Le foibe erano in auge già dall'inizio della seconda guerra mondiale come pulizia etnica ustaša contro le popolazione serbe....Ustascia 'turchi', così venivano chiamati I musulmani bosniaci e croati, rastrellavano interi paesi e li buttavano tutti dentro, donne, bambini, vecchi.... Tutti.... Lo racconta bene Milovan Djilas..... Parliamo di centinaia di migliaia di serbi uccisi fra foibe e campi di concentramento....Resta quindi il dato della assoluta marginalità del problema foibe in cui sono finiti italiani rispetto alla enormità di quello intrajugoslavo legato all odio etnico..
Milovan Djilas
Eric Gobetti
E allora le foibe? A pochissimi giorni dall'uscita del libro si va alla seonda ristampa!
E allora le foibe ? East journal
L'intervento di Claudi Cernigoi
Gli orrori del fascismo di frontiera all’origine della tragedia delle foibe
La storia intorno alle foibe
Carlo Greppi, storico, sullo stravolgimento della storia e le foibe
Dovrebbe ringraziare chi usa la giornata del ricordo per assolvere e render vittima lo stesso carnefice! Che una M. ma ne cito una nel mucchio, vada a piangere con lacrime di coccodrillo le foibe, rigirando la frittata, e facendo passare per vittima lo stesso carnefice, tra un braccio teso e l'altro, è cosa vergognosa, e in tutto ciò non capisci l'importanza del giorno del ricordo, e la strumentalizzazione che questi ne fanno. Al contrario del giorno della memoria, le foibe dovrebbero ricordarci gli EFFETTI delle guerre di OCCUPAZIONE e ciò che portano SOPRAFFAZIONE, VIOLENZA e DOLORE, che sfociano sì, purtroppo, in sentimenti di vendetta, di rabbia e anche smisurata risposta. Finchè in Italia avremo nostalgici, anacronistici, estimatori senza cervello del MUSSO(!) e magari ne facciamo pure parte, abbiamo poco da dire in questo contesto se ci viene fatto notare da cosa partí il tutto, e l'esplosione da fuoco di paglia non ci fa neanche troppo onore (arrivando poi ad offendere tutta una nazione poi, che figura!). Nelle foibe ci furono anche vittime innocenti, e in questa giornata è questo che sarebbe da ricordare, che la guerra genera mostri, che nell'era moderna dobbiamo perseguire una maturità che sia superiore alla vendetta che è cosa parte della sfera animale e non umana. Ma utilizzare questa giornata per far passare i fascisti come agnellino? Io che forse non sono neanche così maturo, vedendo lo schifo a cui ci rilegate, non posso che ricordare con nostalgia un detto: l'unico fascista buono, è il fascista ... (Lascio a voi completare la frase). Per finire, non faccia orecchie da mercante quando ogni giorno si tenta di riabilitare un movimento antisociale e pure stupido oltre che ignorante, e si indigni anche per quello. A quel punto, forse sarà più credibile pure la sua sensibilità verso le vittime innocenti, perchè fino a prova contraria, se gli italiani se ne stavano a casa loro, e non fossero andati a rubare proprietà e averi, e violentare popoli e culture, magari la pellaccia la tenevano salva, la loro e quella dei propri cari. Poi si indigni anche per i morti tra le stesse fila dell'esercito italiano, ma non per mano dei nemici, ma dello stesso Furfante di Mussolini, lacchè del baffuto ca@@o corto Adolfo, che ha mandato a morire migliaia (?) di italiani, in guerre inutili e senza speranze, con mezzi inadeguati della prima guerra mondiale, o senza acqua in Libia, e con scarponi di cartone in Russia. Chi semina raccoglie, e se ha seminato vento, non si meraviglia della tempesta!
Luca
L'8 febbraio 1943 Lepa Radić, una partigiana jugoslava di 17 anni dalla Bosnia-Erzegovina, veniva impiccata dai nazisti.
Era stata arrestata nel 1941 insieme ad altri membri della sua famiglia, ma era riuscita a fuggire insieme a sua sorella Dara, entrando nella settima compagnia partigiana del secondo distretto di Krajiški. Nella grande battaglia della Neretva, tuttavia, fu catturata e dopo giorni di torture condannata a morte in quanto "bandito antifascista". Mentre il cappio era legato al collo, i suoi aguzzini nazisti le offrirono di avere salva la vita se avesse tradito e confessato i nomi dei suoi compagni. Lei rispose che non era una traditrice, e che i suoi compagni si sarebbero rivelati quando sarebbero venuti a vendicare la sua morte.
Questo è solo uno dei tanti esempi di atrocità di cui si macchiarono i nazifascisti tedeschi e italiani nei territori occupati dei Balcani: campi di sterminio, pulizia etnica, omicidi di massa, fucilazioni di civili, torture... Atrocità oggi volutamente nascoste dietro il fantomatico "genocidio di italiani" ricordato il
#10febbraio dalle destre neofasciste, le quali si presentano come "vittime innocenti" dell'odio "slavocomunista", ribaltando il ruolo degli oppressori in oppressi. Con la manipolazione e la strumentalizzazione della storia intorno alle foibe, i gruppi nazifascisti sono stati sdoganati e legittimati dalle istituzioni della Repubblica italiana.
Ma di cosa si parla quando si parla di "
#foibe" e di "
#esodo"?
Qui sotto trovate ventiquattro risposte ad altrettante domande sull’esodo istriano. Domande basate su quell’insieme di stereotipi e omissioni che ci piace chiamare «l’ideologia del Giorno del ricordo». Ventiquattro chiarimenti, uno per ogni ora del 10 febbraio. Buona lettura.
Tra 1919 e il 1922, in Istria e Dalmazia, i fascisti assaltarono decine di centri culturali “alloglotti”, incendiarono e distrussero sedi sindacali, cooperative contadine e redazioni e tipografie dei giornali operai.
In quegli anni furono aggrediti, picchiati e assassinati decine di militanti politici e semplici cittadini “slavi”.
Queste violenze si estesero e divennero legali all'indomani del golpe del 1922 quando fu pianificata una vera e propria pulizia etnica portata avanti attraverso la chiusura delle scuole slovene e croate, i licenziamenti su base etnica e gli espropri delle terre. Fino ad arrivare all’italianizzazione forzata dei cognomi e dei toponimi.
Pochi anni dopo, nel 1941, quando il regime mussoliniano dichiarò guerra alla Jugoslavia, non ci fu villaggio dei territori occupati che non abbia avuto case bruciate o che non sia stato interamente raso al suolo e non vi fu una sola famiglia jugoslava che non abbia avuto almeno un membro deportato o fucilato.
Nel 1943, inoltre, la repressione del tentativo di insurrezione Istriana costò oltre 13.000 tra morti e feriti.
In totale, le vittime dell’occupazione italiana in Jugoslavia furono oltre 200.000.
11.600 furono quelli che morirono di inedia e malattie nei campi di concentramento italiani. Mentre più di 10000 furono le vittime della repressione dell'insurezione istriana del 1943.
Questo è il prezzo che il fascismo ha fatto pagare alle popolazioni slave.
NOI RICORDIAMO TUTTO!
Mi dispiace ma non posso proprio
ignorare ciò che hai detto. Il mio nonno era partigiano e un grande uomo e mi
ha insegnato a combattere per la giustizia e per l'umanità!
Vuoi mettere allo stesso piano i
partigiani con gli ustascia?
VERGOGNATI!
I partigiani hanno combattuto per la mia
e la tua libertà e hanno combattuto una guerra più che giusta!!
Chi ha commesso orrori disumani in nome
e per conto di un'altra ideologia erano gli stessi che per salvarsi la pelle
hanno cambiato l'uniforme ma non la loro malvagità schifosa.. Che possano
marcire all'inferno!
Questi non sono uomini ma bestie. Mai un
massacro di altri uomini si può giustificare. Mio nonno avrebbe protetto
chiunque, anche un nazista e mi raccontava il loro rispetto verso i prigionieri
di guerra e distinguersi per averli trattati con dignità e giusta protezione.
MAI un vero partigiano avrebbe fatto un
massacro del genere. Quindi mi dispiace cara ma questi maiali erano
appartenenti al tuo di popolo che ha già usato questi metodi barbarici nella
NDH e mi dispiace anche dirtelo ma nel 1991 è finita l'epoca del silenzio per
proteggere i "fratelli" croati. Capisco che possa darti fastidio la
precisazione sui "partigiani" titini ma invece di aggrapparti agli
specchi divulgando profonda ignoranza almeno mostra rispetto per le vittime.
Vergogna!
Alcuni brani tratti dal sito "Noi che distruggiamo i Balcani"