sabato 11 giugno 2022

Ecco perchè i pacifisti per la NATO non hanno capito nulla. S

 Esattamente 23 anni fa la NATO finì il bombardamento a tappeto sulla Serbia senza il voto del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

In 78 giorni la Nato sganciò 420.000 bombe (di cui una colpì e rase al suolo l'ambasciata cinese a Beldrado), comprese bombe all'uranio impoverito, cosa che fa ancora nascere in Serba bambini deformi.
Io non faccio nemmeno il paragone con la guerra in Ucraina, non solo perchè in Ucraina non ci sono bombardamenti russi sui civili e città rase al suolo, ma anche perchè per entrambe le situazioni c'è un aggressore, la Nato, e c'è un aggredito, la Russia.

Il Consiglio di Sicurezza non è interpellato prima del via agli attacchi e non ha avallato l’uso delle armi contro la Jugoslavia. Secondo il diritto internazionale, un attacco contro uno Stato sovrano senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è da considerarsi un’aggressione, ma alle 20,04 cadono le prime bombe. Nessuno dei Paesi della Nato ha dichiarato guerra alla Jugoslavia né questa lo ha fatto contro gli Stati dell’Alleanza Atlantica. Impiegati oltre 400 aerei, in arrivo tre portaerei e altre 25 unità navali.





Grazie a Marco Travaglio, nella speranza che si distingua dalla marmaglia di velinari in circolazione e mi dia voce in un confronto in diretta con lui.
L'ho chiesto esplicitamente, speriamo che dia seguito alla mia proposta. È scandaloso che nessun organo mainstream si sia degnato di intervistarci in video per sentire la nostra versione dei fatti.
È l'ABC del giornalismo.
Ma come abbiamo oramai ben capito, questi non sono giornalisti, fanno da ufficio stampa alla Nato e quindi anche alla sua succursale italiana, ovvero il governo Draghi.
Avete il dovere di dare un adeguato spazio ai "mostri" sbattuti in prima pagina, anche ai mafiosi è offerta la possibilità di difendersi.
Cos'è, avete paura che il vostro pubblico capisca che siamo professionisti seri e che invece i propagandisti siete voi?
Giorgio Bianchi





"L'insicurezza, la precarietà economica, il clima di guerra incombente, la teorizzazione del Male assoluto come nemico implacabile da combattere con ogni mezzo, imposta negli USA con tutto il peso dell'autoritarismo dai massimi esponenti politici conservatori oggi al governo di quella Nazione, stanno a fondamento di un malessere sociale che ricorda profeticamente il clima degli anni Venti del Novecento, che poi sfociò nel nazifascismo e nella catastrofe planetaria della seconda guerra mondiale."
Nino Filastò, Storia delle merende infami, ed 2005.





Ci sparavano dal 28 febbraio quando ancora nel raggio di 100 chilometri non c'erano né truppe russe né della LNR o della DNR. Sparavano per distruggere la città"
Questa la testimonianza di un cittadino di Severodonetsk che spiega come l'esercito ucraino bombardava la città prima dell'arrivo della coalizione russa.
Adesso le forze ucraine si sono ritirate a Lisichansk, la città gemella che si trova sull'altra sponda del fiume. Sfruttando il vantaggio militare che offre la sua posizione in collina, dà lì le forze ucraine continuano a bombardare i quartieri residenziali di Severodonetsk.




L'aumento dei prezzi energetici ha un'unica causa - la speculazione finanziaria e la volontà delle compagnie energetiche (ENI in primis, e per il 30% è ancora dello Stato italiano) di approfittare della guerra per realizzare super-profitti - e non ha assolutamente nulla a che vedere con una riduzione dell'offerta causata dalla guerra, come si potrebbe pensare. Basti considerare che le nostre importazioni di petrolio dalla Russia negli ultimi mesi sono addirittura *aumentate* e oggi sono al livello più alto da 10 anni a questa parte.
Thomas Fazi.





È un bene che questo dossier sia uscito, almeno sappiamo che nel nostro Paese democrazia e libertà di pensiero sono a rischio. Quel che sta accadendo è proprio dei paesi dittatoriali.
Mario Giordano.





FINE BALLE MAI.
Di Marco Travaglio - 12 GIUGNO 2022.
Ora che il dossier dei Servizi spacciato dal Corriere per lista di “putiniani” è pubblico, il caso è tutt’altro che chiuso. Lo sarà solo quando le seguenti domande troveranno risposta.
1. Venerdì a OttoeMezzo Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere, ha spiegato che i 6 nomi presenti nella lista del Corriere ma non nel report dei Servizi (tra cui il prof. Orsini e il sen. Petrocelli) sono in una documentazione più ampia, di cui il report è solo una “sintesi”. Purtroppo ieri, sul Corriere, la vicedirettrice Fiorenza Sarzanini ha scritto tutt’altro, con la tecnica della matrioska che ne contiene sempre un’altra (ovviamente segreta), rinviando l’ora della verità alla settimana dei tre giovedì: i 6 nomi in più erano “emersi in questi mesi durante l’attività di monitoraggio” di “false notizie ai fini di propaganda”, oggetto di tre report precedenti. Ma Gabrielli ha escluso con raccapriccio la sola idea che siano monitorati dei parlamentari, cioè Petrocelli (anche se il report n.4 cita l’eurodeputata Donato). Quindi Orsini, Petrocelli&C. sono citati negli altri tre report? Perché il governo non li desecreta? Gabrielli mente dicendo che non ci sono parlamentari (oltre a Donato) nei report, o mente il Corriere?
2. L’esistenza fin dal 2019 di un “tavolo” presso il Dis con Aisi, Aise, Farnesina, Viminale e Agcom per monitorare la disinformatia non giustifica la produzione di report (o “bollettini”), salvo che si registrino pericoli concreti: siccome nel report n. 4 non ci sono fake news veicolate da Mosca, ma solo notizie vere e opinioni dissonanti, chi ha ordinato ai Servizi di schedare “le critiche all’operato del Presidente del Consiglio Draghi” come se fossero dei crimini?
3. Se lo scopo è contrastare le fake news, perché i nostri autoproclamati Ministeri della Verità non segnalano nessuna di quelle diffuse da Ucraina, Usa e Nato (bombardamento missilistico della centrale nucleare di Zaporizhzhia, avvelenamento di Abramovich, disfatta militare dei russi, cifre a casaccio sui morti)?
4. Gabrielli rivela che “il bollettino era noto allo staff di Palazzo Chigi”. Ma lì gli unici titolati a maneggiare materiale classificato sono il premier e il sottosegretario Gabrielli: chi sono i membri dello staff che leggono e manovrano i dossier top secret?
5. Draghi si dice “irritato” perché, esploso lo scandalo (grazie al Fatto, a Floris e a pochi altri), rischia di “passare per censore”. Non poteva irritarsi quando lesse il report o quando lo staff non lo avvisò? Non si chiede quanto sono irritati i cittadini mostrificati dal Corriere per le loro opinioni? Perché non si scusa con loro, non caccia i servi sciocchi che compilano quella robaccia e non intima ai Servizi di piantarla e di spendere i nostri soldi in qualcosa di più utile e meno incostituzionale?





Un quotidiano greco ha pubblicato prove dei crimini di Azov a Mariupol.
L'edizione di Estia ha parlato, in particolare, con Natalia Papakitsa, presidente della società greca del villaggio di Sartana, che, insieme a decine di persone, ha trascorso 33 giorni in ostaggio nei sotterranei di una delle case della città.
“Ho visto come alcuni uomini e donne senza contrassegni, vestiti di nero, con mappe in mano, consigliassero ad Azov dove installare le pistole"
Natalia ipotizza che queste persone potessero essere britanniche o polacche.
Secondo lei, i militanti non hanno permesso ai civili di andarsene.
Mentre gli Azov rapinavano gli appartamenti, le persone dovevano raccogliere la neve ed estrarre l'acqua da essa per sopravvivere, ha aggiunto.
Ad un certo punto, hanno deciso di scappare in gruppo: "Quando finalmente siamo arrivati ​​al primo posto russo, ci hanno dato l'acqua e ci hanno dato da mangiare". Successivamente, la donna greca ha raggiunto la Crimea.
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Oggi è la Festa della Russia! Auguri di tutto cuore, Russia adorata! E questo manifesto di auguri è del Ministero degli Esteri Russo: “Buona Festa, Russia! Abbiamo loro chiesto gentilmente di non allargarsi a Est … Con sincerità, il vostro Ministero degli Esteri.”



Tu e 9

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