venerdì 30 aprile 2021

PERCHE' NON ACCADA MAI PIU'




 Ricordando Papà.

29 Aprile 1945, ore 17.30. La 45° Divisione di Fanteria Americana, dopo una giornata di combattimenti entra nel KZ di Dachau. Vi trova 32mila deportati e circa 4000 cadaveri ammucchiati sui vagoni dei trasporti, nei cortili e nei forni crematori. Tra i 7000 in gravissime condizioni, mio padre, pesa 37 kg ed è affetto da tifo petecchiale, così lo descrive nelle sue memorie il sacerdote partigiano Don Erino: “ Rividi allora gli amici del carcere di Udine che, partiti prima di me per altri lager, erano confluiti a Dachau. Tra di loro mi colpirono per lo stato di smarrimento in cui versavano: Pascoli, De Lucia e il da Villa".

Vanni De Lucia

sabato 17 aprile 2021

IL PENSIERO DI JOVAN DIVJAK




 È scomparso recentemente il generale bosniaco Jovan Divjak, che era stato ospite a Trieste in una conferenza pubblica a Trieste nel maggio 2018. Di etnia serba, era ufficiale dell’Armata jugoslava al momento della dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, e fu dall’8/4/92, il 2° Comandante della Difesa Militare di Bosnia durante l’assedio di Sarajevo. Presentato come il “difensore di Sarajevo” ed il “generale dei bambini”, è stato però anche accusato di crimini di guerra dai Serbi di Bosnia, come responsabile del massacro di una colonna dell’esercito jugoslavo (composta da ufficiali e soldati montenegrini) che si stava ritirando da Sarajevo.

Nonostante Divjak si sia sempre definito “orgogliosamente jugoslavo”, non possiamo fare a meno di esprimere dei dubbi su questo suo sentimento, anche in base a ciò che lo abbiamo sentito dire. Egli stesso si è schierato, in armi, per il distacco della Bosnia-Erzegovina dallo Stato cui apparteneva: non possiamo accettare la sua definizione del conflitto, che non sarebbe stata “una guerra etnica ma l’attacco ad uno stato membro delle Nazioni Unite”. Era la Jugoslavia ad essere membro dell’ONU, non le varie repubbliche che decisero di rendersi indipendenti scegliendo uno status su base etnica, fregandosene se nei propri confini erano presenti anche altre etnie. Del resto noi non siamo del parere che l’appartenenza religiosa possa essere considerata un’etnia; riteniamo invece corretta la definizione, contestata da Divjak, di “serbi e croati convertiti” all’Islam per definire l’“etnia” islamica e sbagliò a suo tempo il governo jugoslavo a riconoscere a chi si dichiarava islamico di costituirsi come etnia, fatto che portò alla guerra di religione che si scatenò in Bosnia.
La Bosnia-Erzegovina pretese l’indipendenza in base al fatto che i “bosgnacchi” (cioè gli abitanti di religione islamica) sarebbero stati in maggioranza, senza considerare che nel territorio vivevano anche serbi (ortodossi) e croati (cattolici), in maggioranza rispetto a loro; fu questo a scatenare la guerra che diede il via ad uno sterminio indiscriminato di tutti contro tutti: i serbi massacrarono croati ed islamici, i croati serbi ed islamici, gli islamici croati e serbi. Avere avallato, come comandante militare, la secessione armata, non è stato, a parere nostro, un atto di fratellanza né di civiltà: fosse stato “orgogliosamente jugoslavo”, Divjak non avrebbe accettato la politica dei dirigenti islamici del suo paese andando contro il governo centrale di Belgrado. Per questo motivo non ci sentiamo di unirci al quasi unanime coro che in questi giorni lo ha ricordato come difensore dei deboli ed internazionalista convinto.
A ciò aggiungiamo le posizioni allora espresse di politica internazionale. Ha accusato la Russia di occupare la Crimea nell’indifferenza dell’Unione Europea, mentre invece è stata la Crimea, con referendum, a scegliere l’annessione alla Russia: per coerenza con il suo passato secessionista, avrebbe dovuto riconoscere il diritto all’autodeterminazione della gente di Crimea; né possiamo essere d’accordo con lui sulla necessità che la Bosnia Erzegovina entri nella Nato. Infine ci è sembrata un’opinione piuttosto discutibile asserire che il fanatismo islamico si sarebbe sviluppato in Bosnia solo dopo che in Europa fu creata animosità nei confronti dell’Islam.

La Nuova Alabarda ELCDD 16 aprile 2021






Nel marzo 2017, la Procura di Stato croata ha presentato un atto di accusa contro Divjak e diversi altri ufficiali del cosiddetto Esercito della BiH per crimini di guerra commessi contro i croati durante la guerra in BiH.

Comunque Nostro Signore che è buon giudice ci ha pensato. Divjak riposerà in eterno vicino a un Milosevic'

Dopo giorni e giorni che venivamo insultati e bannati sui social perchè dicevamo la verità, finalmente: 










giovedì 8 aprile 2021

Giornata internazionale dei rom, sinti e camminanti 2021




 I rom sono un popolo sempre nel nostro cuore 

I rom in Balkan crew

LA DISINFORMAZIONE ITALIANA SUI BALCANI




Quello che stiamo per dire lo pensiamo da tempo, ma ultimamente è successo un fatto grave, se non gravissimo. Srebrenica è considerato genocidio e Jasenovac no. Sono usciti in contemporanea due film, uno su Srebrenica e uno su Jasenovac. Le pagine balcaniche in italiano non hanno fatto una parola che sia una su Dara di Jasenovac, pubblicizzando un giorno si e l'altro pure Quo vadis Aida. Il discorso è chiaro: i serbi devono passare per carnefici e non per vittime, ma quello che è assurdo è che le pagine balcaniche che fanno questa politica sono le prime che dicono che non bisogna imbavagliare la verità. Ipocriti!

Così è pure con le pacifiste uccise sul ponte a Sarajevo quando la guerra invece è cominciata con l'uccisione di un serbo o la strage della via Dobrovoljacka, mai citata su nessuna pagina italiana. O la strage di Tuzla fatta dai serbi ma non quella fatta ai danni dei ragazzi JNA dai musulmani . Nessuno parla di Fikret Abdic' che combattè con le sue forze musulmane nella Zapadna Bosna al fianco dell'Armata Jugoslava contro i secessionisti di Izetbegovic'. Infallibile la giustizia americana all'Aja, ma non bisogna dare retta alla Corte Marziale Jugoslava che ha condannato Jovan Divjak per traffico d'armi. Certo.. per Srebrenica e l'assedio di Sarajevo si consumano km di spazio web, ma che questi siti ipocriti non ci vengano a parlare di libertà di stampa 

Prima di Aida

L'uccisione di un serbo da il via alla guerra civile

Assalto alla colonna JNA, Tuzla

Curva est

Chi semina vento raccoglie tempesta

La mamma dei serbofobici è sempre incinta

Fantastico Stefan Nemanja

L'inquinamento della Drina

Il pensiero di Jovan Divjak


Un capitolo a parte va fatto per la guerra in Bosnia. Sicuramente volontariamente, perchè qui non parliamo di giornalisti male informati, ma di mala informazione, vede come primo atto di guerra a Sarajevo l'uccisione di due pacifiste sul ponte. Ora, questi giornalisti, sanno bene che la guerra è iniziata con il referendum di Izetbegovic' per la secessione dalla Jugo. A quel referendum i serbi non hanno partecipato e in quello stesso giorno c'è stato il primo morto serbo a Sarajevo per mano musulmana. Perchè volutamente le pagine balcaniche non menzionano mai questo fatto e tutti iniziano con le pacifiste sul ponte? Che interesse hanno a fare propaganda e a non raccontare la storia? 

L'assedio di Sarajevo


LA DISINFORMAZIONE SUI BALCANI Pare che questi anni abbiano cristallizzato la percezione e quindi i sentimenti negativi verso la Serbia. Termini quali Guerra umanitaria necessaria, esodi il cui numero è stato l’oggetto sul quale si fondava la presunta violenza serba, hanno prodotto che i suoi abitanti e le intere famiglie miste o rom, riparate proprio in Serbia dal Kossovo, siano sparite o meglio non siano mai entrate nell’orizzonte europeo. In Italia abbiamo violato la nostra costituzione per permettere il bombardamento della Serbia, dei suoi stabilimenti, dei suoi palazzi amministrativi, delle scuole e della televisione. Morti civili che non interessano a nessuno, profughi che vivevano in campi desolati e senza cibo, se non quello della solidarietà del paese che li ospitava. Oggi c’è la crisi della rotta balcanica, e queste stesse pagine ospitano la critica della federazione Bih contro la repubblica Srpska accusata di non essere solidale di non sobbarcarsi la quota di migranti che l’UE desidera. Davvero desolante leggere tutto ciò. Sulle case bruciate e sulla devastazione c’è una bella linea che va dal nord della Croazia interna fino ai confini dell’Albania, dove purtroppo hanno pagato tutti, civili albanesi e civili serbi. Mi piacerebbe che questa pagina restituisse un po’ di verità su ciò che hanno vissuto anche quelli che generalmente vengono occultati, negati. Comunque mi spiace doverlo ricordare ma quando la NATO bombarda, non va molto per il sottile, salvo attribuire la nazionalità della vittima a ciò che conviene in quel momento. Questo articolo omette tutta questa parte, così come omette di parlare realisticamente dell’esercito di liberazione kosovaro. A 20 anni di distanza francamente non si può più sentire.






La morte di Jovan Divjak è stata il culmine della malainformazione. Per fortuna che CNJ dice la verità 

Già a capo della Difesa Territoriale in Bosnia-Erzegovina, nei mesi a cavallo delle "dichiarazioni di indipendenza" con cui ha inizio la tragedia del suo paese (1991-1992) viene scoperto e giudicato dalla Corte Marziale dell'esercito jugoslavo per illegittimi rifornimenti di armi. Gli vengono inflitti 9 mesi di carcere cui si sottrae passando al nemico, cioè alle milizie nazionaliste bosgnacche di Alija Izetbegović. Da capo militare della zona di operazioni di Sarajevo è da considerare perlomeno corresponsabile della efferata strage della via Dobrovoljacka (3 maggio 1992), quando i suoi attaccano alle spalle le giovanissime reclute dell'Armata Jugoslava, che si ritirano pacificamente verso la Serbia in base agli accordi, causando 42 morti, 73 feriti, 215 prigionieri: è la prima grande strage di Sarajevo, mai ricordata da nessuno in Italia.

Nel marzo 2017, la Procura di Stato croata ha presentato un atto di accusa contro Divjak e diversi altri ufficiali del cosiddetto Esercito della BiH per crimini di guerra commessi contro i croati durante la guerra in BiH.

Comunque Nostro Signore che è buon giudice ci ha pensato. Divjak riposerà in eterno vicino a un Milosevic'

Ma vi rendete conto dell'ipocrisia di certa gente che si definisce anche "giornalista" e che invece di dire che Alija Izetbegović ha fatto un referendum per secedere dalla Jugo pubblica su un giornale che Milosevic armava le forze serbo bosniache secessioniste ? Ma questa prende il Nobel per la falsa informazione!
Allora aveva ragione Tokada a dire che i bosniaci son bugiardi !






















E comunque non era vero per niente quello che ci dicevano i nazionalisti bosniaci sul fatto che in Svizzera venivano capiti. Gli svizzeri, i bosniaci li criticano aspramente 




Un commento interessante a un italiano che ha affari in Croazia e a un ragazzo sloveno 

...... la prima guerra mondiale i Serbi erano da parte dei vincitori, la seconda guerra idem . La Belgrado è stata bombardata e distrutta xché il popolo Serbo ha detto NO a Hitler . I Croati collaboravano con i fascisti ( chi erano?? Lei sa bene) . Avevano il governo fascista con Ante Pavelić , hanno construito un sterminio Jasenovac , nelle foibe Istriani Italiani buttavano giù i Croati e i Sloveni come la vendetta x i crimini che hanno fatto durante 3 anni della occupazione fascista di Mussolini ......Devi conoscere la storia dei nostri paesi prima di giudicare in maniera così ignorante come fa Lei
ma solamente i Serbi hanno alzato la voce e hanno pagato carissimo le sue scelte e stano pagando ancora
non vorrei fare la polemica. Io voglio bene tutti i popoli della ex Jugoslavia. Solamente non capisco il motivo xché Lei odia così il mio popolo !??? Io sempre dico che la storia è solamente nostra e no vostra . Voi con i vostri alleati venivate da noi senza invito e sapete bene cosa avete portato nelle nostre terre. Solamente il sangue . Ma io vi voglio tutti bene . Da me in circolo vengono da mangiare tutti ( Croati, Serbi , Bosniaci musulmani, Albanesi, Romeni, Polacchi, Arabi, Persiani, Calabresi, Napoletani, Pugliesi , Piemontesi..........e tutti voglio tanto tanto bene e tutti loro mi vogliano bene e sono proprio fiero
Ma Lei si ricorda unici che avevano l’indipendenza e il suo regno era la Serbia e Montenegro. Gli altri non avevano mai la loro indipendenza prima che il Re Serbo ha fatto unire il popolo Slavo. Vi chiedo solamente ancora una cosa . Xché Lei non si impegna migliorare la vita agli Italiani qui in Italia e lascia in pace i popoli della penisola che si chiama Balcani.
Sono nato nel 1959 e ho avuto una splendida giovinezza in Jugoslavia. Non riuscivo a immaginare nei miei peggiori sogni che i 6 idioti comunisti dei presidenti delle repubbliche permettessero che uno Stato bello si spargesse fino alle ginocchia nel sangue. certo era il desiderio vendicativo della Germania e gli interessi miserabili di America, Italia, Francia, Gran Bretagna ..... Le grandi potenze volevano quella guerra e l'hanno fatta. Mi chiedo solo cosa succederebbe in Italia se una regione chiedesse e scegliesse la secessione e ci sono tali tendenze.
TITO . Josip Broz Tito Zagorje Hrvatska Un CROATO PURISSIMO . Kardelj EDVARD KARDELJ UN SLOVENO PURISSIMO .......Sono vostri ???? O no ??














Un capitolo a parte lo merita tutta la saga ANTI DJOKOVIC.  Per giorni sono state diffuse notizie false e odio da quasi tutti i media, tv Rai compresa 











A Settembre 2020 Djokovic va al matrimonio del suo amico e ci sono decine e decine di persone. Tra gli invitati c'è anche un militare che non è stato MAI sotto processo e tuti i media si scatenano nel tam tam dell'odio. Squallidi! Questa è solo PROPAGANDA! 




Il primo giudizio ha accertato che Djokovic aveva il diritto all'esenzione e quindi il diritto di giocare.
Il governo non ha impugnato tale giudizio che quindi ha definitivamente accertato la circostanza.
Chi lo nega o è mal informato oppure è in malafede.
Poi il governo ha deciso di espellerlo per ragioni politiche, adducendo presunti motivi di ordine pubblico.
Quindi l'esclusione politica di un giocatore SANO e tamponato che aveva diritto di giocare è solo una scelta politica e è stata, a mio avviso, una vergogna che oggi viene applaudita solo per motivi ideologici o di tifo contrario, da gente che ovviamente non ha nulla a che fare con lo spirito del vero sport.
Quello spirito che faceva addirittura fermare le guerre in occasione delle olimpiadi.
Invece la politica è riuscita a rovinare anche il tennis e a falsare il torneo.
Profondo disgusto.


Contro Novak Djokovic c'è stata la più grande shitstorm della storia 





Cercare di mettere un commento pro Serbia in East journal è una impresa faraonica . Pero' loro parlano coi fantasmi  e i cafoni e i maleducati non vengono cancellati . Oltretutto sono rari gli articoli firmati; per lo più utilizzano uno pseudonimo poichè o scrivono per altri giornali e non vogliono essere riconosciuti a dire fandonie o si vergognano loro stessi per primi di cio' che scrivono. Si dicono indipendenti ma è un giornale nettamente schierato e antiserbo.. altro che indipendenti ! 










Tokača sottolinea quanto sia importante che la società bosniaca si liberi dal mito della propria tragedia. "La Bosnia è stata vittima di un mito e di narrazioni mitiche. Se continuiamo a perpetuare il mito sulla nostra società, a giocare con i numeri delle vittime e a diffondere bugie, finiremo per riprodurre le dinamiche che sono sfociate nella guerra contro la Bosnia Erzegovina e contro la sua struttura sociale e culturale". Atlante dei crimini di guerra. Pubblicato da Osservatorio Balcani e Caucaso il 3/6/2019










 



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