martedì 20 settembre 2022

IL DALMATA



Giornale fondato a Zara nel 1866 e soppresso dall’Austria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

Ringraziamo la comunità giuliano dalmata per aver cercato di far ragionare i croati e gli pseudo croati di Milano 





C'è una prova inconfutabile del fatto che a Dubrovnik non si sentono croati, ma dalmati poichè esiste un giornale chiamato "Il Dalmata" che striglia la comunità croata di MIlano per alcune frasi non corrette anche riguardo a Marino Darsa. Purtroppo questa pagina non consente i PDF per cui dovete cercare voi "Il Dalmata"num.94 pag.12. Articolo di Franco Luxardo



Il fatto che si firmava raguseo e non croato vorrà pur dire qualcosa 


PDF QUI


















La Croazia distava 400 km dalla Repubblica di Ragusa 























A Dubrovnik ancora oggi si sentono dalmati e non croati e c'è una scritta contro Zagabria ad ogni angolo 








Ma fa più informazione o disinformazione? 



Il saggista croato Slobodan Prosperov Novak, già presidente del Centro croato del Pen Club, ha scritto recentemente in un libro di cui ci occuperemo, che «Ivan Bolica (il nostro Giovanni Bona de Boliris) resta eternamente annoverato nella storia letteraria croata». Amico, ammiratore e conterraneo del Bona fu Ludovico Pasquali (1500-1551), autore di una raccolta di poesie in lingua italiana, Rime volgari del 1549, e di un volume in lingua latina, Carmina, edito nel 1551. Anche di questo poeta si sono impossessati gli storici delle letterature serba e croata, e per appropriarsene gli uni e gli altri lo hanno snazionalizzato: per i croati Ludvig Paskvalic e Paskalic, per i serbo-montenegrini Ludovik Paskvojevic e Paskovic.










Chi ha avvisato l’ANSA il 13/02/2017 dicendo che Boskovic era croato ha detto il falso . Impossessarsi delle culture precedenti perchè hai conquistato quel territorio non ha nessun senso, altrimenti anche tutta la cultura degli Illiri diventerebbe croata. L’unica cosa corretta da dire è quella scritta sulla statua. Nato a Ragusa, nella Repubblica di Ragusa, attuale Croazia . A Dubrovnik al massimo nascono alcuni croati dopo il 1920 e nemmeno, non certo dal 1500. A Dubrovnik nascono i croati da quando è Croazia, non prima. Non si puo’ cambiare nazionalità a tutti quelli nati 500 anni prima e non si puo’ confondere la Repubblica di Ragusa col Regno di Croazia che stava da tutt’altra parte . Che ignoranza certa gente!!!








Potrei firmare anche virgole e punti del testo pubblicato da Gian Antonio Stella sul “Corsera” di Milano e riportato integralmente da “La Voce del Popolo” l’indomani (23 aprile), ma poiché sull’argomento dell’appropriazione indebita di grandi personaggi della letteratura, della cultura e della storia italiana ho scritto a più riprese, arrabbiandomi forte, negli ultimi cinquant’anni, proverò a fare una cernita e una sintesi su questo brutto vezzo degli storici e politici croati – e fossero soltanto loro! – che non hanno risparmiato nessuno dei tanti grandi italiani “colpevoli” di essere nati o semplicemente di essere passati nelle e per le terre della Dalmazia, del Quarnero e dell’Istria oggi incluse nella Croazia. Per questi signori quegli italiani, per lo più sudditi della Serenissima repubblica di Venezia, furono e restano croati.

Giacomo Scotti


















Ma apra un libro di storia Pambianchi, che ci sono più brutte figure sue nel web che goal di Maradona!








Ancora nel 1915 la Croazia era uno sputo al nord. Studi sig.Cristiano Pambianchi !!!!







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