lunedì 28 febbraio 2022
venerdì 25 febbraio 2022
Andrea Rocchelli è morto invano
C'è chi da la vita per la verità e c'è chi continua a fare il servo della NATO
Ricordiamo Andrea Rocchelli, assassinato dai fascisti di Kiev
«Nel Donbass l’Ucraina bombarda da 8 anni, dove eravate?»
giovedì 24 febbraio 2022
NON SIAMO D'ACCORDO CON "RIPENSARE I BALCANI"
La pagina face book di Ripensare i Balcani l'aveva già fatta grossa il 27 gennaio scorso.
Dopo innumerevoli post contro Djokovic non c'era nessun post il "Giorno della Memoria" per ricordare i milioni di morti innocenti anche nei lager nei Balcani. Tuttavia il gestore della pagina aveva trovato tempo per pubblicizzare un libro assurdo e anche poco veritiero
Oggi la pagina è uscita con un post che ha mandato in ilarità una marea di persone per tanta ipocrisia assieme.
Andiamo con ordine
I musulmani di Bosnia sono stati alleati dei nazisti nella seconda guerra mondiale
Waffen-Gebirgs-Division der SS "Handschar"
Da 8 anni c'è la guerra in Ukraina ed è cominciata con un colpo di stato
8 anni fa sono successe delle stragi che non avremmo mai potuto immaginare
mercoledì 23 febbraio 2022
Guerra jugoslava, cronache di una catastrofe preparata a tavolino
La storiografia ufficiale afferma che a Srebrenica le truppe comandate da Mladic si siano abbandonate a un efferato massacro di 8.000 civili, malgrado il conto delle presunte vittime scaturisse dalla mera sommatoria tra i 3.000 prigionieri catturati dalle forze serbo-bosniache e i 5.000 dispersi – gran parte dei quali vennero identificati in seguito – indicati in un rapporto stilato dalla Croce Rossa dietro suggerimento di Izetbegović , che si rifiutò sia di fornire l’elenco dei nominativi scomparsi, sia di organizzare un apposito censimento. «Se le autorità musulmane – osserva il presidente della Fondazione per la Ricerca sul Genocidio Milan Bulajic – avessero voluto veramente conoscere il numero delle vittime, avrebbero potuto organizzare nel 1996 un censimento della popolazione e compararlo con quello del 1991. Ma questo non è stato fatto perché, con quel censimento, il numero degli uccisi sarebbe emerso con precisione. Non è stato fatto nemmeno nel 2001, sebbene la legge stabilisca l’obbligatorietà di realizzare un censimento ogni dieci anni, perché sarebbe venuto fuori quanti serbi erano stati uccisi a Sarajevo e a Srebrenica. La Bosnia-Erzegovina è così rimasto il solo Paese nella regione a non aver provveduto a un censimento della popolazione […]. Forse non c’era l’intenzione di accertare una verità che avrebbe rivelato che un genocidio è stato perpetrato in 192 villaggi serbi della regione di Srebrenica e che il numero di serbi scomparsi o uccisi a Sarajevo era maggiore di quello dei musulmani scomparsi o uccisi a Srebrenica. Ci sono stati dei crimini di guerra da ambedue le parti». Numerosi cittadini serbi residenti nei dintorni della cittadina bosniaca denunciarono inoltre – senza ottenere la minima attenzione da parte delle autorità competenti – violenze commesse contro le loro famiglie dai guerriglieri musulmani, gettando un’ombra sulla identità dei cadaveri mostrati dai bosgnacchi. La Commissione Internazionale per le Persone Scomparse (Icmp) fondata per volontà diretta del presidente Clinton, sostenne di aver identificato, sottoponendoli alla prova del Dna, oltre 6.000 cadaveri uccisi a Srebrenica dalle forze di Mladic, ma quando il legale dell’imputato Radovan Karadžić richiese la trasmissione della documentazione relativa alle presunte identificazioni, l’Icmp oppose un secco rifiuto adducendo ragioni legate alla privacy dei (presunti) parenti delle vittime. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo Henry Wieland affermò che i suoi uomini non avevano raccolto alcuna prova in grado di accertare le presunte esecuzioni di massa a danno dei musulmani di cui erano accusati i serbi.
Molti dei corpi spacciati da Izetbegović per “vittime di Srebrenica” rappresentavano in realtà i cadaveri dei miliziani musulmani deceduti nel corso delle battaglie contro le forze serbo-bosniache di Mladic. Il paragrafo 115 del rapporto redatto da una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite il 15 novembre 1999 rivela inoltre l’esistenza, confermata anche dal capo della polizia di Srebrenica, di un negoziato segreto in cui Clinton pose una strage di almeno 5.000 musulmani come precondizione per l’intervento diretto della Nato contro la Repubblica Srpska. E mentre un’ondata di fuoco mediatico cominciava a bersagliare incessantemente i serbi e i loro leader politici Slobodan Milošević, Radovan Karadžić e Milan Martić, nessun resoconto giornalistico fu pubblicato per far luce sui massacri compiuti nei territori di Brantunac dai membri dell’Armata della Repubblica di Bosnia-Erzegovina comandata da Naser Orić, coadiuvata da mujaheddin musulmani provenienti dall’intera galassia islamica e assistita da agenzie private messe a disposizione di Izetbegović come la Military Professional Resources Inc. finanziata da Stati Uniti, Arabia Saudita e Malaysia. «A posteriori – osserva l’esperto analista John Schindler –, appare sorprendente che Izetbegović e la Sda siano riusciti a celare tali crimini e a dipingersi come vittime davanti all’Occidente. Come i musulmani siano riusciti a demonizzare i propri nemici e ad ottenere il sostegno dell’Occidente cristiano, ed in particolare degli Stati Uniti, nella loro guerra per l’Islam, rappresenta forse la più straordinaria e sconfortante saga della guerra civile bosniaca».
Tratto da Alessandro Barbero. La storia
"IL TRIBUNALE AD HOC" DELL' AJA
Quattro saggi che esaminano le carenze legali di The Hague Tribunal. L'ICTY e Srebrenica; di S. Karganovic è un caso di studio che esamina il sito di esecuzione di Branjevo / Pilica; L'Open Contempt for Justice di ICTY di C. Black esamina la falsa rappresentazione intenzionale di The Hague Tribunal in merito alla prova nella Mladic Trial; Perceptions of Injustice di Viseslav Simic esamina l'impatto delle decisioni del Tribunale dell'Aja sulla coesistenza e la riconciliazione locali. When Justice Fails di Jovan Milojevich è uno studio basato su un'analisi statistica delle convinzioni del Tribunale dell'Aia in merito al pregiudizio. Ogni studio presenta prove devastanti che The Hague Tribunal era un'istituzione disfunzionale legale che sosteneva uniformemente l'imperialismo USA / UE nella ex Jugoslavia.
Analisi e ricerche sul "tribunale ad hoc" dell'Aia
Moriva esattamente l’11 marzo 2006, fa nel carcere dell'Aia, Slobodan Milosevic. Nel gennaio del 2006, pochi mesi prima vi era stato uno scandalo, quando nelle analisi del sangue era stato rilevato l'antibiotico Rifampicin, farmaco che neutralizzava l'effetto dei medicinali che Milosevic utilizzava per la cardiopatia di cui soffriva.
Della presenza di tale farmaco nel suo sangue Milošević si era lamentato in una lettera inviata al ministro degli esteri russo, inoltre aveva chiesto di essere ricoverato presso una clinica specializzata a Mosca.
Tutto ciò ovviamente gli è stato negato.
Inoltre Milosevic, poco prima della sua morte aveva espresso timori che lo stessero avvelenando.
Bastano queste poche righe per comprendere che la sua morte non è stata un incidente.
Era l'unico modo per "vincere" contro un uomo che non potevano piegare alla loro brama espansionistica, ma era anche un modo per tappargli la bocca, visto che aveva osato umiliare l'intero tribunale penale internazionale che ha dovuto far cadere tutte le accuse anni dopo la sua morte per mancanza di prove.
Nonostante tutto, contro tutti e contro ogni avversità, ha vinto!
martedì 22 febbraio 2022
Kosovo si, Donetsk e Luhansk no
Evidentemente il Kosovo si era prenotato prima, poi col covid si sono fermate le prenotazioni per la secessione
Stepan Bandera. Vita e Eredità di un Nazionalista Ucraino
Guerra dei media, la strage di Markale
Velimir Tomovic, In difesa della Jugoslavia
Siamo emozionatissimi perchè Velimir Tomovic ci ha permesso di mettere la sua foto sul nostro blog
Cogliamo l'occasione di ringraziare anche noi Andrea Martocchia per il suo impegno infinito
Ringrazio Jugocoord Onlus per avermi omaggiato con la seconda ricchissima edizione del libro "In difesa della Jugoslavia" e per aver citato il mio lavoro nel testo.
Un grande ringraziamento anche all'amico Andrea Martocchia.
Consiglio a tutti coloro vogliano approfondire le vicende della guerra NATO contro la Jugoslavia e del processo contro Milosevic la lettura di questo fantastico libro.
facebook.com/velimir.tomovic.1
sabato 19 febbraio 2022
IL KOSOVO E' SERBIA E SI CHIAMA KOSMET
Ricatto alla Serbia, tra Pristina e Kragujevac
La partita balcanica in questo periodo, letta con calma, suggerisce una sorta di conto finale presentato alla Serbia sconfitta, con risarcim...

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Potrei firmare anche virgole e punti del testo pubblicato da Gian Antonio Stella sul “Corsera” di Milano e riportato integralmente da “La ...
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Milano | Porta Venezia – Inaugurata la statua dedicata a Boscovich Croati pigliatutto di Giacomo Scotti Ruggero Giuseppe Boscovich A Dubro...
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Nikola Tesla è stato un inventore e fisico serbo, nato a Smiljan, odierna cittadina croata, nel 1856 come suddito dell’Impero austriaco...