Il prof. Novakovic' ha vinto la sua causa a Strasburgo contro il governo croato, poichè la Corte dei diritti dell'uomo ha ritenuto ingiusto il suo licenziamento. La sua unica colpa era quella di pronunciare con un accento serbo alcune parole croate.
Ecco perchè fanno ridere i croati appartenenti alla comunità di Milano che insistono a considerare i serbi del passato croati, poichè adesso alcuni territori sono sotto la nazione croata.
Buffoni !
Milano. Monumento al dalmata serbo Boskovic'
Ucraina: Parlamento Kiev vieta libri e musica russi
Croazia: la distruzione dei libri negli anni '90
La Croazia non è un paese democratico e non c'è libertà di parola
Ricordiamo le 5 scrittrici croate allontanate ingiustamente e anche Giacomo Scotti, continuamente minacciato . .....Durante la sua permanenza a Globus ha acquisito una certa notorietà grazie a un pezzo d'opinione del 1992 non firmato (che alla fine ha ammesso di aver scritto), intitolato "Croatian Feminists are Raping Croatia", in cui ha attaccato cinque scrittrici femministe croate ( Slavenka Drakulić , Vesna Kesić , Jelena Lovrić , Dubravka Ugrešić e Rada Iveković), accusandoli di tradire la Croazia. L'articolo è stato fonte di significative controversie che alla fine hanno portato a una causa per diffamazione contro la rivista. .... Una preghiera anche perchè ci aiuti Matvejevic, ingiustamente accusato pure lui . Fonte Wikipedia inglese. Questo commento sui social viene continuamente cancellato.. boh...
Condannato Matvejevic per una opinione
Dubravka Ugrešić: una Croazia sul modello fascista
Minacce a Giacomo Scotti
Il giornalista e scrittore Giacomo Scotti minacciato di morte
I fascisti croati minacciano di morte lo scrittore Giacomo Scotti
Ustascia state lontano da Giacomo Scotti!
Minacce di morte allo storico che denuncia i crimini croati
Denunciò i crimini croati, teme per la vita
Spaventosa antidemocrazia in Croazia
A Dubrovnik vivevano i serbi, non i croati
Letteratura croata. Una storia falsificata
Croati pigliatutto
Lineamenti di un genocidio culturale
La Croazia scippa personaggi storici italiani
Nikola Tesla era serbo
Minacce di morte a Drago Hedl
Ancora un articolo che riferisce di cose importanti e gravi, ma partendo da una premessa fondamentale del tutto sbagliata.
Il fatto che "la Croazia sorta dopo la dissoluzione della Jugoslavia ha introdotto l’antifascismo nella sua Costituzione come uno dei principi fondanti dello stato" è irrilevante e depistante. La Croazia contemporanea come Stato indipendente nasce dalla secessione su base etnica dandosi una Costituzione (1990) che rompe con la tradizione jugoslavista, antifascista e multinazionale, proclamandosi "Stato nazionale dei croati" e negando all'ampia componente serba lo status di popolo costitutivo. Da ciò la reazione armata dei serbi di Krajine e Slavonia. Negli anni successivi le sue forze armate, con l'appoggio logistico e diplomatico dei paesi NATO, procedono alla pulizia etnica del proprio territorio.
Contemporaneamente, la Croazia introduce tutto un apparato simbolico di derivazione ustascia, a partire dalla reintroduzione della moneta dell'epoca nazifascista (kuna), e pratica le demolizioni e cancellazioni di cui parla l'articolo.
Proprio in virtù, e non a dispetto, di tale repulisti neofascista e antiserbo, la Croazia viene accolta subito a braccia aperte nella UE.
"Il Domani", ultimo arrivato nell'allineatissimo sistema dei media nostrani, è in ritardo di circa 30 anni nella denuncia di certi fatti, e non ne chiarisce le radici profonde.
In Croazia si abbattono le statue per rimuovere il passato antifascista (Azra Nuhefendic, 2 gennaio 2022)
Riassumendo i punti che tratta il seguente video. L’idea di una Jugoslavia è nata a Zagabria e prima della riforma di Vuk Karadžić i croati non avevano una propria lingua letteraria; se non era per l’esercito serbo sia la Slovenia che la Croazia non esisterebbero. I Serbi per creare lo stato jugoslavo hanno perso più di un milione di vite e la Serbia è entrata nella Jugoslavia comprendendo Macedonia, Vojvodina, Kosovo e Montenegro, invece sloveni e croati sono entrati con lo stato di sloveni croati e serbi che nessuno al mondo riconosceva. Poi va a spiegare tutti i punti sopra, entrando nel dettaglio.
Onore e gloria a queste persone: ...Ci opponemmo alle violazioni dei diritti umani commesse dalle istituzioni statali, ma anche alle violazioni dei diritti dei cittadini di nazionalità serba che avevano deciso di rimanere a Osijek, cercando di scongiurare i tentativi di cacciare queste persone dalle loro case.
951 processi contro giornalisti, richieste di risarcimento danni per 10,3 milioni di euro. Numeri che testimoniano come il mondo dei media in Croazia sia sotto pressione. Ne abbiamo parlato con Vanja Jurić, avvocatessa specializzata in libertà di espressione
La città di Mostar dal 1992 ad oggi è contesa tra i cattolici erzegovesi – i più fanatici tra i nazionalisti croati, quelli che si sono inventati le apparizioni a Medjugorije (che è a pochi chilometri) e che hanno ucciso Luchetta, Ota e D'Angelo, tanto per intenderci – ed i reazionari musulmani. Probabilmente le due fazioni fasciste si alternano negli attacchi vandalici contro il Cimitero partigiano.
Marijan Ravlić, imprenditore croato ingannato da due vescovi, ha attivato un’insolita protesta: sta girando in auto per la Croazia orientale con manifesti giganti recanti l’immagine del Papa e il messaggio: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!”
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