Kiposlavija, da "kipar", scultore in serbo croato è Yugoslavija, è una mostra fotografica che propone impatti estetico emozionali tra una serie di quinte sceniche scovate tra i complessi memoriali della ex Jugoslavia socialista. Una mappa delle deviazioni dall'obiettivo iniziale, di cui ogni fotografia espone dettagli e insiemi, proponendo la visione di una metrica personale delle prospettive, delle linee, dei particolari e delle interazioni atmosferiche con collage e interventi grafici e pittorici per scovare il potenziale infinito di lettura e ricostruzione tra arte, storia, esperienza personale e licenze fotografiche e poetiche.
Una deriva tra segni e dettagli che connotano sin dagli anni Cinquanta questi memoriali nel rapporto con lo spettatore: l'esperienza individuale. Dall'arte partigiana e dalle avanguardie, con un processo di decentramento culturale che durante la Resistenza ribalta il paradigma dell'intellettuale e delle città come centro di produzione culturale, parte in realtà la storia di questi memoriali. Contadini e operai nel movimento di liberazione jugoslavo, si armano di penna, pennello e di ogni strumento di produzione culturale e realizzano una prima rivoluzione. Per questo motivo i memoriali jugoslavi sono sparsi per tutto il territorio della ex federazione socialista nei luoghi in cui gli eventi della lotta di liberazione si erano svolti. E per questo la committenza, per lo più popolare, apprezzava il ricorso da parte di scultori e architetti di un linguaggio astratto in cui convivevano tradizioni, avanguardie locali e influenze internazionali, dove sin dagli anni Cinquanta svaniva progressivamente ogni spazio per la tradizionale retorica didattica monumentale. Forse è proprio nell'arte e nella cultura che l'autogestione jugoslava ha dato alcuni dei suoi migliori frutti, perché si innestava su una pratica e su una realtà già esistenti, sfuggendo così alla normalizzazione politica dei movimenti di liberazione -e della loro produzione culturale e artistica- che ovunque in Europa, Jugoslavia compresa, è stato compiuto col fine di legittimare e fondare le nuove realtà politiche e territoriali dopo la sconfitta del nazi-fascismo.
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