Il presidente serbo Aleksandar Vučić, intervistato dalla emittente televisiva Pink il 13 luglio scorso ha nuovamente parlato della guerra in Ucraina e delle conseguenti crisi, riaffermando la posizione dello stato balcanico, che si destreggia tra il suo cammino verso l’UE il mantenimento delle ottime relazioni con Russia e Cina.
“Noi serbi, non capiremo mai come alcuni stati possano dare lezioni di moralità sull’integrità territoriale dell’Ucraina quando loro stessi hanno influenzato così pesantemente l’integrità territoriale della Serbia”
“L’intero mondo occidentale sta combattendo contro la Russia servendosi degli ucraini. Temo che la guerra duri molto più di un anno e che il conflitto diventi globale” ha detto Vučić.
Successivamente, il capo di stato, esprimendo preoccupazione per le sfide future ha spiegato dettagliatamente come il governo serbo si stia da tempo muovendo al fine di salvaguardare i bisogni essenziali della popolazione, evitando con tutti i mezzi a disposizione i rischi di eventuali default energetici.
"Il 65% del gas che utilizziamo arriva dalla Russia ad un prezzo concordato estremamente favorevole. Dobbiamo, quindi acquistarne un ulteriore 35%, di cui abbiamo già comperato 150 milioni di metri cubi che stiamo immagazzinando nei nostri siti di stoccaggio in Ungheria. Consumando noi 15 milioni di metri cubi di gas al giorno, avremo dai 300 ai 500 milioni di metri cubi di riserve di gas stoccati. Nel peggiore dei casi quindi, in inverno, in caso di guerra mondiale, con tanto di bombardamenti, copriremo 2/3 del nostro fabbisogno di gas e penso che riusciremo a soddisfare tutte le nostre esigenze" ha detto Vučić.
Una visione delle cose che in altri tempi avremmo senz’altro definito “apocalittica”, quella pronunciata in diretta televisiva dal leader serbo, ma che oggigiorno diventa non solo sempre più possibile ma anche evidente.
Mentre è in corso, tra le cancellerie occidentali un’operazione di “restyling” dei vari leader -made in USA- c’è chi si ostina a non allinearsi, salvando il salvabile e allo stesso tempo evidenziando la posta in gioco.
Vučić ha infatti concluso l’intervista con un ammonimento;
“So cosa ci aspetta, non appena Vladimir Putin avrà svolto il suo lavoro a Seversk-Bakhmut e Soledor. Dopo aver raggiunto la seconda linea Slaviansk-Krematorsk-Audeevka, avanzerà una proposta. E se loro (l’Occidente) non la accettano – e non lo faranno – finiremo tutti all’inferno”
Velimir Tomovic
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