martedì 31 maggio 2022

LA MENZOGNA NAZISTA-BANDERISTA DELL' HOLODOMOR

 Una invenzione nazista ripresa dagli americani (Luda Maertens, Stalin, un altro punto di vista)

Yanykovich "l'Holodomor e' stata una tragedia che ha colpito tutta l'ex SSSR, tanto gli Ucraini quanto i fratelli Russi"
Ll'Holodomor, la tragedia della carestia degli ucraini: serve un punto di vista alternativo a quello di Robert Conquest, agente a servizio della disinformazione presso i servizi segreti britannici, un veterano riconosciuto della Guerra Fredda.
A ridimensionare tale evento furono addirittura Edouard Herriot, primo ministro francese e i rapporti diplomatici dell'Italia fascista (fonti, come vedete, certamente non comuniste), con la segnalazione della "valorizzazione dei caratteri nazionali ucraini" fatta in quegli anni dall'unione Sovietica: fine di Stalin doveva essere l'attrazione degli ucraini in Polonia, certo non poteva farlo provocando la morte di una popolazione per fame!!
Lo stesso Trockij, ucraino, mai rimproverò a Stalin una pianificazione di tale olocausto.
Tale documentazione artefatta su un genocidio inesistente fu frutto della propaganda nazista, e dei collaborazionisti banderisti dell'invasione tedesca.
Poi si parla di un altro problema, mescolato al precedente per affermare la tesi: quello della dekulakizzazione dell'URSS. Bene, anche qui bisognerebbe analizzare con un pò più di accuratezza la storia dell'epoca sovietica e magari sarebbe utile fare qualche comparazione con i sistemi capitalisti in quell'epoca, .
Va consigliata la lettura di un saggio scritto da uno storico, professore universitario e Direttore dell'Istituto di Scienze filosofiche e pedagogiche dell' Università di Urbino, Domenico Losurdo: Stalin "Storia e critica di una leggenda nera", Carocci Editore, 2008.
La questione del c.d. genocidio ucraino
(Holodomor in ucraino)
di Guido Fontana Ros REDAZIONE NOICOMUNISTI
Il PEGGIOR GENOCIDIO nella storia dell'umanità.
FALSO: prima di tutto, non è stato un genocidio. In secondo luogo, le cifre sono sbagliate.
MILIONI DI MORTI, quasi tutti ucraini.
FALSO: purtroppo una situazione di grave emergenza colpì gran parte del territorio dell’URSS, soprattutto nella cosiddetta zona delle “terre nere”. Ci furono più morti, in percentuale, tra gli Slavi del Basso Volga che in Ucraina. Non si nasconde che fu una grande tragedia, ma per tutto il popolo russo! La maggior parte delle vittime fu dovuta a 2 tremende epidemie di colera e tifo; le condizioni igieniche erano ancora disastrose e non esistevano gli antibiotici!
DA 7 A 10 MILIONI DI VITTIME.
FALSO: I morti in Ucraina nel 1932-33 sono stati molti di meno. Fu una tragedia, è vero, ma il numero delle vittime, di cui la maggior parte fu dovuta alle epidemie, fu inferiore al milione. In questa cifra bisogna far rientrare sia i kulaki eliminati che quelli che morti per le disastrose condizioni igieniche patite durante il trasferimento nelle Repubbliche dell’Asia. Queste cifre sono gonfiate ad arte in quanto i nazionalisti ucraini (con le mani lorde di sangue degli ebrei ucraini) e gli “storici” anticomunisti dovevano sparare una cifra superiore al vero Olocausto (6 milioni di vittime).
Questo per 2 ragioni:
1) per infangare Stalin (Stalin è peggio di Hitler...)
2) per nascondere la partecipazione dei nazionalisti ucraini alla Shoah
IL RACCOLTO NEL 1932-33 FU ABBONDANTE. FALSO:
il raccolto fu scarso per le seguenti ragioni:
1) siccità
2) epidemia di ruggine del grano
3) lotta contro i kulaki. Questi bruciavano i raccolti o lasciavano marcire il raccolto sotto la pioggia, uccidevano gli animali (meno cavalli=meno terra arata.
Oltre il 50% del patrimonio zootecnico dell’URSS andò perduto), attaccavano i kolchoz, massacrandone letteralmente i membri e violentandone le donne.
UCRAINI ARRESTATI A CENTINAIA DI MIGLIAIA. FALSO:
Non è vero che gli ucraini sono stati rinchiusi campi a morire di fame. Era un periodo tremendo: raccolto misero, epidemia di tifo e colera, accanita resistenza dei kulaki, sabotaggio dei rifornimenti alimentari ecc.. Per questi motivi molti cercavano di andare via dall’Ucraina. Non si poteva permettere che masse enormi di persone andassero via dall’Ucraina; dove potevano essere accolte? Chi sarebbe rimasto a coltivare i campi l’anno dopo? Infatti l’anno dopo il raccolto fu da record!
RACCOLTO VENDUTO ALL’ESTERO PER COMPRARE MACCHINE INDUSTRIALI. FALSO. Diciamo che fu fatto un enorme sforzo per dotare l’agricoltura di trattori, trebbiatrici, tutte di produzione nazionale. La verità è che la collettivizzazione dell’agricoltura, permise lo sviluppo dell’industria fornendo il cibo agli operai e inoltre liberò dalla servitù feudale milioni di contadini. La stragrande maggioranza di essi spesso non riusciva a produrre il necessario per l’autosostentamento. Questo enorme sforzo permise di dotare l’URSS della base industriale per sconfiggere i nazisti. Indovinate un po’ dove i nazisti ebbero l’89% delle perdite nella II Guerra Mondiale
QUI LA DIMOSTRAZIONE CHE LE FOTO PER DIMOSTRARE QUESTO INESISTENTE GENOCIDIO SONO FALSE



lunedì 30 maggio 2022

IL PENSIERO DI VELIMIR TOMOVIC





I Balcani, epicentro di interessi e influenze esterne, rappresentano in questo cruciale momento storico, un importante avamposto strategico nel cuore dell’Europa.

D’altronde, è bene ricordare che la stessa amministrazione Biden annunciò il 25 gennaio 2021 di aver collocato i Balcani occidentali tra le priorità della politica estera americana, insieme all’Ucraina, all’Iran, alla Cina e ovviamente alla Russia.
La NATO da parte sua, garante ed espressione del cosiddetto ordine mondiale unipolare dominato dagli Stati Uniti, oltre ad aver inglobato nel corso degli anni quattro delle sei nazioni -ex repubbliche socialiste- che componevano “la terra degli slavi del sud” ha sempre mostrato estremo interesse per le restanti due, ovvero la Serbia e la Bosnia Herzegovina.
Quest’ultima, costituita da tre etnie differenti e composta da due entità territoriali, la Federazione di Bosnia ed Herzegovina e la Repubblica Srpska, è soggetta ad altissime pressioni che potrebbero presto portare ad un punto di rottura.
Il 25 maggio scorso il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg durante una conferenza stampa congiunta con il membro bosniaco della presidenza della BH Šefik Džaferović ha ribadito l’interesse della NATO per lo stato Balcanico.
“La nostra cooperazione è più importante che mai a causa della guerra tra Russia e Ucraina. L’Alleanza atlantica sta monitorando la situazione in Bosnia, in particolare la retorica della Repubblica Srpska. Stiamo valutando come rafforzare la nostra presenza” ha detto Stoltenberg.
A differenza della Federazione croato-musulmana di Bosnia che spinge da anni per l’adesione alla NATO, la Repubblica serba rappresentata dal membro della presidenza Milorad Dodik si contrappone all’espansionismo del patto atlantico e desidera mantenere buoni rapporti con la Russia, il che rende la Bosnia uno stato, si multietnico, ma diviso in fazioni che spingono in direzioni completamente opposte.
Lo stesso presidente Croato, Zoran Milanović, ha espresso preoccupazione al segretario generale della NATO, Stoltenberg per la “grave crisi politica in BH” durante una telefonata il 24 maggio scorso.
Non è difficile notare, come la regione sia al centro dell’attenzione dei padroni universali, che non possono permettere derive sovraniste e non allineate al pensiero unico di uno o più stati europei.
La Serbia, nientemeno, rimane un obiettivo strategico fondamentale, data la fratellanza con il popolo russo, la cooperazione congiunta con Russia e Cina e il rifiuto del presidente serbo Aleksandar Vučić di aderire alle sanzioni contro Mosca.
Fatti che espongono la Serbia a tensioni senza precedenti, che hanno il fine di cambiarne l’orientamento politico, seppur tramite eventuali escalation, che la Russia però potrebbe non gradire.
L’incessante movimento delle pedine NATO sulla scacchiera balcanica infatti spinge Mosca ad agire, che mettendo in gioco la diplomazia, manda il ministro degli affari esteri Sergej Lavrov in visita a Belgrado il prossimo 7 giugno per colloqui con il presidente serbo.
Rimane da chiedersi quanto il fragile destino dei Balcani possa influire sulla mappa geopolitica mondiale, contesa tra i sostenitori del mondo unipolare e i sostenitori del mondo multipolare.
Velimir Tomovic'


giovedì 26 maggio 2022

I CATTOLICI CROATI





Davvero singolare la storia di Marijan Ravlic'

I devoti cattolici croati

Cosa riescono a fare i nazionalisti croati !

I croati. gli scrittori, li uccidevano

Uomini e non uomini

DALLA JUGOSLAVIA ALLE REPUBBLICHE INDIPENDENTI

In Croazia sembra che ci siano solo ustascia

Franjo Tudman riconosciuto criminale in ogni grado di giudizio




Ricordiamo sempre la squallida storia della chiesa cattolica croata collusa con il nazismo 




Riceviamo e volentieri segnaliamo:
Pangea Grandangolo
DENTRO LA NOTIZIA
su BYOBLU
Jugoslavia – Krajina
Il Donbass di trent’anni fa
Dopo la firma del Trattato INF nel 1987 con Michail Gorbacev, il Presidente Ronald Reagan promise alla Russia che la NATO non sarebbe mai arrivata alle sue frontiere, impegno reiterato dal Presidente George Bush senior alla dissoluzione dell’URSS nel 1991. Ibernata momentaneamente la Guerra Fredda, gli Stati Uniti, ormai l’unica potenza mondiale, avevano già programmato la dissoluzione della Jugoslavia e l’isolamento dei Serbi troppo vicini alla Russia. In aggiunta era urgente trovare una nuova collocazione per la NATO.
Attraverso la Banca Mondiale imposero il rientro dei prestiti, finanziarono i partiti di estrema destra croati e appoggiarono le istanze dei musulmani di Bosnia e, per potere agire con il consenso dell’opinione pubblica, iniziarono una campagna mediatica contro i serbi. Per completare l’opera, agenti CIA con molto denaro convinsero personaggi politici e esponenti dei media a sostenere la narrativa stabilita. Poi imposero pesanti sanzioni. I serbi venivano descritti sui media internazionali come guerrafondai, imputati di volere una "grande Serbia".
Ci sono molte somiglianze con quanto avviene in Donbass: si può dire che in Jugoslavia sono state fatte le prove di scena per un protocollo applicato anche in Ucraina.
Krajina come Ukraina significa frontiera. Le Krajine serbe, inserite nella Croazia, non avrebbero formato la Repubblica Serba di Krajina se avessero potuto rimanere in una Croazia federata alle altre Repubbliche Jugoslave. Ma con l’indipendenza, il governo croato aveva promulgato una Costituzione che escludeva diritti ad ogni etnia diversa da quella croata.
Nel 1993 con la Sacca di Medak iniziò la pulizia etnica delle Krajine, culminata con le operazioni Flash e Storm (1995) supportate da mercenari USA: mezzo milione di serbi, privi di protezione,dovettero abbandonare il proprio territorio.
Il docufilm presentato da Pangea Grandangolo Dentro la Notizia è stato girato nel settembre 1993 da un operatore della TV Knin che non esiste più, come le Krajine.




















A partire dal 2020 c'è stato un picco di violenza nazionalista e crimini d'odio in Croazia. Un anno prima, un rapporto della Commissione europea avvertiva che "l'incitamento all'odio razzista e intollerante nel discorso pubblico si sta intensificando" nel paese, con i principali obiettivi "serbi, persone LGBT e rom". Il rapporto ha aggiunto che la risposta delle autorità croate a questa preoccupante tendenza è stata debole. I tentativi degli ultimi anni di politici di spicco di cancellare i crimini di guerra della Croazia dalla memoria del pubblico e glorificare i brutali criminali di guerra come eroi nazionali contribuiscono direttamente all'ascesa di idee e narrazioni di estrema destra in Croazia. Questo pericoloso revisionismo storico non si limita agli eventi che hanno avuto luogo durante le relativamente recenti guerre jugoslave. In Croazia, anche elementi di estrema destra stanno tentando di rivedere la storia della Seconda Guerra Mondiale. Gli Ustasa, il partito fascista che creò lo Stato Indipendente di Croazia allineato ai nazisti tra il 1941 e il 1945, uccisero centinaia di migliaia di serbi, ebrei e rom durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli Ustasa hanno anche supervisionato il famigerato campo di concentramento di Jasenovac dove sono state uccise tra le 770.000 e le 990.000 persone.
Il mondo ricorda gli Ustasa come un'organizzazione "terroristica" ultranazionalista, violenta e razzista che rappresenta un'epoca oscura nella storia europea. Nella Croazia moderna, tuttavia, la brutalità delle azioni del regime ustascia è stata a volte minimizzata dai media e dai politici di spicco, e il partito filo-nazista è presentato da molti come un simbolo di forza e orgoglio nazionale.
Il saluto nazista croato, "Pronto per la Patria" (Za Dom Spremni) è ancora apertamente largamente usato in Croazia. Anche la negazione dell'Olocausto, che va di pari passo con la sanificazione dei crimini degli Ustasa contro gli ebrei croati, sembra essere diventata più ammissibile nel paese.
Non solo condonando, ma anche lodando i crimini commessi dalle forze croate contro altri gruppi etnici, le élite all'interno del paese stanno creando un ambiente in cui più persone si sentono a proprio agio nell'esprimere opinioni xenofobe, razziste e odiose. Oggi la Croazia è un crogiolo di iper-nazionalismo. La maggior parte delle élite politiche del paese non solo non sono riuscite a condannare le opinioni di estrema destra, ma hanno anche creato un ambiente in cui gli attivisti di estrema destra si sentono autorizzati a diffondere le loro idee divisive e pericolose.
Per lasciarsi alle spalle la politica dell'odio, si consiglia alla Croazia di rinunciare urgentemente ai criminali di guerra e porre fine all'ascesa della nostalgia fascista. Deve inoltre agire immediatamente per contrastare la normalizzazione e accettazione delle opinioni razziste e xenofobe tra la popolazione.










martedì 24 maggio 2022

24 MAGGIO 2014: VENIVA ASSASSINATO ANDREA ROCCHELLI.

 




24 MAGGIO 2014: VENIVA ASSASSINATO ANDREA ROCCHELLI. ANCORA ASPETTA GIUSTIZIA.

Oggi nessun media mainstream ricorderà l'assassino di Andrea Rocchelli, avvenuto otto anni fa nell'Ucraina post-Maidan. Fotoreporter freelance professionista, venne ammazzato nel corso della guerra contro il Donbass dall'esercito ucraino. Un militare dell'esercito ucraino ha accusato il comandante Mychajlo Zabrods'kyj, di aver dato l'ordine di sparare contro il gruppo di civili tra i quali era presente Andrea. Nel 2019 la corte penale di Pavia ha giudicato Vitalij Markiv, ufficiale della Guardia Nazionale Ucraina, colpevole per concorso di colpa nell'omicidio di Rocchelli e lo ha condannato a 24 anni di reclusione. Lo Stato Ucraino è stato anch'esso giudicato colpevole nella medesima sentenza quale responsabile civile.
Nel 2020 la Corte d'Assise d'appello di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine dell'omicidio del giornalista, confermando quindi che le truppe ucraine hanno sparato su civili inermi, ha assolto Vitalij Markiv per un vizio di forma processuale e sostenendo l'insufficienza di prove nei confronti dell' ucraino che è stato successivamente scarcerato. Insomma l'omicidio di Andrea è un crimine di guerra che attende ancora giustizia.
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Il primo ragazzo russo è stato condannato all'ergastolo per un omicidio mentre i militari ucraini hanno libertà di uccidere





lunedì 23 maggio 2022

LA CROAZIA AMA LA RUSSIA

 



L'EURODEPUTATO CROATO MISLAV KOLAKUSIC HA PROPOSTO DI IMPORRE SANZIONI CONTRO STATI UNITI E ARABIA SAUDITA PER AVER SCATENATO GUERRE.

Allo stesso tempo, ha definito le sanzioni contro la Russia un'incredibile menzogna e ipocrisia.
Secondo lui, se l'Europa stesse davvero cercando di impedire il finanziamento delle guerre, dovrebbe imporre immediatamente le stesse sanzioni contro l'Arabia Saudita, "che da diversi anni alimenta la guerra in Yemen".
"Avremmo dovuto vietare l'importazione di petrolio e gas dagli Stati Uniti, che negli ultimi decenni sono stati coinvolti in più conflitti militari di qualsiasi altro paese in Europa e nel mondo".















AGGRESSIONE NATO IN JUGOSLAVIA
Il Consiglio di Sicurezza non è interpellato prima del via agli attacchi e non ha avallato l’uso delle armi contro la Jugoslavia. Secondo il diritto internazionale, un attacco contro uno Stato sovrano senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è da considerarsi un’aggressione, ma alle 20,04 cadono le prime bombe. Nessuno dei Paesi della Nato ha dichiarato guerra alla Jugoslavia né questa lo ha fatto contro gli Stati dell’Alleanza Atlantica. Impiegati oltre 400 aerei, in arrivo tre portaerei e altre 25 unità navali......


Suicida il pilota della NATO che uccise la piccola Milica Rakic
Si è tolto la vita il diretto responsabile della morte di Milica Rakic, la piccola di tre anni che abitava nei pressi dell'aeroporto di Belgrado e fu colpita da frammenti di bombe "umanitarie" della NATO il 17 aprile 1999 alle ore 21:45.
Il tenente colonnello Harold F.M. era andato in pre-pensionamento da pochi mesi con una diagnosi di "stress da disordine post-traumatico" in seguito a quei bombardamenti, secondo le dichiarazioni di sua moglie Elisabeth.
La piccola Milica appare oggi trasfigurata, tra le icone dei santi della chiesa ortodossa, negli affreschi realizzati dal diacono Nikola Lubardic


  • 24 marzo 1999 iniziano le operazioni aeree contro la Serbia:
    • dalla mattina si riduce l'attività di volo di routine sui cieli dell'Adriatico;
    • ore 16.00 circa, iniziano i primi decolli di aerei di supporto (tanker, AWACS, postazioni di comando volanti ecc);
    • ore 17.50 circa, iniziano i decolli serrati degli aerei d'attacco, alle 20.00 l'operazione sarà completamente avviata;
  • 25 marzo, ore 02.00 iniziano le incursioni all'interno della Serbia, gli attacchi della prima notte si concentrano su postazioni SAM ed aeroporti in Kosovo e nei dintorni di Belgrado, vengono impiegati anche i missili cruise;
  • 26 marzo, inizia l'afflusso dei primi profughi kosovari presso le frontiere albanese e macedone, la NATO individua alcune aree all'interno delle quali viene effettuata una "pulizia etnica";
  • 27 marzo, ore 20.45, un F-117 statunitense viene abbattuto a circa 28 miglia da Belgrado, il pilota è recuperato incolume 3 ore dopo;
  • 31 marzo, tre soldati statunitensi della Joint Guarantor in Macedonia vengono catturati e portati prigionieri a Belgrado;
  • 5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, 17 morti;
  • 12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, 55 morti;
  • 13 aprile, intensificazione delle operazioni sul Kosovo:
    • l'esercito serbo colpisce con artiglieria un villaggio di frontiera albanese;
  • 14 aprile, circa 75 civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
  • 21 aprile e seguenti, le operazioni aeree si intensificano nella capitale serba, viene bombardato con bombe incendiarie il quartier generale del Partito Socialista Jugoslavo;
  • 23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando 16 morti;
    • lo stesso giorno viene respinta una prima offerta di tregua da parte di Milošević;
  • 30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di 6 persone, di cui 3 bambini, e 8 feriti;
  • 1º maggio, 47 civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo;
    • il giorno successivo i tre soldati statunitensi vengono rilasciati come segno di buona volontà al reverendo Jesse Jackson;
  • 7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di 15 uomini e circa 70 feriti;
  • 8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando 3 morti ed un forte attrito internazionale;
  • 13 maggio, dopo un apparente ritiro serbo dal Kosovo, ed il ricorso della Serbia contro la NATO per genocidio presso il Tribunale Internazionale dell'Aia (rigettato il 2 giugno):
    • circa 60 morti ed 80 feriti causati dalla NATO contro un villaggio kosovaro, Korisa; la NATO accusa i serbi di aver usato i civili come scudi umani;
  • 21 maggio, circa 100 carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
  • 22 maggio, 7 guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri 15 feriti;
  • 27 maggio, Milošević ed altri alti ufficiali vengono indagati per crimini di guerra presso il Tribunale Internazionale dell'Aia;
  • 30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise 11 persone che lo stavano attraversando;
  • 31 maggio, altri due gravi errori da parte degli aerei NATO:
    • 20 persone rimangono uccise in un ospedale a Surdulica, nel sud; la NATO nega ogni responsabilità;
    • una bomba colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando 23 morti;
  • 1º giugno, Milošević accetta le decisioni del G8, si inizia a pianificare una missione di pace in Kosovo;
  • 9 giugno, lo Stato Maggiore serbo firma con la NATO l'accordo di Kumanovo sul ritiro dal Kosovo;
  • 10 giugno, dopo 78 giorni di bombardamenti, le missioni di attacco sono sospese.


domenica 22 maggio 2022

Quanto è facile costruire una false flag mediatica






Quanto è facile costruire una false flag mediatica? Intervista a Benedetta Piola Caselli 


Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato e grottesco blocco da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura e iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico




lunedì 16 maggio 2022

LA CROAZIA SI OPPONE ALL' ADESIONE DELLA FINLANDIA NELLA NATO




 L'unica cosa giusta che ha fatto la Croazia fin'ora 

FINLANDIA NELLA NATO ?
Si tratterà di un processo ancora lungo e la decisione finale non dipenderà dalla sola Finlandia, dove il parlamento voterà lunedì per confermare la scelta atlantica (e ci si aspetta, in questo una maggioranza assoluta). L’adesione dovrà infatti essere ratificata da tutti e 30 i Paesi membri dell’Alleanza. E c’è già chi, come la Croazia, si dice talmente contraria da minacciare il veto.
Quindi: aspettiamo, prima di dire che “la Finlandia è nella Nato”.
E' certo che questi nuovi assetti che possono riguardare anche la Svezia, renderanno i rapporti con la Russia ancora più tesi.
La 'sindrome da accerchiamento' da parte di Putin è ancora più motivata e non tarderanno le reazioni.

Con la richiesta di adesione della Finlandia alla NATO , l’alleanza atlantica avrà svastiche negli stemmi e nelle bandire di un esercito futuro membro. Le svastiche sono attualmente utilizzate dalle forze armate finlandesi nei loro stemmi e vessilli.







CHI AGGREDISCE CHI? È COSI DIFFICILE CAPIRE LO STATO DELLE COSE? GRAZIE, GENERALE BERTOLINI!
La Finlandia nella Nato è una provocazione alla Russia. D'altro canto che ragione avrebbe un Paese neutrale da 80 anni come la Finlandia ad entrare nella NATO? È stata forse minacciata direttamente dalla Russia? Non mi risulta.
L'unica ragione è creare un problema alla Russia, destabilizzarla, con il rischio di pagare però conseguenze molto serie.
Voglio essere molto chiaro: l'eventuale adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO obbligherebbe la Russia – e attenzione, non parlo di Putin ma della Russia in quanto potenza internazionale – a reagire in qualche modo. Magari non ci sarà una nuova guerra, ma si innescherebbe un'ostilità tra la NATO e Mosca insanabile.
Si tratterebbe di una novità assoluta molto, molto pericolosa per tutti.
Diciamo la verità: siamo totalmente appiattiti sulla volontà degli Stati Uniti. Manca poco che ci chiedano di smettere di respirare, e lo faremmo ben volentieri.
Ci stanno chiedendo di rinunciare al gas, al petrolio, stanno facendo fallire migliaia di imprese che avevano investito in Russia, il turismo russo è stato annientato. A decidere per l'Europa in questa fase sono Stati Uniti e NATO."
Generale Marco Bertolini



lunedì 2 maggio 2022

2 maggio 2014. Strage di Odessa




 Forse pochi hanno capito cosa è il nazismo ucraino 

2 MAGGIO 2014 STRAGE DI ODESSA
Il 2 Maggio 2014, ad Odessa, avvenne una terribile strage, ad opera di sostenitori del governo golpista guidati da squadre di neonazisti ucraini, davanti e all’interno della Casa dei sindacati, che ufficialmente provocò 48 vittime ma che, secondo stime non ufficiali, potrebbero essere state anche 150, cui vanno aggiunti diversi centinaia di feriti scampati per poco all’eccidio.
Le autorità ucraine non effettuarono alcuna indagine approfondita come accertato da un rapporto delle Nazioni Unite.


I nazisti ucraini cercano di cambiare la storia


Oggi, nel centro di Mosca, di fronte all'ambasciata ucraina, Valentina Lisitsa, pianista americana di origini ucraine, ha provato pubblicamente il concerto che suonerà all'evento dedicato alla memoria delle vittime della "strage" dell'Odessa", cioè le persone bruciate vive nel 2014 dai nazisti nella costruzione dei sindacati... certo non tutti gli ucraini sono nazisti, né tutti gli americani lo sono....


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Gospic: azione legale della vedova Levar

  Post di Osservatorio Balcani  La vedova del testimone di crimini di guerra assassinato chiede i danni al governo croato. Ufficiale croato,...