OPPONIAMOCI ALL'ESCALATION BELLICA: #aggiungetemiallalista
Chissà se i missili che hanno ucciso i civili al mercato di Donetsk, in questi giorni, erano stati forniti all'Ucraina dal Governo italiano.
Ce lo stiamo chiedendo in molti.
Chi si è opposto all'escalation bellica, chi ha invocato una soluzione diplomatica e lo stop all'invio di armi da parte dell'Italia, è stato schedato e inserito in una lista pubblicata dal Corriere della Sera.
Da anni in Ucraina, reporter, intellettuali, politici e cittadini che si oppongono alla linea del Governo di Kiev sono schedati in una lista voluta dal consigliere del Ministero degli Interni, sempre aggiornata e consultabile online.
Noi viviamo in un paese che si dice democratico, in cui non è accettabile siano utilizzate modalità basate sulla messa alla gogna di soggetti precedentemente schedati.
Per questo è importante essere solidali e non lasciarsi intimidire.
Nel ringraziare tutti coloro che stanno sostenendo con coraggio questa campagna di solidarietà, chiediamo, come gesto di unione, di continuare a far circolare una semplice scritta preceduta da un hashtag: #AggiungetemiAllaLista
Che sia il nostro motto di solidarietà, affinché in futuro nessuno debba avere paura di manifestare il proprio pensiero o debba temere nel raccontare fatti, testimoniando un'altra verità.
Solo se restiamo uniti, possiamo resistere.
"Questo tipo di dinamica è precisamente quella che era maggiormente da temere nel momento in cui si è deciso di rinforzare sul piano degli armamenti la controparte ucraina, e, lungi dal rappresentare un aiuto per gli ucraini, potrebbe rappresentare per essi un disastro di proporzioni finora inedite."
Andrea Zhok
Una cittadina di Severodonetsk racconta come le forze armate ucraine hanno distrutto un edificio residenziale con un carro armato subito dopo che i giornalisti occidentali sono arrivati nella zona.
"Sono venuti, hanno fatto un'intervista, hanno scattato foto. Circa 30-40 minuti dopo un carro armato ucraino è uscito dal cancello ed ha sparato a bruciapelo contro una casa. Questa casa è sparita", ha dichiarato questa cittadina.
Sulla guerra, un interessante osservazione di Jacob G. Hornberger pubblicato dalla Fondazione americana Future of Freedom: «Supponiamo che l’Ucraina fosse guidata da un regime filorusso. Dopo ripetuti tentativi falliti di assassinarne il leader da parte della CIA, il Pentagono decide finalmente di invadere l’Ucraina allo scopo di determinare un cambio di regime, cioè estromettere il regime filo-russo dal potere e sostituirlo con un regime filo-USA».
«Quale sarebbe la risposta dell’establishment americano, in particolare della stampa mainstream statunitense?».
«Non ci sono dubbi sulla risposta. Sarebbe tutto diverso da come oggi viene rappresentata l’invasione russa dell’Ucraina. I media avrebbero orgogliosamente supportato le forze d’invasione dell’esercito americano. I giornali più autorevoli avrebbero riferito e commentato il coraggio delle truppe statunitensi. Non si vedrebbero foto o video di civili ucraini uccisi e sarebbero tutti etichettati come “danni collaterali”».
Non c'erano soldi per il bonus psicologo ma ci sono per uccidere i bambini del Donbass
"Il mondo intero ha sanzionato la Russia", scrivono gli orgogliosi americani e britannici. Ma che aspetto ha questo "mondo intero" su una mappa della terra?
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