sabato 27 gennaio 2024

JOVICA JOVIC AL BINARIO 21 A MILANO

 






Binario 21, Jovica Jovic e Muzikanti

Jovica Jovic. Chi sono

La meravigliosa vita di Jovica Jovic - Con Marco Rovelli e Jovica Jovic

Gelem Gelem - Jovica Jovic

Le Meravigliose Storie di Jovica Jovic

Jovica Jovic Balkan Orkestar




La vergogna croata 


27 gennaio 2024
JASENOVAC - OMELIA DI UN SILENZIO
Di e con Dino Parrotta - Teatro dei Leggeri
Teatro Comunale Laterza di Putignano
all’interno della stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese
Mattina ore 11.00 (per le scuole) serale H 21.00
In occasione della giornata della memoria torna in scena lo spettacolo Jasenovac- omelia di un silenzio.
Il giorno della memoria è una celebrazione per ricordare le vittime di tutti regimi autoritari, istituito per stimolare la memoria, non solo come ricordo, ma soprattutto per conoscere.
In questo spettacolo (uno dei rarissimi in Italia) si tocca il tema della storia poco conosciuta dell’olocausto nei Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale. Vittime di questo genocidio non solo ebrei (minima parte) ma in particolar modo i Serbi Ortodossi; crimini commessi dal movimento nazionalista cattolico croato degli Ustascia, guidato dal poglavnik Ante Pavelic.
Lo spettacolo è un percorso tra le testimonianze di vittime e carnefici, messo in scena attraverso l’interpretazione di 10 personaggi diversi, interpretati in vari stili teatrali (prosa, pantomima, maschere antropomorfe, grottesco). Una vecchia sedia è il “camerino” a vista dove il pubblico segue le varie “trasformazioni” per sottolineare quanto l’Uomo possa essere in grado di manifestare la più atroce crudeltà nei confronti dei propri simili attraverso le sue “maschere”.
Breve connotazione storica:
Il 6 aprile 1941, con l'operazione "Castigo", le truppe nazifasciste di Hitler e Mussolini attaccarono ed invasero la Jugoslavia. Gli ustascia, nazionalisti cattolici filofascisti, sostenuti e finanziati dal Obiettivo principale della loro politica razzista fu lo sterminio dei serbi cristiano-ortodossi, una vera pulizia etnica che per barbarie e ferocia superarono le SS naziste. Negli ultimi anni del conflitto diversi furono i campi di accoglienza in Puglia: Gravina. Bari, Barletta.
Jasenovac (denominata anche la Auschwitz dei Balcani) è stato un campo di sterminio di ebrei, ortodossi, serbi, zingari. Nel campo hanno perso la vita circa 74.000 bambini di età compresa fra zero e 15 anni. Comandante del campo di Jasenovac fu Miroslav Filipovic-Majstorovic (frate francescano), chiamato dal popolo ‘frate Satana’. Al suo processo si vantò della sua “prodezza” ammettendo l'uccisione nella zona di Banja Luka il 7 febbraio 1942 di 2.750 serbi ortodossi fra cui 250 bambini.. in sole dieci ore. In 4 anni g li Ustascia hanno trucidato 700.000.persone
crediti:
produzione: Teatro dei Leggeri
scritto, diretto e interpretato da Dino Parrotta
Voce di donna: Rossana Marangelli
Voce bambino: Valerio e Gabriele Parrotta
Scenografia e costumi: Primo Teatro
Consulenza storica: Andrea Catone, Paolo Vinella
Sullo spettacolo si veda anche la nostra pagina dedicata:




domenica 7 gennaio 2024

La volpe di Dubravka Ugrešić





 Nel libro La volpe, Dubravka Ugresic', ha parlato male anche di un nostro pseudo amico.. leggermente serbofobico 

Dubravka Ugrešić è stata una grande scrittrice croata, anche se lei, forse, preferirebbe essere definita jugoslava. Malata terminale, ha fatto la scelta della morte per eutanasia, venendo a mancare lo scorso 17 marzo all’età di 74 anni. Da anni viveva ad Amsterdam, in volontario esilio dopo essere diventata un bersaglio dei nazionalisti croati per la sua ostilità al conflitto che, dal 1991 al 1995, portò alla dissoluzione della Jugoslavia e all'indipendenza del paese (al pari, ricordo, di un altro grande scrittore croato e jugoslavo, Predrag Matvejević, rifugiatosi prima in Francia e poi a Roma in seguito alle minacce – determinante fu un colpo di pistola contro la cassetta della posta di casa a Zagabria – da parte degli stessi nazionalisti).

Bojan racconta di come, pur essendo croato, quando era giudice si fosse opposto all’allontanamento dei giudici serbi e a condanne pregiudiziali nei confronti di quanti, contrari alla guerra, venivano bollati come traditori (come venne bollata la stessa scrittrice), tant’è che fu poi a sua volta dimesso dalla magistratura. La quale, in quegli anni di retorica patriottica e fanatismo, doveva essere asservita alla causa nazionalista di Tuđman per poter continuare il proprio lavoro. La scrittrice incontra Bojan, per caso, come “intruso” in una casa a cinquanta chilometri da Zagabria, che un lettore appassionato dei libri della Ugrešić le aveva lasciato in eredità, non avendo più nessuno. I due si parlano e chiariscono la propria presenza in quella stessa casa. Da qui si sviluppa un rapporto, dal quale emerge il drammatico spaccato della società croata del primo periodo di indipendenza, che non lascia scampo ai liberi pensatori, procurando messe al rogo, non solo metaforiche, di persone, di autori e di libri non allineati, come appunto quelli di Dubravka Ugrešić, che qui fa emergere tutta l'emarginazione, i voltafaccia di amici e conoscenti, la reiezione che ha subito. E dice una cosa che lascia molto spazio alla riflessione: “Il valore letterario è una questione di lobby. Lo scopo finale è attirare più simpatizzanti dalla tua parte.”

La volpe di Dubravka Ugrešić


Negli anni successivi Letica continuò ad apparire sui media croati come commentatore, sposando le opinioni dell'opposizione, e divenne editorialista regolare per Globus , una popolare rivista di notizie . [3] Durante la sua permanenza alla Globus ha acquisito una significativa notorietà grazie a un articolo d'opinione non firmato del 1992 (che alla fine ha ammesso di aver scritto), intitolato "Le femministe croate stanno violentando la Croazia", ​​in cui attaccava cinque scrittrici femministe croate ( Slavenka Drakulić , Vesna Kesić , Jelena Lovrić , Dubravka Ugrešić e Rada Iveković ), accusandole di tradire la Croazia. L'articolo è stato fonte di significative controversie che alla fine hanno portato a una causa per diffamazione contro la rivista. [4] [5]

SLAVEN LETICA



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