lunedì 4 agosto 2025

FAME DI CULTURA, LA CROAZIA SI APPROPRIA DI MARCO POLO E PAPA SISTO

 FAME DI CULTURA, LA CROAZIA SI APPROPRIA DI MARCO POLO E PAPA SISTO






Cari Amici,
per celebrare il trentesimo anniversario dell’indipendenza di Zagabria dalla artificiosa ex Jugoslavia, il governo croato ha promosso, presso il prestigioso Padiglione Meštrović della capitale, una grande mostra dedicata a ben 38 “grandi personaggi croati che hanno cambiato il mondo”.
Ma chi sono questi ben 38 personaggi croati che avrebbero addirittura cambiato il mondo?
Prima di dare qualche nome, diciamo che sono stati scelti, così scrivono i curatori, “perché di origini croate, oppure perché sono nati o hanno operato nei territori dell'odierna Croazia considerata la loro patria”.
Ci vuole però una spudoratezza senza limiti per falsare la storia di fronte al pianeta, facendo includere nella rassegna personalità del calibro di Marco Polo, San Girolamo e Papa Sisto V.
E pure uomini come Ruggero Boscovich, Giovanni Biagio Luppis, Fausto Veranzio, Benedetto Cotrugli, Giulio Clovio, Marco Marulo, Giorgio Baglivi, ed altri ancora, presentati ovviamente con nomi e cognomi croati, ma che con la cultura croata proprio nulla avevano a che fare.
Questo accade quando si ha fame di cultura e si è disonesti.
Foto: uno dei nostri illustri dalmati, così come viene presentato nella mostra taroccata.
Unione degli istriani 16 febb 2021



“MARADONA JE NAŠ”, OVVERO “MARADONA È NOSTRO”: COME LA CROAZIA TI SCIPPA ANCHE IL CAMPIONE ARGENTINO!
Cari Amici,
dopo aver “nazionalizzato” Marco Polo, Giorgio Orsini, Giovanni Francesco Gondola, Ruggero Boscovich, Marcantonio de Dominis, e decine di altri illustri e nobili personaggi ancora, ora la Croazia rivendica come croato nientepopodimeno che la recentemente scomparsa leggenda del calcio, Diego Armando Maradona.
“Maradona je naš”, titola infatti un articolo di ieri pubblicato dal quotidiano nazionalista Slobodna Dalmacija, tentando grossolanamente di ricostruire (esaurendo l’argomento in due righe soltanto) la storia della famiglia materna. Secondo il giornale, il bisnonno Matej Kariolić sarebbe nato sull’isola di Curzola - la stessa dove é nato Marco Polo (pardon, Marko Polo!), sottolinea la testata - perdendosi poi in un elenco smisurato di personalità politiche sudamericane, anche queste di sangue croato.
Peccato che la vera storia sia un’altra, e volentieri ve la raccontiamo.
Correva l’anno 1847, e nell’Isola di Curzola (Dalmazia), un tempo abitata da italiani, nasceva Matteo Carioli. Matteo, diventato grande, emigrò in Argentina, dove si sposò con Trinidad Ferreira ed ebbe una figlia che chiamarono Salvadora. Dal matrimonio tra Salvadora e Atanancio Ramón Edisto Franco, nel 1930 nacque una figlia a cui Salvadora diede il nome Dalma (lo stesso della figlia del fuoriclasse) per via della sua origine dalmata. Dalma, Doña Tota.
Cari Amici croati, finiamola con questo ossessivo “naš”!
Unione degli istriani 3 dic 2020


OGGI L’ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCO POLO CHE I CROATI VORREBBERO FAR PASSARE PER LORO
Cari Amici,
l’8 gennaio 1324 ci lasciava uno degli uomini che hanno segnato non solo la storia di Venezia, in particolare, bensì quella dell’intera Europa.
Nel 2024 celebreremo il Settecentenario della morte di questo grande viaggiatore, scrittore e mercante veneziano, famoso in tutto il mondo per Il Milione, una vera e propria enciclopedia geografica del tempo che riunisce le conoscenze essenziali sull'Asia in Europa alla fine del XIII secolo, frutto della relazione dei suoi viaggi in Estremo Oriente compiuti con il padre Niccolò e lo zio Matteo lungo la via della seta fino alla Cina, allora Catai, nel periodo dal 1271 al 1295, dove fu Consigliere e Ambasciatore alla corte del Gran Khan Kubilai.
Seppur non sia stato il primo europeo a raggiungere la Cina, fu colui che ispirò generazioni di viaggiatori europei, come Cristoforo Colombo, e fornì spunti e materiali alla cartografia occidentale, in primis al celebre mappamondo di Fra Mauro.
Rientrato a Venezia con una discreta fortuna che investì nell'impresa commerciale di famiglia, dopo i 3 anni di prigionia genovese si unì in matrimonio con la patrizia Donata Badoer, dalla quale ebbe tre figlie: Moretta, Bellela, Fantina.
Ci occupiamo oggi di questo celebre personaggio per sottolineare anche come la Croazia si ostini a considerarlo “suo”, l’ennesimo scippo culturale di cui la vicina Repubblica si è spesso dimostrata maestra.
Sulla bellissima isola dalmata di Curzola - una perla di venezianità, che comunque nulla di croato ha mai avuto! - si continua a promuovere un “museo” spacciandolo per la “vera casa natale di Marko Polo”, nonostante due recenti studi realizzati tra il 2010 ed il 2013, abbiano dimostrato che l’edificio fatto passare per la dimora dei Polo in cui venne alla luce il nostro illustre viaggiatore, sia invece stato costruito almeno due secoli dopo rispetto al periodo in cui egli visse.
Alcune guide addirittura raccontano, facendo propria une delle tesi menzognere peggiori, che il padre del nostro uomo fosse un tale Nikolo (Niko) Pilić oriundo dell’entroterra sebenzano, trasferitosi successivamente a Curzola, subendo la venetizzazione del cognome, diventato così Polo!
Ma ecco le conclusioni degli studiosi, che non lasciano alcuno spazio ad ipotesi diverse:
[…] L'affermazione che la casa museo di Curzola corrisponda al luogo di nascita di Marco Polo va respinta, perché non autentica. Si tratta di un caso di tradizione inventata e «può essere vista come una falsificazione pura, o anche come un furto di patrimonio culturale» […].
[…] Analoghe considerazioni valgono per eventuali origini della famiglia patrizia dei Polo nell'isola […].
Marco Polo nacque e morì a Venezia!
Quindi, cari vicini croati, smettiamola di propinare fandonie: chiudete quel “museo”, oppure, trasformatelo in un luogo di verità in cui si spieghi la cultura e l’arte veneta di quei luoghi!
Unione degli istriani 8 genn 2023




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