venerdì 25 febbraio 2022

Andrea Rocchelli è morto invano

 


C'è chi da la vita per la verità e c'è chi continua a fare il servo della NATO 

Ricordiamo Andrea Rocchelli, assassinato dai fascisti di Kiev

Italiani contro il nazismo

«Nel Donbass l’Ucraina bombarda da 8 anni, dove eravate?»




CHI CONSIGLIA LA NATO CONSIGLIA QUESTO
5 aprile, una bomba da 250 kg cade in un'area abitata, diciassette morti;
12 aprile, un ponte viene bombardato mentre vi transita un treno, cinquantacinque morti;
14 aprile, circa settantacinque civili kosovari vengono uccisi per errore da aerei NATO;
23 aprile, alcuni missili colpiscono la torre della televisione pubblica serba, causando sedici morti
30 aprile, il bombardamento del ponte della piccola città di Murino, in Montenegro, causa la morte di sei persone, di cui tre bambini, e otto feriti;
1º maggio, quarantasette civili vengono uccisi nel loro bus centrato mentre attraversava un ponte sotto bombardamento, questo è il secondo incidente di questo tipo
7 maggio, un errore durante un bombardamento nelle vicinanze di Nis (nel sud) causa la morte di quindici uomini e circa settanta feriti;
8 maggio, l'ambasciata cinese a Belgrado viene colpita per un probabile errore di intelligence causando tre morti e un forte incidente internazionale;
21 maggio, circa cento carcerati muoiono durante il bombardamento di un carcere a Pristina;
22 maggio, sette guerriglieri dell'UCK rimangono uccisi per un errore della NATO, altri quindici feriti;
30 maggio, durante un bombardamento di un ponte autostradale, rimangono uccise undici persone che lo stavano attraversando;
una bomba Nato colpisce il villaggio di Novi Pazar, causando ventitré morti;





Ho la famiglia in Ucraina, se mi chiedete se sono preoccupata vi rispondo Si. Ma la mia preoccupazione è liberatoria perché credo profondamente che Russia sappia gestire in modo migliore la situazione, anzi, lo so che sarà proprio così. Questione non è territoriale ma umano. Guerra civile in Ucraina dura da 8 anni, è arrivata l'ora di finirla liberando i popolo russofono dall'aggressione ucroamericana! Io sono ucraina russofona, ho sofferto per 8 anni lo sterminio della gente del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre di Odessa, Charkov, Zaporogie che videro uccidere loro figli dai gruppi nazisti dell'ucraina, ho pianto per ogni legge russofoba, per ogni giornalista ammazzato in Ucraina, per ogni oppositore picchiato e imprigionato.
In questo momento milioni ucraini di lingua russa e lingua ucraina preparano i fiori per accogliere l'esercito russo e pregano di liberarli dal male assoluto che si impadronì del paese dopo la golpe dell'estrema destra nel 2014.
Non è questione del territorio ma di umanità!
Quella della Russia non è aggressione ma liberazione dal fascismo ucraino!
Autrice: Svetlana Svetlana, cittadina ucraina russofona





Allora proviamo a fare chiarezza e poi valutiamo, nel 2014 ci fu un colpo di stato in Ucraina finanziato dagli usa con 5 miliardi di dollari così come affermato dalla signora Victoria Nuland sottosegretario di stato del governo Obama. Storicamente durante la guerra del 40, in Ucraina si erano formate delle bande di stampo nazista, era un certo Bandera, un efferato omicida che massacrò ucraini, polacchi, rumeni, li faceva a pezzi vivi, perfino le SS di Hitler erano stupite. Finita la guerra i nazisti più importanti furono presi e processati a Norimberga, ma i nazisti ucraini no, scapparono e accolti dagli usa si stanziarono in paese che si chiama Parma, non ricordo lo stato, molti, in tempi recenti tornarono in Ucraina, i figli di quella gente, diventarono dei terroristi al servizio degli usa, una parte di essi si addestrarono nei paesi baltici, ma una parte di essi si sono stanziati ad Odessa dove avvenne la strage del 2 maggio. Quindi il governo Zelensky è formato anche da quella gente che da 8 anni bombarda i civili del Donbass i quali combattono contro l'esercito ucraino per difendersi .


giovedì 24 febbraio 2022

NON SIAMO D'ACCORDO CON "RIPENSARE I BALCANI"

 La pagina face book di Ripensare i Balcani l'aveva già fatta grossa il 27 gennaio scorso.

Dopo innumerevoli post contro Djokovic non c'era nessun post il "Giorno della Memoria" per ricordare i milioni di morti innocenti anche nei lager nei Balcani. Tuttavia il gestore della pagina aveva trovato tempo per pubblicizzare un libro assurdo e anche poco veritiero 

GIORNO DELLA MEMORIA 2022 

Cerchiamo la pace e no Guerra

Oggi la pagina è uscita con un post che ha mandato in ilarità una marea di persone per tanta ipocrisia assieme.

Andiamo con ordine 

I musulmani di Bosnia sono stati alleati dei nazisti nella seconda guerra mondiale 

Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar"

Da 8 anni c'è la guerra in Ukraina ed è cominciata con un colpo di stato 

8 anni fa sono successe delle stragi che non avremmo mai potuto immaginare 




Strage di Odessa
La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni di manifestanti che si opponevano al nuovo governo neo nazista instauratosi nel paese in seguito alle rivolte di piazza Maidan. In concomitanza con il rogo, ci furono linciaggi e violenze nei confronti di oppositori politici,, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra, i linciaggi e le aggressioni mortali proseguirono anche i giorni successivi alla strage,

Da allora i media si sono quasi dimenticati di questa guerra che ha fatto tra i 14 e i 20 mila morti

Nei giorni scorsi si sono improvvisamente riaccesi i riflettori, ma non sulla verità, sulla disinformazione più becera

La Rai intervista i neonazisti ucraini per farci sapere come stanno le cose in Ucraina!
Sul braccio della intervistata infatti si può vedere il gagliardetto di Stepan Bandera.
Stepan Bandera è stato un criminale terrorista.
Durante la seconda guerra mondiale Stepan Bandera formò una brigata che si affiancò alle SS tedesche.
La sua brigata in Galizia e Violinia operò una pulizia etnica trucidando 60mila civili.
Questi sono i "riferimenti" degli Usa, dell'Occidente e della nostra "informazione"




E ora veniamo a Ripensare i Balcani che pubblica una foto della biblioteca di Sarajevo con la bandiera dell'Ukraina, ma Sarajevo è grata alla NATO per questo:

30 agosto 1995: alle 2:12 del mattino, iniziarono i bombardamenti NATO sulla Republika Srpska, che durò fino al 14 settembre, e in cui furono uccisi 153 civili Serbi innocenti.
L'aviazione della NATO ha sganciato un totale di 1.026 bombe sulle posizioni dell'Esercito della Republika Srpska, di cui 708 guidate, e il peso totale degli esplosivi sganciati fu di circa 10.000 tonnellate.
Durante questi bombardamenti, la NATO hanno utilizzato munizioni radioattive all'uranio impoverito in un'operazione chiamata "Deliberate Force", spiegando che "questo dovrebbe portare finalmente i Serbi in Bosnia Erzegovina al tavolo dei negoziati".
Il motivo dell'attacco della NATO fu l'esplosione al mercato Markale di Sarajevo il 28 agosto 1995, per la quale furono accusati i Serbi, sebbene il rapporto della commissione indipendente di quel periodo affermasse che "non ci sono prove chiare che le granate provenissero da posizioni serbe ", cosa che venne confermata personalmente a Yasushi Akashi, l'allora inviato del Segretario generale dell'Onu per i Balcani.
L'allora comandante dell'UNPROFOR, il generale Michael Rose, dichiarò dopo l'incidente a Markale che non era possibile determinare da dove fosse stata sparata la granata. Un colonnello russo, comandante del battaglione russo di mantenimento della pace a Sarajevo, Andrej Demurenko, che ha partecipato alle indagini, ha affermato che i Serbi "sono stati accusati ingiustamente solo perché la NATO avesse motivo di attaccare".

Ora.. tutto questo sarebbe bello anche discuterlo, ma il responsabile della pagina di Ripensare i Balcani critica i fascisti russi, ma banna (blocca) tutti quelli che non la pensano come lui. Davvero una gran brutta pagina con un conduttore che tutto si puo' dire tranne che accetti il dialogo





Tra i tanti commenti cancellati sulla pagina FB di Ripensare i Balcani sono (per il momento) sopravvissuti questi








Valentina è una super eroina.. riesce a inserire un parere !





Triste vedere una pagina che si beve tutte le fake news


"Ricordatevi che con i film western sono riusciti a far credere al mondo intero che i cattivi erano gli indiani." (Cit.)




























Ho la famiglia in Ucraina, se mi chiedete se sono preoccupata vi rispondo Si. Ma la mia preoccupazione è liberatoria perché credo profondamente che Russia sappia gestire in modo migliore la situazione, anzi, lo so che sarà proprio così. Questione non è territoriale ma umano. Guerra civile in Ucraina dura da 8 anni, è arrivata l'ora di finirla liberando i popolo russofono dall'aggressione ucroamericana! Io sono ucraina russofona, ho sofferto per 8 anni lo sterminio della gente del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre del Donbass, ho pianto ogni giorno con ogni madre di Odessa, Charkov, Zaporogie che videro uccidere loro figli dai gruppi nazisti dell'ucraina, ho pianto per ogni legge russofoba, per ogni giornalista ammazzato in Ucraina, per ogni oppositore picchiato e imprigionato.
In questo momento milioni ucraini di lingua russa e lingua ucraina preparano i fiori per accogliere l'esercito russo e pregano di liberarli dal male assoluto che si impadronì del paese dopo la golpe dell'estrema destra nel 2014.
Non è questione del territorio ma di umanità!
Quella della Russia non è aggressione ma liberazione dal fascismo ucraino!
Autrice: Svetlana Svetlana, cittadina ucraina russofona










Più e più volte viene chiesto di raccontare la storia di Slobodan, 11 anni, ucciso perchè cercava di salvare il suo cane, ma nulla.. nebbia in Val Padana












Si deve fare attenzione a non ospitare nazionalismi








mercoledì 23 febbraio 2022

Guerra jugoslava, cronache di una catastrofe preparata a tavolino




 La storiografia ufficiale afferma che a Srebrenica le truppe comandate da Mladic si siano abbandonate a un efferato massacro di 8.000 civili, malgrado il conto delle presunte vittime scaturisse dalla mera sommatoria tra i 3.000 prigionieri catturati dalle forze serbo-bosniache e i 5.000 dispersi – gran parte dei quali vennero identificati in seguito – indicati in un rapporto stilato dalla Croce Rossa dietro suggerimento di Izetbegović , che si rifiutò sia di fornire l’elenco dei nominativi scomparsi, sia di organizzare un apposito censimento. «Se le autorità musulmane – osserva il presidente della Fondazione per la Ricerca sul Genocidio Milan Bulajic – avessero voluto veramente conoscere il numero delle vittime, avrebbero potuto organizzare nel 1996 un censimento della popolazione e compararlo con quello del 1991. Ma questo non è stato fatto perché, con quel censimento, il numero degli uccisi sarebbe emerso con precisione. Non è stato fatto nemmeno nel 2001, sebbene la legge stabilisca l’obbligatorietà di realizzare un censimento ogni dieci anni, perché sarebbe venuto fuori quanti serbi erano stati uccisi a Sarajevo e a Srebrenica. La Bosnia-Erzegovina è così rimasto il solo Paese nella regione a non aver provveduto a un censimento della popolazione […]. Forse non c’era l’intenzione di accertare una verità che avrebbe rivelato che un genocidio è stato perpetrato in 192 villaggi serbi della regione di Srebrenica e che il numero di serbi scomparsi o uccisi a Sarajevo era maggiore di quello dei musulmani scomparsi o uccisi a Srebrenica. Ci sono stati dei crimini di guerra da ambedue le parti». Numerosi cittadini serbi residenti nei dintorni della cittadina bosniaca denunciarono inoltre – senza ottenere la minima attenzione da parte delle autorità competenti – violenze commesse contro le loro famiglie dai guerriglieri musulmani, gettando un’ombra sulla identità dei cadaveri mostrati dai bosgnacchi. La Commissione Internazionale per le Persone Scomparse (Icmp) fondata per volontà diretta del presidente Clinton, sostenne di aver identificato, sottoponendoli alla prova del Dna, oltre 6.000 cadaveri uccisi a Srebrenica dalle forze di Mladic, ma quando il legale dell’imputato Radovan Karadžić richiese la trasmissione della documentazione relativa alle presunte identificazioni, l’Icmp oppose un secco rifiuto adducendo ragioni legate alla privacy dei (presunti) parenti delle vittime. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo Henry Wieland affermò che i suoi uomini non avevano raccolto alcuna prova in grado di accertare le presunte esecuzioni di massa a danno dei musulmani di cui erano accusati i serbi.

Molti dei corpi spacciati da Izetbegović per “vittime di Srebrenica” rappresentavano in realtà i cadaveri dei miliziani musulmani deceduti nel corso delle battaglie contro le forze serbo-bosniache di Mladic. Il paragrafo 115 del rapporto redatto da una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite il 15 novembre 1999 rivela inoltre l’esistenza, confermata anche dal capo della polizia di Srebrenica, di un negoziato segreto in cui Clinton pose una strage di almeno 5.000 musulmani come precondizione per l’intervento diretto della Nato contro la Repubblica Srpska. E mentre un’ondata di fuoco mediatico cominciava a bersagliare incessantemente i serbi e i loro leader politici Slobodan Milošević, Radovan Karadžić e Milan Martić, nessun resoconto giornalistico fu pubblicato per far luce sui massacri compiuti nei territori di Brantunac dai membri dell’Armata della Repubblica di Bosnia-Erzegovina comandata da Naser Orić, coadiuvata da mujaheddin musulmani provenienti dall’intera galassia islamica e assistita da agenzie private messe a disposizione di Izetbegović come la Military Professional Resources Inc. finanziata da Stati Uniti, Arabia Saudita e Malaysia. «A posteriori – osserva l’esperto analista John Schindler –, appare sorprendente che Izetbegović e la Sda siano riusciti a celare tali crimini e a dipingersi come vittime davanti all’Occidente. Come i musulmani siano riusciti a demonizzare i propri nemici e ad ottenere il sostegno dell’Occidente cristiano, ed in particolare degli Stati Uniti, nella loro guerra per l’Islam, rappresenta forse la più straordinaria e sconfortante saga della guerra civile bosniaca».

Tratto da Alessandro Barbero. La storia




"IL TRIBUNALE AD HOC" DELL' AJA

 





Quattro saggi che esaminano le carenze legali di The Hague Tribunal. L'ICTY e Srebrenica; di S. Karganovic è un caso di studio che esamina il sito di esecuzione di Branjevo / Pilica; L'Open Contempt for Justice di ICTY di C. Black esamina la falsa rappresentazione intenzionale di The Hague Tribunal in merito alla prova nella Mladic Trial; Perceptions of Injustice di Viseslav Simic esamina l'impatto delle decisioni del Tribunale dell'Aja sulla coesistenza e la riconciliazione locali. When Justice Fails di Jovan Milojevich è uno studio basato su un'analisi statistica delle convinzioni del Tribunale dell'Aia in merito al pregiudizio. Ogni studio presenta prove devastanti che The Hague Tribunal era un'istituzione disfunzionale legale che sosteneva uniformemente l'imperialismo USA / UE nella ex Jugoslavia.

Analisi e ricerche sul "tribunale ad hoc" dell'Aia









Moriva esattamente l’11 marzo 2006, fa nel carcere dell'Aia, Slobodan Milosevic. Nel gennaio del 2006, pochi mesi prima vi era stato uno scandalo, quando nelle analisi del sangue era stato rilevato l'antibiotico Rifampicin, farmaco che neutralizzava l'effetto dei medicinali che Milosevic utilizzava per la cardiopatia di cui soffriva.

Della presenza di tale farmaco nel suo sangue Milošević si era lamentato in una lettera inviata al ministro degli esteri russo, inoltre aveva chiesto di essere ricoverato presso una clinica specializzata a Mosca.

Tutto ciò ovviamente gli è stato negato.

Inoltre Milosevic, poco prima della sua morte aveva espresso timori che lo stessero avvelenando.

Bastano queste poche righe per comprendere che la sua morte non è stata un incidente.
Era l'unico modo per "vincere" contro un uomo che non potevano piegare alla loro brama espansionistica, ma era anche un modo per tappargli la bocca, visto che aveva osato umiliare l'intero tribunale penale internazionale che ha dovuto far cadere tutte le accuse anni dopo la sua morte per mancanza di prove.

Nonostante tutto, contro tutti e contro ogni avversità, ha vinto!




martedì 22 febbraio 2022

Kosovo si, Donetsk e Luhansk no




 Evidentemente il Kosovo si era prenotato prima, poi col covid si sono fermate le prenotazioni per la secessione 

Stepan Bandera. Vita e Eredità di un Nazionalista Ucraino

Guerra dei media, la strage di Markale

L'inganno di Racak


Strage di Odessa
La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni di manifestanti che si opponevano al nuovo governo neo nazista instauratosi nel paese in seguito alle rivolte di piazza Maidan. In concomitanza con il rogo, ci furono linciaggi e violenze nei confronti di oppositori politici,, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra, i linciaggi e le aggressioni mortali proseguirono anche i giorni successivi alla strage,


Suicida il pilota della NATO che uccise la piccola Milica Rakic
Si è tolto la vita un mese fa il diretto responsabile della morte di Milica Rakic, la piccola di tre anni che abitava nei pressi dell'aeroporto di Belgrado e fu colpita da frammenti di bombe "umanitarie" della NATO il 17 aprile 1999 alle ore 21:45.
Il tenente colonnello Harold F. M. era andato in pre-pensionamento da pochi mesi con una diagnosi di "stress da disordine post-traumatico" in seguito a quei bombardamenti, secondo le dichiarazioni di sua moglie Elisabeth.
La piccola Milica appare oggi trasfigurata, tra le icone dei santi della chiesa ortodossa, negli affreschi realizzati dal diacono Nikola Lubardic
Allo stesso indirizzo rimandiamo per l'elenco completo dei bambini morti ammazzati nell'operazione "umanitaria" della NATO, mirata a strappare il Kosovo alla Serbia per accelerare lo sventramento della Jugoslavia secondo criteri "etnici".




Ai tanti commentatori dell'ultima ora che affollano i social, a volte senza neppure sapere dove si trovino i paesi coinvolti in questo "conflitto" solo sbandierato: vi sembra normale che la Nato cerchi di appropriarsi di tutte le ex repubbliche sovietiche come se fosse casa sua? Che influenzi tutta l'economia di un continente, l'Europa, che non sa più muoversi senza che l'imperialismo yankee non glielo consenta? Non ci pensarono un attimo Nato and company a riconoscere la autoproclamazione di Slovenia e Croazia affossando la Jugoslavia... Non ci pensarono un attimo Nato and company a riconoscere il Kosovo indipendente... tutte proclamazioni o addirittura autoproclamazioni al di fuori del diritto internazionale. E potrei andare avanti... Analizziamo bene tutto prima di seguire la propaganda che vuole mostrare ogni volta il "novello Hitler". Chi sfruttó gli sgherri nazisti a proprio vantaggio furono gli Usa in America Latina, con gli scempi argentini, cileni, brasiliani, o quelli del centro America e via discorrendo... non dimentichiamolo che senza memoria ci facciamo male.
Alessandro

Le provocazioni sanguinarie sono un marchio di fabbrica dell'imperialismo statunitense. Basti ricordare l'"incidente di Racak" in Kosovo, quando 34 militanti morti del terrorista KLA sono stati presentati come civili uccisi dall'esercito jugoslavo. Successivamente, esperti finlandesi indipendenti hanno confutato questa affermazione. Ma l'atto era compiuto.
L'incidente di Racak è diventato il motivo dell'intervento della NATO contro la Jugoslavia. Durante i 78 giorni di spietati bombardamenti di città pacifiche, migliaia di persone sono state uccise e ferite e sono stati causati danni per oltre 100 miliardi di dollari. Dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa G.A. Zyuganov




Velimir Tomovic, In difesa della Jugoslavia




 Siamo emozionatissimi perchè Velimir Tomovic ci ha permesso di mettere la sua foto sul nostro blog 

Cogliamo l'occasione di ringraziare anche noi Andrea Martocchia per il suo impegno infinito 


Ringrazio Jugocoord Onlus per avermi omaggiato con la seconda ricchissima edizione del libro "In difesa della Jugoslavia" e per aver citato il mio lavoro nel testo.

Un grande ringraziamento anche all'amico Andrea Martocchia.

Consiglio a tutti coloro vogliano approfondire le vicende della guerra NATO contro la Jugoslavia e del processo contro Milosevic la lettura di questo fantastico libro.

facebook.com/jugocoord

facebook.com/cnj.onlus

facebook.com/velimir.tomovic.1

In difesa della Jugoslavia



sabato 19 febbraio 2022

IL KOSOVO E' SERBIA E SI CHIAMA KOSMET

 









Traffico d'organi in Kosovo, l'orrore torna a galla

UCK un esercito criminale


















































Durante la famigerata guerra in Jugoslavia, parlo di quella per il Kosovo, quella del 99, ogni giorno venivano trovate nuove fosse comuni di cui erano immancabilmente colpevoli i serbi. Per la verità ogni tanto venivano trovati camion condotti da albanesi e pieni di cadaveri che venivano trasportati a destra e a manca. Ma di quelli si parlava come di una curiosità e nessuno ci faceva caso. Ne riparleremo. Evidentemente gli assassini anglo sorosiani di questo mondo, non hanno grande fantasia, usano sempre gli stessi metodi. Ma poi perchè dovrebbero? C'è sempre una carrettata di cretini che si stracciano le venti senza capire una caxxo.







Ricatto alla Serbia, tra Pristina e Kragujevac

La partita balcanica in questo periodo, letta con calma, suggerisce una sorta di conto finale presentato alla Serbia sconfitta, con risarcim...