mercoledì 10 settembre 2025

LA PARTE SBAGLIATA

 







Scopro di essere dalla parte sbagliata, quando mi ritrovo a sostare in piedi poc’anzi l’anta destra del portone d’ingresso dell’interno del Monastero di Dečani; un monaco sfiora la mia spalla facendomi cenno di spostarmi: perché durante le celebrazioni, gli uomini sono a destra e le donne a sinistra. Sono dalla parte sbagliata, proprio di poco... ma lo sono, così mi correggo, come altri, nel rispetto di quell’invito, di quella sorta di casa e del suo costume. Non è neanche troppo austera, la sensazione che mi passa, perché c’è accoglienza, ospitalità sincera. E’ tutto così suggestivo...
Fuori c’è la notte, limpida e generosa di stelle, dentro c’è il buio, delicatamente spezzato da qualche sottile candela di cera gialla, sapientemente collocata a formare nodi di luce viva alla base degli alti profili della chiesa. Al cenno del monaco, d’istinto mi infilo in uno dei sedili strutturati a parete, quasi a voler fare una tana di quella casella tutta di legno, ma poggio solo la schiena e stendo le gambe, senza sedere. E mi lascio riposare, la mente e il corpo, nell’eco di quelle voci prestate a privata omelia d’incanto, non so cosa dicono, chiedo a Tanja e a Sunčica ma neanche loro sanno… Ma non sembra importante. C’è un mezzo muro a separare lo spazio della liturgia da quello dei fedeli e degli altri spettatori. Pochi fedeli, pochi spettatori, otto di noi e qualcun altro.
Ma non sembra importante neanche questo, non si cerca lo scambio diretto, ma un invito al totale raccoglimento, nella personale spiritualità di ognuno, che sembra quasi andar oltre la fede religiosa e non ne è figlia, semmai può esserne madre.
Ma i miei occhi guardano in alto, catturati dalla grande ombra sulla volta del soffitto di un crocefisso inclinato, buio; è la luce di una lanterna, che in primis illumina il cerchio dei monaci in preghiera e poi, consegna un riflesso verso l’alto a generare un’ombra. Ed io continuo insistentemente e involontariamente a guardare solo quell’ombra, che è l’unica cosa per me visibile e ingoio qualche lacrima, frutto della mia debolezza, pensando che forse troppe volte le cose sono come appaiono. E allora mi rassegno, ma non dispero, di essere dalla parte sbagliata, quella che forse non mi darà mai una fede religiosa, che quindi non sarà mai concessa a strumento di guerra, che non potrà mai difendere gli altri e non dovrà mai difendersi da se stessa, perché non c’è e, forse, non ci sarà per molto tempo ancora...
Samantha

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