domenica 31 luglio 2022

LA NATO PORTA NUOVAMENTE IL CAOS IN KOSMET







Ore. 19.45 -  Confermato un ferito nell'esercito serbo al checkpoint di Jarinje

La popolazione serba del Kosovo a Metohija ha iniziato a costruire barricate. Lo riporta la televisione nazionale kosovara (Intel Slava)

Novi Pazar, nel sud della Serbia al confine con il Kosovo vengono riportati degli spari (Global Intel Watch)









Non vogliamo il conflitto e non vogliamo la guerra, vogliamo solo la pace e il rispetto di tutto ciò che è firmato. Chiedo sia agli albanesi che ai serbi di mantenere la pace e di parlare, ma chiedo anche ai rappresentanti dei paesi potenti e grandi che hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo di tenere conto del diritto internazionale e della realtà sul campo e di non permettere conflitti occorrono.
Questo non è un paese che causa conflitti, questo non è un paese che vuole un conflitto, ma questa non è una nazione che vincerete facilmente. Pregheremo per la pace e cercheremo la pace, ma lasciatemelo dire subito: non ci sarà alcuna resa e la Serbia vincerà!
- Il Presidente della Repubblica di Serbia Aleksandar Vučić si è rivolto oggi al pubblico sulla situazione in Kosovo e Metohija.







"Gli albanesi kosovari si riuniscono in gruppi nella parte meridionale della città di Kosovska Mitrovica, sul ponte che conduce alla parte settentrionale, abitata da serbi. Lo riferiscono i media locali.
A sua volta, la popolazione serba della provincia autonoma del Kosovo e Metojia sta costruendo barricate nel nord della regione. Diverse dozzine di persone hanno bloccato la strada principale che collega le città di Pristina e Raska".
RT
P.s. Per il presidente serbo Vucic a mezzanotte di oggi è pianificato l'attacco kosovaro alla popolazione serba







Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato l'esercito kosovaro sta pianificando un attacco contro la popolazione serba che vive nel nord della regione. Le forze speciali kosovare avrebbero chiuso i valichi di frontiera mentre Belgrado ha posto l’esercito in stato di allerta








Prima ancora che esistesse l'impero romano era tutto Illiria e Dardania. Infatti Adamo era illiro e Eva dardana








Nei tg nazionali nulla di nulla ma la situazione è tesa
Serbia 🇷🇸. L'esercito del Kosovo prevede di attaccare la parte settentrionale della Serbia a mezzanotte - Vučić.
“Penso che non siamo mai stati in una situazione più difficile e complicata di oggi. Perché ho detto questo? Il regime di Pristina sta cercando, presentandosi come una vittima, di usare gli umori del mondo”, ha affermato il presidente della Serbia.







Salutate gli ultimi serbi che erano sopravvissuti ai vari pogrom. Non rimarrà più un serbo vivo in kosovo











Alle 22:39 di stasera 31/7 ancora quasi nessuna homepage dei quotidiani italiani riporta le cronache dal Kosovo, dove sta per scoppiare l'inferno, benché l'area ci sia geograficamente vicinissima e con 638 membri il contingente italiano sia il più numeroso tra le truppe di occupazione della KFOR.
In sintesi: da domani la dirigenza pan-albanese del protettorato, istituito dalla NATO con la aggressione del 1999, non riconoscerà più i documenti e le targhe automobilistiche della popolazione serba. I serbi già da ore hanno innalzato barricate.










Il commento della portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova sulla situazione in Kosovo:
La decisione delle “autorità” di Pristina di iniziare dal 1 agosto ad applicare “regole” irragionevoli e discriminatorie sulla sostituzione forzata dei documenti personali e dei numeri di registrazione dei serbi locali è un altro passo verso l'espulsione della popolazione serba del Kosovo, l'espulsione dal Kosovo. Istituzioni serbe che assicurano la protezione dei diritti dei residenti serbi dall'arbitrarietà dei radicali di Pristina guidati dal "Primo Ministro" A. Kurti.
Chiediamo a Pristina, agli Stati Uniti e all'UE dietro di essa di fermare le provocazioni e di rispettare i diritti dei serbi in Kosovo.
Questo sviluppo degli eventi è un'ulteriore prova del fallimento della missione di mediazione dell'Unione europea. Questo è anche un esempio del posto che è stato preparato per Belgrado nell'Unione Europea, offrendo di fatto a Belgrado di sopportare la mancanza di diritti dei suoi connazionali.






Un breve sunto del discorso di Aleksandar Vučić alla televisione nazionale:
- Abbiamo completato l'incontro presso lo stato maggiore, avvenuto subito dopo quello del generale Moysilovich con il comandante della KFOR
- Il comandante della KFOR dovrebbe venire a Kosovska Mitrovica e parlare con il leader serbo del Kosovo Rakic
- Mi auguro che la parte “irresponsabile” albanese venga fermata attraverso le argomentazioni (di terzi)
- Spero che domani saremo in grado di raggiungere soluzioni di compromesso attraverso il dialogo, che possa portare a una situazione più favorevole al mantenimento della pace
- Ringrazio i serbi nel nord del Kosovo per la moderazione e, allo stesso tempo, per il coraggio
-Ringrazio i rappresentanti dell'ambasciata americana, Borell, e Carl Bildt
Via Rybar







Gli Stati Uniti possono iniziare una guerra nei Balcani e coinvolgere la Russia - Mironov (Russia Giusta)
La Russia deve essere preparata al fatto che gli Stati Uniti scateneranno una grande guerra nei Balcani, ha affermato nel suo canale Telegram il leader del partito Russia Giusta, Sergei Mironov.
Mironov ha osservato che gli Stati Uniti potrebbero utilizzare il fattore Kosovo per salvare il regime nazista in Ucraina. Mironov ha sottolineato che proprio come l'Ucraina è un progetto statunitense anti-russo, il Kosovo è un progetto anti-Serbia simile.
Secondo Mironov, gli Stati Uniti hanno creato una riserva per i terroristi nei Balcani, con l'aiuto della quale destabilizzano la situazione e fanno pressione su Belgrado, che è l'unico alleato della Russia nella regione.
"Dobbiamo essere preparati al fatto che se Washington esaurirà tutte le possibilità per salvare il regime criminale di Kiev, entreranno in gioco opzioni di ripiego, incluso un tentativo di scatenare una grande guerra nei Balcani e attirare la Russia", ha detto Mironov.
(Rossa Primavera)




Sei giorni fa il segretario di stato americano Anthony Blinken era in visita in Kosovo, ufficialmente a "sostenere l'integrazione euro-atlantica del Kosovo".
Tre giorni dopo il governo del Kosovo ha iniziato un processo di limtazione dell'uso dei documenti e delle targhe serbe ai serbi residenti in Kosovo, creando le condizioni per un'escalation.
Ieri schermaglie e spari al confine, mentre il deputato della Rada ucraina Oleksiy Goncharenko propone che l'esercito ucraino si mobiliti contro la Serbia (definita "cavallo di Troia della Russia") se la situazione dovesse degenerare.
Intanto Nancy Pelosi cerca in ogni modo di provocare il governo cinese superando simbolicamente proprio quella "linea rossa" che Pechino aveva posto rispetto ai rapporti con Taiwan.
E tutto questo mentre in Ucraina continua una sanguinosa guerra per procura degli USA contro la Russia.
Ecco, se fossi incline a letture di tipo biblico-apocalittico direi che gli USA oggi sono in missione per conto del Caos: agenti dell'Armageddon.
Più sobriamente, la politica estera USA è, al di là di ogni possibile dubbio, la più radicale e costante minaccia alla pace mondiale.
Comunque segnalo che poco più di cent'anni fa il mondo (e specificamente l'Europa) ha vissuto la più grande distruzione di risorse e persone della sua storia, e che tutto cominciò in un piccolo paese balcanico, la Serbia.
Oggi la miccia è già accesa in Ucraina, ma una dilatazione verso la Serbia sarebbe un punto di non ritorno.
Chi non ha ancora capito che siamo nelle mani di gente priva di coscienza e responsabilità, gente pronta a sacrificare non una persona, ma un intero continente sull'altare del proprio potere è meglio che capisca in fretta e ne tragga le conseguenze, perché troppe micce portano già alla polveriera.








Una statua dell’ex capo dell’OSCE in Kosovo, l’americano William Walker, nel villaggio di Racak, alla porte di Pristina, dove, fine 1998, in piena guerriglia interna alla Jugoslavia, una battaglia di tre giorni con le sue vittime, fu montata come strage di civili convincendo il mondo -Italia compresa- che quella guerra contro Milosevic andava fatta.

La statua dell’ex generale Usa William Walker, nel 1998 capo della missione Osce nella provincia serba del Kosovo, verrà inaugurata a Racak il 15 gennaio. Bronzea ed imponente, come la bugia che la statua vorrebbe immortalare al mondo.

Ennio Remondino non è un servo NATO

Il Presidente della Serbia Aleksandar Vucic si è rivolto alla nazione oggi a seguito dei colloqui di giovedì scorso a Brussels sulla questione del Kosovo. Vucic ha affermato che il messaggio chiave per i serbi in Kosovo e Metohija è che, “qualunque cosa accada, non ci sarà nessuna colonna di profughi. Salveremo le persone dalle persecuzioni e dai pogrom”, ha sottolineato il presidente, il quale ha riferito che i rappresentanti dei serbi gli hanno detto che, se la persecuzione non verrà fermata, nel prossimo mese i politici serbi lasceranno le istituzioni di Pristina, e poi entro la fine di settembre se ne andranno anche poliziotti, giudici e pubblici ministeri.




venerdì 29 luglio 2022

L'EUROPA SI STA SUICIDANDO. S

 Con le armi inviate dall'Occidente l'Ucraina quotidianamente fa criminali bombardamenti a tappeto sui territori liberati dalle milizie del Donbass.

Questa volta è stato colpito un campo di detenzione per prigionieri di guerra ucraini: hanno ammazzato 50 dei loro stessi uomini e ne hanno gravemente feriti altri 70. Inoltre, sono morte 8 guardie.
Forse è stato un errore, o forse Kiev ha voluto mandare un messaggio ai propri soldati: chi si arrende viene ammazzato.
Caino impallidirebbe.
Aspettiamo che Zelensky dia spiegazioni ai cari delle vittime.
Alberto Fazolo




L’Ucraina ha compiuto l’ennesimo crimine di guerra, questa volta sui suoi stessi aguzzini mandati nel Donbass per sterminare i civili inermi. Gli ucraini stamattina hanno sparato un missile dai sistemi di fuoco multiplo HIMARS, mandati a Kiev dagli americani, nella Repubblica di Donezk sulla prigione dove erano tenuti prigionieri i militanti dell’Azov. Sono stati così eliminate 53 persone, mentre 75 sono in gravi condizioni. Gli Himars sono sistemi americani di alta precisione e vengono impiegati su ordine e istruzione degli americani.
Sono stati eliminati i nazi ucraini dell’Azov perché stavano collaborando, avevano cominciato a raccontare attivamente i particolari dei crimini che hanno commesso sui civili del Donbass, da chi avevano ricevuto gli ordini, ecc. Dopo le promesse di “estradizione sulle spiagge della Turchia” avevano capito che erano stati imbrogliati e abbandonati da Kiev. Non interessavano più e sono stati eliminati perché erano diventati pericolosi, perché avevano paura che rivelassero segreti importanti. Inoltre si è voluto dare un avvertimento preciso ai militanti ucraini che intendano in futuro consegnarsi ai russi.
La stampa italiana dà notizia di questo crimine di Kiev barcollando e mentendo, come al solito. Stamattina aveva scritto che erano stati gli ucraini, poi ha modificato e ha dato la versione ucraina, secondo la quale sono stati i russi. Ma lo capisce anche un bambino che i russi, le due repubbliche del Donbass avevano solo interesse a ottenere dai nazi Azov quante più informazioni possibili per preparare il processo. Inoltre, i missili americani Himars li hanno solo gli ucraini. Guarda caso, la Stampa non ha sollevato nessun rumore su questo crimine, eppure hanno sterminato nel sonno ben 53 dei suoi tanto decantati “eroi” filosofi dell’Azov!
Certamente un crimine enorme commesso contro il proprio popolo. Colpevole l’Occidente che continua ancora a sostenere l’Ucraina e invece di fermare la guerra fratricida di Kiev pensa solo a manipolare le coscienze e cerca di far riconoscere la Russia “stato terrorista”




Il Pentagono conferma: l'esercito ucraino ha bombardato "accidentalmente" un centro di detenzione della Repubblica Popolare di Donetsk uccidendo decine di prigionieri ucraini del battaglione Azov e diverse guardie carcerarie.





I tifosi turchi
🇹🇷
del Fenerbahce hanno cantato “Vladimir Putin” nella partita contro la Dynamo Kiev
🇺🇦
.
Partita di qualificazione alla Champions League.






L'Unione europea e la Nato in un tweet. Meglio era impossibile come descrizione




Berlino potrebbe utilizzare il Nord Stream 2.
A dichiararlo è il presidente del comitato per l'energia del Bundestag, Ernst.
Secondo Klaus Ernst, se la situazione dell'approvvigionamento del gas in Germania non dovesse cambiare, Berlino sarà pronta a utilizzare il Nord Stream 2 - gasdotto che bypassa completamente il transito in Ucraina.





Le forze armate ucraine non possono realizzare una controffensiva nella regione di Kherson
Il corrispondente della CNN ha parlato con i soldati delle forze armate ucraine e ha appreso dettagli interessanti sulla situazione a Odessa e Nikolaev.
▪️Le forze armate dell'Ucraina stanno vivendo una grave carenza di fanteria e attrezzature per le operazioni.
▪️L'elevata attività dell'aviazione delle Forze Armate RF e il terreno della steppa complicherà notevolmente qualsiasi avanzamento.
▪️Un altro problema sono le ingenti perdite, di cui il comando delle Forze armate ucraine "non ha fretta di parlare".
Già il 15 luglio, il ministro della Difesa ucraino ha ammesso che la sua dichiarazione sulla controffensiva "è stata fraintesa a causa del suo scarso inglese".
(Intel Slava)





In Ucraina la lista nera del “Mirotvorez”, è protetta dal governo sin dalla sua istituzione nel 2014 dopo il colpo di Stato, uno dei suoi ispiratori, Anton Gherascenko è poi entrato nell’orbita del potere, nel 2019 è diventato il primo vice capo del Ministero degli Interni ucraino. Il “Mirotvorez” non è ufficialmente una risorsa statale e si definisce “Centro di Ricerche dei crimini commessi contro le basi della sicurezza dell’Ucraina, la pace e la sicurezza dei cittadini”. Il massimo del cinismo e del nazismo: odio e intolleranza totale verso le persone che hanno un’altra opinione politica e segnale chiaro per la loro eliminazione fisica. In questo sito, aperto a tutti, vengono resi noti i dati personali di coloro che sono ritenuti “nemici dell’Ucraina”, o “agenti del Cremlino”. Dopo aver pubblicato indirizzo e dati personali, alcuni giornalisti, blogger e attivisti ucraini sono stati uccisi.
La Missione di Monitoraggio dell’ONU in Ucraina si era rivolta al Parlamento ucraino nel 2019 per chiedere la chiusura del famigerato sito, ma la Rada aveva risposto negativamente perché “non possiede tali facoltà”, dalla Germania sempre nel 2019 era giunta la stessa richiesta, ma né Poroshenko, né Zelenskij si sono impegnati per bloccare l’attività del progetto “Mirotvorez”. Addirittura Zelenskij nel 2019 aveva dichiarato pubblicamente di “non poter chiudere il sito, qualunque cosa faccia”.
Continua QUI






IO FAKE di La Repubblica. Quando i naziucraini castravano davvero i soldati russi, i penivendiani italiani tacevano. Ora scrivono "Soldati russi che castrano prigionieri ucraini. I video delle atrocità postate sul web.. "Queste sono le fake pubblicate questa mattina dal falso quotidiano italiano La Repubblica, che non è del tutto diverso da La Stampa - questi quotidiani più famosi, storici sono diventati russofobi e sostengono sempre la parte ucraina: "Yeste rday, un video clip diviso in due parti ha iniziato a essere distribuito su un canale Telegram filo-russo prima la castrazione, e poi l'omicidio di un prigioniero di guerra ucraino con bavaglio in bocca e mani legate. Un soldato con un distintivo Z e un tagliatore in mano taglia il pene e il pene di un prigioniero, glieli porta in faccia, e poi gli spara in testa alla presenza di due soldati russi... ". La versione ucraina per un giornale italiano non è in dubbio! Come tutti i giornali, ahimè!
Vi ricordo che quando i nazisti ucraini castravano i soldati russi, erano tutti zitti! E questa non era una produzione video, ma la verità. Ma la verità è nascosta dall'occidente!
Ecco l'inizio dell'articolo de La Repubblica: "Soldati russi che castrano prigionieri ucraini. " I video delle atrocità postate sul web (i soldati russi castrano i prigionieri ucraini. Il video delle atrocità è stato caricato online. )
Articolo scritto da Daniele Raineri
Prima dell'uccisione dei nemici. E in rete c'è perfino chi fa il tifo
30 LUGLIO 2022
Ieri su un canale Telegram filorusso ha cominciato a circolare un video diviso in due parti che mostra prima la castrazione e poi l’uccisione di un prigioniero di guerra ucraino imbavagliato e con le mani legate. Un soldato con il distintivo Z e in mano un cutter taglia scroto e pene del prigioniero, glieli mette davanti al volto e poi gli spara alla testa, alla presenza di due militari russi.
Marinella Mondaini

giovedì 28 luglio 2022

La meravigliosa vita di Jovica Jovic

 Un uomo la cui famiglia è stata sterminata a Jasenovac




“‘Io vi ho raccontato tanto di me. Adesso voi dovete scrivere un libro sulla mia vita. Non ho mai scritto un libro, non ho mai pensato di poter scrivere… Ma vorrei raccontare il mio popolo rom, con le sue tradizioni, le sue storie d’amore e di sofferenza.’ Gesticola mentre parla: solleva le mani, le tiene sospese in aria, la fronte aggrottata. ‘E poi a voi vi ascoltano. Se lo scrivete voi, questo libro, tutti sapranno che è anche bello essere rom.’“ Jovica Jovic è un grande musicista. Con la sua fisarmonica ha suonato in tutta Europa, in teatri, balere, matrimoni, sagre, festival. E come musicista l’hanno conosciuto Moni Ovadia e Marco Rovelli, ma presto è per loro diventato un amico e un formidabile cantastorie: quella volta che rubò le galline alla vicina cieca, quella volta che il padre Dušan compose una canzone ad Auschwitz, quella volta che non si voleva sposare, ma si sposò lo stesso, quella volta che la guerra in Jugoslavia gli distrusse la chiesa che aveva costruito, quella volta che si comprò una Dallapé rossa fiammante come una Ferrari… In questo libro molto speciale tutte le storie di Jovica Jovic compongono un arazzo coloratissimo, fatto anche di discussioni con Moni e con Marco, di lettere e di fiabe, di riflessioni e di invenzioni. E sotto gli occhi del lettore prende vita l’universo rom, al di fuori degli stereotipi ma ricco di personaggi, situazioni e avventure rocambolesche, calato nella storia del Novecento – dalla deportazione del popolo rom ad Auschwitz alle guerre balcaniche – ma anche immerso nelle tradizioni, negli usi e nei costumi di una cultura millenaria, e soprattutto vivo, orgoglioso e sorprendente.

Questo è il livello cui siamo scesi?



 "Durante le prime settimane successive allo scoppio del conflitto eravamo scioccati", parola di Olena Zelenska, dall'intervista pubblicata a coronamento dello shooting fotografico per Vogue.

Come prime settimane, la first lady intende quelle tra maggio e luglio 2014, quando il presidente ucraino Turchinov, con la benedizione di Obama, avviava l'operazione anti-terrorismo contro i russofoni del Donbass, e l'aviazione ucraina bombardava il suo popolo nelle regioni di Donetsk e Lugansk?
Operazione anti-terrorismo che oggi viene occultata per convincere che la guerra sia iniziata a febbraio.
Bugiardi e manipolatori.
In Donbass non c'erano terroristi, ma un popolo che si è ribellato a un golpe nazista fomentato e occultato dal mondo occidentale.
Vi stanno prendendo in giro, vi stanno facendo il lavaggio del cervello, smettetela di credere a tutto quello che vi dicono.
I primi mesi del conflitto sono stati completamente censurati dal mainstraim.
A fronte di un'infamia del genere, con tutti i media al di là della cortina di ferro oscurati, i giornalisti occidentali che si trovano in Donbass con i beni congelati, quelli ucraini oppostisi al regime in galera o ammazzati, come fate ad avere fiducia in quello che vi dicono?
Vogue è diventata la nostra fonte su un conflitto di portata mondiale?
Questo è il livello cui siamo scesi?
Auguri.
Sara Reginella

La guerra? Romantica e chic. Le città bombardate? Ideale meta turistica per avventurosi. Il conflitto in Ucraina, gestito dalle “centrali marketing”, si trasforma sempre più in un horror distopico in sintonia coi tempi

I CONIUGI ZELENSKY, INVECE DI CONCORDARE UN ARMISTIZIO PER UNA GUERRA SANGUINOSA CHE STANNO PERDENDO, PREFERISCONO FARE I MODELLI PER VOGUE

Necroturismo in Ucraina. Zelensky attira i voyeur
di DANIELA RANIERI
Il fatto Quotidiano 28 LUGLIO 2022
Se ancora non avete prenotato le vacanze, Zelensky ha un’offerta per voi. Come si sa, l’Ucraina ha reagito all’aggressione russa con le armi della Nato e con un’inedita, pervasiva ed efficiente propaganda diffusa sapientemente via social. Il presidente ucraino ha inaugurato una comunicazione emozionale basata sullo storytelling bellico con armi finora escluse dalle tradizionali tecnologie belliche: agenzie di comunicazione e di marketing, spin-doctor, videomaker, società di post-produzione. Il video diffuso per la Giornata della Vittoria in ricordo dell’8 maggio 1945, giorno della resa dei nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, era esemplare: Zelensky, da solo, camminava tra le macerie di Kiev in uno scenario post-nucleare, citando Apocalypse Now, col sottofondo di una musica enfatica che sottolineava gli snodi drammatici del suo discorso sul “male” del nazismo “tornato sotto il segno della Z”.
Oggi, su quelle stesse strade, l’Agenzia per il Turismo patrocinata dai ministeri delle Infrastrutture, della Salute e degli Esteri lancia il tour nelle città martiri della guerra, le “coraggiose Bucha e Irpin”, in particolare. I motivi per cui un turista dovrebbe visitarle oggi, con le macerie che ancora occupano le strade dove giacevano i cadaveri degli eccidi, sono elencati sul sito Visit Ukraine: entrambe “hanno molti parchi e spazi verdi”; sono adatte alle “attività all’aperto”; sono “cittadine giovani e moderne” piene di “famiglie e bambini”; infine, sono “città eroiche, protagoniste dei più importanti massacri contro i civili che hanno avuto luogo durante l’attacco russo del 2022”.
“In attesa della grande vittoria e di sentire il battito del cuore di tutto il mondo libero” (testuale), il tour propone ai cittadini delle ricche capitali occidentali di essere “testimoni della grande Storia”, e riverberare nel mondo (con foto, selfie, recensioni su Tripadvisor?) l’immagine dell’Ucraina resiliente.
Con 50 euro è possibile acquistare pacchetti per tour di 3 ore per “le invincibili Bucha e Irpin”, “l’inconquistata Mykolaiv”, “l’indistruttibile Kharkiv”; per 180 euro, colazione inclusa, si soggiorna 3 giorni a Kiev. Degno di nota è il tour nella “Odessa criminale”, con giro nel quartiere dove sono nati “tutti i più famosi ladri e gangster della città”. Le foto promozionali ritraggono le città sfigurate: auto bruciate, palazzi sventrati, viali interrotti da cavalli di Frisia; qualcuno imbraccia un kalashnikov (l’esperienza è davvero immersiva). Leopoli è ancora fumante, le fondamenta divelte; tra i motivi per visitarla, “la gastronomia, il più grande mosaico di ciambelle al mondo” e il giro “nella zona dove sono morti i primi civili”.
Il necro-turismo post-bellico (non del tutto post: alcune città sono tuttora obiettivi di bombe e missili russi) ha lo scopo di finanziare la ricostruzione. A ciò serve l’estetizzazione della guerra: la contundente propaganda mondiale “Be brave like Ukraine” si è unita nelle democrazie europee a una glorificazione del Battaglione Azov, nazista per statuto (il fondatore Andrij Biletsky, membro del Parlamento ucraino dal 2014 al ’19, è cofondatore dell’Assemblea Social-nazionale, i cui obiettivi sono “la protezione della razza bianca” mediante una “nazionecrazia antidemocratica e antisionista”): i famigliari dei commilitoni hanno organizzato la maratona “Run for Azovstal” in 9 città del Paese; la pettorina era scaricabile via Telegram.
Monetizzare la guerra, la morte e il sacrificio di innocenti è una strategia che risponde ai canoni del capitalismo psicopolitico. Il governo ucraino suscita emozioni per capitalizzare la sua sanguinosa storia recente. Mentre Zelensky posa con sua moglie Olena Zelenska in tenuta patinata-mimetica per un servizio su Vogue, il luna park dell’orrore sancisce quel che alcuni studiosi (ad es. Branko Milanovic) osservano da tempo: nelle nazioni ex sovietiche si è fatto coincidere la libertà con la sfrenata economia di mercato; la rivoluzione ha sostituito la tirannia con un buio di valori.
Che male c’è?, replicano i liberali, per i quali il mercato aggiusta tutto e redime l’esistente. L’Ucraina deve ricostruirsi e va bene tutto. Ma su quali sentimenti fa leva questo turismo? Cosa ci si aspetta dal gitante affamato di emozioni forti? Si dirà: fosse anche il più efferato cinismo e il voyeurismo più pornografico, non è il caso di fare i moralisti. Questo perché nelle nostre società fintamente libere si è azzerata la differenza tra essere moralisti ed essere persone morali.

CI TROVATE IN FACE BOOK

  Balkan moja ljubav