Una vittoria di Pirro o vittoria pirrica è una battaglia vinta a un prezzo troppo alto per il vincitore, tanto da far sì che la stessa scelta di scendere in battaglia, nonostante l'esito vittorioso, conduca alla sconfitta finale.
Il 22 dicembre 1990, il parlamento croato proclamò unilateralmente l’indipendenza e promulgò una nuova Costituzione tutta incentrata sul principio fondamentale, prego di richiami alla celeberrima Dottrina Monroe, della “Croazia ai croati”. Nell’ottobre del 1991 il governo guidato dal presidente Franjo Tuđman decretò l’espulsione di circa 30.000 serbi dalla Slavonia e dalla Krajina, mentre la Guardia Nazionale Croata occupava Vukovar. L’esercito federale cinse d’assedio la città prima di procedere all’attacco, infliggendo pesanti perdite agli assediati che vennero costretti alla resa. Nel frattempo, la Macedonia otteneva l’indipendenza (17 settembre 1991) grazie ad un accordo stipulato tra il primo ministro Kiro Gligorov e il presidente della Federazione Jugoslava Slobodan Milošević, mentre la Slovenia decise di ispirarsi all’esperienza croata per proclamare a sua volta (25 giugno 1991), l’indipendenza da Belgrado sulla medesima base etnica. A differenza di quanto accaduto in Croazia, il piccolo esercito sloveno riuscì a tener brillantemente testa alle milizie federali, provocando pesanti perdite. Le secessioni proclamate unilateralmente da Croazia e Slovenia e il successo ottenuto da quest’ultima nel conflitto contro le truppe inviate dal governo di Belgrado non potevano che alimentare le spinte centrifughe interne alla Jugoslavia, favorendo implicitamente l’estensione a macchia d’olio della guerra civile.
Guerra jugoslava, cronache di una catastrofe preparata a tavolino
di Giacomo Gabellini 4.12.2017
Rolando Dubini 10 aprile 2021
La cultura serba è diversa appunto. Ma non migliore o peggiore. È cmq la cultura croata e serba sono molto vicine.
Per quanto riguardo la cultura e istruzione mitteleuropea, saprà spero, se istruito come dice, che una bella fetta della Serbia, cioè Vojvodina intera, faceva parte essa stessa dell'impero Austroungarico. Anche la Serbia centrale, Belgrado compresa, non era sotto impero ottomano per secoli si alternavano i periodi di dominazione turca e austriaca. Questo nei secoli ha creato una cultura ricca e affascinante. Dire che la cultura serba è solo un risultato dei furti è innanzitutto non vero, ma soprattutto offensiva ed essere offensivi in una discussione casual una domenica sera piacevole, dice di lei. .
Siccome ho visto che ha vinto un premio importante allora può darsi che non sia adeguatamente istruito per quanto riguarda la Serbia e si è creato un opinione errata oppure ha un'emozione personale negativa forte nei confronti della Serbia che veramente sarebbe da superare.
Se è così, la invito a visitare Novi Sad (capitale europea di cultura 2021) e in tale occasione spiegare a loro ed alla commissione europea che non appartengono alla cultura mitteleuropea e che hanno sbagliato la città
) Sremski karlovci, Subotica e tantissime città della Vojvodina
Poi si faccia il giro a Belgrado ed infine se farà il giro di tutta la Serbia, potrà notare che la influenza della cultura ottomana si limita ai territori del sud ed anche lì è più evidente nella mentalità e nello stile di vita, che nelle architetture.
Saprà bene che nel 1804, i serbi stessi rasero al suolo la città di Belgrado abbattendo tutti gli edifici di cultura ottomana (in città oggi ce ne sono solo 3 edifici di cultura ottomana, la moschea, la casa della principessa ed una caffetteria storica) per aspirazione alla cultura mitteleuropea e chiamarono i grandi architetti di Vienna per ricostruire Belgrado con le maestose opere neoclassiche.
Dire che una cultura così importante come quella serba, sia un risultato di un furto dopo 5 secoli di sofferenze sotto ottomani è una cattiveria gratuita e cmq non vera.
Sono serbo naturalizzato italiano di seconda generazione dopo le guerre. Non mi interesso molto alle faccende croate ed ero troppo piccolo per veramente conoscerle quando vivevo a
Belgrado . A dire la verità nemmeno mi interesso delle faccende serbe ma le seguo. Ecco, a proposito di Tesla, io sono italiano, ma il mio papà è austriaco adottato da una famiglia serba, e mia madre, serba da parte del nonno e croata da parte del papà. Io però mi definisco in primis italiano ed in secondo luogo belgradese e serbo.
Ecco io credo che Tesla si sentiva in primis americano e poi sapesse di essere serbo nato in Croazia. Io sono certo che lui avesse voluto che non ci fosse stata una discussione se Serbo o croato, perché credo che per lui, come lo è anche per me, Serbia e Croazia sono la stessa cosa.
Io ho la mia nonna a Zagabria e le voglio un gran bene. Possono cambiare mille volte nome e dichiarare mille una volta indipendenza, ma io non mi sentirò mai all'estero in Croazia.
Io credo che Tesla si sentiva uguale.
La Croazia, i suoi problemi e la quotidianità, suscitano un interesse pari a zero nei media serbi.
Anzi, se succede un qualcosa di davvero importante viene forse trasmesso dopo il Meteo del TG, in un frase telegrafica.
Invece i media croati, credo a causa di una malattia psicopatologica post traumatica di massa, danno moltissimo spazio e importanza alle notizie proveniente dalla Serbia, ingigantendole oltre misura e nello stesso tempo negando questo interesse.
Ed ecco che una ca..ta scritta su un sito senza alcuna influenza importante in Serbia invece prende importanza in Croazia.
Cioè spesso in Croazia si trovano un problema, lo discutono per settimane e lo concludono pure, e tutto questo in Serbia non viene nemmeno notato.
Io credo che questo provochi ulteriore frustrazione.
Spesso è anche divertente. Io lo so perché sono curioso a seguire a entrambi i media e a volte rido quanto sono capaci a discutere a Zagabria un fatto che invece a Belgrado viene riportato su un giornaletto ininfluente di un paesello piccolo e quindi completamente ignorato dalla larga popolazione.
Rapporto serbo/croato è un rapporto secolare e complesso. Se vuoi conoscere la verità, devi con altrettanta curiosità conoscere anche l'altra società, cioè quella serba.
Sennò sei manipolato dalla società croata, con tutte le loro paure e frustrazioni e quindi non oggettivo.
Nessun interesse significa nessuna invidia.
PIL serbo /croato è pressoché uguale identico, sia come la crescita che come struttura.. Basta andare su google e confrontarli.
La Serbia ha un economia migliore di molti paesi EU mentre Belgrado è certamente una metropoli europea che non si può dire della piccola Zagabria.
Anzi vai a curiosare sul progetto Beograd na Vodi e confrontalo con Zagreb na Vodi
che guarda caso nasce un'anno dopo.
Zagabria già nella Jugoslavia ha saputo solo copiare da Belgrado
.
Politicamente non credo Belgrado farà mai parte della Nato, perché ha una sua posizione nel merito e vedremo su UE.
Ma non è certamente questo il parametro per misurare un successo. Certamente Croazia in UE non è la Germania in UE e quindi forse meglio starne fuori.
Ti sbagli inoltre completamente per la vicinanza con la Russia. La Serbia ha un rapporto di fratellanza ortodossa con la Grecia e non con la Russia e ti garantisco che la Russia non è vista granché bene in Serbia
Significa che la tua conoscenza di questi due rapporti è ai bassi livelli, perché non conosci appunto la Serbia e ti sono trasmesse le paure e ansie di probabilmente una piccola parte dei croati.
Per quanto riguarda le dominazioni nella storia europea non è certo una novità questa e conosciamo sicuramente paesi europei molto più importanti della Serbia che hanno commesso maggiori genocidi ed atrocità cercando di dominare Europa (leggasi Germania) quindi anche qui non è molto argomentata la tua posizione.
Anzi, è da questo che si legge invidia e paura al contrario. Sono sempre più convinto che hai scarsa conoscenza sulla Serbia e che sei stato manipolati dai croati nazionalisti (che per fortuna non sono molti)
Io però ti dico che ti sbagli completamente.
La
mia famiglia è una famiglia di imprenditori di Belgrado. La mia nonna è di Zagabria. Conosco benissimo entrambe le realtà perché le ho vissute fino ai miei 20 anni.
Seppur società molto simili tra di loro, la società belgradese è più fine, più borghese, più urbana, più istruita e più ricca ed infine nessuna invidia. Anzi società belgradese si sente in competizione con quella di Novi Sad e Zagabria davvero non suscita alcun interesse.
Questa è la realtà.
Certamente ci sono stato parecchie volte a Dubrovnik e conosco il valore della città ed il suo contributo al patrimonio storico, artistico ed architettonico dell'umanità.
Infatti non ho mai creduto in noi e loro.
Sono ateo, liberal democratico, laico, pacifico e amante di architettura e arte....io come la stragrande maggioranza dei belgradesi.
Purtroppo o per fortuna quelli come me non si fanno notare, quelli come me hanno votato contro Milošević e quelli come me non urlano in piazza contro nessuno, ma creano ricchezza, posti di lavoro e vivono una vita sana
.
Per quanto riguarda questioni di guerra menzionate non ero testimone, non credo ci sia una storia bianco nera nei fatti, credo che anche i croati avranno fatto le loro belle porcherie e non intendo sentirmi colpevole per i fatti successi indipendentemente dalla mia conoscenza, coscienza e volontà. Io come tanti altri belgradesi.
Io all'epoca ero teenager e non mi i interessava molto la guerra, ma notavo la mia bellissima città di Belgrado inondata di profughi della pulizia etnica croata che scappavano da Vukovar stessa. Lunghissime file di macchine civili, trattori e camion con a bordo le proprietà private che hanno potuto salvare. Da piccolo non capendo la tragedia che hanno vissuto, prendevamo in giro i nuovi compagni nella mia classe aggiungendo la loro sofferenza. La nostra era un ingenuità dei teenager ma la vera ragione che si trovava a Belgrado era la cattiveria della Croazia ed i suoi seguaci filonazisti. Parlo solo di esperienza diretta.
Ti ricordo che la Serbia oggi è il paese europeo con più immigrati profughi specie dalla Croazia e che molte di storie loro parlano di atrocità disumane e cattiverie gratuite commesse dagli ustascia croati, che tra l'altro hanno una lunghissima storia di filonazismo.
Moltissimi sono ovviamente anche processati per crimini di guerra
La mi stessa nonna (croata) ha vissuto un dramma nel suo paesino dove è nata negli anni '40, quando gli ustascia sono entrati hanno ucciso mezzo paese con tecniche disumane e ha visto la sua vicina ammazzata con la gola tagliata con in braccio il bimbo al quale hanno tolto gli occhi con il coltello e tagliato la gola. Finché era viva non smetteva di raccontarlo.
Per non aggiungere le atrocità di Jasenovac ed altri campi di concentramento.
Quindi caro non mi parlare del male, che qui ti caschi veramente male con la Croazia.
Osijek, la più grande città della fertile Slavonija, in Croazia, regione una volta grande produttrice agricola di carne, latte, vino, mais, zucchero è il luogo in cui ormai guadagnano solo le ditte di autotrasporto. Ora ha la più triste stazione di autocorriere. Ogni giorno partono quattro autobus pieni per la Germania e tutti e quattro tornano vuoti. Per vostra informazione, la Croazia produce il 40% del cibo che produceva negli anni 80, prima della guerra nella ex Jugoslavia e, in questa regione a vocazione agricola, i giovani senza lavoro devono tutti andarsene.
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