vittoria, cioè fino al massacro totale.
giovedì 5 maggio 2022
Ecco perchè i pacifisti per la NATO non hanno capito nulla. B
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà umana e professionale alla giornalista russa Nadana Fridrikhson per gli attacchi vergognosi che sta subendo in Italia. Incivili, smettetela di invitare le giornaliste russe nelle vostre trasmissioni per poi aggredirle e mancare loro di rispetto. Nadana Fridrikhson è una donna molto più onesta e trasparente di tanti giornalisti e professori universitari italiani. Condanno tutte le discriminazioni in Italia e in Europa contro i cittadini russi, con cui solidarizzo totalmente. L'Italia non diventerà un Paese intollerante ed io non cambierò i miei valori culturali per via di questa guerra. No a tutte le discriminazioni. No alla cultura politica dei mille contro uno (che è una cosa che fa sempre pedagogicamente schifo). Avanzi l'Italia; avanzi la pace.
Alessandro Orsini
NATO IN UCRAINA. LE AMMISSIONI DEL GEN. HILBERT: "DAL 2015 ADDESTRATI OLTRE 23.000 SOLDATI UCRAINI"
Dall'inizio della missione di addestramento [nel 2015] fino a gennaio 2022, il 7° comando di addestramento dell'esercito aveva addestrato un totale di 23.000 ucraini a Yavoriv, ha affermato il generale di brigata dell'esercito Joseph Hilbert, comandante del 7° comando di addestramento dell'esercito.
[...]
L'addestramento ha incluso sistemi di armi anticarro, dottrina, operazioni e, soprattutto, lo sviluppo di un corpo di sottufficiali competente, ha affermato. Ha notato che i sottufficiali che hanno seguito l'addestramento possono prendere l'iniziativa e prendere decisioni tattiche in base alle intenzioni dei loro comandanti.
"L'errore più grave che i russi hanno commesso è stato darci otto anni per prepararci a questa [guerra]" , ha detto Hopkins. (Fonte: Dipartimento della difesa USA )
Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti
I leader del DOD affermano che l'addestramento delle forze ucraine sta pagando i dividendi
I leader del Dipartimento della Difesa hanno affermato che l'addestramento delle forze ucraine da parte del Joint Multinational Training Group-Ucraina ha dato i suoi frutti mentre gli ucraini difendono ...
Toni Capuozzo torna a parlare di Bucha.
Durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica, Capuozzo ha rimarcato i suoi dubbi sul “calendario” di quelle fotografie arrivate dalla periferia di Kiev. E soprattutto sulla possibilità che alcuni di quei morti, non i civili nelle fosse comuni, ma i cadaveri in strada, possano essere il risultato della missione della missione di “polizia speciale” di sabotatori e collaborazionisti.
Capuozzo però aggiunge anche un dettaglio. “In questi giorni è emersa una novità che non è stata ripresa dalla stampa italiana: molti dei morti (nelle fosse comuni) i medici legali avrebbero trovato dei dardi che vengano da bombe a grappolo, quindi non sarebbero stati uccisi da vicino, ma dai bombardamenti”. Di chi? Dei russi o degli ucraini? “Se i russi avevano occupato, allora potrebbero essere stati i bombardamenti ucraini”, ipotizza Capuozzo. Ma su questo non vi sono certezze. Solo domande, quelle che bisogna continuare sempre a farsi.
LA RAI A MARIUPOL: CIVILI USATI COME SCUDI UMANI DALLE TRUPPE DI KIEV
Anche la RAI arriva a Mariupol e non può che constatare l'ovvio: i civili di Mariupol non sono mai stati dalla parte del governo di Kiev e accusano i neon4z1st1 del Battaglione Azov e l'esercito ucraino di aver bloccato la città con i carri armati, di averli usati come scudi umani e di aver cannoneggiato la città colpendo obbiettivi civili. I propagandisti del governo di Kiev non possono più mentire, la verità è ormai sotto gli occhi di tutti.
Il mainstream raschia il fondo del barile e non si accontenta: vuole andare ancora più a fondo. I punti più bassi toccati negli ultimi giorni: la ripetuta tendenza a invitare in studio intellettuali non allineati per cercare di dimostrare all’opinione pubblica di essere “diversi dai ”, dunque di dar voce anche ai dissidenti e poi insultarli, zittirli, chiamare la pubblicità mentre parlano, persino minacciarli di morte in diretta TV senza che nessuno alzi un sopracciglio per indignarsi. Un certo Floris su La7 ha addirittura detto al pubblico di smettere di applaudire l’intervento di Fulvio Grimaldi perché giudicato politicamente scorretto… Insomma, sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta sottraendomi agli inviti a prendere parte a questo circo isterico, fazioso, ansiogeno e volgare. Il futuro è nelle TV libere online! Lì trovate cultura, informazione e approfondimento. La Storia lo sta già dimostrando
Paolo Borgognone
Un documentario che ha molto valore per noi quello realizzato dalla troupe di Report, che ha visitato Mariupol e colto le testimonianze degli sfollati del Donbass.
Che cosa emerge? Tutti i testimoni intervistati, tra l'incredulità, non sappiamo fino a che punto ostentata (dato la verità è evidente oggi), dicono che a sparare sulle case, sui civili e a distruggere il teatro di Mariupol sono stati i militari ucraini.
I militari ucraini, dicono i testimoni, hanno impedito l'evacuazione della città e si sono fatti scudo con i civili. Vi basta? Invitiamo a condividere o a scaricare, copiare e diffondere pubblicamente questo video, in nome della verità.
Si rifletta anche sul fatto che i russi non hanno alcun interesse a colpire i civili, e inoltre in questi territori la gente e legata alla Russia; li chiamano infatti liberatori e non invasori.
La Spagna arresta su richiesta dei servizi segreti di Kiev (SBU) il giornalista-blogger dissidente Anatoly Shariy (l'Assange ucraino)
La Spagna ha arrestato, per conto del regime di Kiev che gli davano la caccia da tempo accusandolo di tradimento, il dissidente Anatoly Shariy, famoso giornalista investigativo, opinionista e blogger ucraino autore di inchieste sulla corruzione in Ucraina e su temi come la diseguaglianza e la povertà.
L’arresto del giornalista dissidente, seguitissimo sui Social e che con le sue inchieste ha svelato storie di corruzione in Ucraina negli anni scorsi, è stato poi tramutato dal giudice in una sorta di arresti domiciliari.
I servizi segreti ucraini dello Sbu indagano dal 2021 su Shariy, e lo ritengono un traditore.
Hanno pure diffuso fandonie e menzogne sul suo conto riprese dalla stampa occidentale filoWashington. La faccenda ricorda quella drammatica di Julian Assange, sulla quale il giornalismo allineato tace indisturbato
L’aberrante attacco di Draghi alla Russia e il riciclaggio dei neonazisti dell’Azov.
Nell’intervista a Rete 4 Mediaset, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha posto una serie di questioni della massima importanza per l’Italia e l’Europa. Nessuno però, nel mondo politico italiano ed europeo, le ha prese in considerazione. Il premier Draghi ha liquidato l’intervista con queste parole: “Parliamo di un paese, l’Italia, dove c’è libertà di espressione. Il ministro Lavrov appartiene a un paese dove non c’è libertà di espressione. Questo paese, l'Italia, permette di esprimere le proprie opinioni liberamente, anche quando sono palesemente false, aberranti. Quello che ha detto il ministro Lavrov è aberrante.” Il governo italiano conferma così non solo di aver trasformato l’Italia in paese belligerante, che si pone al quarto posto tra i fornitori di armi alle forze di Kiev, ma di cercare lo scontro a tutto campo con la Russia.
Questo in linea con quanto avviene in Europa e negli Stati Uniti, dove è in corso l’attacco a tutto ciò che è russo: mentre le squadre di calcio femminili russe vengono bandite dai campionati europei, l’Opera del Metropolitan a New York espelle la soprano russa Anna Netrebko, perché si rifiuta di condannare il suo governo.
Contemporaneamente la Rai invita a Porta a Porta “le mogli dei combattenti del battaglione Azov”, che viene presentato come un manipolo di eroici resistenti agli invasori russi. Alla campagna di riciclaggio dei neonazisti dell’Azov partecipano anche la 7 e le maggiori testate giornalistiche italiane. A dimostrare quale sia la vera natura del battaglione Azov, ora potenziato a livello di reggimento di forze speciali, è un servizio della rivista Time di appena un anno fa, prima che la stessa rivista voltasse pagina unendosi alla campagna internazionale di sostegno al regime di Kiev. Un servizio di Vittorio Rangeloni da Mariupol demolisce, attraverso le testimonianze degli stessi abitanti di Mariupol, l’immagine dell’Azov presentata dal mainstream italiano e occidentale.
Manlio Dinucci.
Il potere delle sanzioni occidentali...
Nei due mesi di guerra in Ucraina la Russia ha quasi raddoppiato le entrate dalla vendita di combustibili fossili. 62 miliardi € di esportazioni di petrolio, gas e carbone in sessanta giorni di cui 44 miliardi provenienti dall’Ue. Una crescita imponente dei ricavi rispetto ai 140 miliardi € dell'intero 2021. A riportarlo - senza non poco stupore e disappunto - è il Guardian, quotidiano di riferimento del mondo lib-dem anglosassone.
Un risultato straordinario garantito dall'impennata dei prezzi che ha più che compensato la riduzione dei volumi delle esportazioni (le spedizioni di greggio dalla Russia, ad esempio, sono diminuite del 30% nelle prime tre settimane di aprile rispetto al primo bimestre 2022).
Il taglio delle forniture, quindi, ha semplicemente spinto verso l’alto i prezzi facendo confluire vagonate di soldi freschi nelle casse di Mosca attraverso le società energetiche controllate dallo Stato. Le draconiane politiche di sanzioni e restrizioni perciò risultano essere misure assolutamente inadeguate, per non dire controproducenti. Perché, piaccia o meno e a prescindere da come la si veda, finiscono per finanziare direttamente una guerra che a parole si dice di voler fermare. Ma allora perché i governi finto pacifisti europei proseguono pervicacemente nell’adottarle o peggio inasprirle? La risposta ce la indica, come sempre, la regola d’oro del “se non serve a niente allora serve a qualcos’altro”.
Come è evidente l’effetto immediato delle sanzioni non è colpire economicamente Putin ma causare scarsità dell’offerta di combustili fossili. Condizione che sta fruttando affari d’oro alle grandi multinazionali occidentali dell’energia. Letteralmente.
Qualche esempio di quanto accaduto in questi ultimi mesi.
ExxonMobil ha fatto registrare ricavi per 90,5 miliardi di dollari, una crescita del 53%. Utile netto raddoppiando e reddito più che triplicato (da 2,7 miliardi $ a 8,8 miliardi in un solo anno). Le entrate di Chevron sono salite a 54,4 miliardi $, +70%, mentre il profitto è quasi quadruplicato passando da 1,7 miliardi a 6,5 miliardi di dollari.
British Petroleum e Shell, poi, fanno segnare un profitto combinato di 12,6 miliardi $ nei primi tre mesi dell'anno, molto più che nello stesso periodo del 2021. Ricavi monstre, al punto che il governo inglese sta seriamente pensando di aumentarne la tassazione.
La difesa di ucraini e democrazia quindi sono semplicemente balle. Bufale colossali da dare in pasto all’opinione pubblica affinché benedica le sanzioni e l’invio di armi utili a sostenere una guerra che più dura più farà lievitare guadagni e dividendi per gli azionisti. Ben venga quindi la guerra, tanto il cattivo è bello che individuato.
Ma per far continuare a girare la giostra serve allungare il più possibile il conflitto. Armando la “resistenza” dei civili ucraini, carne da cannone da immolare per gonfiare trimestrali da presentare gongolanti ai consigli di amministrazione. E facendo accettare di buon grado a cittadini e piccoli imprenditori europei istupiditi dalla propaganda sanzioni e conseguenti rincari stellari del prezzo dell’energia in nome della “libertà” del popolo ucraino. Gente a cui viene chiesto l’ennesimo abnorme sacrificio in nome dell’unica libertà che davvero interessa a questa banda di loschi affaristi: lucrare impunemente sulle spalle dei poveri cristi.
Prendi i soldi e scappa. Sperando che il giochetto non sfugga di mano, deflagrando in un conflitto nucleare. In quel caso scappare non servirà a un caxxo di niente. (Antonio Di Siena)
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