giovedì 24 febbraio 2022

NON SIAMO D'ACCORDO CON "RIPENSARE I BALCANI"

 La pagina face book di Ripensare i Balcani l'aveva già fatta grossa il 27 gennaio scorso.

Dopo innumerevoli post contro Djokovic non c'era nessun post il "Giorno della Memoria" per ricordare i milioni di morti innocenti anche nei lager nei Balcani. Tuttavia il gestore della pagina aveva trovato tempo per pubblicizzare un libro assurdo e anche poco veritiero che non fa certo onore a chi l'ha scritto

GIORNO DELLA MEMORIA 2022 

Cerchiamo la pace e no Guerra

Oggi la pagina è uscita con un post che ha mandato in ilarità una marea di persone per tanta ipocrisia assieme.

Andiamo con ordine 

I musulmani di Bosnia sono stati alleati dei nazisti nella seconda guerra mondiale 

Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar"

Da 8 anni c'è la guerra in Ukraina ed è cominciata con un colpo di stato 

8 anni fa sono successe delle stragi che non avremmo mai potuto immaginare 




Strage di Odessa
La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni di manifestanti che si opponevano al nuovo governo neo nazista instauratosi nel paese in seguito alle rivolte di piazza Maidan. In concomitanza con il rogo, ci furono linciaggi e violenze nei confronti di oppositori politici,, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra, i linciaggi e le aggressioni mortali proseguirono anche i giorni successivi alla strage,

Da allora i media si sono quasi dimenticati di questa guerra che ha fatto tra i 14 e i 20 mila morti

Nei giorni scorsi si sono improvvisamente riaccesi i riflettori, ma non sulla verità, sulla disinformazione più becera

La Rai intervista i neonazisti ucraini per farci sapere come stanno le cose in Ucraina!
Sul braccio della intervistata infatti si può vedere il gagliardetto di Stepan Bandera.
Stepan Bandera è stato un criminale terrorista.
Durante la seconda guerra mondiale Stepan Bandera formò una brigata che si affiancò alle SS tedesche.
La sua brigata in Galizia e Violinia operò una pulizia etnica trucidando 60mila civili.
Questi sono i "riferimenti" degli Usa, dell'Occidente e della nostra "informazione"




E ora veniamo a Ripensare i Balcani che pubblica una foto della biblioteca di Sarajevo con la bandiera dell'Ukraina, ma Sarajevo è grata alla NATO per questo:

30 agosto 1995: alle 2:12 del mattino, iniziarono i bombardamenti NATO sulla Republika Srpska, che durò fino al 14 settembre, e in cui furono uccisi 153 civili Serbi innocenti.
L'aviazione della NATO ha sganciato un totale di 1.026 bombe sulle posizioni dell'Esercito della Republika Srpska, di cui 708 guidate, e il peso totale degli esplosivi sganciati fu di circa 10.000 tonnellate.
Durante questi bombardamenti, la NATO hanno utilizzato munizioni radioattive all'uranio impoverito in un'operazione chiamata "Deliberate Force", spiegando che "questo dovrebbe portare finalmente i Serbi in Bosnia Erzegovina al tavolo dei negoziati".
Il motivo dell'attacco della NATO fu l'esplosione al mercato Markale di Sarajevo il 28 agosto 1995, per la quale furono accusati i Serbi, sebbene il rapporto della commissione indipendente di quel periodo affermasse che "non ci sono prove chiare che le granate provenissero da posizioni serbe ", cosa che venne confermata personalmente a Yasushi Akashi, l'allora inviato del Segretario generale dell'Onu per i Balcani.
L'allora comandante dell'UNPROFOR, il generale Michael Rose, dichiarò dopo l'incidente a Markale che non era possibile determinare da dove fosse stata sparata la granata. Un colonnello russo, comandante del battaglione russo di mantenimento della pace a Sarajevo, Andrej Demurenko, che ha partecipato alle indagini, ha affermato che i Serbi "sono stati accusati ingiustamente solo perché la NATO avesse motivo di attaccare".

Ora.. tutto questo sarebbe bello anche discuterlo, ma il responsabile della pagina di Ripensare i Balcani critica i fascisti russi, ma banna (blocca) tutti quelli che non la pensano come lui. Davvero una gran brutta pagina con un conduttore che tutto si puo' dire tranne che sappia cos'è la gentilezza



Tra i tanti commenti cancellati sulla pagina FB di Ripensare i Balcani sono (per il momento) sopravvissuti questi








Valentina è una super eroina.. riesce a inserire un parere !





Triste vedere una pagina che si beve tutte le fake news


"Ricordatevi che con i film western sono riusciti a far credere al mondo intero che i cattivi erano gli indiani." (Cit.)






























Ho la famiglia in Ucraina, se mi chiedete se sono preoccupata vi rispondo Si. Ma la mia preoccupazione è liberatoria perché credo profondamente che Russia sappia gestire in modo migliore la situazione, anzi, lo so che sarà proprio così. Questione non è territoriale ma umano. Guerra civile in Ucraina dura da 8 anni, è arrivata l'ora di finirla liberando i popolo russofono dall'aggressione ucroamericana! Io sono ucraina russofona, ho sofferto per 8 anni lo sterminio della gente del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre di Odessa, Charkov, Zaporogie che videro uccidere loro figli dai gruppi nazisti dell'ucraina, ho pianto per ogni legge russofoba, per ogni giornalista ammazzato in Ucraina, per ogni oppositore picchiato e imprigionato.
In questo momento milioni ucraini di lingua russa e lingua ucraina preparano i fiori per accogliere l'esercito russo e pregano di liberarli dal male assoluto che si impadronì del paese dopo la golpe dell'estrema destra nel 2014.
Non è questione del territorio ma di umanità!
Quella della Russia non è aggressione ma liberazione dal fascismo ucraino!
Autrice: Svetlana Svetlana, cittadina ucraina russofona






Questo è il livello massimo di educazione di Davidino dal brutto paginino





Più e più volte viene chiesto di raccontare la storia di Slobodan, 11 anni, ucciso perchè cercava di salvare il suo cane, ma nulla.. nebbia in Val Padana











Si deve fare attenzione a non ospitare nazionalismi








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