"Abbiamo sempre considerato l'Italia un Paese sovrano e indipendente.
Se essa non viene considerata tale altrove, questo non ha nulla a che fare con la Russia".
Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova rispondendo ad una domanda su presunti tentativi di destabilizzazione di Mosca
La maggior parte dei paesi del mondo non sostiene le sanzioni contro la Russia
La portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, Maria Zakharova, ha affermato che la maggior parte dei paesi del mondo non sostiene le sanzioni anti-russe. Così ha commentato le parole dei politici statunitensi sul "completo isolamento" della Russia.
"Sì, i satelliti statunitensi sono pronti a supportare qualsiasi avventura di Washington. Ma se guardate le cose con sobrietà, la maggior parte degli stati del mondo non sostiene le sanzioni anti-russe".
Secondo Zakharova, ora la Russia ei suoi partner BRICS sono una "alternativa interessante" all'ordine mondiale occidentale. Ha poi aggiunto che il tentativo degli Stati Uniti di "cancellare" la Russia è fallito.
Good morning Italia
Good morning Vietnam: così Robin Williams salutava in radio I ragazzi che stavano perdendo la guerra in Vietnam. Era una storia vera ispirata allo speaker Adrian Cronauer, alle sue conduzioni ironiche, alle sue battute, ai suoi paradossi più veri dei comunicati degli stati maggiori. Sarebbe crudele salutare allo stesso modo gli ucraini che si sono battuti e si stanno battendo, ma cedono terreno. E sarebbe inutile farlo con i russi che prima o poi cercheranno, con Kramatorsk, di prendersi per intero il Donbass, e dunque non stanno perdendo, anche se tutto questo gli costa. Bisognerebbe dire Good morning a tutti quelli che hanno fatto proclami, e sparso illusioni. Non Zelensky (cos’altro poteva fare, dopo il 24 febbraio ? Prima sì, qualcosa di diverso da ritenere irrinunciabile la Nato avrebbe potuto farlo, ma forse non glielo hanno concesso) ma gli altri sì. A cominciare da Von der Leyen (L’Ucraina deve vincere) e Josip Borrell (E’ una guerra che si vince sul terreno) e tutti quelli che parlando a nome dell’Europa ne hanno fatto una battaglia delle democrazie contro i regimi autoritari, molto di più di una guerra civile nell’Ucraina orientale che ha provocato gli istinti coloniali di Mosca. Bisognerebbe augurare buongiorno a tutta l’orchestra della propaganda, trombe e tamburini, analisti e odiatori. Talk show ed emozioni stanno chiudendo per ferie, si riapre a settembre, come una bottega di centro città. Ci avevano spiegato, prima di abbassare le serrande, che è diventata guerra di attrito, e logoramento, quasi un Carso di trincee e sortite alterne. Invece no, è stata un’avanzata lenta e metodica dei russi. Allora hanno sostituito la parola logoramento (perché, all’andreottiana, la guerra logora chi la perde) alla parola “cronicizzazione”: la guerra è diventata cronica, non è colpa nostra se vi ci siamo abituati e ci occupiamo di Marmolada o di Giappone o di Sharm El Sheikh. E’ colpa della guerra, che non ha più colpi di scena. No, mi spiace, ma non è così. I russi, per quando sbagliati li si possa ritenere, hanno piani abbastanza chiari, adesso: riprendersi il Donbass, e dichiarare un cessate il fuoco unilaterale: se non ci attaccate, non vi attacchiamo. E’ Kiev, e dietro a Kiev tutto l’occidente che li ha spinti e adesso fa il democratico e dice “E’ Kiev che deve decidere”, è l’Occidente che non sa più che fare, e perfino le armi, sempre più armi, sembrano il mantra di un gruppo di monaci incantati e distanti dal mondo. Come si può vincere ? Cosa vuol dire vincere ? Come si può almeno non perdere ? Buongiorno, mister Draghi, Lei aveva detto “Putin deve perdere”, no ? Come ? E’ vero, esattamente come Draghi un tempo aveva definito Erdogan un dittatore e adesso gli stringe la mano sul feretro delle invasioni in Siria e dei diritti dei curdi, quelli che un tempo ci avevano spiegato che la Russia stava esaurendo le scorte, che Putin aveva mesi di vita, adesso si dedicano solo alla cronaca della cronica guerra. Solo a metà, però. La guerra sta facendo, come ogni guerra, orrori. Muoiono civili nei bombardamenti delle città ucraine, e muoiono civili nei bombardamenti delle città che ucraine non vogliono più esserlo, come Donetsk. Muoiono bambini, per Grad russi e proietti 155 Nato come quelli sparati dai nostri cannoni. Tutto può cambiare, le guerre non vanno avanti per inerzia. Ma cronici come malattie sono solo certi conflitti avvitati nel mappamondo, come in Kashmir o a Hebron. Questa può solo finire presto e male -Ucraina a pezzi- o andare avanti e peggio. La letteratura si è rovesciata: sono arrivati i tartari e hanno trovato la fortezza Bastiani vuota, senza più idee, chiusa per ferie.
Tony Capuozzo
ZELENSKY, INTRIGHI E TRADIMENTI
Malgrado la colossale opera propagandistica a sostegno del burattino di Kiev, vengono a galla le lotte intestine tra gli oligarchi ukraini e le trame per togliere di mezzo Zelensky. Anche il più ricco e potente oligarca di Kiev, Rinat Akhmetov, prende posizione e dice basta a questo conflitto voluto e alimentato dal 2014. I topi abbandonano la nave che affonda....
Ne parlano anche i nostri quotidiani, finora biecamente schierati con Kiev e pieni solo di propaganda. Non bastano più le tante armi fornite dalla NATO e soprattutto dagli USA. Non bastano le basi USA in Polonia e le migliaia di contractors.
Per l'Ukraina si avvicina il momento della verità e Zelensky inizia a preparare le valigie.
Livio Senigalliesi
UCRAINA: LA CACCIA ALLE STREGHE SECONDO IL QUOTIDIANO ARABO AL-AKHBAR
Asad Abukhalil
Al-Akhbar 21 luglio 2022
Un'epurazione su larga scala è in corso in Ucraina. Arresti, licenziamenti a centinaia e accuse di tradimento alla rinfusa. La stampa in Occidente ha diffuso con simpatia, ovviamente. Assicurarsi della lealtà del fronte interno è una necessità per la sicurezza, e sembra che le soffiate e lo spionaggio da parte delle agenzie di intelligence statunitensi siano il fattore principale dietro alla campagna di Zelensky. Sono traditori e la punizione è una necessità. Ricordo come la stampa occidentale si occupi di qualsiasi arresto o persecuzione di spie, sia in Iran che in qualsiasi paese che non soddisfa gli USA. Continuiamo a leggere degli orrori e delle indignazioni per gli arresti dei traditori dell'era staliniana o di uno qualsiasi dei regimi comunisti. Stranamente, le stesse pratiche di repressione e persecuzione nei confronti (delle spie) sono simpatiche quando sono portate avanti da regimi filo-occidentali, e sono una violazione dei diritti umani se attuate da regimi opposti ai governi occidentali. Ogni accusato di spionaggio in Iran diventa un oppositore con il quale occorre simpatizzare, e ogni accusato di spionaggio in Israele è un terrorista.
In questi giorni i governi occidentali non sono molto attenti e si sono esposti per la pessima propaganda che diffondono sulla guerra in Ucraina. Non esagero quando dico che la propaganda dei governi occidentali sull'Ucraina non è inferiore alla propaganda del partito Baath da noi (partito che ha governato in Iraq). C'è repressione delle altre opinioni e c'è desiderio di diffondere bugie, che poi risultano tali a pochi giorni dopo la loro pubblicazione. Un giorno notizie sul crollo dell'esercito russo e il giorno dopo notizie sull'avanzata dell'esercito russo. Il presidente Ucraino legge quotidianamente le dichiarazioni preparate per lui dalle società di pubbliche relazioni statunitensi pagate dal cittadino contribuente USA, proprio come i discorsi della destra libanese e del gruppi 14 marzo che venivano preparati a Washington da società di pubbliche relazioni statunitensi finanziate da contratti con il governo degli Stati Uniti, che hanno prodotto slogan tipo: "rivoluzione dei cedri", "l'esclusività delle armi", "Max Weber non accetta che le armi siano nelle mani della resistenza", ecc.
Il New York Times grida "Oh, mio Dio", quando vengono perseguitate spie che lavorano per Israele e l'Occidente, rincara le accuse di Zelensky scrivendo: "Spie russe invadono chiese, servizi di intelligence e governo in Ucraina".
I giornali occidentali chiederanno l'installazione delle forche per le spie russe in Ucraina. Sapete che il numero del personale dell'intelligence ucraina è molte volte superiore a quello del personale dell'intelligence britannica all'estero?
651 traditori e Gesù Cristo solo uno. Questo è meglio di tutta la Trinità !
A Stephen King è stato fatto uno scherzo da due comici russi, che si sono finti per Zelensky. Gli hanno chiesto cosa ne pensasse del filo-nazista Stepan Bandera e lui aveva letteralmente detto che pensava fosse un "grande uomo".
Resosi conto successivamente dello scandalo scaturito da questa affermazione, ha provato a negare tutto (anche se nel video si sente benissimo ogni parola) per poi ammettere semplicemente di non sapere chi fosse Bandera.
Non avevamo alcun dubbio, i media occidentali evitano di raccontare che c'è una grossa fetta di popolazione nel paese alleato che si rifà sempre più a una figura corresponsabile dell'olocausto in Ucraina e della pulizia etnica ai danni di polacchi e russi. Ci auguriamo che Stephen abbia ora compreso che c'è un problema reale nella sua cara Ucraina.
"Aveva il tono di uno che, titolare di cattedra ad Harvard, è stato incaricato di una supplenza all’alberghiero di Massa Lubrense."
Chi ragiona in questi termini, contribuisce a diffondere un'idea di società che a me, personalmente, fa ribrezzo.
Cara C., se avessi studiato in un istituto professionale alberghiero (forse) avresti imparato a servire senza essere serva.
Sarah Verrengia.
La Russia si sta preparando a una massiccia offensiva per porre fine a questa guerra una volta per tutte, la avvierà nei prossimi 30 giorni - afferma l'osservatore militare, colonnello dell'esercito USA in pensione Douglas McGregor.
Zelensky è ora il leader. Ha un esercito - nazionalisti che cercano di controllare ciò che è rimasto. Ma la verità è che le truppe ucraine hanno fallito: non possono riconquistare ciò che hanno perso. Il grosso dell'esercito russo è stato ritirato. Nelle ultime settimane si sono riposati e ripresi. Si stanno preparando per una massiccia offensiva per porre fine a questa guerra una volta per tutte. Penso che i russi lo faranno entro 30 giorni.
Nessuno in Europa vuole una guerra con i russi. La maggior parte delle forze armate di questi Paesi sono puramente simboliche. Scenario! Non combattono da decenni. E non sono assolutamente pronte a incassare il colpo dei russi. L'esercito russo sembrava solo inetto, ma ora vediamo che per 150 giorni c'è stata una lotta continua con le truppe ucraine e la loro letterale distruzione.
Quindi nessuno vuole avere a che fare con questa guerra, gli europei non sono pronti a combattere. Credo che stessero seguendo l'ingiunzione di Biden di affrettare le dimissioni di Putin, che avrebbero causato un disastro in Russia. E ci hanno creduto. Ora abbiamo una lezione. La Russia ha un sacco di risorse, forse il Paese più ricco di risorse, e non ha intenzione di tirarsi indietro. E gli indici di popolarità di Putin stanno salendo alle stelle. Dopo tutto, ha difeso la Russia.
(Intel Slava)
LA RUSSIA TORNA AD APRIRE I RUBINETTI. MA NELL'UE SI ALLARGA LA FRONDA SUL GAS
Il riassunto della giornata di ieri di Sergio Giraldo su La verità di oggi.
- Il Nord Stream 1 torna ai livelli di erogazione (bassi) anteriori alla manutenzione (40%)
- Germania in ginocchio. Anche senza una chiusura completa dei flussi e immaginando una fornitura continua ai livelli attuali, il paese non riuscirebbe a raggiungere il target del 90% di riempimento degli stoccaggi entro novembre. Molte aziende che dipendono dal gas già oggi sono sull'orlo del fallimento a causa del rincaro dei prezzi energetici.
- La commissione propone un "taglio solidale" del 15% dei consumi di gas ai paesi membri, ma Spagna, Portogallo e Grecia hanno già risposto picche.
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