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sabato 23 marzo 2024

24 marzo 1999, la vergogna della NATO

 








Questo è un elenco di fatti significativi databili, come tale non deve essere considerato completo (nota che Italia e Serbia hanno lo stesso fuso orario).
Le cifre dei morti e feriti sono basate su rapporti delle autorità serbe dell'epoca. Va notato che in diversi casi sono state confermate nella sostanza tramite testimonianze della stampa, anche internazionale, e fda rapporti della Croce Rossa.

  • 24 marzo 1999 iniziano le operazioni aeree contro la Serbia:
    • dalla mattina si riduce l'attività di volo di routine sui cieli dell'Adriatico;
    • ore 16:00 circa, iniziano i primi decolli di aerei di supporto (tanker, AWACS, postazioni di comando volanti, ecc);
    • ore 17:50 circa, iniziano i decolli serrati degli aerei d'attacco, alle 20:00 l'operazione sarà completamente avviata;
  • 25 marzo, ore 02:00 iniziano le incursioni all'interno della Serbia, gli attacchi della prima notte si concentrano su postazioni SAM e aeroporti in Kosovo e nei dintorni di Belgrado, vengono impiegati anche i missili da crociera;
  • 26 marzo, inizia l'afflusso dei primi profughi kosovari presso le frontiere albanese e macedone, la NATO individua alcune aree all'interno delle quali viene effettuata una "pulizia etnica";
  • 27 marzo, ore 20:45, un F-117 statunitense viene abbattuto a circa 28 miglia da Belgrado, il pilota è recuperato incolume tre ore dopo;
  • 31 marzo, tre soldati statunitensi della Joint Guarantor in Macedonia vengono catturati e portati prigionieri a Belgrado;
  • 5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, diciassette morti;
  • 12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, cinquantacinque morti;
  • 13 aprile, intensificazione delle operazioni sul Kosovo:
    • l'esercito serbo colpisce con artiglieria un villaggio di frontiera albanese;
  • 14 aprile, circa settantacinque civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
  • 21 aprile e seguenti, le operazioni aeree s'intensificano nella capitale serba, viene bombardato con bombe incendiarie il quartier generale del Partito Socialista Jugoslavo;
  • 23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando sedici morti;
    • lo stesso giorno viene respinta una prima offerta di tregua da parte di Milošević;
  • 30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di sei persone, di cui tre bambini, e otto feriti;
  • 1º maggio, quarantasette civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo;
    • il giorno successivo i tre soldati statunitensi vengono rilasciati come segno di buona volontà al reverendo Jesse Jackson;
  • 7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di quindici uomini e circa settanta feriti;
  • 8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando tre morti e un forte incidente internazionale;
  • 13 maggio, dopo un apparente ritiro serbo dal Kosovo, e il ricorso della Serbia contro la NATO per genocidio presso il Tribunale Internazionale dell'Aia (rigettato il 2 giugno):
    • circa sessanta morti e ottanta feriti causati dalla NATO contro un villaggio kosovaro, Korisa; la NATO accusa i serbi di aver usato i civili come scudi umani;
  • 21 maggio, circa cento carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
  • 22 maggio, sette guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri quindici feriti;
  • 27 maggio, Milošević e alti ufficiali vengono indagati per crimini di guerra presso il Tribunale Internazionale dell'Aia;
  • 30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise undici persone che lo stavano attraversando;
  • 31 maggio, due stragi di civili:
    • venti persone rimangono uccise in un ospedale a Surdulica, nel sud; la NATO nega ogni responsabilità;
    • una bomba Nato colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando ventitré morti;
  • 1º giugno, Milošević accetta le decisioni del G8, si inizia a pianificare una missione di pace in Kosovo;
  • 9 giugno, lo Stato Maggiore serbo firma con la NATO l'accordo di Kumanovo sul ritiro dal Kosovo;
  • 10 giugno, dopo 78 giorni di bombardamenti, le missioni di attacco sono sospese.


martedì 23 marzo 2021

24 marzo 1999, la vergogna della NATO





Noi non dimentichiamo 

Le bombe umanitarie NATO

In Kosovo statua all’americano dell’inganno di Racak

24 marzo '99 - bombe NATO

ПОДРУМ – IL RIFUGIO

Obiettivi civili

In serbo - Milica Marinkovic

In serbo per la Nato tanti processi (anche all’Aja)

Le bombe della NATO sulla Jugoslavia, 22 anni fa


Suicida il pilota della NATO che partecipò alle missioni in Serbia
Si è tolto la vita il presunto responsabile della morte di Milica Rakic, la piccola di tre anni che abitava nei pressi dell'aeroporto di Belgrado e fu colpita da frammenti di bombe "umanitarie" della NATO il 17 aprile 1999 alle ore 21:45.
Il tenente colonnello Harold F. M. era andato in pre-pensionamento da pochi mesi con una diagnosi di "stress da disordine post-traumatico" in seguito a quei bombardamenti, secondo le dichiarazioni di sua moglie Elisabeth.
La piccola Milica appare oggi trasfigurata, tra le icone dei santi della chiesa ortodossa, negli affreschi realizzati dal diacono Nikola Lubardic



  • 24 marzo 1999 iniziano le operazioni aeree contro la Serbia:
    • dalla mattina si riduce l'attività di volo di routine sui cieli dell'Adriatico;
    • ore 16.00 circa, iniziano i primi decolli di aerei di supporto (tanker, AWACS, postazioni di comando volanti ecc);
    • ore 17.50 circa, iniziano i decolli serrati degli aerei d'attacco, alle 20.00 l'operazione sarà completamente avviata;
  • 25 marzo, ore 02.00 iniziano le incursioni all'interno della Serbia, gli attacchi della prima notte si concentrano su postazioni SAM ed aeroporti in Kosovo e nei dintorni di Belgrado, vengono impiegati anche i missili cruise;
  • 26 marzo, inizia l'afflusso dei primi profughi kosovari presso le frontiere albanese e macedone, la NATO individua alcune aree all'interno delle quali viene effettuata una "pulizia etnica";
  • 27 marzo, ore 20.45, un F-117 statunitense viene abbattuto a circa 28 miglia da Belgrado, il pilota è recuperato incolume 3 ore dopo;
  • 31 marzo, tre soldati statunitensi della Joint Guarantor in Macedonia vengono catturati e portati prigionieri a Belgrado;
  • 5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, 17 morti;
  • 12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, 55 morti;
  • 13 aprile, intensificazione delle operazioni sul Kosovo:
    • l'esercito serbo colpisce con artiglieria un villaggio di frontiera albanese;
  • 14 aprile, circa 75 civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
  • 21 aprile e seguenti, le operazioni aeree si intensificano nella capitale serba, viene bombardato con bombe incendiarie il quartier generale del Partito Socialista Jugoslavo;
  • 23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando 16 morti;
    • lo stesso giorno viene respinta una prima offerta di tregua da parte di Milošević;
  • 30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di 6 persone, di cui 3 bambini, e 8 feriti;
  • 1º maggio, 47 civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo;
    • il giorno successivo i tre soldati statunitensi vengono rilasciati come segno di buona volontà al reverendo Jesse Jackson;
  • 7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di 15 uomini e circa 70 feriti;
  • 8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando 3 morti ed un forte attrito internazionale;
  • 13 maggio, dopo un apparente ritiro serbo dal Kosovo, ed il ricorso della Serbia contro la NATO per genocidio presso il Tribunale Internazionale dell'Aia (rigettato il 2 giugno):
    • circa 60 morti ed 80 feriti causati dalla NATO contro un villaggio kosovaro, Korisa; la NATO accusa i serbi di aver usato i civili come scudi umani;
  • 21 maggio, circa 100 carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
  • 22 maggio, 7 guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri 15 feriti;
  • 27 maggio, Milošević ed altri alti ufficiali vengono indagati per crimini di guerra presso il Tribunale Internazionale dell'Aia;
  • 30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise 11 persone che lo stavano attraversando;
  • 31 maggio, altri due gravi errori da parte degli aerei NATO:
    • 20 persone rimangono uccise in un ospedale a Surdulica, nel sud; la NATO nega ogni responsabilità;
    • una bomba colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando 23 morti;
  • 1º giugno, Milošević accetta le decisioni del G8, si inizia a pianificare una missione di pace in Kosovo;
  • 9 giugno, lo Stato Maggiore serbo firma con la NATO l'accordo di Kumanovo sul ritiro dal Kosovo;
  • 10 giugno, dopo 78 giorni di bombardamenti, le missioni di attacco sono sospese.


I DATI DI REALTA’
“ I nostri piloti italiani hanno partecipato a 1378 missioni effettuate con 54 velivoli messi a disposizione della NATO. Hanno sganciato centinaia di bombe e 115 missili Harm ognuno dei quali ha un costo di 900 milioni. I nostri aerei sono stati impiegati sia in missioni di difesa aerea, sia in missioni di attacco. I Tornado Ids hanno compiuto missioni contro obiettivi fissi. Gli Amx sono stati utilizzati in particolar modo contro le forze militari serbe, principalmente in Kosovo. Su 19 basi militari italiane sono stati schierati 500 velivoli stranieri.”
Fonte:
il generale Mario Arpino, capo di Stato maggiore della Difesa
citato dal Corriere della Sera del 12 giugno 1999, pag.7

LIBRI CONSIGLIATI
La mia guerra alla guerra - In serbo - Il cielo sopra Belgrado - In difesa della Jugoslavia













Un paese piccolo che ha deciso di affrontare la forza militare più grande al mondo.
Siamo stati nella parte sbagliata???
Non credo proprio, per stessi motivi dal 1389, 1914, 1941... Ma questo poi si vedrà nella storia futura
Cosa abbiamo ottenuto?
Che la Russia si è svegliata , che la Cina si è preparata...
Abbiamo messo in qualche modo di nuovo equilibrio. Ora non esiste solo NATO come allora che detta le regole.


Come membro della NATO durante i bombardamenti del 1999, la #Grecia fu costretta ad inviare la sua nave da guerra ′′ Temistoklis ′′ al mare Adriatico. Tuttavia, l'equipaggio è rimasto deluso da questa decisione del governo, motivo per cui il capitano Marinos Ritsoudis si è rifiutato di bombardare la Jugoslavia e ha restituito la nave al suo porto. ′′ Da cristiano ortodosso non posso partecipare ad un attacco contro una nazione fraterna," ha detto Marinos Ritsoudis in quell'occasione. Per questo atto, il tribunale militare greco lo ha condannato a due anni e mezzo di carcere, ma allo stesso tempo ha guadagnato riconoscimento e riconoscenza eterna del popolo serbo.





mercoledì 23 marzo 2022

24 marzo 1999, le guerre NATO sono quelle giuste





 Era il 23 Marzo 1999 quando Richard Holdbrooke, rappresentante onu degli USA, annunciava che le trattative con Slobodan Milosevic erano state interrotte e chiese un intervento militare. Lo stesso giorno Javier Solano, segretario generale NATO, da l'autorizzazione al generale Wesley Clarke, comandante supremo in Europa per il Patto Atlantico, di iniziare l'Operation Allied Force che dava inizio alla guerra in Serbia, ufficialmente per scopi umanitari in salvaguardia dei kosovari di etnia albanese.


Il 24 Marzo alle 19.30 Belgrado viene colpita da una tempesta mai vista di missili che incendia la città, invasa dal suono delle sirene di allarme. La guerra durò 78 giorni.

L'Italia del Governo D'Alema partecipa in forze e con grande entusiasmo, fornendo uomini, armi, aerei e l'uso delle basi aeree. La più famosa sarà Aviano, da dove partiranno i bombardieri.

Durante l’aggressione, furono effettuati 2.300 attacchi aerei su 995 strutture in tutto il Paese. Furono sganciati 420.000 missili per complessivi 22.000 tonnellate, oltre questa massa immensa di missili, i B52 americani sganciarono 37.000 bombe a grappolo. I bombardamenti, secondo recenti stime, hanno distrutto o danneggiato 25.000 unità abitative, 470 chilometri di strade e 600 chilometri di binari ferroviari; e poi 14 aeroporti, 19 ospedali, 20 centri sanitari, 18 scuole materne, 69 scuole, 176 monumenti culturali, 44 ponti.

Stime non definitive parlano di 2500 morti civili, tra cui 89 bambini e di 3 funzionari dell'Ambasciata Cinese di Belgrado, bombardata intenzionalmente dalla NATO in piena violazione del diritto internazionale.

Tra le armi utilizzate dalla NATO ci sono i proiettili all'uranio impoverito. Una pratica bandita da ogni convenzione e trattato internazionale sulle armi, ma impunemente violati dall'occidente. Nel portale della NATO sono altresì elencati tutti i siti dove sono stati utilizzati missili e proiettili all'uranio impoverito, i dati ufficiali parlano di 112 attacchi su 96 target. Da ricordare anche tutte le malattie provocate dal decadimento dell'uranio lasciato al suolo dalle bombe che nell'esercito italiano di stanza in Kosovo ha provocato molteplici casi di tumore, che prima di essere riconosciuti dallo Stato italiano sono passati anni e anni di insabbiamenti e negazioni. Le conseguenze da contatto con l'uranio impoverito ha preso il nome tristemente veritiero di Sindrome dei Balcani.

Vengono riportati, nei 78 giorni di bombardamenti a tappeto, numerosi crimini di guerra contro civili "scambiati" per soldati. La NATO li chiamerà effetti "collaterali" e per molti negherà le responsabilità anche contro prove evidenti. Uno di questi avvenne il 14 Aprile 1999, dove un F16 americano bombardò un convoglio di profughi uccidendone 73, a maggioranza donne e bambini, negando sempre l'accaduto e solo dopo ammettendolo ma con la scusante dello "scambio". Ma e solo uno dei tanti episodi denunciati anche da organizzazioni non governative e umanitarie.

La guerra, iniziata ufficialmente per porre fine alla pulizia etnica dei kosovari albanesi da parte dei serbi, fece da scintilla per una nuova pulizia etnica, ma stavolta fatta dagli albanesi sui serbi, che dura ancora oggi, tanto che in Kosovo i serbi rimasti sono sotto protezione del comando NATO, con continui e frequenti episodi di razzismo e discriminazione, tra cui le devastazioni di villaggi interi e chiese ortodosse.

A distanza di anni è possibile vedere come la preparazione della guerra cominciò sui media occidentali, una tecnica che è stata utilizzata più volte e anche oggi per la guerra in Ucraina. Milosevic veniva chiamato "nuovo Hitler" e si susseguivano senza sosta e per mesi. Sebbene nessuno capiva cosa succedeva in Jugoslavia, in un colpo solo la stampa poteva presentare una situazione con “buoni e cattivi”.

Ci fu un cambiamento nel linguaggio della stampa con l’uso di termini ad alto impatto emotivo, come pulizia etnica, campi di concentramento, il tutto evocante la Germania nazista, le camere a gas di Auschwitz. Fino a dichiarare, senza alcuna fonte, che in quel periodo i Serbi avessero ucciso più di 500.000 kosovari albanesi (su due milioni totali). Notizia rivelatasi falsa su tutti i fronti, ma la guerra oramai era pronta, come l'opinione pubblica, che vedeva nella Serbia il nuovo Terzo Reich.

Vi ricorda qualcosa di attuale?

Ultima curiosità. Il Kosovo odierno è internazionalmente riconosciuto come paese altamente corrotto, dove passa gran parte del commercio di droga e organi umani verso l'Europa e una fortezza per il fondamentalismo islamico. Addirittura nel 2016 si scoprirono ben 5 campi di addestramento dell'ISIS, di cui uno vicinissimo alla base NATO di Ferizaj.

Che belle le nostre bombe umanitarie

Nicolò Monti 



Il Consiglio di Sicurezza non è interpellato prima del via agli attacchi e non ha avallato l’uso delle armi contro la Jugoslavia. Secondo il diritto internazionale, un attacco contro uno Stato sovrano senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è da considerarsi un’aggressione, ma alle 20,04 cadono le prime bombe. Nessuno dei Paesi della Nato ha dichiarato guerra alla Jugoslavia né questa lo ha fatto contro gli Stati dell’Alleanza Atlantica. Impiegati oltre 400 aerei, in arrivo tre portaerei e altre 25 unità navali.







Prima della guerra del 1999, i Serbi di Pristina erano oltre 40.000 persone su una popolazione totale di 125.000. Dopo l'intervento della Nato, e il ritiro delle forze di Belgrado, quasi tutti si sono rifugiati in Serbia o in enclave protette all'interno del Kosovo. Poco meno di 300 persone sono rimaste a vivere in città, la maggioranza dei quali (176) nello "Ju program", palazzo dalle entrate circoscritte e facilmente difendibile. Il 17 marzo scorso, il Kosovo è stato percorso da tre giorni di violenza diretta contro la comunità serba e le altre minoranze. 19 morti, un migliaio di feriti, centinaia di case e appartamenti bruciati, almeno 36 chiese, monasteri e altri luoghi di culto distrutti. A Pristina, i dimostranti si sono diretti verso "the cage", l'unico luogo dove ancora esisteva una presenza di Serbi. Dopo ore di assedio, le famiglie del palazzo sono state evacuate dalle forze internazionali. Sei mesi dopo, sono ritornati solo in cinquanta. Sono loro, oggi, la comunità serba di Pristina.









24 marzo 1999: in questa data inizia l'aggressione dei paesi della NATO contro la Serbia. Per la prima volta nella storia uno Stato sovrano viene aggredito, senza l'autorizzazione dell'ONU all'uso delle armi, colpevole di aver tentato di opporsi all'occupazione del proprio territorio da parte di un paese vicino e di reprimere le rivolte armate all'interno del suo territorio provocate da tale tentativo d'invasione. Fino al 10 giugno e per 78 giorni gli aerei della Nato hanno sganciato bombe su tutto il territorio di Serbia e Montenegro provocando la morte di 2500 civili, 1008 membri delle forze armate e della polizia. 12500 persone sono rimaste ferite, 6000 gravemente, di cui 2700 bambini. I danni materiali sono calcolati in 10 miliardi di dollari. I bombardamenti hanno distrutto 25000 case, 470 km di strade, 600 km di binari, 14 aeroporti, 19 ospedali, 70 scuole, 176 monumenti di valore storico, 44 ​​ponti.
Gli aerei della NATO hanno lanciato sulla Serbia 1300 missili da crociera e 37000 bombe a grappolo e hanno utilizzato le armi proibite all'uranio impoverito che hanno causato un aumento significativo dei casi di cancro nella popolazione civile e soprattutto nei bambini.
Tutto questo causato dalla falsa segnalazione del capo degli ispettori OCSE in Kosovo William Walker, massimo esperto americano e mondiale di falsificazione della realtà, della signora Madeleine Korbel Albright (al secolo Marie Jana Korbelova) nata in Cecoslovacchia da famiglia di origine ebraica e morta ieri per grazia ricevuta, che è famoso per la frase "Che senso ha avere questa grande forza militare di cui parli costantemente se non la usi?" e dal generale Wesley Clark comandante in capo delle forze NATO. Nelle sue conferenze stampa, nel tentativo di alleviare le responsabilità degli Stati Uniti e della NATO per il bombardamento di obiettivi civili, ha spesso utilizzato filmati manipolati e falsificati.
E come sempre quando sono coinvolti gli americani, nessuno è colpevole !!!!




Le provocazioni sanguinarie sono un marchio di fabbrica dell'imperialismo statunitense. Basti ricordare l'"incidente di Racak" in Kosovo, quando 34 militanti morti del terrorista KLA sono stati presentati come civili uccisi dall'esercito jugoslavo. Successivamente, esperti finlandesi indipendenti hanno confutato questa affermazione. Ma l'atto era compiuto.
L'incidente di Racak è diventato il motivo dell'intervento della NATO contro la Jugoslavia. Durante i 78 giorni di spietati bombardamenti di città pacifiche, migliaia di persone sono state uccise e ferite e sono stati causati danni per oltre 100 miliardi di dollari. Dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa G.A. Zyuganov





L'8 aprile 1999, la NATO chiese a RTS (RADIO E TELEVISIONE SERBA), di trasmettere sei ore di programmi dagli Stati membri della NATO UE tra mezzogiorno e mezzanotte, minacciando di prendere di mira le strutture televisive di stato serbe.
È stata inviata una risposta da RTS che è pronto
per fornire sei ore di programma al giorno, se possono trasmettere il loro programma sulle televisioni degli Stati membri della NATO:
"Sei minuti sono sufficienti per noi, sulle tue sei ore. "

L'aggressione imperialista della NATO a guida USA, senza mandato ONU, alla Serbia Socialista di Milosevic ebbe inizio a Marzo 1999. 4000 morti di cui circa 1000 poliziotti e militari, il resto civili, donne, bambini, lavoratori, gente comune. Numerosi decessi dopo la guerra, a causa degli effetti dell'Uranio impoverito, utilizzato nelle bombe e proiettili NATO. In Italia governava D'Alema e il Ministro della Difesa era Mattarella. Milosevic venne imprigionato e processato. Quando aveva dimostrato la sua innocenza, morì nelle carceri europee in circostanze misteriose. Da giorni chiedeva di essere trasferito in un altro stato perchè volevano avvelenarlo.




sabato 7 novembre 2020

ELEZIONI AMERICANE





Quando esultate per le votazioni americane sappiate che l'economia americana si fonda sulla guerra che in Serbia ha fatto 2500 morti civili in maggioranza donne e bambini e sono stati "volutamente" colpiti scuole e ospedali

24 marzo 1999 iniziano le operazioni aeree contro la Serbia:
dalla mattina si riduce l'attività di volo di routine sui cieli dell'Adriatico;
ore 16.00 circa, iniziano i primi decolli di aerei di supporto (tanker, AWACS, postazioni di comando volanti ecc);
ore 17.50 circa, iniziano i decolli serrati degli aerei d'attacco, alle 20.00 l'operazione sarà completamente avviata;
25 marzo, ore 02.00 iniziano le incursioni all'interno della Serbia, gli attacchi della prima notte si concentrano su postazioni SAM ed aeroporti in Kosovo e nei dintorni di Belgrado, vengono impiegati anche i missili cruise;
26 marzo, inizia l'afflusso dei primi profughi kosovari presso le frontiere albanese e macedone, la NATO individua alcune aree all'interno delle quali viene effettuata una "pulizia etnica";
27 marzo, ore 20.45, un F-117 statunitense viene abbattuto a circa 28 miglia da Belgrado, il pilota è recuperato incolume 3 ore dopo;
31 marzo, tre soldati statunitensi della Joint Guarantor in Macedonia vengono catturati e portati prigionieri a Belgrado;
5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, 17 morti;
12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, 55 morti;
13 aprile, intensificazione delle operazioni sul Kosovo:
l'esercito serbo colpisce con artiglieria un villaggio di frontiera albanese;
14 aprile, circa 75 civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
21 aprile e seguenti, le operazioni aeree si intensificano nella capitale serba, viene bombardato con bombe incendiarie il quartier generale del Partito Socialista Jugoslavo;
23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando 16 morti;
lo stesso giorno viene respinta una prima offerta di tregua da parte di Milošević;
30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di 6 persone, di cui 3 bambini, e 8 feriti;
1º maggio, 47 civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo;
il giorno successivo i tre soldati statunitensi vengono rilasciati come segno di buona volontà al reverendo Jesse Jackson;
7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di 15 uomini e circa 70 feriti;
8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando 3 morti ed un forte attrito internazionale;
13 maggio, dopo un apparente ritiro serbo dal Kosovo, ed il ricorso della Serbia contro la NATO per genocidio presso il Tribunale Internazionale dell'Aia (rigettato il 2 giugno):
circa 60 morti ed 80 feriti causati dalla NATO contro un villaggio kosovaro, Korisa; la NATO accusa i serbi di aver usato i civili come scudi umani;
21 maggio, circa 100 carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
22 maggio, 7 guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri 15 feriti;
27 maggio, Milošević ed altri alti ufficiali vengono indagati per crimini di guerra presso il Tribunale Internazionale dell'Aia;
30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise 11 persone che lo stavano attraversando;
31 maggio, altri due gravi errori da parte degli aerei NATO:
20 persone rimangono uccise in un ospedale a Surdulica, nel sud; la NATO nega ogni responsabilità;
una bomba colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando 23 morti;
1º giugno, Milošević accetta le decisioni del G8, si inizia a pianificare una missione di pace in Kosovo;
9 giugno, lo Stato Maggiore serbo firma con la NATO l'accordo di Kumanovo sul ritiro dal Kosovo;
10 giugno, dopo 78 giorni di bombardamenti, le missioni di attacco sono sospese.



C'è una pagina Face book che non riconosce la strage di Kravica e incita a votare per un presidente americano antiserbo. Non smetteremo mai di fare notare alla gente misera il loro squallore







martedì 21 marzo 2023

DARKLING A TORINO

 




24 Marzo 1999 – 24 Marzo 2023: NOI NON DIMENTICHIAMO


GIOVEDI’ 30 marzo  alle ore 20.30presso Libreria Belgravia  – V. Vicoforte 14/D  – TO  

Proiezione del film Darkling (titolo originale Mrak) di Dušan Milić, ambientato in Kosovo e Metohija. Mrak: un bosco che fa paura come allegoria della guerra nel Kosovo. In Mrak il regista Dušan Milić racconta attraverso gli occhi di una giovane protagonista l'inquietudine e il buio interiore causati dalla guerra del Kosovo.

lunedì 23 maggio 2022

LA CROAZIA AMA LA RUSSIA

 



L'EURODEPUTATO CROATO MISLAV KOLAKUSIC HA PROPOSTO DI IMPORRE SANZIONI CONTRO STATI UNITI E ARABIA SAUDITA PER AVER SCATENATO GUERRE.

Allo stesso tempo, ha definito le sanzioni contro la Russia un'incredibile menzogna e ipocrisia.
Secondo lui, se l'Europa stesse davvero cercando di impedire il finanziamento delle guerre, dovrebbe imporre immediatamente le stesse sanzioni contro l'Arabia Saudita, "che da diversi anni alimenta la guerra in Yemen".
"Avremmo dovuto vietare l'importazione di petrolio e gas dagli Stati Uniti, che negli ultimi decenni sono stati coinvolti in più conflitti militari di qualsiasi altro paese in Europa e nel mondo".















AGGRESSIONE NATO IN JUGOSLAVIA
Il Consiglio di Sicurezza non è interpellato prima del via agli attacchi e non ha avallato l’uso delle armi contro la Jugoslavia. Secondo il diritto internazionale, un attacco contro uno Stato sovrano senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è da considerarsi un’aggressione, ma alle 20,04 cadono le prime bombe. Nessuno dei Paesi della Nato ha dichiarato guerra alla Jugoslavia né questa lo ha fatto contro gli Stati dell’Alleanza Atlantica. Impiegati oltre 400 aerei, in arrivo tre portaerei e altre 25 unità navali......


Suicida il pilota della NATO che uccise la piccola Milica Rakic
Si è tolto la vita il diretto responsabile della morte di Milica Rakic, la piccola di tre anni che abitava nei pressi dell'aeroporto di Belgrado e fu colpita da frammenti di bombe "umanitarie" della NATO il 17 aprile 1999 alle ore 21:45.
Il tenente colonnello Harold F.M. era andato in pre-pensionamento da pochi mesi con una diagnosi di "stress da disordine post-traumatico" in seguito a quei bombardamenti, secondo le dichiarazioni di sua moglie Elisabeth.
La piccola Milica appare oggi trasfigurata, tra le icone dei santi della chiesa ortodossa, negli affreschi realizzati dal diacono Nikola Lubardic


  • 24 marzo 1999 iniziano le operazioni aeree contro la Serbia:
    • dalla mattina si riduce l'attività di volo di routine sui cieli dell'Adriatico;
    • ore 16.00 circa, iniziano i primi decolli di aerei di supporto (tanker, AWACS, postazioni di comando volanti ecc);
    • ore 17.50 circa, iniziano i decolli serrati degli aerei d'attacco, alle 20.00 l'operazione sarà completamente avviata;
  • 25 marzo, ore 02.00 iniziano le incursioni all'interno della Serbia, gli attacchi della prima notte si concentrano su postazioni SAM ed aeroporti in Kosovo e nei dintorni di Belgrado, vengono impiegati anche i missili cruise;
  • 26 marzo, inizia l'afflusso dei primi profughi kosovari presso le frontiere albanese e macedone, la NATO individua alcune aree all'interno delle quali viene effettuata una "pulizia etnica";
  • 27 marzo, ore 20.45, un F-117 statunitense viene abbattuto a circa 28 miglia da Belgrado, il pilota è recuperato incolume 3 ore dopo;
  • 31 marzo, tre soldati statunitensi della Joint Guarantor in Macedonia vengono catturati e portati prigionieri a Belgrado;
  • 5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, 17 morti;
  • 12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, 55 morti;
  • 13 aprile, intensificazione delle operazioni sul Kosovo:
    • l'esercito serbo colpisce con artiglieria un villaggio di frontiera albanese;
  • 14 aprile, circa 75 civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
  • 21 aprile e seguenti, le operazioni aeree si intensificano nella capitale serba, viene bombardato con bombe incendiarie il quartier generale del Partito Socialista Jugoslavo;
  • 23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando 16 morti;
    • lo stesso giorno viene respinta una prima offerta di tregua da parte di Milošević;
  • 30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di 6 persone, di cui 3 bambini, e 8 feriti;
  • 1º maggio, 47 civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo;
    • il giorno successivo i tre soldati statunitensi vengono rilasciati come segno di buona volontà al reverendo Jesse Jackson;
  • 7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di 15 uomini e circa 70 feriti;
  • 8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando 3 morti ed un forte attrito internazionale;
  • 13 maggio, dopo un apparente ritiro serbo dal Kosovo, ed il ricorso della Serbia contro la NATO per genocidio presso il Tribunale Internazionale dell'Aia (rigettato il 2 giugno):
    • circa 60 morti ed 80 feriti causati dalla NATO contro un villaggio kosovaro, Korisa; la NATO accusa i serbi di aver usato i civili come scudi umani;
  • 21 maggio, circa 100 carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
  • 22 maggio, 7 guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri 15 feriti;
  • 27 maggio, Milošević ed altri alti ufficiali vengono indagati per crimini di guerra presso il Tribunale Internazionale dell'Aia;
  • 30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise 11 persone che lo stavano attraversando;
  • 31 maggio, altri due gravi errori da parte degli aerei NATO:
    • 20 persone rimangono uccise in un ospedale a Surdulica, nel sud; la NATO nega ogni responsabilità;
    • una bomba colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando 23 morti;
  • 1º giugno, Milošević accetta le decisioni del G8, si inizia a pianificare una missione di pace in Kosovo;
  • 9 giugno, lo Stato Maggiore serbo firma con la NATO l'accordo di Kumanovo sul ritiro dal Kosovo;
  • 10 giugno, dopo 78 giorni di bombardamenti, le missioni di attacco sono sospese.


LA PARTE SBAGLIATA

  Scopro di essere dalla parte sbagliata, quando mi ritrovo a sostare in piedi poc’anzi l’anta destra del portone d’ingresso dell’interno de...