sabato 25 giugno 2022

La fine del dollaro





La fine del dollaro

Pare che i BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) siano intenzionati a costruire una moneta transnazionale che quindi possa essere utilizzata nel commercio internazionale.
Si andrebbe a sostituire al dollaro che oggi monopolizza questo mercato.
Qualora dovesse davvero nascere questa moneta ricordiamo che avrebbe il sostegno di economie in grande espansione e che questi cinque Paesi rappresentano il 40% della popolazione mondiale.

venerdì 24 giugno 2022

lunedì 20 giugno 2022

La Corte suprema serba processerà la NATO per le bombe “umanitarie” del 1999

 



La Corte suprema di Belgrado ha deciso di portare a processo la Nato per le bombe “umanitarie” all’uranio impoverito lanciate contro la ex Jugoslavia nel 1999, nell’ambito dell’operazione Allied Force. La causa è stata formalmente presentata nel 2021 da un ex militare dell’esercito jugoslavo, affetto da gravi patologie tumorali simili a quelle di molti altri suoi ex colleghi serbi e italiani ed imputabili, secondo lui e il suo legale, alle conseguenze delle bombe all’uranio impoverito. Alla sua denuncia si sono aggiunte quelle di oltre 3 mila civili serbi, che chiedono giustizia non solo per i danni materiali causati da quell’operazione ma anche per le conseguenze sulla propria salute. L’Alleanza ha cercato di appellarsi all’immunità giurisdizionale, ma venerdì 3 giugno sono state depositate a Belgrado le istanze per annientare il tentativo della Nato di sottrarsi al processo.

NATO a processo

Danzare tra Puglia e Albania




 Puglia – Albania, Joint for Future

Progetto “3C - Cross-border exchange for the development of Cultural and Creative Industries”, finanziato dal Programma Interreg Italia-Albania-Montenegro
Progetto per la realizzazione di un laboratorio di danza, movimento creativo ed espressione corporea per amatori, professionisti, studenti di danza a Tirana (Albania)
È stato un onore per me conoscere questi ragazzi ed insegnare loro ciò che fino ad ora mi ha influenzato artisticamente.
Gli alunni dell’Università della Arti di Tirana @_uart_ sono dei veri talenti !!
Ringrazio @resextensadancecompany per avermi dato quest’opportunità, @teatropubblicopugliese e la Regione Puglia, tutti i miei compagni di viaggio, i professori e gli allievi dell’Università!
Cassandra Bianco

I CROATI DISPERATI CON L'EURO




Potrebbe essere la mazzata finale in una economia già al collasso 

Per ora niente area Schengen




La Croazia nell'Euro

La stazione dei bus più triste della Croazia

La Croazia ama la Russia

Tesla sugli euro croati? Vučić: «Era serbo, non lo nascose mai»




domenica 19 giugno 2022

Ucraina: Parlamento Kiev vieta libri e musica russi





 LE VERE DEMOCRAZIE: i giornalisti alla Parenzo (abituato alla democrazia israeliana che bombarda e occupa territori non suoi e spara alle giornaliste senza che nessuno protesti troppo) ci hanno sfraganato gli zebedei da quando è iniziata l’operazione speciale russa (lo scrivo apposta così qualcuno si incaxxa perché non la chiamo guerra) proclamando che in Ucraina c’è un regime democratico come quelli occidentali mentre la Russia di Putin è come la Germania di Hitler. Ora però si legge che la democratica Kiev dopo aver già da anni proibito di parlare russo e di festeggiare il primo maggio ai sui cittadini russofoni, oggi vieta, in stile talebano, la diffusione e la lettura della musica e dei libri russi. Aggiungo a questa iniziativa democratica la notizia certificata Copasir che in Ucraina i giornalisti dissidenti scomparsi sotto i governi democratici (anche quello di Zelensky) sono circa una quarantina (contestavano la cifra di 80 segnalata da un “putiniano “della liberale lista di proscrizione del Corriere). Questa è la democrazia kantiana che la NATO difende? Questi i famosi valori occidentali? Se ve piace così…

Ucraina: Parlamento Kiev vieta libri e musica russi

Ci ricorda qualcosa... 

Croazia: la distruzione dei libri negli anni '90

Mile Novakovic ha vinto la sua causa.. anche se troppo tardi




 Il prof. Novakovic' ha vinto la sua causa a Strasburgo contro il governo croato, poichè la Corte dei diritti dell'uomo ha ritenuto ingiusto il suo licenziamento. La sua unica colpa era quella di pronunciare con un accento serbo alcune parole croate.

Ecco perchè fanno ridere i croati appartenenti alla comunità di Milano che insistono a considerare i serbi del passato croati, poichè adesso alcuni territori sono sotto la nazione croata.

Buffoni ! 




Milano. Monumento al dalmata serbo Boskovic'

Ucraina: Parlamento Kiev vieta libri e musica russi

Croazia: la distruzione dei libri negli anni '90



La Croazia non è un paese democratico e non c'è libertà di parola 

Ricordiamo le 5 scrittrici croate allontanate ingiustamente e anche Giacomo Scotti, continuamente minacciato . .....Durante la sua permanenza a Globus ha acquisito una certa notorietà grazie a un pezzo d'opinione del 1992 non firmato (che alla fine ha ammesso di aver scritto), intitolato "Croatian Feminists are Raping Croatia", in cui ha attaccato cinque scrittrici femministe croate ( Slavenka Drakulić , Vesna Kesić , Jelena Lovrić , Dubravka Ugrešić e Rada Iveković), accusandoli di tradire la Croazia. L'articolo è stato fonte di significative controversie che alla fine hanno portato a una causa per diffamazione contro la rivista. .... Una preghiera anche perchè ci aiuti Matvejevic, ingiustamente accusato pure lui . Fonte Wikipedia inglese. Questo commento sui social viene continuamente cancellato.. boh...

Condannato Matvejevic per una opinione

Dubravka Ugrešić: una Croazia sul modello fascista

Minacce a Giacomo Scotti

Il giornalista e scrittore Giacomo Scotti minacciato di morte

I fascisti croati minacciano di morte lo scrittore Giacomo Scotti

Ustascia state lontano da Giacomo Scotti!

Minacce di morte allo storico che denuncia i crimini croati

Denunciò i crimini croati, teme per la vita

Spaventosa antidemocrazia in Croazia

A Dubrovnik vivevano i serbi, non i croati

Letteratura croata. Una storia falsificata

Croati pigliatutto

Lineamenti di un genocidio culturale

La Croazia scippa personaggi storici italiani

Nikola Tesla era serbo

Minacce di morte a Drago Hedl



Ancora un articolo che riferisce di cose importanti e gravi, ma partendo da una premessa fondamentale del tutto sbagliata.

Il fatto che "la Croazia sorta dopo la dissoluzione della Jugoslavia ha introdotto l’antifascismo nella sua Costituzione come uno dei principi fondanti dello stato" è irrilevante e depistante. La Croazia contemporanea come Stato indipendente nasce dalla secessione su base etnica dandosi una Costituzione (1990) che rompe con la tradizione jugoslavista, antifascista e multinazionale, proclamandosi "Stato nazionale dei croati" e negando all'ampia componente serba lo status di popolo costitutivo. Da ciò la reazione armata dei serbi di Krajine e Slavonia. Negli anni successivi le sue forze armate, con l'appoggio logistico e diplomatico dei paesi NATO, procedono alla pulizia etnica del proprio territorio.
Contemporaneamente, la Croazia introduce tutto un apparato simbolico di derivazione ustascia, a partire dalla reintroduzione della moneta dell'epoca nazifascista (kuna), e pratica le demolizioni e cancellazioni di cui parla l'articolo.
Proprio in virtù, e non a dispetto, di tale repulisti neofascista e antiserbo, la Croazia viene accolta subito a braccia aperte nella UE.
"Il Domani", ultimo arrivato nell'allineatissimo sistema dei media nostrani, è in ritardo di circa 30 anni nella denuncia di certi fatti, e non ne chiarisce le radici profonde.
In Croazia si abbattono le statue per rimuovere il passato antifascista (Azra Nuhefendic, 2 gennaio 2022)

Riassumendo i punti che tratta il seguente video. L’idea di una Jugoslavia è nata a Zagabria e prima della riforma di Vuk Karadžić i croati non avevano una propria lingua letteraria; se non era per l’esercito serbo sia la Slovenia che la Croazia non esisterebbero. I Serbi per creare lo stato jugoslavo hanno perso più di un milione di vite e la Serbia è entrata nella Jugoslavia comprendendo Macedonia, Vojvodina, Kosovo e Montenegro, invece sloveni e croati sono entrati con lo stato di sloveni croati e serbi che nessuno al mondo riconosceva. Poi va a spiegare tutti i punti sopra, entrando nel dettaglio.

Onore e gloria a queste persone: ...Ci opponemmo alle violazioni dei diritti umani commesse dalle istituzioni statali, ma anche alle violazioni dei diritti dei cittadini di nazionalità serba che avevano deciso di rimanere a Osijek, cercando di scongiurare i tentativi di cacciare queste persone dalle loro case.

951 processi contro giornalisti, richieste di risarcimento danni per 10,3 milioni di euro. Numeri che testimoniano come il mondo dei media in Croazia sia sotto pressione. Ne abbiamo parlato con Vanja Jurić, avvocatessa specializzata in libertà di espressione

La città di Mostar dal 1992 ad oggi è contesa tra i cattolici erzegovesi – i più fanatici tra i nazionalisti croati, quelli che si sono inventati le apparizioni a Medjugorije (che è a pochi chilometri) e che hanno ucciso Luchetta, Ota e D'Angelo, tanto per intenderci – ed i reazionari musulmani. Probabilmente le due fazioni fasciste si alternano negli attacchi vandalici contro il Cimitero partigiano.

Marijan Ravlić, imprenditore croato ingannato da due vescovi, ha attivato un’insolita protesta: sta girando in auto per la Croazia orientale con manifesti giganti recanti l’immagine del Papa e il messaggio: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!”

GLI ITALIANI VOGLIONO GAZPROM




 Ma queste perle di ottimismo gliele consiglia Nathalie Tocci all'ENI? Stanotte black out fino alle 7 nel mio condominio, andra' tutto bene. Si fanno 10 piani a piedi, senza neppure un ventilatore non si dorme, il contenuto dei freezer finisce in discarica, si legge a lume di candele, e chi ha le piastre elettriche non puo' neppure farsi il caffe'. Pero' vuoi mettere questi piccoli sacrifici con la soddisfazione di poter inviare armi all'Ucraina con le quali sterminare civili nel Donbass?

Laura Ruggeri.




giovedì 16 giugno 2022

Cosa riescono a fare i nazionalisti croati !




La città di Mostar dal 1992 ad oggi è contesa tra i cattolici erzegovesi – i più fanatici tra i nazionalisti croati, quelli che si sono inventati le apparizioni a Medjugorije (che è a pochi chilometri) e che hanno ucciso Luchetta, Ota e D'Angelo, tanto per intenderci – ed i reazionari musulmani. Probabilmente le due fazioni fasciste si alternano negli attacchi vandalici contro il Cimitero partigiano.

Tutte le 650 lapidi nel cimitero commemorativo dei Partigiani a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina, sono state distrutte dai soliti ignoti fascisti.
Si tratta dell'ennesimo episodio di vandalismo contro quel cimitero monumentale, edificato durante il periodo socialista e jugoslavo, uno dei capolavori del grande architetto Bogdan Bogdanović. Le lapidi erano state ripristinate un paio di volte, ma adesso il danno appare senza precedenti.
C'è da augurarsi che le organizzazioni dell'antifascismo europeo-occidentale, che in tutti questi anni hanno distolto lo sguardo dalla distruzione dei memoriali della Resistenza jugoslava in Bosnia come in Croazia, stavolta si facciano parte attiva nella sensibilizzazione e ricostruzione.




Non ci sono ancora indagati, ma la matrice è quella di un attacco fascista, premeditato e ben organizzato. Sbriciolare 600 lapidi richiede forza fisica, tempo e un lavoro di squadra. Non si possono ancora fare speculazioni, ma è verosimile che il riferimento ideologico di chi ha devastato il cimitero sia lo stato fantoccio che dal 1941 al 1945 occupò la Croazia e la Bosnia-Erzegovina, collaborò col nazifascismo e si macchiò di crimini contro l’umanità. Una storia, quella degli ustascia, in parte riabilitata con le guerre degli anni Novanta e che nella Mostar divisa tra croati e bosgnacchi rappresenta un elemento ideologico identificativo.
Gli atti vandalici contro il “Partiza” – come i mostarini chiamano il cimitero partigiano – non sono una novità. Eppure, nemmeno durante l’ultima guerra subì simili danneggiamenti. Quanto accaduto è il frutto di un contesto in cui la politica negli anni ha lavorato alla riabilitazione di episodi e personaggi storici del periodo fascista. “Generazioni di giovani croati sono state cresciute in un ambiente dove i collaboratori nazisti venivano onorati”, denuncia l’attivista Samir Beharic, che aggiunge: “In alcune parti di Mostar, le strade sono dedicate ai responsabili dei massacri contro gli ebrei bosniaci”.
Tratto da East journal











lunedì 13 giugno 2022

GIORGIO BIANCHI IN UMBRIA




 A Maggio in Umbria ci eravamo lasciati con la promessa di incontrarci di nuovo in estate.

Ci siamo.
L'incontro, organizzato dalla cellula italiana dei propagandisti del Cremlino (lo dico per la signora Sarzanini nel caso volesse fare un altro scooppone) si terrà il 9 e il 10 luglio, in Toscana. Sarà una due giorni di parole, musica, teatro, cabaret, arte e propaganda filorussa finanziata da Putin in persona con i soldi rubati dai militari russi nelle case di Mariupol,
La lista degli ospiti e il programma come sempre sono a sorpresa.
I posti sono limitati per ragioni di capienza, pertanto invito chi fosse veramente interessato a prenotarsi in anticipo, purtroppo non potremo soddisfare tutte le richieste.



martedì 7 giugno 2022

lunedì 6 giugno 2022

MITICI GIORGIO BIANCHI E MANLIO DINUCCI

 I NOSTRI PARTIGIANI IN TEMPO DI NAZISMO 



Byoblu ha organizzato un dibattito al quale hanno preso parte la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini, autrice del pezzo (insieme a Monica Guazzoni), il fotoreporter Giorgio Bianchi e il giornalista Manlio Dinucci.

Dinucci e Bianchi, tra i personaggi nel mirino dell’articolo, chiedono le prove delle accuse, specificando quali siano le presunte fake news sulla guerra pubblicate da loro. Fiorenza Sarzanini continua a rispondere di aver preso le informazioni da un rapporto del Copasir secondo il quale vi sarebbe una rete di disinformatori a favore della Russia.




MACCHINA DI PROPAGANDA PRO PUTIN O…MACCHINA DEL FANGO?




La propaganda si combatte solo attraverso un’informazione accurata, onesta, libera e indipendente. La chiusura degli organi di propaganda russaSputnik e Russia Today, è stato un errore, come lo sono le liste degli ipotetici nemici interni. La libertà di stampa e opinione è un diritto, sempre. Se davvero crediamo nella forza della nostra democrazia, allora dobbiamo combattere la propaganda attraverso un’informazione di qualità, credibile e autorevole. Ma – a vedere da quello che viene pubblicato sui nostri giornali – siamo molto lontani da questo obiettivo. Più facile quindi censurare, trincerarsi, indossare l’elmetto e sparare ad alzo zero.

Contro le liste di proscrizione dei “filoputiniani”

Sono già partite le prime querele 




La vicenda della lista di proscrizione pubblicata dal Corriere della Serva assume contorni piu' chiari. Se il Copasir nega di averla stilata, e le giornaliste affermano di averla ricevuta, allora la lista e' stata preparata altrove, probabilmente da una "società" di consulenza" legata all'intelligence della NATO, Non e' casuale che in Italia sia operativa una sua cellula dal 2018 con la missione di combattere la "disinformazione" russa.













GENTILISSIMA NATO, TUTTI GLI ESCLUSI DALLA TUA LISTA SONO DELUSI DAL TUO SQUALLIDO OPERATO. PROVVEDEREMO NOI A INVIARTI LA LISTA COMPLETA DEGLI ANTI NAZISTI ITALIANI DATA LA TUA INCOMPETENZA 

LA SERBIA E' ORGOGLIOSA DI NON ESSERE ANTI RUSSA





 "La Serbia è orgogliosa di non far parte dell'isteria anti-russa e quei paesi che vi hanno aderito se ne vergogneranno".

Il ministero dell'Interno serbo ha affermato che gli stati che hanno impedito a Lavrov di visitare Belgrado sognano la sconfitta della Russia e non vogliono la pace.
“Sono profondamente dispiaciuto per l'impossibilità della visita del grande e fidato amico della Serbia, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Un mondo in cui i diplomatici non possono combattere per la pace sta diventando un mondo senza pace", ha affermato il capo del dipartimento, Alexander Vulin.
Lo stesso Lavrov aveva precedentemente richiamato la decisione di Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro di chiudere lo spazio aereo per i suoi aerei privando uno Stato sovrano del diritto di perseguire la politica estera.
@sportstreamingvpn iscrivetevi al nostro canale
Guarda Russia Today in inglese
Guarda Соловьёв ТВ

domenica 5 giugno 2022

Nella Costituzione italiana c'è qualche articolo che dice che essere putiniani è reato?

 

Il Corriere manda "pizzini" alla Lucky Luciano - Dietro il sipario - Talk Show





Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno espresso solidarieta' e apprezzano il lavoro di chi si batte per la verita' in un mondo di menzogne certificate. In 10 siamo finiti su una delirante lista stilata dal Copasir per aver criticato la scelta suicida e guerrafondaia del governo italiano. In 10 sulla lista, ma in realta' siamo la maggioranza degli italiani, una maggioranza che non e' rappresentata dal governo di un paese che continua beffardamente ad autodefinirsi "democratico" mentre di fatto si sta ucrainizzando. Vi saluto con un consiglio di lettura che sicuramente incontrera' il vostro gradimento

😜
Laura Ru.




Il Corriere della Sera e, nello specifico, Monica Guerzoni e Lorenza Sarzanini, quando citano e accusano qualcuno, dovrebbero portare delle prove e dei dati di fatto per corroborare le tesi della presenza di una presunta rete di "putiniani" in Italia.
Poi a pensarci bene l'articolo non accenna a fatti specifici, si limita solo a diffamare e pubblicare i nomi di chi la pensa in maniera diversa e da anni si prodiga affinché un altro punto di vista (questo sì, basato su fatti e prove incontrovertibili) venga veicolato al pubblico italiano.
Mi viene da pensare che (ammesso e non concesso esista una rete di "putiniani", mi viene da ridere solo a scriverlo😂) essere "putiniani" non mi risulta essere un reato, al contrario invece, mi risulta essere un reato accusare, infamare ed intimidire qualcuno, nonché esporlo a pericoli di ritorsioni da parte degli amichetti dei pennivendoli italiani, ovvero i NAZISTI del battaglione Azov.
Da parte mia posso dire che sono FIERA e ORGOGLIOSA del rapporto di amicizia personale che mi lega ad alcuni dei citati in quell'articolo vergognoso e spero che questi cari amici possano agire compatti contro questo meccanismo di dossieraggio mirato all'intimidazione, tipico di REGIMI TOTALITARI in cui il pensiero diverso è considerato un pericolo, quando non una malattia da estirpare.
Massima solidarietà a Giorgio Bianchi, Laura Ru, Manlio Dinucci e gli altri diffamati dal Corriere della NATO, se toccano uno toccano tutti! ❤️
Francesca Qibla.







La guerra svela il funzionamento strutturalmente discriminatorio del liberalismo: la crisi dello Spazio Sacro della Libertà
Siamo alle liste di proscrizione e alla gogna mediatica per tutti i "disfattisti" e le "quinte colonne del nemico": per chiunque, cioè, incrini in qualche modo la compattezza della razza o della civiltà occidentale e le sue certezze nel momento dello sforzo bellico. E questo indipendentemente dalle argomentazioni, e dunque allo stesso titolo per i critici autorevoli della Nato come per i mentecatti sognatori dell Eurasia.
Come in un laboratorio, ne emerge la natura più riposta del liberalismo, quella natura che solitamente viene mantenuta celata e inespressa.
Il liberalismo è un dispositivo nel quale emancipazione e deemancipazione sono sempre e strutturalmente intrecciate, perché questa filosofia politica - che è espressione ideologica di interessi di classe determinati e particolari e dei loro riaggiustamenti storici secondo i rapporti di forza - non è capace, per il suo stesso statuto epistemologico, di pensare la libertà in una forma realmente universale.
Ecco, perciò, che in condizioni di normalità il liberalismo si presenta e si rappresenta agevolmente come uno Spazio Sacro delle Libertà - che coincide con l'Occidente e con tutte le aree alle quali l'Occidente concede di volta in volta la cooptazione, come oggi all'Ucraina - al cui interno vale il riconoscimento tra pari e valgono le conseguenti garanzie verso coloro che sono ritenuti emancipati.
Insuperabilmente particolaristica per via della sua genesi, questa "libertà occidentale" è possibile, però, solo in quanto e perché al contempo le forme più crudeli di discriminazione e oppressione vengono esercitate in quel vasto spazio informe in cui sunt leones: quello spazio - geograficamente esterno al Mondo Libero o negli anfratti e nei margini interni della sua stessa estensione - nel quale nessun riconoscimento è possibile e che è disponibile pertanto per lo sfruttamento più brutale, la guerra (chiamata "operazione di polizia" contro i criminali, visto che all'altro non viene concessa dignità statuale) e l'espansione coloniale.
Ecco che, ad esempio, proprio la schiavitù dei neri rendeva possibili negli Stati Uniti quelle forme di relativa eguaglianza all'interno della comunità bianca che nel XIX portava Marx (sbagliando) a parlare per quel paese di "emancipazione politica compiuta".
Ecco che la discriminazione verso le minoranze "devianti" e verso gli ebrei, ma soprattutto l'espansione coloniale, hanno favorito in certe circostanze - bisogna ricooscerlo - l'integrazione socialsciovinista dei subalterni in Europa.
Ecco che oggi gli alti standard di democrazia formale e Welfare in Israele sono possibili per la simultanea discriminazione dei palestinesi, dal momento che gli ebrei sono diventati bianchi mentre gli arabi sono rimasti neri.
Tutto questo in condizioni di normalità, come si diceva.






Accade però che quando la normalità è superata dallo stato d'eccezione, come appunto accade durante una guerra o una crisi rivoluzionaria, i confini dello stesso Spazio Sacro entrano in discussione. E la deemancipazione può allora rompere gli argini di contenimento stabiliti e riversarsi anche sui Liberi, il cui status è a quel punto diminuito e la cui appartenenza ai pari è revocata.
Ed ecco la prigione per i bianchi che insegnavano a leggere e scrivere ai neri, ad esempio. Oppure i campi di concentramento per i cittadini americani di origine giapponese. O le discriminazioni in tutta Europa per gli iscritti ai partiti comunisti, come il Berufsverbot.
In tutto questo troviamo la miseria e la grandezza del liberalismo.
La sua miseria, perché questa ideologia non possiede il concetto di comune umanità e rappresenta dunque uno stadio preistorico dell'evoluzione culturale umana.
La sua grandezza, perché l'estrema flessibilità e capacità di adattamento ai rapporti di forza vigenti momento per momento, ne fa una visione del mondo fortissima.
Stefano G. Azzarà.





"L'ex presidente Usa scende in campo a favore della regolamentazione statale del sistema mediatico digitale, in mano ai big tech, che produce un disallineamento con l'ordine democratico ed è preda di manovre di paesi e forze autoritarie".
Finché i social sono stati funzionali alle sue elezioni, grazie anche al prezioso ausilio di aziende del calibro di Cambridge Analytica, andava tutto bene.
Ora che le loro narrazioni traballano, meglio legalizzare la censura feroce.
I democratici quelli veri.





Vedete che piano piano stanno prendendo coraggio e stanno giungendo al punto al quale volevano arrivare fin dall'inizio, ovvero alla criminalizzazione e alla psichiatrizzazione del dissenso?





"Non sono ottanta, in realtà sono la metà"
Questa la agghiacciante scelta di conforto per le due giornaliste del "Corriere della Sera", Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, per ridimensionare il numero di giornalisti uccisi in Ucraina (e non nel Donbass) dal 2014.
Il regime di Kiev ne ha fatti uccidere solo quaranta, dunque! È veramente una nazione democratica e che lotta per la propria libertà.
Il "Corsera" si dimostra osceno. Inaccettabile sopportare tali ignobili dottrine.
Hai voglia il Copasir quanto scoprirebbe se indagasse sugli "sponsor" dei media italiani. Altro che Giorgio Bianchi , Manlio Dinucci o Laura Ru. "La rete di Putin"...
Ignobili.





L'evidenza del fallimento dei piani dell'Occidente bellicista spinge il partito unico della guerra ad attaccare in modo sempre più spudorato e scorretto personalità che hanno l'ardire di voler raccontare i fatti dal campo o che semplicemente si oppongono alle spinte guerrafondaie in atto.
Solidarietà all'amica Laura Ru, analista di comprovata esperienza e onestà intellettuale inattaccabile, a Giorgio Bianchi, di cui si riferiscono dettagli assolutamente inesatti (per 8 anni in Donbass ha testimoniato la guerra, non fatto politica e militanza), all'instancabile giornalista Dinucci, al militante antifascista Alberto Fazolo e a Maurizio Vezzosi, colpevole di farci vedere le armi Nato che colpiscono le scuole in Donbass e ammazzano i bambini.
A differenza di chi scrive l'articolo e che al massimo rischia una denuncia x diffamazione, alcune delle persone su menzionate per raccontarci l'altra parte della storia o anche solo stimolare un sano dibattito, rischiano la vita. Miseria umana e viltà si scontrano col coraggio e la dignità degli Uomini veri. Onore a voi.





Sono finita anch'io nella lista di proscrizione del Corriere della Serva. A questo punto vorrei aiutare le fantasiose autrici dell'articolo. Non solo sono una famosa agente del Cremlino, nome in codice Nikita, ma anche l'amante di Putin, Lavrov, e Assad, anche se ora per motivi geografici frequento piu' spesso Xi Jing Ping.





La propaganda si combatte solo attraverso un’informazione accurata, onesta, libera e indipendente. La chiusura degli organi di propaganda russaSputnik e Russia Today, è stato un errore, come lo sono le liste degli ipotetici nemici interni. La libertà di stampa e opinione è un diritto, sempre. Se davvero crediamo nella forza della nostra democrazia, allora dobbiamo combattere la propaganda attraverso un’informazione di qualità, credibile e autorevole. Ma – a vedere da quello che viene pubblicato sui nostri giornali – siamo molto lontani da questo obiettivo. Più facile quindi censurare, trincerarsi, indossare l’elmetto e sparare ad alzo zero.



CI TROVATE IN FACE BOOK

  Balkan moja ljubav