Io so solo una cosa: le regole o sono uguali per tutti o è fascismo.
Quando nel 2008 Milorad Čavić vinse l'oro agli europei di nuoto e sul podio mise la maglietta Kosovo è Serbia, fu squalificato.
Đoković a Rolland Garros quest'anno scrisse sulla telecamera dopo la partita "Kosovo è il cuore della Serbia- stop alle violenze", si alzò un putiferio ma, con oramai il nulla osta per gli atleti ucraini con i messaggi politici in ogni dove, dovettero stare zitti.
Accade poi, che se tu Occidente bombardi un paese con le bombe a grappolo e scippi la terra altrui violando il diritto internazionale, non puoi dare lezioni ad altri quando fanno la stessa cosa.
Putin sta facendo esattamente quanto fatto dalla NATO alla Serbia.
Ed io capisco le atlete e gli atleti ucraini.
Ma vale allora per tutti. Restituissero la medaglia a povero Čavić, al quale hanno rovinato la carriera perché il ragazzo non si è più ripreso.
Ai palestinesi permettessero di mettere le magliette in segno di sacrosanta lotta politica.
Purtroppo in Occidente vige quella orwelliana:" tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali d'altri".
Poi si meravigliano quando vedono che i paesi africani si stringono attorno a Putin come fosse la loro guida ideologica e spirituale.
Nessun commento:
Posta un commento