mercoledì 31 agosto 2022

Croazia, lo scandalo INA



È una delle più grandi imprese pubbliche della Croazia ed è oggetto di uno scandalo di dimensioni enormi: il più grande della storia del paese. Una truffa colossale da 130 milioni di euro gestita da un gruppo di persone tra cui un ex manager dell'INA e il presidente della camera croata degli avvocati

È il furto più grande nella storia della Croazia. Il caso di corruzione più clamoroso e al tempo stesso più recente, perché avvenuto tra il 2020 e il 2022, mentre il paese era alle prese con la pandemia. Una nuova afera – come si dice a Zagabria – che si aggiunge ad una lista già lunghissima di scandali, con cui il Primo ministro Andrej Plenković fa i conti ormai quasi settimanalmente dal 2016, da quando è stato eletto premier per la prima volta. Difficile credere che il capo di governo sopravviverà indenne anche a questo colpo di scena, ma in questa Croazia potrebbe anche succedere.

Tra le cinque persone arrestate nel corso del fine settimana ci sono figure di rilievo: Damir Škugor era direttore all’INA nel dipartimento che si occupa della vendita di gas naturale, Josip Šurjak era presidente della Camera croata degli avvocati (HOK), Marija Ratkić dirigeva l’impresa Plinara istočne Slavonije, mentre Goran Husić era alla guida dell’azienda OMS  , fondata nel 2019 assieme a Šurjak e che comprava il gas dall’INA. L’ultimo arrestato è Dane Škugor, padre di Damir, il pensionato sul cui conto hanno cominciato a piovere decine di milioni di euro.

Ma non è tutto. Chi dice INA dice una delle più grandi imprese pubbliche della Croazia. Inevitabilmente, dunque, ci sono legami stretti tra gli arrestati e il mondo politico, o meglio, il partito al potere, l’HDZ. Damir Škugor era un quadro del partito, così com’è iscritta all’HDZ anche Marija Ratkić, finita anche lei in manette. C’è poi il fatto che l’attuale ministro dell’Economia Davor Filipović (HDZ), che ha annunciato una revisione straordinaria dell’attività dell’INA negli ultimi tre anni, era membro del Consiglio di sorveglianza dell’INA nel 2020. Anche lui non ne sapeva nulla? "Il contratto con l’azienda OMS è stato firmato due mesi prima che io fossi nominato nel Consiglio di sorveglianza dell’INA", si è difeso il ministro  .

"Il fatto è che la corruzione si collega e si identifica così tanto con l’HDZ che praticamente tutti ne sono diventati immuni", prosegue il giornalista, che conclude: "Questo è il paese dell’HDZ, l’HDZ genera corruzione e combatte contro di essa, l’HDZ rapina l’INA e l’HDZ salva l’INA".

Giovanni Vale per OBC

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