mercoledì 30 marzo 2022

Una censura revisionista di una gravità inaudita.




 Wikipedia ha cambiato la pagina riguardante la Strage di Odessa, togliendo ogni riferimento ai nazisti e alle responsabilità del governo ucraino, facendo intendere che sia stato un semplice incendio causato dagli scontri e non un atto preciso per massacrare.

Penso che questo revisionismo becero sia il peggior atto di questa guerra e ogni sincero democratico e antifascista, o semplicemente una persona onesta, deve protestare e combattere contro questa opera terrificante e disgustosa.
Questo negazionismo è identico a quello di coloro che negano l'olocausto. Identico.













7 anni senza risposte. Cosa manca alle indagini sui fatti di Odessa del 2 maggio 2014?
Matilda Bogner, 30 aprile 2021
OHCHR - Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani
Capo della missione di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina

Matilda Bogner lavora nel sistema delle Nazioni Unite dal 2006. Ha diretto gli uffici regionali per l'OHCHR in Asia centrale, Pacifico e Sud-est asiatico. Ha anche diretto la divisione Diritti umani, giustizia di transizione e stato di diritto della Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia e, più recentemente, è stata consulente senior per i diritti umani per le Nazioni Unite in Bielorussia. In precedenza, ha lavorato per nove anni sui diritti umani in Europa e nella regione dell'Asia centrale e parla correntemente il russo. Ha una formazione legale e ha anche lavorato come avvocato difensore penale in Australia. È sposata e ha quattro figli.

[I 48 morti di Odessa 2014]
Sono passati 7 anni dagli scontri di Odessa del 2 maggio 2014 - una delle numerose assemblee di massa segnate dalla violenza nel 2014 - che hanno causato 48 vittime (40 uomini, sette donne e un ragazzo). A differenza delle proteste di Maidan, in cui gli scontri hanno avuto luogo principalmente tra manifestanti e polizia o contro-manifestanti sostenuti dalla polizia o cosiddetti "tytushki", gli scontri a Odessa sono avvenuti tra persone con opinioni politiche diverse sul futuro e sull'assetto costituzionale dell'Ucraina, a seguito del cambio di governo nazionale a seguito delle proteste di Maidan. Contrariamente alle proteste di Maidan, a Odessa la polizia è stata passiva, persino negligente, non garantendo la sicurezza delle assemblee e dei loro partecipanti. Mentre ci sono molte domande senza risposta su quei tragici eventi di Odessa, ci sono tre cose che sono chiarissime:
1) entrambi i lati degli scontri sono stati violenti;
2) la polizia non è riuscita a garantire la sicurezza e
3) tutte le vittime meritano giustizia e i responsabili di omicidi e morti dovrebbero essere condannati.
Oggi, a sette anni di distanza, forniamo risposte a sette domande sugli eventi e sullo stato delle indagini e delle azioni penali dei responsabili delle morti violente.
1. Cosa è successo il 2 maggio 2014 a Odesa?
Dopo la fine delle proteste di Maidan a Kiev, i gruppi anti-Maidan di Odessa - critici nei confronti del governo centrale di recente costituzione - hanno chiesto la federalizzazione dell'Ucraina, mentre i sostenitori di Maidan si sono opposti.

La tensione a Odessa è aumentata dopo il 19 febbraio 2014, quando un gruppo di manifestanti "pro-unità" e giornalisti locali sono stati attaccati da gruppi organizzati di fronte all'amministrazione statale regionale di Odesa. Nei mesi di marzo e aprile 2014, tuttavia, i due gruppi opposti hanno tenuto manifestazioni a Odesa ogni settimana senza violenze significative.

Il 2 maggio 2014, circa 300 sostenitori del "federalismo" ben organizzati hanno attaccato una marcia di circa 2.000 manifestanti "pro-unità", inclusi residenti locali e un gran numero di tifosi di calcio noti per la loro forte posizione "pro-unità", che era arrivato da Kharkiv per la partita di calcio che si sarebbe svolta più tardi quel giorno. Gli scontri tra i due gruppi sono scoppiati nel centro della città, durati diverse ore. Entrambi i gruppi hanno utilizzato armi da fuoco, provocando la morte di sei persone (quattro dalla parte del "federalismo" e due dalla parte "pro-unità"). Eravamo presenti sulla scena e abbiamo assistito a come i gruppi 'profederalismo' hanno iniziato a lanciare pietre e bottiglie molotov contro i partecipanti alla marcia dell'Unità. La situazione è andata fuori controllo poiché la polizia non è riuscita a rispondere efficacemente alla violenza da entrambe le parti,

La presenza dei gruppi 'pro-unità' era prepotente nei numeri e costringeva i gruppi 'profederalismo' a disperdersi: alcuni si rifugiavano in cima a un centro commerciale vicino al luogo in cui si svolgevano gli scontri, altri correvano in un campo si era stabilito in piazza Kulykove Pole. Mentre un folto gruppo di sostenitori "pro-unità" marciava verso Kulykove Pole, dimostrando apertamente il loro atteggiamento aggressivo, la polizia non ha risposto, né frenando la folla aggressiva né mettendo in sicurezza la piazza.

Quando sono arrivati, i "pro-unità" hanno distrutto il campo e i sostenitori del "federalismo" si sono barricati nella Camera dei sindacati. Il personale della missione ha visto entrambe le parti lanciare sassi e bottiglie molotov e sentito i suoni di spari provenienti da entrambe le parti, quindi ha visto la Camera dei sindacati in fiamme.
I vigili del fuoco del Servizio di emergenza statale (SES) hanno risposto con notevole ritardo a numerose chiamate di emergenza effettuate da testimoni oculari, tra cui uno dei nostri colleghi. Quando sono arrivati, circa quarantacinque minuti dopo la prima chiamata, quarantadue persone avevano perso la vita (34 uomini, 7 donne e un ragazzo). In assenza dei servizi di emergenza, abbiamo osservato alcuni sostenitori "pro-unità" che assistevano i loro oppositori intrappolati a lasciare l'edificio in fiamme. Tuttavia, alcuni di quelli che si erano salvati dall"incendio furono pesantemente picchiati dalla folla [pro-unita'].

















martedì 29 marzo 2022

Il monastero di Visoki Decani




 Il monastero di Visoki Decani è situato ai pendii delle montagne di Prokletije, nella parte occidentale della provincia di Kosovo e Metohia. Il monastero è situato nella bellissima valle del fiume di Bistrica circondato da montagne e foreste.

E stato costruito fra 1327 e 1335 dal re Stefan Decanski di Serbia in un boschetto di castagna ed è stato dedicato all'ascensione del Signore. La relativa lettera fondante e datata 1330. L’anno successivo il re mori ed è stato sepolto al monastero. Le attività della costruzione sono state continuate dal suo figlio Stefan Dusan fino al 1335, ma i suoi affreschi sono stati completati il 1350.
Durante la sua storia turbolenta il monastero è sempre stato un centro spirituale importante. Anche se le costruzioni del monastero hanno subito danni dall'occupazione turca, la chiesa è conservata completamente con le suoi belli affreschi del quattordicesimo secolo, conserva anche la bellissima iconostasis in legno originale del 14 secolo, il trono degli egumeni ed il sarcofago intagliato del re Stefan.


Durante la famigerata guerra in Jugoslavia, parlo di quella per il Kosovo, quella del 99, ogni giorno venivano trovate nuove fosse comuni di cui erano immancabilmente colpevoli i serbi. Per la verità ogni tanto venivano trovati camion condotti da albanesi e pieni di cadaveri che venivano trasportati a destra e a manca. Ma di quelli si parlava come di una curiosità e nessuno ci faceva caso. Ne riparleremo. Evidentemente gli assassini anglo sorosiani di questo mondo, non hanno grande fantasia, usano sempre gli stessi metodi. Ma poi perchè dovrebbero? C'è sempre una carrettata di cretini che si stracciano le venti senza capire una caxxo.

venerdì 25 marzo 2022

Strage di Odessa. 2 maggio 2014

 Era il 3 maggio 2015 e Enrico Vigna ci ha riuniti nella Chiesa Ortodossa Russa di Torino per una preghiera ai martiri della strage di Odessa che era successa un anno prima. 

C'erano alcuni profughi russi ucraini che raccontavano le atrocità naziste alle quali erano stati sottoposti in patria, ma non c'erano i servi della NATO che si sono svegliati a comando in questi giorni. 

Too little too late 

Strage di Odessa

In Donbass la guerra c’è già da 8 anni nell’indifferenza generale dell’occidente!

OSCE SUPPLEMENTARY HUMAN DIMENSION MEETING.

Giulietto Chiesa: la terza guerra mondiale partirà dall’Ucraina

Giulietto Chiesa: 'USA vogliono Europa debole, Putin no'

The appeal of an Italian journalist Giorgio Bianchi who visited Mariupol









Percorsi di cooperazione e conoscenza tra Torino, Breza e Kragujevac

 Per un problema tecnico è andato perso un post importantissimo 

Lo riproponiamo con 10 anni di ritardo ma la discussione è sempre nel nostro cuore 




Conferenza internazionale


PROGRAMMA

ore 15:00 - Introduzione ai lavori
Maurizio Baradello, Comune di Torino

ore 15:30 - Presentazione e capitalizzazione dei percorsi di cooperazione decentrata

Intervengono
Giulia Marcon, Regione Piemonte:
Daniela Guasco, RE.TE ONG
Dobrica Milovanović, Rappresentante da Kragujevac
Andrea Galparoli, AMIAT
Marina Garizio, SMAT
Enrico Da Vià, Cooperativa Sociale I.So.La
Anna Scavuzzo e Silvestro Rivolta, AGESCI Progetto Sarajevo
Alba Aceto, Associazione Culturale e di Solidarietà EquaMente

a seguire letture e musiche balcaniche

ore 17:30 - Situazione attuale della Serbia e della Bosnia e dibattito sul futuro della cooperazione internazionale nell’area
 

Modera
Luca Leone, giornalista, scrittore e direttore editoriale di “InfinitoEdizioni"

Intervengono
Ennio Remondino, RAI
Nicole Corritore, Osservatorio Balcani e Caucaso
Agostino Zanotti, LDA a Zavidovici - Associazione per l’Ambasciata della Democrazia a Zavidovici
Mauro Cereghini, Associazione Trentino con i Balcani
Prof. Giovanni Belingardi, Politecnico di Torino
Luca Rastello, giornalista

ore 19:30 - Buffet e musica con LilFeb DJ

ore 20:30 - Proiezione del film “Il Sentiero” di Jasmila Žbaniĉ (2010), ambientato nella Sarajevo dei giorni nostri

Durante tutto l’evento sarà visitabile la mostra fotografica di Jacopo Gallitto

mercoledì 23 marzo 2022

IPOCRISIA PORTAMI VIA






"A Kiev i russi torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L'ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti."
Ma i russi non ci sono nemmeno in città.
E poi accuse di stupri di massa, massacri di bambini, torture a caso e chi più ne ha più ne metta.
Un elenco senza fonte alcuna, senza contraddittorio in aula, senza nulla di nulla. Solo parole e anatemi.
La risposta del nostro parlamento? Applausi scroscianti...
Draghi? Ribadisce l'invio di montagne di armi usando retorica melensa e stucchevole sulla "resistenza" e sull'Ucraina in Unione Europea.
Uno spettacolo terrificante.
Nicolò Monti







Zelensky in Israele: questa guerra è come l’olocausto
Zelensky negli USA: questa guerra è come l’11 settembre
Zelensky in Grecia: questa guerra è come Mario Draghi
Nicolò Monti





La carità cristiana e democratica dell'esercito ucraino in tutto il suo splendore.
Su telegram nei loro canali, seguitissimi, parlano così delle punizioni che infliggono a rom e sinti che compiono furti di cibo.
"I rifugiati zingari si trasferirono a Leopoli. Si sono trasferiti da Kiev, dove hanno derubato e derubato con successo le persone per anni.
Hanno cercato di ripetere i loro "trucchi sporchi" a Leopoli, quindi sono stati accettati con tutti gli onori.
Tra quanto tempo pensi che ricominceranno a rubare?"
Mi pare siano pronti ad entrare in Unione Europea. Vero Draghi?
Nicolò Monti





Niente, cari cittadini di Donetsk e Lugansk ci avete strastufato e se morite è colpa vostra o al massimo non ci importa assolutamente niente.
A Mattino 5 il giornalista ha dichiarato apertamente che il Donbass non conta nulla, che quei morti sono insulsi e invisibili.
"A me questo discorso del Donbass francamente ha strastufato"
Letterale.
Sbuffa, si spazientisce, si lamenta come se si stesse parlando di una partita a carte.
Dice che lui è un sempliciotto, no io non credo, penso più che sia un bas@ardo.
Questa è la nostra informazione.
Nicolò Monti





Alimentare una lotta impari è delittuoso .. incitare alla lotta , stando a guardare e lanciando qualche piccolo aiuto, un agnello contro un orso è criminoso… illuderlo che possa avere speranza di vittoria per prolungare la sua agonia è da sadici irresponsabili.. con la piccola Serbia i più potenti eserciti del mondo ci misero 78 giorni e 2500 morti (89 bambini) per piegare Belgrado…per Kiev quando giorni e morti siete disposti a sacrificare per la vostra “strategia bellica”? Fermate l’inutile strage , fate tacere le armi ed iniziate a far parlare la diplomazia




24 marzo 1999, le guerre NATO sono quelle giuste





 Era il 23 Marzo 1999 quando Richard Holdbrooke, rappresentante onu degli USA, annunciava che le trattative con Slobodan Milosevic erano state interrotte e chiese un intervento militare. Lo stesso giorno Javier Solano, segretario generale NATO, da l'autorizzazione al generale Wesley Clarke, comandante supremo in Europa per il Patto Atlantico, di iniziare l'Operation Allied Force che dava inizio alla guerra in Serbia, ufficialmente per scopi umanitari in salvaguardia dei kosovari di etnia albanese.


Il 24 Marzo alle 19.30 Belgrado viene colpita da una tempesta mai vista di missili che incendia la città, invasa dal suono delle sirene di allarme. La guerra durò 78 giorni.

L'Italia del Governo D'Alema partecipa in forze e con grande entusiasmo, fornendo uomini, armi, aerei e l'uso delle basi aeree. La più famosa sarà Aviano, da dove partiranno i bombardieri.

Durante l’aggressione, furono effettuati 2.300 attacchi aerei su 995 strutture in tutto il Paese. Furono sganciati 420.000 missili per complessivi 22.000 tonnellate, oltre questa massa immensa di missili, i B52 americani sganciarono 37.000 bombe a grappolo. I bombardamenti, secondo recenti stime, hanno distrutto o danneggiato 25.000 unità abitative, 470 chilometri di strade e 600 chilometri di binari ferroviari; e poi 14 aeroporti, 19 ospedali, 20 centri sanitari, 18 scuole materne, 69 scuole, 176 monumenti culturali, 44 ponti.

Stime non definitive parlano di 2500 morti civili, tra cui 89 bambini e di 3 funzionari dell'Ambasciata Cinese di Belgrado, bombardata intenzionalmente dalla NATO in piena violazione del diritto internazionale.

Tra le armi utilizzate dalla NATO ci sono i proiettili all'uranio impoverito. Una pratica bandita da ogni convenzione e trattato internazionale sulle armi, ma impunemente violati dall'occidente. Nel portale della NATO sono altresì elencati tutti i siti dove sono stati utilizzati missili e proiettili all'uranio impoverito, i dati ufficiali parlano di 112 attacchi su 96 target. Da ricordare anche tutte le malattie provocate dal decadimento dell'uranio lasciato al suolo dalle bombe che nell'esercito italiano di stanza in Kosovo ha provocato molteplici casi di tumore, che prima di essere riconosciuti dallo Stato italiano sono passati anni e anni di insabbiamenti e negazioni. Le conseguenze da contatto con l'uranio impoverito ha preso il nome tristemente veritiero di Sindrome dei Balcani.

Vengono riportati, nei 78 giorni di bombardamenti a tappeto, numerosi crimini di guerra contro civili "scambiati" per soldati. La NATO li chiamerà effetti "collaterali" e per molti negherà le responsabilità anche contro prove evidenti. Uno di questi avvenne il 14 Aprile 1999, dove un F16 americano bombardò un convoglio di profughi uccidendone 73, a maggioranza donne e bambini, negando sempre l'accaduto e solo dopo ammettendolo ma con la scusante dello "scambio". Ma e solo uno dei tanti episodi denunciati anche da organizzazioni non governative e umanitarie.

La guerra, iniziata ufficialmente per porre fine alla pulizia etnica dei kosovari albanesi da parte dei serbi, fece da scintilla per una nuova pulizia etnica, ma stavolta fatta dagli albanesi sui serbi, che dura ancora oggi, tanto che in Kosovo i serbi rimasti sono sotto protezione del comando NATO, con continui e frequenti episodi di razzismo e discriminazione, tra cui le devastazioni di villaggi interi e chiese ortodosse.

A distanza di anni è possibile vedere come la preparazione della guerra cominciò sui media occidentali, una tecnica che è stata utilizzata più volte e anche oggi per la guerra in Ucraina. Milosevic veniva chiamato "nuovo Hitler" e si susseguivano senza sosta e per mesi. Sebbene nessuno capiva cosa succedeva in Jugoslavia, in un colpo solo la stampa poteva presentare una situazione con “buoni e cattivi”.

Ci fu un cambiamento nel linguaggio della stampa con l’uso di termini ad alto impatto emotivo, come pulizia etnica, campi di concentramento, il tutto evocante la Germania nazista, le camere a gas di Auschwitz. Fino a dichiarare, senza alcuna fonte, che in quel periodo i Serbi avessero ucciso più di 500.000 kosovari albanesi (su due milioni totali). Notizia rivelatasi falsa su tutti i fronti, ma la guerra oramai era pronta, come l'opinione pubblica, che vedeva nella Serbia il nuovo Terzo Reich.

Vi ricorda qualcosa di attuale?

Ultima curiosità. Il Kosovo odierno è internazionalmente riconosciuto come paese altamente corrotto, dove passa gran parte del commercio di droga e organi umani verso l'Europa e una fortezza per il fondamentalismo islamico. Addirittura nel 2016 si scoprirono ben 5 campi di addestramento dell'ISIS, di cui uno vicinissimo alla base NATO di Ferizaj.

Che belle le nostre bombe umanitarie

Nicolò Monti 



Il Consiglio di Sicurezza non è interpellato prima del via agli attacchi e non ha avallato l’uso delle armi contro la Jugoslavia. Secondo il diritto internazionale, un attacco contro uno Stato sovrano senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza è da considerarsi un’aggressione, ma alle 20,04 cadono le prime bombe. Nessuno dei Paesi della Nato ha dichiarato guerra alla Jugoslavia né questa lo ha fatto contro gli Stati dell’Alleanza Atlantica. Impiegati oltre 400 aerei, in arrivo tre portaerei e altre 25 unità navali.







Prima della guerra del 1999, i Serbi di Pristina erano oltre 40.000 persone su una popolazione totale di 125.000. Dopo l'intervento della Nato, e il ritiro delle forze di Belgrado, quasi tutti si sono rifugiati in Serbia o in enclave protette all'interno del Kosovo. Poco meno di 300 persone sono rimaste a vivere in città, la maggioranza dei quali (176) nello "Ju program", palazzo dalle entrate circoscritte e facilmente difendibile. Il 17 marzo scorso, il Kosovo è stato percorso da tre giorni di violenza diretta contro la comunità serba e le altre minoranze. 19 morti, un migliaio di feriti, centinaia di case e appartamenti bruciati, almeno 36 chiese, monasteri e altri luoghi di culto distrutti. A Pristina, i dimostranti si sono diretti verso "the cage", l'unico luogo dove ancora esisteva una presenza di Serbi. Dopo ore di assedio, le famiglie del palazzo sono state evacuate dalle forze internazionali. Sei mesi dopo, sono ritornati solo in cinquanta. Sono loro, oggi, la comunità serba di Pristina.









24 marzo 1999: in questa data inizia l'aggressione dei paesi della NATO contro la Serbia. Per la prima volta nella storia uno Stato sovrano viene aggredito, senza l'autorizzazione dell'ONU all'uso delle armi, colpevole di aver tentato di opporsi all'occupazione del proprio territorio da parte di un paese vicino e di reprimere le rivolte armate all'interno del suo territorio provocate da tale tentativo d'invasione. Fino al 10 giugno e per 78 giorni gli aerei della Nato hanno sganciato bombe su tutto il territorio di Serbia e Montenegro provocando la morte di 2500 civili, 1008 membri delle forze armate e della polizia. 12500 persone sono rimaste ferite, 6000 gravemente, di cui 2700 bambini. I danni materiali sono calcolati in 10 miliardi di dollari. I bombardamenti hanno distrutto 25000 case, 470 km di strade, 600 km di binari, 14 aeroporti, 19 ospedali, 70 scuole, 176 monumenti di valore storico, 44 ​​ponti.
Gli aerei della NATO hanno lanciato sulla Serbia 1300 missili da crociera e 37000 bombe a grappolo e hanno utilizzato le armi proibite all'uranio impoverito che hanno causato un aumento significativo dei casi di cancro nella popolazione civile e soprattutto nei bambini.
Tutto questo causato dalla falsa segnalazione del capo degli ispettori OCSE in Kosovo William Walker, massimo esperto americano e mondiale di falsificazione della realtà, della signora Madeleine Korbel Albright (al secolo Marie Jana Korbelova) nata in Cecoslovacchia da famiglia di origine ebraica e morta ieri per grazia ricevuta, che è famoso per la frase "Che senso ha avere questa grande forza militare di cui parli costantemente se non la usi?" e dal generale Wesley Clark comandante in capo delle forze NATO. Nelle sue conferenze stampa, nel tentativo di alleviare le responsabilità degli Stati Uniti e della NATO per il bombardamento di obiettivi civili, ha spesso utilizzato filmati manipolati e falsificati.
E come sempre quando sono coinvolti gli americani, nessuno è colpevole !!!!




Le provocazioni sanguinarie sono un marchio di fabbrica dell'imperialismo statunitense. Basti ricordare l'"incidente di Racak" in Kosovo, quando 34 militanti morti del terrorista KLA sono stati presentati come civili uccisi dall'esercito jugoslavo. Successivamente, esperti finlandesi indipendenti hanno confutato questa affermazione. Ma l'atto era compiuto.
L'incidente di Racak è diventato il motivo dell'intervento della NATO contro la Jugoslavia. Durante i 78 giorni di spietati bombardamenti di città pacifiche, migliaia di persone sono state uccise e ferite e sono stati causati danni per oltre 100 miliardi di dollari. Dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa G.A. Zyuganov





L'8 aprile 1999, la NATO chiese a RTS (RADIO E TELEVISIONE SERBA), di trasmettere sei ore di programmi dagli Stati membri della NATO UE tra mezzogiorno e mezzanotte, minacciando di prendere di mira le strutture televisive di stato serbe.
È stata inviata una risposta da RTS che è pronto
per fornire sei ore di programma al giorno, se possono trasmettere il loro programma sulle televisioni degli Stati membri della NATO:
"Sei minuti sono sufficienti per noi, sulle tue sei ore. "

L'aggressione imperialista della NATO a guida USA, senza mandato ONU, alla Serbia Socialista di Milosevic ebbe inizio a Marzo 1999. 4000 morti di cui circa 1000 poliziotti e militari, il resto civili, donne, bambini, lavoratori, gente comune. Numerosi decessi dopo la guerra, a causa degli effetti dell'Uranio impoverito, utilizzato nelle bombe e proiettili NATO. In Italia governava D'Alema e il Ministro della Difesa era Mattarella. Milosevic venne imprigionato e processato. Quando aveva dimostrato la sua innocenza, morì nelle carceri europee in circostanze misteriose. Da giorni chiedeva di essere trasferito in un altro stato perchè volevano avvelenarlo.




sabato 19 marzo 2022

CASUS BELLI: DA CHI HANNO IMPARATO ?

 




CASUS BELLI: DA CHI HANNO IMPARATO ?

Clinton nel marzo 1999 giustificò l'assalto alla Serbia con la Nato (alleanza solo difensiva) dicendosi aggredito.
In che senso?
Testuale: "A causa della minaccia insolita e straordinaria alla sicurezza nazionale e alla politica estera USA imposta dalla Jugoslava e dalla Serbia nella guerra del Kosovo".
DA NOTARE che il Kosovo era da sempre il cuore storico della Serbia, per chiese e monumenti (l’equivalente per noi della Toscana) e non era mai stato uno stato indipendente e nemmeno dotato di autonomia.
In Kosovo misero una base USA grande quanto quella di Ramstein in Germania, che era fino a quella data l’hub europeo statunitense.
Trovate tutto su Wikipedia, voce Guerra serba Kosovo.
Antonio de Martini.













































Le provocazioni sanguinarie sono un marchio di fabbrica dell'imperialismo statunitense. Basti ricordare l'"incidente di Racak" in Kosovo, quando 34 militanti morti del terrorista KLA sono stati presentati come civili uccisi dall'esercito jugoslavo. Successivamente, esperti finlandesi indipendenti hanno confutato questa affermazione. Ma l'atto era compiuto.
L'incidente di Racak è diventato il motivo dell'intervento della NATO contro la Jugoslavia. Durante i 78 giorni di spietati bombardamenti di città pacifiche, migliaia di persone sono state uccise e ferite e sono stati causati danni per oltre 100 miliardi di dollari. Dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa G.A. Zyuganov




Franjo Tuđman riconosciuto colpevole post mortem

  Non ci puo' essere sentenza per un morto ma la verità va detta sempre  L’implicazione della Croazia nel conflitto in Bosnia Erzegovina...