Mentre leggo che i musicisti della Kalush Orchestra vendono il trofeo dell'Eurovision per l'acquisto di droni militari, che procureranno altra morte e altro dolore, personalmente, continuo a pensare che l'arte e la creatività possano essere messe al servizio della fratellanza tra i popoli, e non al servizio dell'odio.
Sono dunque grata di poter partecipare questa sera, dalle 21:00, all'evento online organizzato dalla libreria di Calolziocorte. L'evento che potrà essere seguito dalle pagine social de L'Altra via e Lo spazio condiviso.
Venerdì sera, invece, sempre dalle 21:00 parteciperò a un dibattito su "guerra, economia e propaganda", in Piazza Pertini ad Ancona, nell'ambito della Festa rossa organizzata dal PCI.
Infine sabato, dalle 16:20, presenterò "Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa" al Festival dei Generi Letterari a Trebbo sul Reno, Bologna.
Viviamo in un mondo in cui si ritiene abbia senso censurare Tchaikovsky, bandire gatti e violiniste russe dalle competizioni, escludere atleti disabili russi e bielorussi dalle paraolimpiadi.
Un mondo che vede premiato un gruppo di guerrafondai che investe un trofeo in strumenti di morte.
Un mondo ipocrita e razzista, contro il quale non ci rassegniamo.
Sara Reginella
MA QUARDA CHE CASO
Biden in Giappone dichiara che se alla Cina vien voglia di allungare le mani su Taiwan gli USA interverranno militarmente. Biden sarà poi infornato che mentre lui faceva queste dichiarazioni, due formazioni di caccia, una russa e l’altra cinese, in manovra congiunta, senza violare lo spazio aereo, facevano il periplo del Giappone. In pratica un chiaro messaggio in codice di cui nessun media ci ha relazionato. Ci hanno solo riportato le dichiarazioni di inusitata durezza (contro gli USA) del primo ministro cinese Li Keqiang.
Guarda il caso, da quel giorno Biden ha cessato con le sue dichiarazioni roboanti contro la Russia.
Guarda il caso, da quel giorno Stoltenberg, se proprio non si è reso latitante, è un po’ meno presente nei consessi europei.
Guarda il caso, da quel giorno le cronache dall’Ucraina hanno mutato di segno ed è cominciata l’avanzata russa in Donbass.
Guarda il caso, dopo quel giorno, il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia ha ulteriormente balbettato per sbloccarsi oggi e partorire un topolino che però si trasforma magicamente in pranzo di gala per Putin. Perché l’embargo del petrolio trasportato via nave entrerà in vigore… tra 7 mesi, a gennaio 2023! Nel frattempo, il petrolio russo, via via, passerà da 35 dollari il barile a 120 così che la Federazione russa alla fine incasserà il 700% in più rispetto al passato vendendo meno petrolio. Nel frattempo, la costruzione del nuovo oleodotto Russia-Cina sarà stato realizzato per metà. In meno di un anno sarà realizzata l'altra metà e il petrolio che non giungerà più in Europa arriverà in Cina.
«A qualsiasi costo Putin non deve vincere la guerra» chiosa Draghi. Il costo lo pagheranno in vite umane gli ucraini, in termini economici gli europei, prima di tutto gli italiani che si ritroveranno con un’inflazione catastrofica. E sempre quel fulmine di guerra che è Draghi chiede il tetto per il prezzo dell’acquisto di gas e petrolio. Ma a stabilire il prezzo del gas e del petrolio sono gli olandesi che dicono: «Caro Draghi, questo è contrario al principio del libero mercato di cui tu sei da sempre un evangelista. Quindi non si fa». Senza contare che hanno stabilito una regola: nel caso di penuria del gas in Europa, chi ne ha stoccato in più dovrà condividerlo con i confratelli europei. Indovinate chi ha stoccato più gas e se lo vedrà sottrarre.
Volete che continuo? Non oggi, continuerò prossimamente e parleremo della cicoria del prato sotto casa in sostituzione del grano, del concime di gallina della signora Giuseppa in sostituzione dei fertilizzanti, dello champagne da mettere nel serbatoio della benzina arrivata a millemila euro al litro, etc. Nel frattempo vi do una notizia: La Federazione russa vincerà la guerra e Putin sarà costretto a ringraziare la banda von der Layen per l'aiutino.
E ora domandatevi che significato metafisco ha il volo russo-cinese in formazione congiunta sui cieli giapponesi mentre il Giappone ospita Biden.
Maurizio Ulisse Murelli
Quando un governo fa gli interessi del suo popolo invece di genuflettersi ad interessi stranieri, potete stare sicuri che i media occidentali lo dipingeranno come "autocratico". L'articolo di Foreign Policy e` paradigmatico. Il titolo recita "Perche` la Serbia rappresenta una minaccia per l'Europa - Il governo autocratico di Aleksandar Vucic sta aiutando la propaganda russa e cinese e permettendo ai negazionisti di celebrare criminali di guerra". Ovviamente l'autore di questo articolo persecutorio e` tutto fuorche` super partes. Lavora infatti per alcune di quelle organizzazioni atlantiste finanziate da Bruxelles e controllate da Washington che sono spuntate come i funghi per promuovere i "valori europei" tra i barbari dei Balcani.
Laura Ru.
Qualche parola sui criminali di guerra.
“Sono stato io a suggerire di bombardare Belgrado. Sono stato io a suggerire di mandare piloti americani a distruggere tutti i ponti. Sono stato io a suggerire di prendere tutte le loro scorte di carburante. Sono stato io a proporre tutte queste azioni”: Biden, 1999.
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