Binario 21, Jovica Jovic e Muzikanti
La meravigliosa vita di Jovica Jovic - Con Marco Rovelli e Jovica Jovic
Le Meravigliose Storie di Jovica Jovic
Binario 21, Jovica Jovic e Muzikanti
La meravigliosa vita di Jovica Jovic - Con Marco Rovelli e Jovica Jovic
Le Meravigliose Storie di Jovica Jovic
Dubravka Ugrešić è stata una grande scrittrice croata, anche se lei, forse, preferirebbe essere definita jugoslava. Malata terminale, ha fatto la scelta della morte per eutanasia, venendo a mancare lo scorso 17 marzo all’età di 74 anni. Da anni viveva ad Amsterdam, in volontario esilio dopo essere diventata un bersaglio dei nazionalisti croati per la sua ostilità al conflitto che, dal 1991 al 1995, portò alla dissoluzione della Jugoslavia e all'indipendenza del paese (al pari, ricordo, di un altro grande scrittore croato e jugoslavo, Predrag Matvejević, rifugiatosi prima in Francia e poi a Roma in seguito alle minacce – determinante fu un colpo di pistola contro la cassetta della posta di casa a Zagabria – da parte degli stessi nazionalisti).
Bojan racconta di come, pur essendo croato, quando era giudice si fosse opposto all’allontanamento dei giudici serbi e a condanne pregiudiziali nei confronti di quanti, contrari alla guerra, venivano bollati come traditori (come venne bollata la stessa scrittrice), tant’è che fu poi a sua volta dimesso dalla magistratura. La quale, in quegli anni di retorica patriottica e fanatismo, doveva essere asservita alla causa nazionalista di Tuđman per poter continuare il proprio lavoro. La scrittrice incontra Bojan, per caso, come “intruso” in una casa a cinquanta chilometri da Zagabria, che un lettore appassionato dei libri della Ugrešić le aveva lasciato in eredità, non avendo più nessuno. I due si parlano e chiariscono la propria presenza in quella stessa casa. Da qui si sviluppa un rapporto, dal quale emerge il drammatico spaccato della società croata del primo periodo di indipendenza, che non lascia scampo ai liberi pensatori, procurando messe al rogo, non solo metaforiche, di persone, di autori e di libri non allineati, come appunto quelli di Dubravka Ugrešić, che qui fa emergere tutta l'emarginazione, i voltafaccia di amici e conoscenti, la reiezione che ha subito. E dice una cosa che lascia molto spazio alla riflessione: “Il valore letterario è una questione di lobby. Lo scopo finale è attirare più simpatizzanti dalla tua parte.”
Dubravka Ugrešić: una Croazia sul modello fascista
Ora è morta e abbiamo superato la fine della storia. Il nazionalismo è tornato, in tutta Europa e nel mondo occidentale. Ricordo che circa quindici anni fa ci sia stata una lunga discussione tra Dubravka e l’altra principale scrittrice croata della sua generazione, Daša Drndić, scomparsa nel 2018. Daša ha risposto con veemenza a un certo punto alla denuncia di Dubravka di essere stanca, sfinita, dalla continua banalità del nazionalismo e dal suo compito da scrittrice di affrontare questo male. Di fronte al nazionalismo (e al fascismo), sosteneva Daša, non ci si può permettere di essere stanchi. Entrambi avevano ragione, credo. Entrambe hanno speso una parte considerevole del loro formidabile talento scrivendo contro il fanatismo politico, razziale e sessista, ed entrambe sono stati profondamente segnate da questa battaglia.
Post di Osservatorio Balcani La vedova del testimone di crimini di guerra assassinato chiede i danni al governo croato. Ufficiale croato,...