lunedì 6 giugno 2022

Qual'è la logica che dice che essere pro Putin è un crimine invece pro Biden è un pregio?

 FORSE QUALCUNO CREDE CHE IN ITALIA C'E' GIA' IL NAZISMO CHE C'E' IN UCRAINA.. NON ANCORA AMICI.. ANCORA C'E' UN PO' DI DEMOCRAZIA 


Il Corriere manda "pizzini" alla Lucky Luciano - Dietro il sipario - Talk Show


GALLESI PUTINIANI

"Durante la partita di ieri sera tra Scozia e Ucraina ad HampdenPark alcuni tifosi scozzesi, militanti della Young Communist League - Britain , hanno esposto uno striscione per la liberazione dei fratelli Kononovich, detenuti dal regime di Kiev per questioni ideologiche"




Curioso come i giornali mainstream italiani - proprio quelli che non riescono ad uscire dalla linea ufficiale del comando Nato neanche nella pausa caffè - identifichino chi la pensa diversamente come "al soldo del nemico".

Viene da chiedersi com'è che gli venga così naturale pensare che se hai un'opinione può essere solo perché ti hanno pagato per averla...
(Incidentalmente, per non smentire la qualità del proprio prodotto, danno anche informazioni empiricamente sbagliate).







MENO MALE CHE POCO DEMOCRATICA DOVEVA ESSERE LA RUSSIA!

Oltre ad essere una schedatura in piena regola modalità "sbatti il mostro in prima pagina, il Corriere della Sera mette insieme, in un grande calderone di odio liberale, compagni come Maurizio Vezzosi e Alberto Fazolo che hanno come unica colpa quello di avere idee diverse dal pensiero unico liberale, atlantista e capitalista.
Questa schedatura pubblica è fascismo, ma quello legale, moralmente accettato.
Solidarietà piena ai compagni dileggiati e insultati.
Come sempre, siamo dalla parte giusta della barricata! NO PASARAN!







Pianificata da chi?
Come?
Quindi ci sarebbe un coordinamento?
Questi continuano a pubblicare le veline dei servizi senza addurre uno straccio di prova.
Ebbene sì, confesso, mi sono espresso contro le sanzioni; mi sono permesso di farlo prima ancora del 24 Febbraio. A settembre Facebook mi bloccò per un post dal titolo "il lanciafiamme nelle mutande", nel quale denunciavo i rincari energetici dovuti, tra altre cose, alla folle politica di ostilità dell'Europa nei confronti del nostro principale fornitore di energia.
Sono arrivato addirittura prima della propaganda putiniana.
Più la loro propaganda si infrangerà contro un muro di cittadini consapevoli e più la loro repressione si farà feroce.
Siamo solo all'inizio e già sono in grande difficoltà.
Prepariamoci al peggio.
La campagna della Russia anti Italia pianificata all’inizio di marzo.
La propaganda sulle armi, le sanzioni e la «russofobia» partita dal ministero degli Esteri di Mosca e subito rilanciata da social, influencer e opinionisti.
L’attacco del ministero degli Esteri di Mosca all’Italia per la «violazione dei diritti dei cittadini russi» era stato pianificato già dagli inizi di marzo, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina. Una campagna di disinformazione che ha due obiettivi: denunciare la «russofobia» e dimostrare che «le sanzioni contro la Russia danneggiano soprattutto i Paesi che le applicano».
Giorgio Bianchi




Ha ragione Cacciari : sono dei vigliacchi!! Perché il Copasir e i suoi collaboratori del Corriere non hanno attenzionato anche Papa Francesco che sostiene le stesse posizioni di molti di quelli che sono nella lista di proscrizione pubblicata? Che razza di democrazia è quella che mette sotto controllo poliziesco chi non si allinea alle idee del governo?






Grazie di cuore a Maria Elena Scandaliato.
Oggi il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo molto interessante. Dal quale apprendiamo che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sta indagando su una presunta rete di "parlamentari, manager, lobbisti e giornalisti" filoputiniani, le cui attività (legali? Illegali? Non è dato sapere) tenterebbero di "orientare, o peggio boicottare, le scelte del governo". Obiettivo principale della "rete" - una lista di personaggi che vengono sbattuti a centro pagina, con tanto di foto "segnaletiche" - il "condizionamento dell'opinione pubblica". Già.
Condizionare l'opinione pubblica e boicottare le scelte del governo. La prima domanda che mi sorge spontanea è: come mai nella lista non figurano esponenti dell'attuale opposizione parlamentare? Eppure, le citate attività dovrebbero essere proprie (quasi obbligatorie, direi) della "controparte" costituzionale alla maggioranza parlamentare che esprime il governo. Invece nulla. Forse perché in Italia non esiste più un'opposizione? Forse perché nessuno ricorda più chi e quando abbia votato, scelto QUESTO governo? Chissà.
Detto ciò, si dà il caso che io conosca personalmente almeno un paio dei soggetti iscritti nella "black list": Giorgio Bianchi e Maurizio Vezzosi, che sono due colleghi. Sapere che il Copasir impiega il suo prezioso tempo per indagare sulle loro attività professionali (che peraltro svolgono da anni alla luce del sole, con posizioni politiche arcinote e mai "camuffate") mi farebbe sorridere, se le circostanze non imponessero una certa preoccupazione.
Perché si indaga su giornalisti critici nei confronti del governo? Perché il principale quotidiano italiano pubblica le loro foto, incorniciate da un articolo suggestivo e costellato di grossolane inesattezze e vere e proprie insinuazioni? In che clima viviamo? Siamo in guerra? E allora perché non ce lo dicono chiaramente?
Evidentemente i liberali - i democratici liberali, in particolare - hanno un concetto un po' particolare, direi succinto di "democrazia". Che può essere riassunto così: tutti hanno il diritto di esprimersi, se sono d'accordo con noi; altrimenti sono dei nemici del governo, anzi dello Stato, anzi del Popolo, che è sovrano. E che solo noi abbiamo il diritto di orientare, di manipolare. Solo noi possiamo condizionare l'opinione pubblica; per farlo, infatti, è necessario il possesso di risorse quali giornali e tv, proprie di chi ha i capitali. Ma se qualche voce critica riuscisse a farsi sentire ADDIRITTURA senza disporre di tali mezzi, allora è un nemico giurato non solo del governo, dello Stato, del Popolo, ma della stessa DEMOCRAZIA! E va, in qualche modo, indagato, delegittimato, silenziato. È il silenzio, il vero sale della democrazia.
Be', direi che stiamo toccando il fondo. Ma visto che questa frase l'ho ripetuta tante volte in passato, per poi scoprire che si può scavare anni senza imbattersi nella pietra dura, allora evito.
E mi limito a esprimere una doverosa e sentita solidarietà ai colleghi Giorgio Bianchi e Maurizio Vezzosi, per l'incredibile vicenda che li vede coinvolti, loro malgrado.
Ragazzi, non siete soli: io, nel mio piccolo, sono con voi.




DISGUSTOSO e INQUIETANTE
Fenomeno.
Adolfo Urso Presidente del Copasir - Senatore Fratelli d’Italia presso Senato della Repubblica.
In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica rileva di non aver mai condotto proprie indagini su presunti influencer e di aver ricevuto solo questa mattina un report specifico che per quanto ci riguarda, come sempre, resta classificato.
Peraltro, il Comitato si attiene sempre scrupolosamente a quanto previsto dalla legge 124/2007, non è una Commissione di inchiesta ma organo di controllo e garanzia; non ha poteri di indagine ma ottiene informazioni dagli organi preposti, nel corso di audizioni o sulla base di specifiche richieste, anche al fine di realizzare, ove lo ritenga, relazioni tematiche al Parlamento.
Con queste procedure ha attivato l'indagine conoscitiva 'sulle forme di disinformazione e di ingerenze straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica', della quale ha dato comunicazione ai presidenti delle Camere e nella pubblica agenda dei propri lavori.
Il Comitato, inoltre, agisce sempre con il vincolo della segretezza, a cui rigorosamente si attiene, e quando comunica lo fa solo sulla base di precise deliberazioni nelle modalità prescritte dalla legge.
Auspica, pertanto, soprattutto su questa vicenda, che vi sia sempre una corretta attribuzione e riconoscibilità delle fonti proprio al fine di garantire quella libera e corretta informazione che è alla base della nostra democrazia, e che ciascuno si attenga alle proprie responsabilità, nella piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato.




Giornalisti “filorussi”, bufera sul Copasir. La Fnsi vuole chiarezza: no liste di proscrizione.
[...] “A livello personale- ha concluso la vicepresidente del Copasir- sono sorpresa che siano usciti pubblicamente questi nomi, noi del Copasir, non siamo in possesso di nessuna lista e non abbiamo il potere di farle”.
Parole che non bastano a placare le polemiche e che comunque non hanno convinto la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che in una nota sollecita maggiore chiarezza su quell’elenco.
Un conto, infatti, è se si fosse in possesso di prove inoppugnabili su giornalisti a libro paga o organici alla macchina della propaganda filorussa. In questo caso andrebbero resi noti i nomi per consentire agli organismi della categoria di adottare i provvedimenti previsti dalla legge e dai codici deontologici a tutela della credibilità e del decoro della professione. Ben diverso, invece, sarebbe se tali elenchi fossero stati compilati sulla base di opinioni espresse dagli interessati che, per quanto considerate sgradite o non condivisibili, sarebbero comunque legittime perché rappresenterebbero libere manifestazioni di pensiero, previste e garantite dall’articolo 21 della Costituzione. In quest’ultimo caso, saremmo di fronte a inaccettabili liste di proscrizione che riporterebbero l’Italia ai periodi più bui della propria storia”.





MACCHINA DI PROPAGANDA PRO PUTIN O... MACCHINA DEL FANGO? L'ESCLUSIVO FACCIA A FACCIA SU BYOBLU
📺 QUESTA SERA 6 GIUGNO ORE 21:30
Lista di proscrizione con i nomi dei disallineati sull'Ucraina: esiste davvero una macchina di propaganda pro Putin, o è solo una "macchina del fango"?
Su Byoblu, l'esclusivo confronto tra il vicedirettore del Corriere della Sera nonché autrice dell'articolo, Fiorenza Sarzanini, e due tra coloro messi alla gogna: Manlio Dinucci e Giorgio Bianchi.




La mano destra non sa cosa faccia la mano sinistra.
Nomi e facce sbattute sul giornale, senza un motivo valido, se non quello di fargli terra bruciata attorno e di deligittimarne l'operato.
Un governo disperato, che lavora tanto attivamente quanto palesemente contro gli interessi nazionali e che necessita di consenso unanime per sperare di farla franca.
Il governo dei migliori va sempre più alla deriva.
"Il numero uno del Comitato per la sicurezza smentisce in tv l'elenco (con tanto di foto) dei membri della presunta "rete filo-Putin": "Noi abbiamo attivato un’indagine alla fine della quale, ove lo ritenessimo, produrremo una specifica relazione al Parlamento". E qualcuno tra i personaggi citati si ribella. Petrocelli (M5S): "Neo-maccartismo dilagante". Il freelance Vezzosi: "Goffo tentativo di delegittimazione". E Orsini annuncia causa. Per il quotidiano di via Solferino sostenere che le sanzioni a Mosca danneggiano anche l'Europa è disinformazione: ma il giorno prima ha pubblicato un editoriale che dice la stessa cosa".




Esprimo la mia solidarietà ai giornalisti, reporter, politici e intellettuali definiti "putiniani", le cui foto e relativi "capi d'accusa" sono state pubblicate ieri in uno dei più noti quotidiani italiani: Vito Petroccelli, Giorgio Bianchi, Alessandro Orsini, Alberto Fazolo, Maurizio Vezzosi, Manlio Dinucci, Maria Dubovikova, Laura Ruggieri.
Conosco alcuni di loro personalmente, altri in maniera indiretta, ma da quel che osservo, tra gli aspetti che legano queste persone vi è il fatto di aver lottato per la soluzione diplomatica in Ucraina ed essersi schierati affinché fosse fatta luce sui motivi occultati di questa guerra.
Sono vicino a loro e sono vicino a tutti coloro che si ribellano a quel "pacifismo armato" così in auge oggi tra politici, artisti e intellettuali, desiderosi di non restare fuori dal giro di quelli che contano.
Si tratta dello stesso pacifismo armato che in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia e Serbia, per difendere il popolo dal nemico di turno, ha provocato milioni di vittime tra i civili che, senza le nostre guerre umanitarie, non avrebbero perso la vita.
Dalle guerre umanitarie non è mai nata nessuna democrazia, unico esito è sempre stato l'espansionismo militare unito allo sfruttamento economico di territori che, ad oggi, non si sono ancora ripresi.
Dunque, chi vuole proteggere i propri interessi non si schiererà mai per la pace e contro questa guerra, perché non conviene.
Ma tra le persone comuni che incontro e che mi scrivono, trovo tanta umanità, voglia di denunciare e porre fine alla miseria che ci circonda.
Non tutto è perduto, ne sono certa.
Sara Reginella




Michele Santoro sulla vergognosa campagna del Governo contro la libertà di espressione.
Impressionante, per nettezza e chiarezza espositiva, il passaggio finale.





La propaganda si combatte solo attraverso un’informazione accurata, onesta, libera e indipendente. La chiusura degli organi di propaganda russaSputnik e Russia Today, è stato un errore, come lo sono le liste degli ipotetici nemici interni. La libertà di stampa e opinione è un diritto, sempre. Se davvero crediamo nella forza della nostra democrazia, allora dobbiamo combattere la propaganda attraverso un’informazione di qualità, credibile e autorevole. Ma – a vedere da quello che viene pubblicato sui nostri giornali – siamo molto lontani da questo obiettivo. Più facile quindi censurare, trincerarsi, indossare l’elmetto e sparare ad alzo zero.




PUTIN LASCIA PERDERE L'UCRAINA. IL NAZISMO E' IN ITALIA. AIUTACI!!!!!


Nessun commento:

Posta un commento

CI TROVATE IN FACE BOOK

  Balkan moja ljubav