domenica 1 agosto 2021

La letteratura italiana in Dalmazia: una storia falsificata

 


E' VIETATO AI CROATI RUBARE LA CULTURA DALMATA


Mostra Marino Darsa non piaciuta





La bellissima pagina web di "Stay serbian" fa un giusto ragionamento .

Se gli scrittori, i musicisti, i pittori serbi nati in Croazia sono croati, allora lo saranno anche i cetnici 

Momčilo Đujić - Stay serbian

Con la legge sui beni del patrimonio culturale serbo son finiti i furti








Dopo la decisione della Croazia di mettere la figura di Nikola Tesla sulle monete in euro accanto alla scacchiera, è scoppiato di nuovo un dibattito sul fatto che il famoso scienziato fosse un serbo o un croato, e lo storico Goran Saric ha detto: "Tesla è serbo. Punto. La mia bisnonna ha partorito mio nonno in un campo agricolo ma lui non si è mai dichiarato una patata", il che ha provocato reazioni divise.

Nije problem što se Hrvati ponose Teslom, problem je kada se njegovo poreklo negira



Ragusa distava 400 km dal Regno di Croazia 





Il fatto che si firmava raguseo e non croato vorrà pur dire qualcosa 



La mostra alla Pinacoteca di Brera "Marino Darsa lo Shakespeare croato" è fortemente falsa per i seguenti motivi
Marino Darsa è nato a Ragusa, nella Repubblica di Ragusa quando la Croazia stava a 400 km più su 
Era di origine serba di Kotor (Montenegro)
Parlava stokavo ovvero l'idioma parlato solo dai serbi, tant'è che Tudman ha cambiato la lingua croata proprio per differenziarsi dai serbi 
Gli organizzatori hanno ignorato la legge sul patrimonio culturale serbo anche se ne erano a conoscenza 


Ruđer Bošković – Ruggero Boscovich

Croati pigliatutto

Lineamenti di un genocidio culturale

La Croazia scippa personaggi storici italiani

Nikola Tesla era serbo

Primo anniversario della mostra di Marin Držić (Marino Darsa quando conviene) 

Mostra Marino Darsa non piaciuta








Ecco come i croati ringraziano le persone di buon cuore

Alcuni tifosi della Dinamo Zagabria, a Milano per la partita di Champions, hanno 'sfilato' verso San Siro, con le braccia tese, cantando cori da stadio. Qualche ora prima un gruppo di circa 300 ultras ha fatto irruzione all'interno del Carrefour del complesso residenziale dell'ex Fiera, costringendo all'evacuazione dei clienti all'interno. La questura ha emesso più di 20 Daspo e 23 tifosi sono stati denunciati a vario titolo.

I tifosi della Dinamo Zagabria a Milano
Non sono nazisti, sono boy scout.
Una puzza di nazismo in questa UE, che non si può!



Braccio destro in alto, magliette nere e cori. Una marcia su Milano formata da circa 2mila persone, dalla piazza centrale di City Life verso San Siro, in attesa della partita dentro le porte del Meazza.





"L’ennesima provocazione dei tifosi di calcio, nella fattispecie dei tifosi della Dinamo di Zagabria che lo scorso 14 settembre a Milano, oltre a provocare incidenti e risse, hanno compiuto un gesto deplorevole di apologia dell’ideologia ustascia e nazista, alzando il braccio destro, rievocando così l’epoca di Adolf Hitler, Benito Mussolini e Ante Pavelić. L'Unione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della Croazia (SABA RH) ha a più riprese protestato contro tali incidenti provocati dai tifosi che glorificano non solo lo Stato indipendente di Croazia, ma anche tutti i mali accaduti durante il periodo del terrore ustascia. È evidente che i giovani tifosi della Dinamo si comportano in linea con l’attuale clima generale in patria, ossia con la tacita approvazione dei saluti, dei simboli e degli slogan ustascia. Lo dimostra chiaramente anche l’atteggiamento neutro assunto non solo dai mezzi di informazione, ma anche dai funzionari e dalle autorità competenti croate nei confronti del recente episodio accaduto a Milano.

Chiediamoci: perché Jasenko Mesić, ambasciatore della Repubblica di Croazia a Roma, e Stjepan Ribić, console generale della Repubblica di Croazia a Milano, non hanno reagito all’episodio a cui si è assistito a Milano? Cosa ha fatto Gordan Grlić Radman, ministro degli Affari Esteri ed Europei della Repubblica di Croazia? Non si sono fatti sentire né il capo del governo croato né il presidente del parlamento croato. Ci sembra superfluo sottolineare che l’incidente in questione, pur essendo accaduto a Milano, è un attacco diretto alla Costituzione della Repubblica di Croazia.

 La marcia su Milano dei tifosi della Dinamo di Zagabria


TUTTI I PDF QUI


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