Ricordando Papà.
venerdì 30 aprile 2021
PERCHE' NON ACCADA MAI PIU'
sabato 17 aprile 2021
IL PENSIERO DI JOVAN DIVJAK
È scomparso recentemente il generale bosniaco Jovan Divjak, che era stato ospite a Trieste in una conferenza pubblica a Trieste nel maggio 2018. Di etnia serba, era ufficiale dell’Armata jugoslava al momento della dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, e fu dall’8/4/92, il 2° Comandante della Difesa Militare di Bosnia durante l’assedio di Sarajevo. Presentato come il “difensore di Sarajevo” ed il “generale dei bambini”, è stato però anche accusato di crimini di guerra dai Serbi di Bosnia, come responsabile del massacro di una colonna dell’esercito jugoslavo (composta da ufficiali e soldati montenegrini) che si stava ritirando da Sarajevo.
La Nuova Alabarda ELCDD 16 aprile 2021
giovedì 8 aprile 2021
LA DISINFORMAZIONE ITALIANA SUI BALCANI
Quello che stiamo per dire lo pensiamo da tempo, ma ultimamente è successo un fatto grave, se non gravissimo. Srebrenica è considerato genocidio e Jasenovac no. Sono usciti in contemporanea due film, uno su Srebrenica e uno su Jasenovac. Le pagine balcaniche in italiano non hanno fatto una parola che sia una su Dara di Jasenovac, pubblicizzando un giorno si e l'altro pure Quo vadis Aida. Il discorso è chiaro: i serbi devono passare per carnefici e non per vittime, ma quello che è assurdo è che le pagine balcaniche che fanno questa politica sono le prime che dicono che non bisogna imbavagliare la verità. Ipocriti!
Così è pure con le pacifiste uccise sul ponte a Sarajevo quando la guerra invece è cominciata con l'uccisione di un serbo o la strage della via Dobrovoljacka, mai citata su nessuna pagina italiana. O la strage di Tuzla fatta dai serbi ma non quella fatta ai danni dei ragazzi JNA dai musulmani . Nessuno parla di Fikret Abdic' che combattè con le sue forze musulmane nella Zapadna Bosna al fianco dell'Armata Jugoslava contro i secessionisti di Izetbegovic'. Infallibile la giustizia americana all'Aja, ma non bisogna dare retta alla Corte Marziale Jugoslava che ha condannato Jovan Divjak per traffico d'armi. Certo.. per Srebrenica e l'assedio di Sarajevo si consumano km di spazio web, ma che questi siti ipocriti non ci vengano a parlare di libertà di stampa
L'uccisione di un serbo da il via alla guerra civile
Assalto alla colonna JNA, Tuzla
Chi semina vento raccoglie tempesta
La mamma dei serbofobici è sempre incinta
Un capitolo a parte va fatto per la guerra in Bosnia. Sicuramente volontariamente, perchè qui non parliamo di giornalisti male informati, ma di mala informazione, vede come primo atto di guerra a Sarajevo l'uccisione di due pacifiste sul ponte. Ora, questi giornalisti, sanno bene che la guerra è iniziata con il referendum di Izetbegovic' per la secessione dalla Jugo. A quel referendum i serbi non hanno partecipato e in quello stesso giorno c'è stato il primo morto serbo a Sarajevo per mano musulmana. Perchè volutamente le pagine balcaniche non menzionano mai questo fatto e tutti iniziano con le pacifiste sul ponte? Che interesse hanno a fare propaganda e a non raccontare la storia?
LA DISINFORMAZIONE SUI BALCANI Pare che questi anni abbiano cristallizzato la percezione e quindi i sentimenti negativi verso la Serbia. Termini quali Guerra umanitaria necessaria, esodi il cui numero è stato l’oggetto sul quale si fondava la presunta violenza serba, hanno prodotto che i suoi abitanti e le intere famiglie miste o rom, riparate proprio in Serbia dal Kossovo, siano sparite o meglio non siano mai entrate nell’orizzonte europeo. In Italia abbiamo violato la nostra costituzione per permettere il bombardamento della Serbia, dei suoi stabilimenti, dei suoi palazzi amministrativi, delle scuole e della televisione. Morti civili che non interessano a nessuno, profughi che vivevano in campi desolati e senza cibo, se non quello della solidarietà del paese che li ospitava. Oggi c’è la crisi della rotta balcanica, e queste stesse pagine ospitano la critica della federazione Bih contro la repubblica Srpska accusata di non essere solidale di non sobbarcarsi la quota di migranti che l’UE desidera. Davvero desolante leggere tutto ciò. Sulle case bruciate e sulla devastazione c’è una bella linea che va dal nord della Croazia interna fino ai confini dell’Albania, dove purtroppo hanno pagato tutti, civili albanesi e civili serbi. Mi piacerebbe che questa pagina restituisse un po’ di verità su ciò che hanno vissuto anche quelli che generalmente vengono occultati, negati. Comunque mi spiace doverlo ricordare ma quando la NATO bombarda, non va molto per il sottile, salvo attribuire la nazionalità della vittima a ciò che conviene in quel momento. Questo articolo omette tutta questa parte, così come omette di parlare realisticamente dell’esercito di liberazione kosovaro. A 20 anni di distanza francamente non si può più sentire.
martedì 6 aprile 2021
CI TROVATE IN FACE BOOK
Balkan moja ljubav
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