mercoledì 28 giugno 2023

TUTTO QUELLO CHE I CROATI HANNO RUBATO AI SERBI



Tenete conto che sia i serbi che i croati sono stati sotto delle dominazioni straniere, ma mentre i serbi hanno lottato per la libertà, i croati hanno solo fatto gli stallieri 






Guardate l'ipocrisia fin dove arriva
Ha sempre criticato i cetnici .. come chiama lui i serbi .. perchè usano il cirillico e adesso lo sponsorizza perchè sarebbe addirittura l'ennesimo furto croato
Davvero non si sa come quest'uomo riesca a guardarsi allo specchio


lunedì 26 giugno 2023

Expo 2027, la Serbia si aggiudica l'organizzazione dell'evento

 







ELIZA A COPERTINO





 Il 29 giugno, a Copertino, nel Salento, alle ore 19.00, l'avvocato Daniele Lutrino dialogherà con Rino Operoso sul tema "Un cuore macedone nel Salento"

Eliza, una storia macedone
Penso che per leggere ogni libro
c'è un momento giusto e un posto giusto.
Così come c'è un tempo in cui un libro viene scritto e il tempo in cui nasce.
Il momento in cui lascia la sua riva.
Il tempo...
"Elisa, una storia macedone" ha riportato indietro il tempo che era passato e ha fatto rivivere una storia che ora è per sempre tra le copertine di quel meraviglioso libro.
Il potere dell'amore, radici indistruttibili.
Il desiderio di conoscenza, la verità. Il valore di ogni singola vita è il significato di tutto ciò. La forza del passato che scorre nelle vene di ogni persona e non smette di abbracciarci anche quando le strade cambiano direzione. E quando pensiamo che tutto è dietro di noi.
Rino, grazie per La possibilità di avere questa storia tra le mie mani. Mi sento più ricca, molto più ricca. Ho immaginato ogni racconto, ogni sfumatura, ogni parola, paesaggio, strada.
Un tuo racconto eccezionale che si intreccia con la maestria di sig Umberto di approfondire e dare colore a ogni passo, ogni evento, ogni emozione.
Sono stata in Grecia diverse volte, sono stata a Salento e amo Puglia più di ogni regione italiana, conosco Macedonia, festa di lubenica e amo quelli peperoni rossi, carnosi che non esistono simili da nessuna alta parte del mondo.
Conosco Yugoslavia, molte storie di guerre, la mentalità, sofferenze, gioie e modo di superare tante cose attraverso l’amicizia, musica... ma questa storia è fortissima, dura, incredibile...
Forse questo libro per questo motivo mi ha commosso ancora di più perché fa parte in qualche modo anche della mia vita, diversa, ma simile, questa sensazione di appartenere tutto e niente, sensazione di essere spaesati e sempre con mancanza di qualcosa all'interno dell' anima, anima che non smette mai di volare altrove.
Soprattutto capisco il tuo desiderio di incorniciare tutto e dare valore alla tua famiglia, sacrificio, puro amore.
"...il cuore d'oro di chi conosce il reale valore delle cose semplici."
"Ricorda amico mio, esistono sempre due verità: quella che tu conosci e quella che tu non sai."
Sono a Belgrado, e in due giorni ho letto libro sentendo soltanto sussurro di Sava e Dunav...
Grazie a Umberto e Rino.
Sanja Trifunovic


mercoledì 21 giugno 2023

La nostra Boba non smette mai di stupirci!





Nella serata di domenica 18 giugno 2023, nella piazza Marina di Casamicciola Terme si è svolta la cerimonia di consegna dei premi della sesta edizione dell’Ischia Art & Film Festival Luchino Visconti, tributo alla rinascita del comune termale, dopo i recenti accadimenti, attraverso l’arte e la cultura, nel ricordo del grande regista italiano. Nell'ambito della cerimonia, all’uopo delegata, ho avuto l'onore di ritirare il Premio per la miglior sceneggiatura attribuito al reparto produzione del film serbo Vise od zivota - More than living, Più che vivere - Aleksandra Lazarovski Čik; co-scenegiatore Igor Latinovic; direttore di fotografia Milica Drakulic; montaggio Nevena Bakic; scenografia Dragana Bacovic e Anna Ivanisevic; costumi Lidia Andric, tecnico del suono Micun Jaukovic, colonna sonora Leonardo Rizzi.

Ischia Art & Film Festival Luchino Visconti,

More than Living



Ottime entrate ieri per la nostra Boba 

Ecco a voi trailer e ringraziamenti direttamente dalla Serbia 🙏🌈
Grazie Ischia e Luchino Visconti - International Film Festival, grazie Casamicciola, grazie Ischia❤❤❤



lunedì 19 giugno 2023

La profezia di Milosevic si è avverata






 È stato consegnato a Mosca un monumento all'ultimo presidente jugoslavo Slobodan Milosevic realizzato dallo scultore serbo Dragan Radenovic.

È stato temporaneamente collocato vicino al centro ciclistico "Night Wolves". Il figlio di Slobodan Milosevic, Marko, era presente all'inaugurazione. Era la sua prima apparizione pubblica in 20 anni.
Il monumento si trova accanto a una croce ortodossa e a un furgone portato dalla zona di guerra del Donbass coperto di fori di proiettile con un cartello "prova visiva delle ultime parole di Slobodan Milosevic". Nel discorso alla Russia, Milosevic, al processo al Tribunale dell'Aja, ha detto:
"Russi! Ora mi rivolgo a tutti i russi, anche gli abitanti dell'Ucraina e della Bielorussia nei Balcani sono considerati russi. Guardaci e ricorda: faranno lo stesso con te quando ti arrendi. L'Occidente - un pazzo incatenato cane - ti afferrerà la gola. Fratelli, ricordate il destino della Jugoslavia! Non lasciate che vi facciano lo stesso!"





venerdì 16 giugno 2023

NIKOLA JOKIC

 La bambina di 7 mesi ritratta durante la fuga dalla strage croata denominata Tempesta è cresciuta ed è la moglie di Nikola Jokic 

The Joker. Ci voleva un giocatore "normale" ma dal talento straordinario come Nikola Jokic per trascinare Denver alla conquista del primo titolo in NBA. Fosse per lui, se non avesse capitalizzato il talento che ha nelle mani usando la palla a spicchi come una bacchetta magica, oggi sarebbe in fattoria a occuparsi dei cavalli e dei campioni della sua scuderia. Una passione che coltiva da ragazzo, trasmessagli dal padre e alimentata negli anni in cui il "ragazzo di campagna" nemmeno immaginava che sarebbe divenuto una superstar della pallacanestro mondiale.

Lucido, letale, da lui puoi aspettarti che da un momento all'altro t'inventi un trucco di prestigio che è pura illusione, classe e magia, capacità di fare cose difficili nella maniera più semplice e a lui più congeniale. Ecco perché ha il soprannome del cattivo che sfida Batman: ne sa una più del diavolo. O forse il diavolo è proprio lui sotto mentite spoglie e si presenta con una faccia tranquilla. "Non ho mai dato molto peso alle statistiche – ha ammesso di recente -. Provo solo a vincere le partite, non penso ad altro".
Jokic sorride, impugna il trofeo, si gode il momento poi fa come colui che, finito il lavoro, ripone i ferri del mestiere e ha una sola cosa in testa: tornare alla sua magione. Lo dice a caldo al reporter che gli chiede della festa celebrativa per il titolo: "Devo essere a casa entro domenica, ho la mia corsa di cavalli". E quel ragazzo che arrivò ai Nuggets con una ventina di chili di troppo oggi s'è preso il mondo e ha iniziato a farlo roteare sulle dita.
Sport Fanpage

Dopo l'ennesima vittoria di Djokovic nel tennis, l'uomo dei record, colui che doveva essere già morto secondo le virostar, c'è un altro caso nello sport che sta infastidendo qualcuno, trattasi del cestista serbo Nikola Jokic.
Il ragazzo gioca in NBA, la lega americana di basket, il campionato più prestigioso al mondo.
Per chi non lo sapesse l'NBA è ormai da anni un mero veicolo di propaganda, tra arcobaleni lgbt, inginocchiamenti per il black lives matter e sottomissione a qualsiasi idiozia politicamente corretta delle agende mondialiste.
In questo scenario, costoro sono sempre alla ricerca di icone da sfruttare per lanciare modelli della loro becera propaganda.
A loro servono star afroamericane con un passato strappalacrime su cui costruirci sopra tutta la loro propaganda fatta di antirazzismo e inclusività a vanvera, ma di recente gli sta andando male.
C'è questo ragazzo serbo, bianco, con una forma discutibile, lontano dai fisici asciutti e muscolari delle star americane, che sta letteralmente dominando nel campionato più importante del mondo. Un ragazzo su cui gli americani non avevano scommesso una lira, che per caratteristiche tecniche, visione di gioco e intelligenza sta riscrivendo la storia di questo sport.
Ma la cosa divertente è che costui è un vero e proprio cortocircuito nella NBA di oggi, sempre in cerca di figurine preconfezionate da vendere al mondo. Jokic non ha i social perchè "sono una perdita di tempo", odia il formalismo americano, non cerca la luce dei riflettori, dichiara di preferire i suoi cavalli e la sua stalla alla pallacanestro, ignora i premi che gli vengono consegnati, risponde a stento alle domande dei giornalisti.
Nella lega del marketing, dell'immagine e della propaganda mondialista, il volto del campionato è dunque un bianco, serbo, [sovrappeso].
Fermatelo, fermate Nikola, sta rovinando lo show agli americani.
Da Weltanschauung Italia.



lunedì 12 giugno 2023

IL SERBO DJOKOVIC E' IL PIU' GRANDE DI TUTTI I TEMPI

Nole ha vinto il suo 23° slam e quindi noi ci togliamo qualche sassolino dalle scarpe 




Foto di Stay serbian 



"Quando la NATO stava distruggendo il mio paese senza una base giuridica nel 1999. " quando ero un bambino, ho promesso di conquistare questo mondo a modo nostro. Ed eccomi qui oggi. Quella distruzione non ha distrutto me, né il mio popolo. Non siamo spezzati nello spirito. Rimaniamo gioiosi nonostante le avversità. Questa si' che e' una vittoria. Sai, siamo cresciuti in Serbia in condizioni difficili e crudeli. Questo è il fattore più importante che devi conoscere per capire il nostro percorso di vita. Sanzioni, guerra, bombardamenti, crisi economica... A causa di tutto questo ho dovuto perdere molti tornei junior perché i miei genitori non avevano soldi... Ma quelle esperienze ci hanno plasmato. Credo che questo ci faccia apprezzare di più ciò che abbiamo. Siamo partiti dal fondo . Le conseguenze di quel tempo, i guai di quel tempo, sono profondamente radicate in noi"

"Kada je NATO uništavao moju zemlju bez pravnog osnova 1999. godine bio sam dete. Zarekao sam se da ću taj isti svet pobediti na naš način. I evo me danas. To uništavanje me nije uništilo, niti moj narod. Nije nam slomljen duh. I dalje smo radosni uprkos problemima. To je pobeda. Znate, mi smo u Srbiji odrastali u teškim, okrutnim uslovima. To je najvažniji faktor koji morate da znate da biste razumeli naš životni put. Sankcije, rat, bombardovanje, ekonomska kriza... Zbog svega toga sam morao da propustim mnoge juniorske turnire jer moji roditelji nisu imali novca... Ali, ta iskustva su nas oblikovala. Verujem da zbog toga više cenimo ono što imamo. Krenuli smo sa dna. Posledice tog vremena, nevolje tog vremena, duboko su usađene u nas"










venerdì 9 giugno 2023

KOSOVO 1999 DI ENRICO VIGNA





 E' uscito il nuovo libro di Enrico Vigna 

ENRICO VIGNA A COCCONATO

Premio "Alta nobiltà umanitaria" ad Enrico Vigna

IL PARERE DI ENRICO VIGNA


Nessuno si ricorda dei serbi di Kraijna e Slavonia, delle vittime civili serbe di Srebrenica. Nessuno si ricorda di Fikret Abdic, che ha combattuto con le sue forze musulmane nella Zapadna Bosna a fianco dell’Armata Jugoslava contro i secessionisti di Izetbegovic. Chi, oggi, difende i serbi che tentano disperatamente di sopravvivere nelle enclavi kosovare dopo la pulizia etnica subita dai criminali dell’UCK, pupilli ed alleati della Nato? Nei Balcani si è definito l’obiettivo politico dell’Unione Europea imperialista e subalterna agli Usa, forte con i deboli e debole con i forti. Un’Europa che ha fatto la scelta strategica di sostenere a piene mani le forze e le istanze più reazionarie.


Kosovo: il cappio al collo (eterodiretto) per la Serbia

 




Come avevo scritto mesi fa negli ultimi due articoli sulla situazione, il nodo Kosovo sta avanzando a tappe forzate verso l’ultima stazione, come da progetto USA/NATO, con le pressioni, provocazioni, minacce al governo serbo, intensificatesi negli ultimi mesi con il diktat: o con la Russia o con l’occidente. Ora con il fronte ucraino aperto, quanto sta accadendo non è casuale, è un messaggio chiaro, possente, se la Serbia non sceglie “la parte giusta”, andrà verso la sua destabilizzazione e il conflitto.

Enrico Vigna 

Kosovo: il cappio al collo (eterodiretto) per la Serbia



Non ti vaccini, ti ammali, muori

 









mercoledì 7 giugno 2023

Dobro. Storie balcaniche

Una profezia fatta 10 anni fa che si è avverata. A settembre un nuovo libro. Bravo Giovanni Punzo! 






 Alpino negli anni Ottanta e richiamato in servizio vent'anni dopo, l'autore racconta la sua esperienza nelle missioni in Bosnia e in Kosovo tra il 2001 e il 2004. Sullo sfondo di Balcani ben lontani dalle rappresentazioni mitiche create dai mezzi di comunicazione occidentali, l'autore riporta con sensibilità e consapevolezza non solo la drammaticità dei conflitti, ma anche gli avvenimenti quotidiani, la generosità e la vita "normale" degli abitanti del posto, i rapporti dei soldati con gli alleati e con i compagni di servizio. Ne emerge una geografia dei Balcani inedita, esito della storia antica e recente, della tradizione dei diversi popoli dell'area, dei conflitti indifferenti alle leggi nazionali e internazionali. Una geografia che sfida quindi quella astratta e razionale delle potenze occidentali, colpevoli di dimenticare l'uomo inserito nella sua comunità e nei suoi luoghi di origine.



NON E' VERO CHE LA CRAVATTA FU INVENTATA DAI CROATI

 




Togliamo subito dall’equazione i poveri croati. Questi insistono a dire che sia stata una loro invenzione, al tempo della Guerra dei Trent’anni (1618 – 1648), allorché inviarono dei mercenari in Francia che le portavano. Addirittura la Croazia ha inserito nel suo calendario un giorno dedicato alla cravatta, l’8 ottobre.
Per capire che questa loro affermazione non sia vera ci basta sfogliare il libro, riccamente illustrato, di Cesare Vecellio (1530-1601), pubblicato nel 1590 a Venezia e dedicato a tutti i costumi del mondo, per trovarci scritta la parola “cravatta.” E ancor prima di Vecellio, Eustache Deschamps (1346-1406) scrisse una ballata intitolata “Faite restraindre sa cravate” ovvero riannodate la sua cravatta.
Una sorta di bandana, voce sanscrita, o cravatta la si vede al collo dei guerrieri di Xian, in Cina e anche a quello degli ufficiali dell’esercito romano (focale o sudarium, in latino).

La cravatta moderna, simile a quella che indossiamo oggi, nasce in Inghilterra verso il 1850, a Macclefied, nel Surrey, ma erano più corte e larghe di quelle attuali.
Macclefield fu un grande centro industriale specializzato nella stampa della seta, la Como inglese del XIX secolo. Angelo Paratico

La vera storia della cravatta che non c'entra nulla coi croati

Tesla da quando seppe che i croati avevano ucciso più di 100 dei suoi parenti si rifiutò di mettere la cravatta 

NIKOLA TESLA ERA SERBO

Quando ti aspetti il peggio dai croati e loro ti danno il peggio del peggio

SERBIA 1 - CROAZIA 0

Ogni giorno i croati pagheranno grazie a un serbo

HRVATI UJEDINJENI KRAVATOM ‘Svaka knjiga koja nas spaja ima spomeničku vrijednost’


5 giugno 1999 la NATO uccide 224 soldati di Belgrado




 5 giugno 1999-5 giugno 2023 – La Nato non alleggerisce i bombardamenti. Pesantemente colpita Prizren. Bang supersonici nei cieli di Belgrado, Niš, Kruševac e Priština.

I vertici della Nato e della Jugoslavia iniziano gli incontri per le modalità del ritiro serbo dal Kosovo. Gli F-117 Stealth sono rischierati da Aviano alla base tedesca di Spandhalen: un segno che la pace è più vicina?
6 giugno 1999 – Ai colloqui di Kumanovo, in Macedonia, si aggiungono i rappresentanti militari russi. La delegazione Nato è guidata dal generale Jackson, quella dell’esercito federale dal generale Marjanović.
7 giugno 1999 – Continuano i bombardamenti sul Kos-Met e sulla raffineria di Pančevo;
20mila persone manifestano a Aviano per la pace, ottenendo una tregua di tre ore ai bombardamenti in concomitanza della marcia.
Sul monte Pastnik, truppe serbe, mentre si stanno scontrando coi guerriglieri kosovari, sono letteralmente “polverizzate” dai B-52 Usa, che uccidono 224 soldati di Belgrado.
Nella notte 80 decolli solo da Aviano per missioni sulla Jugoslavia.
Bruno Maran

Dalla Jugoslavia alle repubbliche indipendenti di Bruno Maran


Robert De Niro - Maybe I am a Serb





Chi invece si pensa di essere pseudo croato e non lo è:



Un fake interessante per la medicina




VERA


martedì 6 giugno 2023

Pelageja a Belgrado

 


Foto di Wikipedia 


E' stato un successone il concerto di Pelageja a BG . Ha cantato anche Tamo daleko 

it.wikipedia.org/wiki/Pelageja

"Тамо далеко". ПЕЛАГЕЯ в Белграде


ERRATA CORRIGE





E' stato scambiato il primo ministro del Lussemburgo Xavier Bettel per il ministro degli esteri serbo .. povera ignoranza!!!!! 






E già che ci siamo segnaliamo a Osservatorio Balcani che la bandiera serba è un'altra 





Dua Lipa è nata a Londra! Non le riesce di istruirsi un po'? 




 La matematica non è una opinione 



















Sempre bannato.. poraccio 
















UN FAKE INTERESSANTE PER LA MEDICINA




Crimea e Kosovo due pesi due misure due basi militari

  Ho trovato questo articolo nel web. Se ci sono imprecisioni fatemelo sapere. E' del 2014  Crimea e Kosovo due pesi due misure due basi...