sabato 8 gennaio 2022

Anche le bandiere croate per Djokovic a Melbourne

 




Siamo davvero commossi.

Tanta solidarietà non ce la saremmo mai aspettata 

Sotto l'albergo di Novak Djokovic bandiere serbe, macedoni, greche e soprattutto croate poichè la mamma di Novak è croata 

Grazie di cuore 

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Djokovic supporters

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Djokovic aveva titolo per entrare in Australia, disponendo di un visto che gli è stato rilasciato. E' sufficiente leggere gli atti per verificarlo (vedi link sul sito della Federal Court): "the Applicant held a subclass GG408 (Temporary Activity) visa (“Visa”)". Visto che gli è stato cancellato dapprima con provvedimento della Border Force del 6 gennaio, poi annullato dal giudice, e quindi con il provvedimento ministeriale del 14 gennaio, con motivazioni diverse e con decorrenza dal 14 gennaio; 2) Rimando a quanto sopra scritto: se un giudice annulla un provvedimento limitativo di un diritto, il diritto sussiste ab origine. 3) Dal 6 al 13 gennaio a Djokovic è stato impedito, in violazione di legge, di entrare in Australia, in quanto il provvedimento del 6 gennaio (che cancellava il visto di cui Djokovic era titolare) è stato annullato giudizialmente e il provvedimento del 14 gennaio, avente motivazioni diverse, ha decorrenza - ovviamente - solo dal 14 gennaio. 4) L'"Australia funziona così": se anche fosse (da 15 giorni sono tutti grandi conoscitori dell'Australia), non capisco che c'entri: provvedimenti arbitrari di polizia sono all'ordine del giorno nella maggior parte dei paesi del Mondo e commentarli sostenendo che "nessuno è obbligato ad andarci" elude soltanto la questione e non rappresenta una ragione sufficiente per non criticare un provvedimento arbitrario di espulsione motivato sulla base della circostanza (o meglio, della congettura) secondo cui le idee e il comportamento di un soggetto (per quanto legittimamente non condivisibili, e ad esempio io non li condivido) potrebbero "alimentare sentimenti" di un certo tipo e innescare "problemi di ordine pubblico".

www.fedcourt.gov.au



                                Current results: 84.73% YES / 15.27% NO





Novak Djokovic è stato espulso dall'Australia, Andy Murray non si trattiene.
La telenovela Djokovic è arrivata alla fine proprio alla vigilia del via dell'Australian Open, con l'espulsione definitiva del tennista serbo dall'Australia. Interrogato sulla questione dalla BBC, Andy Murray si è espresso in termini accesi: "E' stato tutto uno spettacolo di m...a. Novak è qualcuno che conosco da quando avevamo 12 anni, è qualcuno che rispetto e contro cui ho gareggiato. Non mi piace che sia in questa situazione e che sia stato messo anche in detenzione", le parole dello scozzese.





Ho letto moltissimi commenti di moltissimi personaggi che dicono che Novak Djokovic è un pessimo esempio per i giovani.
Confermo.
Non fuma, non beve, non si droga, è vegano, non va a puttane, non fa risse, si allena dalla mattina alla sera, fa beneficenza, è credente, si prende cura della famiglia.
Mi auguro che i giovani stiano lontani da questo personaggio pericoloso per la Società e non lo imitino in nulla di tutto ciò.
Vittorio Sgarbi





Caso Djokovic.
L'espulsione dall'Australia per motivi politici è una cosa completamente senza senso.
Novak è adulto e fa le sue scelte.
Io sono vaccinato tre volte ma trovo inaccettabile la sua persecuzione.
Una pausa per un atleta della sua età gli prolunga la vita sportiva.
Ha tutta la possibilità di rifarsi.
Medvedev





Il primo giudizio ha accertato che Djokovic aveva il diritto all'esenzione e quindi il diritto di giocare.
Il governo non ha impugnato tale giudizio che quindi ha definitivamente accertato la circostanza.
Chi lo nega o è mal informato oppure è in malafede.
Poi il governo ha deciso di espellerlo per ragioni politiche, adducendo presunti motivi di ordine pubblico.
Quindi l'esclusione politica di un giocatore SANO e tamponato che aveva diritto di giocare è solo una scelta politica e è stata, a mio avviso, una vergogna che oggi viene applaudita solo per motivi ideologici o di tifo contrario, da gente che ovviamente non ha nulla a che fare con lo spirito del vero sport.
Quello spirito che faceva addirittura fermare le guerre in occasione delle olimpiadi.
Invece la politica è riuscita a rovinare anche il tennis e a falsare il torneo.
Profondo disgusto.




"Jebeš kontinent koji može da zarazi samo jedan Srbin ." 





A far del bene agli asini si rimedia calci.



“Il fatto che venga accettato tra gli applausi e gli editoriali compiaciuti di mezzo mondo il principio secondo il quale un paese può espellere una persona che in base alla risonanza mediatica che ha potrebbe turbare l’opinione pubblica del paese stesso è molto preoccupante.
Mettiamo, per assurdo ma non troppo, che il Qatar decida di non dare il visto ai calciatori omosessuali che parteciperanno al prossimo Mondiale perché le loro idee sono considerate una minaccia per la popolazione. Con questo precedente sarebbe difficile contestarlo, dopotutto rules are rules, e in gran parte dei paesi arabi l’omosessualità non è nelle rules. Cosa direbbero i commentatori che in queste ore applaudono la fermezza e la coerenza australiane? Una volta passato il principio che un’opinione “sbagliata” è sufficiente per essere deportati da un paese in nome di una morale, quale sarà il passo successivo”?
(Pietro Vietti, Tempi 18/01/2022)



Immagina di essere il primo atleta nella storia ad essere bannato e deportato perché non prendi droga




Contro Novak Djokovic c'è stata la più grande shitstorm della storia




La bufala della presunta "eroina" degli scacchi
Dicembre 2017 Ryad Arabia Saudita, campionato del mondo di Scacchi Blitz e Rapid: TUTTE a capo scoperto.
Gira una bufala in rete su una scacchista ucraina che avrebbe rifiutato di giocare a Ryad per protesta contro l'obbligo inesistente e coprire il capo. Peccato che pochi mesi prima aveva giocato, perdendo, a cadenza classica a Teheran a capo coperto.





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